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Visualizzazione dei post con l'etichetta conforto

Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Salvatore

Osea 2:21-23: La presenza del Signore

 Osea 2:21-23: La presenza del Signore  Il Signore non è assente dalla vita del Suo popolo! (cfr. per esempio Salmo 121; Isaia 41:10; Matteo 28:20; Ebrei 13:5). Questa è una delle più confortanti verità del cristianesimo che riguardano la nostra relazione con il Signore il Dio che ci ha creati! A.W. Tozer disse: “Quando cantiamo: ‘Attirami più vicino, più vicino, Signore benedetto’, non pensiamo alla vicinanza del luogo, ma alla vicinanza della relazione. È per gradi crescenti di consapevolezza che preghiamo, per una coscienza più perfetta della Presenza divina. Non abbiamo mai bisogno di gridare attraverso gli spazi a un Dio assente. Egli è più vicino della nostra anima, più vicino dei nostri pensieri più segreti”. Dunque, uno degli aspetti della relazione tra il Signore e il Suo popolo, è la Sua presenza dinamica. Nelle precedenti predicazioni abbiamo visto l’azione del Signore nell’abolire il Baalismo e il dare prosperità a Israele, che fidanzerà a Sé Israele, in questa pre...

Sofonia 3:17: Il Signore gioirà per il Suo popolo

 Sofonia 3:17: Il Signore gioirà per il Suo popolo  “Il Signore, il tuo Dio è in mezzo a te, come un potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per causa tua; si acqueterà nel suo amore; esulterà, per causa tua con grida di gioia”. In questo versetto troviamo quello che O.P. Robertson ha chiamato: “Una poesia d'amore personale".  Nel contesto di questo capitolo vediamo che prima Sofonia profetizza il castigo di Gerusalemme per i propri peccati, una città ribelle, contaminata e piena di soprusi, i suoi capi, giudici, profeti e sacerdoti erano corrotti, arroganti, infrangono la legge.  Sofonia profetizza che il Signore avrebbe portato vera giustizia per tutti i popoli nel giorno della Sua ira (vv.1-8).  Dopo profetizza le benedizioni future (vv.9-20).  Il Signore benedirà sia Gerusalemme e sia le nazioni.  Nel mezzo del giudizio c'è misericordia per il pentito.  I peccatori purificati di tutte le nazioni adoreranno e serviranno Dio co...

Giovanni 14:1-3: La promessa di Gesù

 Giovanni 14:1-3: La promessa di Gesù Come dovrebbe comportarsi un cristiano nelle difficoltà e nelle sofferenze, quando la vita si fa dura?   Vogliamo essere forti, ma poi ci dimostriamo deboli.  A volte ci sentiamo, smarriti, frustrati, depressi, disperati, ma come possiamo affrontare queste situazioni?  Noi dobbiamo guardare alla promessa di Gesù per noi!  Spurgeon diceva: "Cristiano, medita molto sul cielo, ti aiuterà ad andare avanti e a dimenticare la fatica del cammino. Questa valle di lacrime non è che la via verso un paese migliore: questo mondo di sventura non è che il trampolino di lancio verso un mondo di beatitudine. E, dopo la morte, cosa viene? Quale mondo delle meraviglie si aprirà alla nostra vista stupita?"  Dopo aver fatto il lavaggio dei piedi ai Suoi discepoli, durante l’ultima cena (Giovanni 13:1-17), Gesù annunzia alcune verità sconvolgenti: uno di loro lo avrebbe tradito, Egli stava per lasciarli e Pietro lo avrebbe rinnegato....

