2 Cronache 30:10: “Da Gerusalemme a Zabulon – un viaggio di fede e persecuzione”
“Quei corrieri, dunque, passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manasse, e fino a Zabulon; ma la gente si faceva beffe di loro e li derideva”.Questo passo biblico ci trasporta in un periodo di profonda divisione e disobbedienza in Israele.
Il regno d’Israele si era diviso in due regni quello del sud - Giuda e quello del nord – Israele, o Efraim.
Il re di Giuda, Ezechia, con un cuore rivolto a Dio, decide di ristabilire la celebrazione della Pasqua, un atto di rinnovato patto con il Signore, una festa che non veniva osservata da molti anni.
Ezechia mandò messaggeri (corrieri) in tutta la terra di Israele con un messaggio che invitava le persone a pentirsi dalla loro infedeltà, a convertirsi al Signore e a venire a Gerusalemme per osservare la Pasqua (2 Cronache 30:1-9).
Il messaggio non solo non è stato accolto, ma quei messaggeri furono beffeggiati e derisi.
Il viaggio di questi messaggeri era molto più di una semplice missione diplomatica; era un'espressione di fede, di coraggio e di perseveranza di fronte all'ostilità e al rifiuto.
Il loro cammino ci offre preziose lezioni sulla natura del servizio cristiano e sulle sfide che inevitabilmente incontriamo quando portiamo la Parola di Dio in un mondo spesso indifferente, oppure ostile.
In questa predicazione, ci concentreremo su tre aspetti chiave di questo racconto: il movimento dei messaggeri attraverso terre ostili, la loro meticolosità nel compiere la missione e la malvagità delle persone.
Prima di tutto vediamo: