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Visualizzazione dei post con l'etichetta amore

Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Osea 3:5: Un amore che fa sperare

 Osea 3:5: Un amore che fa sperare Nella vita, cerchiamo tutti un lieto fine, infatti ci commoviamo quando in un film drammatico vediamo che la storia finisce bene. Conosciamo bene la famosa parabola del figlio prodigo raccontata da Gesù. Un giovane abbandona la casa paterna, sperpera la sua eredità, e si ritrova nel più profondo degrado.  Eppure, quando torna a casa pentito, il padre lo accoglie a braccia aperte, organizzando addirittura una festa (Luca 15:11-32). Questa storia ci commuove perché vediamo l'amore trionfare sulla delusione, il perdono prevalere sul peccato e il giudizio. Una storia dal lieto fine. In modo simile, la storia della famiglia di Osea ha finalmente trovato il suo lieto fine, ma solo dopo molte turbolenze e vergogne, e così è anche per il popolo d’Israele. Questo versetto ci parla di un amore, quello del Signore, che fa sperare anche nelle peggio situazioni di fallimenti, o peccati. Nessun cristiano dovrebbe mai mettere in dubbio l'amore di Dio, dal q...

Osea 3:4: Un amore che sa disciplinare

  Osea 3:4: Un amore che sa disciplinare Avete mai ricevuto un regalo che inizialmente vi ha deluso, ma che poi si è rivelato essere esattamente ciò di cui avevate bisogno?  A volte, l'amore più profondo e vero si manifesta in modi che non comprendiamo subito.  Oggi esploreremo un tipo di amore simile: l'amore di Dio che sa disciplinare. L’amore di Dio è un amore così profondo, così vero, che è disposto a fare qualsiasi cosa per renderci migliori, anche se significa farci attraversare momenti di dolore.  Questo è l'amore di Dio che troviamo in Osea 3:4.  L'amore di Dio, come un fuoco purificatore, a volte ci spoglia di ciò che per noi è importante per rivestirci della Sua gloria, trasformando le nostre privazioni in opportunità di rinascita spirituale e di intimità più profonda con Lui. In questa predicazione vedremo insieme un passo che potrebbe sembrare duro a prima vista, ma che in realtà rivela il cuore di un Padre che ama così intensamente da essere dispost...

Come liberarsi dal senso di colpa (2)

 Al di sopra dei problemi Come liberarsi dal senso di colpa (2) Alexander Pope disse: “Errare è umano, perdonare è divino”. Una citazione molto profonda e chissà quante volte l’abbiamo sentita, o detta, ma che rispecchia una verità biblica, infatti nel libro sacro del Signore, il tema del perdono è centrale.  Dio è pronto a perdonare i peccati di coloro che si pentono sinceramente (cfr. per esempio Salmo 86:5; Isaia 1:18; 55:6-7; 1 Giovanni 1:8-10). Questa è la seconda predicazione su come liberarsi del senso di colpa considerando l’esempio del re Davide. Abbiamo meditato sul Salmo 38:4-7 e 32:1-2, oggi meditiamo sul Salmo 51:1-4. Il Salmo 51, è una preghiera di confessione di peccato, qui troviamo alcune caratteristiche per sbarazzarsi dal senso di colpa. I IL RICHIAMO  Questo salmo descrive la storia di quando il profeta Natan andò da Davide dopo che il re commise adulterio con Bat-Sceba e si macchiò dell’omicidio del marito di lei (2 Samuele 11) e il suo pentimento (2 ...

Deuteronomio 2:7: Dio è personale e relazionale

 Deuteronomio 2:7: Dio è personale e relazionale C’è una canzone che dice così: “Tutto ciò che un tempo mi era caro, su cui ho costruito la mia vita tutto ciò che questo mondo venera e guerreggia per possedere tutto ciò che una volta credevo un guadagno l'ho considerato una perdita e senza valore ora,  rispetto a questo Conoscere Te, Gesù, solo Te non c'è cosa più grande tu sei il mio tutto, Tu sei il migliore tu sei la mia gioia, la mia giustizia e ti amo, Signore Ora il desiderio del mio cuore è di conoscerti di più di essere trovato in Te e conosciuto come Tuo possedere per fede ciò che non ho potuto guadagnare il dono supremo della giustizia. Conoscere Te, Gesù, solo Te non c'è cosa più grande tu sei il mio tutto, Tu sei il migliore tu sei la mia gioia, la mia giustizia e ti amo, Signore Oh, conoscere la potenza della tua vita risorta e conoscerti nella tua sofferenza diventare come Te nella Tua morte, mio Signore così con Te vivere e non morire mai Conoscere Te, Gesù, ...

Al di sopra dei problemi! Sbarazzati della tua preoccupazione!

  Al di sopra dei problemi! Sbarazzati della tua preoccupazione! Ci sono delle sane preoccupazioni, nel senso di essere attenti e vigili riguardo l’educazione dei figli, per l’opera del Signore, di curare i rapporti interpersonali, la pianificazione del lavoro, e così via. Ma in questa predicazione vedremo la preoccupazione nel senso negativo.  Viviamo in un’epoca piena di ansie e preoccupazioni a livello internazionale, sia per la salute, sia per l’economia e per la politica, non ci sono certezze, o punti di riferimento stabili, viviamo in una società instabile, incerta, una società liquida diceva il sociologo Zygmunt Bauman dove: “La convinzione che il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza”. Ora, la preoccupazione è un pensiero che occupa la mente determinando uno stato di inquietudine, di apprensione, incertezza, timore.  Gianni Cesana da questa definizione a riguardo: “Preoccupazione è ciò che occupa la mente in modo non piac...

La natura di Dio : Gli attributi comunicabili (2)

 La natura di Dio: Gli attributi comunicabili (2) Stiamo ancora considerando gli attributi comunicabili di Dio, vale a dire quegli attributi di Dio che trasmette in una certa misura agli uomini.  Gerard Van Groningen scrive: “Gli attributi comunicabili trovano qualche riflesso o analogia negli esseri umani creati a immagine di Dio”. Leggi e rispondi alle domande 1. Amore -Amorevolezza Dio è amore (1 Giovanni 4;8,16). L'amore di Dio è un attributo comunicabile in quanto è comunicato all’umanità e deve essere imitato dall'umanità.  In quanto destinatari dell'amore divino, i credenti ameranno sia a Dio che agli altri (Matteo 22:39-40), anche ai nemici (Matteo 5:44). Con le Sue stesse azioni, Dio insegna all’umanità ad amare attivamente, concretamente e in modo sacrificale (cfr. per esempio Efesini 5:1-2; 1 Giovanni 3:16). Tim Shenton scrive: “Dio non è semplicemente amorevole, Egli è l'amore stesso, la personificazione dell'amore perfetto, il che implica una responsabi...

Salmo 63:2-4: Il desiderio prioritario di Davide per Dio

 Salmo 63:2-4: Il desiderio prioritario di Davide per Dio Il re Davide (v.11) si trova nel deserto in fuga dal figlio Absalom, quando si ribellò al padre per detronizzarlo (2 Samuele 15:23, 28; 16:2,14; 17:16). Il desiderio suscitato da questo luogo desolato, è un desiderio molto più profondo, è un desiderio ardente e prioritario per Dio! Davide desidera la comunione con il Signore come uno che ha sete d'acqua dopo giorni nel deserto; ha un desiderio forte come una terra arida senz’acqua! Nei vv.2-4 vediamo l’intenzione e l’implicazione del desiderio prioritario di Davide. Partiamo con il considerare: I L’INTENZIONE DEL DESIDERIO DI DAVIDE PER DIO (v.2) Questa è: A) La conclusione (v.2)  La conclusione del suo desiderio ardente e prioritario per Dio. Con una forte enfasi, Davide al v.2 dice: “Così ti ho contemplato nel santuario”.  Il modo in cui Davide gestiva la sua pressione, era di contemplare Dio nel santuario. Altri passi dei salmi parlano di “contemplare” la faccia...

Sofonia 3:17: Il Signore gioirà per il Suo popolo

 Sofonia 3:17: Il Signore gioirà per il Suo popolo  “Il Signore, il tuo Dio è in mezzo a te, come un potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per causa tua; si acqueterà nel suo amore; esulterà, per causa tua con grida di gioia”. In questo versetto troviamo quello che O.P. Robertson ha chiamato: “Una poesia d'amore personale".  Nel contesto di questo capitolo vediamo che prima Sofonia profetizza il castigo di Gerusalemme per i propri peccati, una città ribelle, contaminata e piena di soprusi, i suoi capi, giudici, profeti e sacerdoti erano corrotti, arroganti, infrangono la legge.  Sofonia profetizza che il Signore avrebbe portato vera giustizia per tutti i popoli nel giorno della Sua ira (vv.1-8).  Dopo profetizza le benedizioni future (vv.9-20).  Il Signore benedirà sia Gerusalemme e sia le nazioni.  Nel mezzo del giudizio c'è misericordia per il pentito.  I peccatori purificati di tutte le nazioni adoreranno e serviranno Dio co...