1 Pietro 5:10-11 Il conforto nella sofferenza

1 Pietro 5:6-7: Dio ha cura di noi!  Davide nel Salmo 142 grida al Signore esponendo la sua tribolazione e a un certo punto al v.4 prega: “Guarda alla mia destra e vedi; non c'è nessuno che mi riconosca. Ogni rifugio mi è venuto a mancare; nessuno si prende cura dell'anima mia”.  “Nessuno si prende cura dell’anima mia!” Molte persone si chiedono chi si prenderà cura di loro, altre sono disperate perché non c’è nessuno che si prende cura di loro, altre pur avendo delle persone accanto a loro a causa dei problemi umanamente irrisolvibili, impotenti si chiedono chi li potrà aiutare.  Pietro dà la risposta: Dio si prende cura di noi!  Dal contesto di questo passo, vediamo che Pietro richiama tutti i cristiani all’umiltà perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili; sapendo questo Pietro esorta a umiliarsi sotto la potente mano di Dio gettando su di Lui ogni nostra preoccupazione perché ha cura di noi.  Quindi in primo luogo vediamo: I L’UMILIAZIONE  N...

1 Pietro 5:10-11: Il conforto nella sofferenza

 1 Pietro 5:10-11: Il conforto nella sofferenza “Ora il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente. A lui sia la potenza, nei secoli dei secoli. Amen.” Cosa ci può essere di più confortante nella sofferenza per un vero cristiano sapere che un giorno finirà, questa è la promessa di Dio in questi versetti! Pietro conclude la sua lettera con una forte dichiarazione di speranza (1 Pietro 5:10-11) che riecheggia l'apertura della lettera (1 Pietro 1:1-7). Nei vv.10-11, ci troviamo di fronte un nuovo tema, quello della grazia di Dio nella vita di chi ha chiamato alla Sua salvezza e che opera nella loro vita. Dio permette che chi ha chiamato alla gloria eterna soffra, ma la sofferenza non è per sempre, è per breve tempo, dopo di che Dio li perfezionerà, li renderà fermi, li fortificherà, li stabilirà. Pietro ha parole di lode e non di lamen...

Trova ristoro nel Signore (Salmo 23)

 Trova ristoro nel Signore (Salmo 23) “Desidero sostenere la mia ferma convinzione secondo cui l’unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa” (Franklin Delano Roosevelt). Di che cosa, o quando si ha paura? Che cosa di solito si dà per scontato? Che cosa si desidera più della pace? Osservare

Salmo 14:5-7: L’immanenza di Dio

Salmo 14:5-7: L’immanenza di Dio.  In questi versetti vediamo l’immanenza di Dio. Tradizionalmente, nella teologia cristiana, l'immanenza di Dio indica l'essere, o l'agire di Dio all'interno dell'umanità, o nel mondo, in contrasto con la trascendenza di Dio, che denota il Suo essere al di là, o al di sopra dell'umanità, o del mondo. Ma l’uno non contraddice l’altro perché Dio è nello stesso tempo trascendente e immanente. Martin Robinson dice: “Dio non è solo al di sopra della creazione, è anche potente in essa”.

Salmo 3:3-5: La tranquillità di Davide.

Salmo 3:3-5: La tranquillità di Davide. In una Cattedrale ci sono tre iscrizioni sulle rispettive via d'accesso. Sulla porta di destra c’è questo motto: “Tutti i nostri piaceri sono per un momento”. Sulla porta a sinistra le parole sono: “Tutti i problemi sono per un momento”. Ma sulla porta centrale c’è una semplice frase: “Nulla è importante salvo quello che è eterno”.  Le cose che contano sono quelle eterne, ma su questa terra, molti sono i problemi, allora come affrontarli?  Quella che avrebbe potuto essere una triste lamentela diventa una preghiera fiduciosa, nel momento in cui tutto viene presentata al Signore. Generalmente si pensa che i Salmi 3 e 4 siano delle preghiere rispettivamente del mattino e della sera, in seguito a un periodo di grave pericolo in cui si è sperimentato la protezione di Dio. Questo salmo è un lamento, ma anche una supplica, con un espressione di fiducia in cui si chiede a Dio protezione e liberazione dai nemici, o dalla soffer...

Malachia 3:6: Il carattere di Dio non cambia.

