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Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
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Salvatore

Rut 4:14: Dio è il nostro liberatore!

Rut 4:14: Dio è il nostro liberatore!
E le donne dicevano a Naomi: «Benedetto il SIGNORE, il quale non ha permesso che oggi ti mancasse uno con il diritto di riscatto! Il suo nome sia celebrato in Israele!

Naomi era una donna Ebrea, viveva insieme al marito e ai due figli nelle campagne di Moab. Dopo la morte del marito, i due figli sposarono due donne moabite. Dopo la morte dei due figli, la donna decise di ritornare a Betlemme, in Giudea, una nuora, Rut la volle seguire (Rut 1-3). Rut sposò Boaz (Rut 4) da cui ebbe un figlio Obed, il nonno del re Davide (Rut 4:17).
Il versetto ci dice che le donne dicevano a Naomi che il Signore è benedetto perché non ha permesso che gli mancasse uno con il diritto di riscatto!  
La parola “riscattati” (gāʾal) indica il riscatto o la liberazione di un parente che è in prigione, o in schiavitù per debiti, dietro pagamento, è un termine di diritto familiare. Ogni membro di famiglia aveva l’obbligo di proteggere gli altri e nessuno doveva rimanere solo e abbandonato, il parente poteva riscattare il patrimonio di famiglia e sposare la vedova e quindi generare un erede (Levitico 25:25; Deuteronomio 25:5-10; Rut 4:1-6); o liberava un fratello divenuto schiavo (Levitico 25:47-55), o vendicava un assassinio (Numeri 35; Deuteronomio 19:6). 
Ora Rut era rimasta vedova, il suo sposo doveva essere, il cognato, o il parente più vicino per dargli un erede secondo la legge del levirato (Deuteronomio 25:5-10 ). Rut non aveva cognati, allora si doveva cercare tra i parenti più prossimi. Il parente più vicino rifiutò e accettò Boaz l’altro parente, lui fu il gōʾēl, il ricattatore, colui, che aveva il diritto di riscatto, il quale riscattò anche la proprietà (Rut 2:20; 3:9; 4:1-14).
Quando l’Antico Testamento afferma che Dio è il gōʾēl di Israele sottolinea la Sua promessa secondo la quale, in base al patto, Israele era divenuto di Sua proprietà e Dio si faceva il parente più prossimo pronto a liberarlo e a proteggerlo (Esodo 19:5; Isaia 43:14-16; 47:4; 48:17; 54:5).
Dio (gōʾēl) è Colui che ha riscattato (ga’al) Israele dall’Egitto (Esodo 6:6).
Dio come ha promesso, ha liberato con potenza, con bontà e con grandi atti di giudizio il Suo popolo dalla mano oppressiva dell’Egitto e li ha introdotti nella terra promessa (Esodo 15:13).
Dio è il gōʾēl anche della chiesa, è Colui che ci protegge, siamo nelle Sue mani (Giovanni 10:29), ma soprattutto ci ha riscattati dall’oppressione del peccato e del diavolo, a caro prezzo tramite il Figlio, Gesù Cristo (Marco10:45; Galati 3:13; 4:5). 
Come quelle donne che si rivolsero a Naomi benedicendo Dio, così se siamo i riscattati del Signore, lodiamo Dio per la liberazione che ci ha fatto in Cristo. Se non sei riscattato, prega, affidati al Signore e sarai salvato dai tuoi peccati!

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