Cantico dei Cantici 2:15: Il pericolo delle piccole volpi

  Cantico dei Cantici 2:15: Il pericolo delle piccole volpi  “Prendeteci le volpi, le volpicine che guastano le vigne, poiché le nostre vigne sono in fiore!” Il Cantico dei Cantici parla di amore di un uomo, probabilmente il re Salomone con una bellissima ragazza di campagna chiamata "la Sulamita".  L'amore della Sulamita e del suo amato è descritto come vigne in fiore, quindi prima che il frutto esca, sono nei suoi primi stadi e quindi molto fragile e vulnerabile ai danni che le volpi possono fare. La coppia, o la ragazza chiede ad altri di catturare le volpi che rovinano le vigne. Nel mondo antico, le volpi erano famose riguardo al fatto che andavano a mangiare l’uva direttamente dai vigneti. Nella commedia “Cavalieri” (424 a.C.)  di Aristofane, Demo e un venditore di salsicce stanno discutendo sull'interpretazione di un oracolo riguardante il "cane-volpe". Demos chiede: "Perché l'oracolo allora non dice 'cane' invece di 'cane-volpe...

2 Re 5:14-17: Naaman riconosce il Dio d’Israele come il solo Signore

 2 Re 5:14-17: Naaman riconosce il Dio d’Israele come il solo Signore La narrazione della guarigione di Naaman è una delle più grandi storie della Bibbia, anche Gesù ne ha parlato nel Vangelo (Luca 4:27). Questi versetti ci parlano della grazia di Dio. La grazia di Dio è un atteggiamento favorevole verso i peccatori, il favore concesso con generosità a chi non possiede alcun merito per ottenerlo, può essere chiamato "favore immeritato".  Dio si abbassa per abbracciare i miseri e i meno amabili, e per concedere benefici agli ingiusti, ai peccatori. Dio ha mostrato la Sua grazia al pagano Naaman. Naaman era il generale dell’esercito di Siria molto stimato dal suo re perché uomo vittorioso, forte e coraggioso. Non era un adoratore del Signore, ma di altre divinità!   Quest’uomo si ammalò di lebbra, sua moglie aveva una schiava Israeliana che era stata fatta prigioniera. Era normale a quei tempi fare schiavi i prigionieri (cfr. per esempio Numeri 31:9; Giudici 5:30; 1 Samuele...

La natura dell’inferno. L'inferno è la rovina per gli increduli (2)

 La natura dell’inferno. L'inferno è la rovina per gli increduli (2) La sera del 1808, un giovane di nome Adoniram Judson alloggiava in una locanda, mentre nella stanza accanto un uomo stava lottando contro la morte.  Judson era un brillante studente al Providence College, dove era rimasto affascinato dalle idee dell'illuminismo provenienti dall'Europa.  Su sollecitazione di un certo Jacob Eames, aveva adottato il deismo e la sua idea di un Dio assente.  Nel giorno del suo ventesimo compleanno, Judson disse ai suoi genitori sconvolti che aveva abbandonato la fede cristiana e si stava trasferendo a New York per perseguire uno stile di vita mondano. Poco dopo, Judson ascoltò la terribile angoscia nella stanza accanto e si chiese cosa stesse pensando l'uomo morente.  I gemiti passavano attraverso le pareti e poteva sentire l'irrequieta lotta straziante dell'uomo.  Cosa direbbe il suo amico libero pensatore Eames su come liberare l’uomo dall'ansia e dall’inquie...

