Luca 4:20-21: L’affermazione risonante Immaginate il silenzio palpabile di una sinagoga piena di fedeli nell’antica Nazaret. Un giovane si alza, srotola con cura un antico manoscritto, e legge parole pronunciate secoli prima dal profeta Isaia. Poi, con un gesto misurato e carico di significato, che segna un punto di svolta nella storia dell’umanità, richiude il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si siede. È in questo momento, nell’intervallo tra il silenzio e la parola, tra l’attesa e la rivelazione, che quest’ultima irrompe nella sinagoga. Ogni occhio è fisso su di Lui. Ogni respiro è sospeso. È come se l’intero universo trattenesse il fiato, consapevole che sta per accadere qualcosa di straordinario. E poi, con autorità che non chiede permesso ma che si impone naturalmente, pronuncia quelle parole che dividono la storia in due: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura che voi udite." Non è solo una dichiarazione, è un fulmine teologico che irrompe in q...
Rut 4:14: Dio è il nostro liberatore!
E le donne dicevano a Naomi: «Benedetto il SIGNORE, il quale non ha permesso che oggi ti mancasse uno con il diritto di riscatto! Il suo nome sia celebrato in Israele!
Naomi era una donna Ebrea, viveva insieme al marito e ai due figli nelle campagne di Moab. Dopo la morte del marito, i due figli sposarono due donne moabite. Dopo la morte dei due figli, la donna decise di ritornare a Betlemme, in Giudea, una nuora, Rut la volle seguire (Rut 1-3). Rut sposò Boaz (Rut 4) da cui ebbe un figlio Obed, il nonno del re Davide (Rut 4:17).
Il versetto ci dice che le donne dicevano a Naomi che il Signore è benedetto perché non ha permesso che gli mancasse uno con il diritto di riscatto!
La parola “riscattati” (gāʾal) indica il riscatto o la liberazione di un parente che è in prigione, o in schiavitù per debiti, dietro pagamento, è un termine di diritto familiare. Ogni membro di famiglia aveva l’obbligo di proteggere gli altri e nessuno doveva rimanere solo e abbandonato, il parente poteva riscattare il patrimonio di famiglia e sposare la vedova e quindi generare un erede (Levitico 25:25; Deuteronomio 25:5-10; Rut 4:1-6); o liberava un fratello divenuto schiavo (Levitico 25:47-55), o vendicava un assassinio (Numeri 35; Deuteronomio 19:6).
Ora Rut era rimasta vedova, il suo sposo doveva essere, il cognato, o il parente più vicino per dargli un erede secondo la legge del levirato (Deuteronomio 25:5-10 ). Rut non aveva cognati, allora si doveva cercare tra i parenti più prossimi. Il parente più vicino rifiutò e accettò Boaz l’altro parente, lui fu il gōʾēl, il ricattatore, colui, che aveva il diritto di riscatto, il quale riscattò anche la proprietà (Rut 2:20; 3:9; 4:1-14).
Quando l’Antico Testamento afferma che Dio è il gōʾēl di Israele sottolinea la Sua promessa secondo la quale, in base al patto, Israele era divenuto di Sua proprietà e Dio si faceva il parente più prossimo pronto a liberarlo e a proteggerlo (Esodo 19:5; Isaia 43:14-16; 47:4; 48:17; 54:5).
Dio (gōʾēl) è Colui che ha riscattato (ga’al) Israele dall’Egitto (Esodo 6:6).
Dio come ha promesso, ha liberato con potenza, con bontà e con grandi atti di giudizio il Suo popolo dalla mano oppressiva dell’Egitto e li ha introdotti nella terra promessa (Esodo 15:13).
Dio è il gōʾēl anche della chiesa, è Colui che ci protegge, siamo nelle Sue mani (Giovanni 10:29), ma soprattutto ci ha riscattati dall’oppressione del peccato e del diavolo, a caro prezzo tramite il Figlio, Gesù Cristo (Marco10:45; Galati 3:13; 4:5).
Come quelle donne che si rivolsero a Naomi benedicendo Dio, così se siamo i riscattati del Signore, lodiamo Dio per la liberazione che ci ha fatto in Cristo. Se non sei riscattato, prega, affidati al Signore e sarai salvato dai tuoi peccati!