La chioccia e i suoi pulcini (Matteo 23:37-39)

 La chioccia e i suoi pulcini (Matteo 23:37-39) In questi versetti vediamo il lamento di Gesù per Gerusalemme. William Hendriksen riguardo questi versetti scrisse: “Il discorso pubblico finale di Cristo si chiude opportunatamente con un commovente lamento, in cui si rivelano sia la sua solenne tenerezza che la severità del giudizio divino su tutti coloro che hanno risposto a tale meravigliosa compassione con disprezzo”. Quindi, in questo lamento di Gesù vediamo sia la Sua tenerezza e sia la Sua severità. Bontà e severità sono caratteristiche che troviamo anche in Dio Padre (cfr. Romani 11:22). Ci sono molti che pensano solo a Gesù come il Gesù di amore, di compassione, ma questo passo ci parla anche della Sua severità. Gesù era attento alla reazione comportamentale delle persone verso di Lui; non era indifferente. Ho diviso questa predicazione in tre punti. Cominciamo a considerare, il primo punto: I IL DOLORE DI GESÙ (v.37) 

Cause della preghiera inefficace (2) La disobbedienza (1 Giovanni 3:21-22).

Cause della preghiera inefficace (2) La disobbedienza (1 Giovanni 3:21-22). L'esploratore spagnolo Cortez nel 1519 sbarcò a Vera Cruz con una piccola forza di settecento uomini per iniziare la sua conquista del Messico. La leggenda ci dice che ha intenzionalmente dato fuoco alla sua flotta di undici navi. Presumibilmente, i suoi uomini sulla riva osservarono il loro unico mezzo andare a picco nel Golfo del Messico. Ora avevano solo una direzione per spostarsi: in avanti verso l'interno messicano per affrontare qualunque cosa si trovava davanti a loro senza fuggire. La Bibbia ci chiama a questo tipo di risolutezza: l'impegno assoluto per Dio nell’obbedienza e  nel fare ciò che è gradito a Lui comportandoci come autentici cristiani. Il nostro comportamento condizionerà l’esaudimento delle preghiere. In questi versetti il primo aspetto che troviamo è: I LA CONFIDANZA (v.21) Nel v.21 leggiamo: “Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia da...

1 Giovanni 3:21-22: La preghiera esaudita.

1 Giovanni 3:21-22: La preghiera esaudita. L'esploratore spagnolo Cortez nel 1519 sbarcò a Vera Cruz con una piccola forza di settecento uomini per iniziare la sua conquista del Messico. La leggenda ci dice che ha intenzionalmente dato fuoco alla sua flotta di undici navi. Presumibilmente, i suoi uomini sulla riva osservarono il loro unico mezzo andare a picco nel Golfo del Messico. Ora avevano solo una direzione per spostarsi: in avanti verso l'interno messicano per affrontare qualunque cosa si trovava davanti a loro senza fuggire. La Bibbia ci chiama a questo tipo di risolutezza: l'impegno assoluto per Dio nell’obbedienza e  nel fare ciò che è gradito a Lui comportandoci come autentici cristiani. Il nostro comportamento condizionerà l’esaudimento delle preghiere. In questi versetti il primo aspetto che troviamo è: I LA CONFIDANZA (v.21) Nel v.21 leggiamo: “Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio”. In questo verse...

Luca 16:19-21: I protagonisti della parabola del ricco e di Lazzaro.

Luca 16:19-21: I protagonisti della parabola del ricco e di Lazzaro. Questa storia è il culmine di una sezione che parla sull'uso e l'abuso della ricchezza; l’apice è il giudizio di Dio (Luca 16:1-31). Studiosi sono divisi nell’interpretazione di questa storia raccontata da Gesù, se è un evento reale, o una parabola. Le parole di apertura di questa storia ci fanno capire che è una parabola, infatti sono coerenti con la lingua con cui Gesù ha spesso iniziato le sue parabole (cfr. Luca 10:30; 14:16; 15:11; 19:12).  Le immagini che troviamo in questa parabola sono tra gli avvertimenti più tragici e gravi della Bibbia.  Noi troviamo due protagonisti principali: un uomo ricco e un uomo povero in netto contrasto tra di loro. Uno aveva tutto quello che desiderava, mentre l’altro non aveva niente! L'uomo ricco, che è vestito in modo elegante e mangia bene, è anonimo, a differenza del povero che ha un nome. Noi in questa parabola vediamo che è importan...

La parabola del ricco e di Lazzaro (Luca 16:19-21). (1 Parte) I protagonisti

La parabola del ricco e di Lazzaro (Luca 16:19-21). (1 Parte) I protagonisti Questa storia è il culmine di una sezione che parla sull'uso e l'abuso della ricchezza; l’apice è il giudizio di Dio (Luca 16:1-31). Studiosi sono divisi nell’interpretazione di questa storia raccontata da Gesù, se è un evento reale, o una parabola. Le parole di apertura di questa storia ci fanno capire che è una parabola, infatti sono coerenti con la lingua con cui Gesù ha spesso iniziato le sue parabole (cfr. Luca 10:30; 14:16; 15:11; 19:12).  Le immagini che troviamo in questa parabola sono tra gli avvertimenti più tragici e gravi della Bibbia.  Noi troviamo due protagonisti principali: un uomo ricco e un uomo povero in netto contrasto tra di loro. Uno aveva tutto quello che desiderava, mentre l’altro non aveva niente! L'uomo ricco, che è vestito in modo elegante e mangia bene, è anonimo, a differenza del povero che ha un nome. Noi in questa parabola vediamo che ...

Deuteronomio 2:7:Dio è con noi nel viaggio della vita.

Deuteronomio 2:7:Dio è con noi nel viaggio della vita. “Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l'opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il SIGNORE, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla".  Il contesto di questo versetto racconta le tappe del viaggio del popolo di Israele nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù di Egitto. Questo versetto dice che il Signore, il Dio d’Israele si è preso cura del Suo popolo nei quarant’anni nel deserto. Per questo motivo il popolo non aveva bisogno dell’aiuto di altri, poteva permettersi di comprare da mangiare e da bere dagli edomiti perché Dio lo aveva assistito (v.6). Ci sono tre aspetti della cura del Signore per Israele.

2 Corinzi 5:21: La morte di Gesù per la nostra giustificazione.

2 Corinzi 5:21: La morte di Gesù per la nostra giustificazione. Nel 1347 un'armata mongola mentre assediava una postazione commerciale genovese di Caffa in Crimea, l'Ucraina moderna, catapultò i corpi delle vittime della peste bubbonica sulle mura della città. I difensori terrorizzati fuggirono  in Italia, portando con sé i micidiali batteri della peste. Nei tre anni successivi, la peste si diffuse in tutta Europa nella massiccia epidemia conosciuta come “la Morte Nera”. Si stima che in Europa, che contava tra 70-80 milioni di persone, tra i 20 e i 25 milioni di persone morirono! I secoli a venire avrebbero visto ricorrenti focolai della peste bubbonica, che sarebbe rimasta pericolosa e incontrollata fino allo sviluppo degli antibiotici nel XX secolo. Anche se la peste nera è l'epidemia più terribile della storia, non è stata l'unica.  L'epidemia di influenza del 1918-19, chiamata “Spagnola”, o “Grande influenza”, o “Epidemia spagnola” uccise dai 30 ai ...

1 Corinzi 11:1: L’esempio da seguire.

1 Corinzi 11:1: L’esempio da seguire. “Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo”. Questo versetto serve a concludere l'argomentazione di Paolo per questa sezione. Paolo ha appena dato il suo principio di azione al v.33 del capitolo 10, egli ora esorta a seguire il suo esempio (cfr. 1 Tessalonicesi 1:6; 2 Tessalonicesi 3:7,9). “Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo” indica sia l’autorità che aveva Paolo e sia il modello di rinunciare al proprio diritto di libertà per il bene degli altri. Allora l’esortazione di Paolo ai credenti è di seguire il suo esempio come lui segue quello di Cristo! “Siate” è un imperativo presente e indica “diventate” piuttosto che “essere”, inoltre indica lo sforzo morale. Quale punto di somiglianza ha in mente Paolo?

Ezechiele 14:3: Idoli nel cuore.

Ezechiele 14:3: Idoli nel cuore. “Figlio d'uomo, questi uomini hanno innalzato idoli nel loro cuore”. Ci troviamo nella diaspora babilonese, Ezechiele è tra quelli che sono stati deportati (2 Re 24:14; Ezechiele 1:1). Alcuni anziani della diaspora d’Israele sono andati dal profeta Ezechiele per una consultazione. Il Signore rivela al profeta che questi uomini hanno innalzato degli idoli nei loro cuori e se non si ravvedono, cioè se non riordinano la propria vita e le proprie priorità, che riguardano la consacrazione solo a Dio, la risposta di Dio stesso sarà il giudizio (Ezechiele 14:3-11). Dio richiede da chi gli appartiene assoluta fedeltà (Esodo 20:1-6; Deuteronomio 13). L'idolatria è il culto di qualcosa del creato in contrapposizione al culto del Creatore stesso.