Malachia 3:6:  Il carattere di Dio non cambia. "Poiché io, il SIGNORE, non cambio; perciò voi, o figli di Giacobbe, non siete ancora consumati".  “Signore” (Yahweh) vuol dire “Colui che è”! Implica diversi significati importanti come auto-esistente, essere una realtà attiva e presente, che subentra in scena, infatti, si è presentato a Mosè per intervenire nella vita del Suo popolo per liberarli dalla schiavitù in Egitto (Esodo 3:14-15), e implica anche la sua immutabilità. Poiché il Signore, non cambia, la discendenza di Giacobbe non sarà distrutta a causa dei suoi peccati! (v.5). L'unica ragione per cui il popolo di Dio non è stato consumato nel giudizio è la bontà e la misericordia tenace di Dio, radicata nel suo stesso carattere. 

Deuteronomio 2:7:Dio è con noi nel viaggio della vita.

Deuteronomio 2:7:Dio è con noi nel viaggio della vita. “Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l'opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il SIGNORE, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla".  Il contesto di questo versetto racconta le tappe del viaggio del popolo di Israele nel deserto dopo la liberazione dalla schiavitù di Egitto. Questo versetto dice che il Signore, il Dio d’Israele si è preso cura del Suo popolo nei quarant’anni nel deserto. Per questo motivo il popolo non aveva bisogno dell’aiuto di altri, poteva permettersi di comprare da mangiare e da bere dagli edomiti perché Dio lo aveva assistito (v.6). Ci sono tre aspetti della cura del Signore per Israele.

Matteo 6:9: Ciò che dobbiamo ricordare!

Matteo 6:9: Ciò che dobbiamo ricordare! “Padre nostro che sei nei cieli”. Gesù insegna ai Suoi discepoli come pregare. Gesù inizia col dire “Padre nostro”. “Nostro” includeva solo i suoi discepoli, ma non Gesù stesso, perché aveva un rapporto unico (Matteo 3:17; 11:27). Che cosa significa questo indirizzo di preghiera?  Prima di tutto “Padre nostro che sei nei cieli” indica: 1) Intimità. “Padre” (Pater) si riferisce a una parola ebraica (Abbà) che indica un affetto speciale, calore, rapporto intimo nella sicurezza della cura di un padre amorevole. “Padre” allora ci parla della vicinanza di Dio che si prende cura dei Suoi figli e ascolta le loro preghiere. Così un figlio di Dio può andare alla Sua presenza senza paura, con libertà e fiducia in preghiera sapendo che Dio lo ama, lo accoglie e si prende cura di lui ogni giorno! Sapere che Dio è nostro Padre ci dà sicurezza e speranza, ci libera dalla solitudine, e anche se fossimo rifiutati e abbandonati dalla nostra famigli...

Atti 4:28: Dio governa su tutti gli eventi secondo i suoi piani concepiti dall’eternità.

Atti 4:28: Dio governa su tutti gli eventi secondo i suoi piani concepiti dall’eternità.  “Per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero”. Luca secondo il v.27, si riferisce all’uccisione di Gesù Cristo, da parte di Erode, Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e al popolo d’Israele. Gli ebrei e i gentili hanno fatto a Gesù Cristo ciò che era nel piano di Dio, ciò che aveva prestabilito, progettato prima della creazione (cfr.1 Pietro 1:19-20). Le nazioni hanno realizzato ciò che Dio aveva progettato; Dio ha dato nelle mani degli uomini Suo Figlio, ha usato la loro malvagità (Atti 2:23), per realizzare il Suo piano che aveva prestabilito prima della creazione. I Giudei e i Romani, pur rimanendo responsabili delle loro azioni malvagie, hanno compiuto quanto Dio aveva già prestabilito prima della creazione del mondo. Quindi, il sacrificio di Gesù, è stato voluto, progettato, guidato, o controllato da Dio e adempiuto nel tem...

Giuda 1: Amati in Dio Padre.

Giuda 1: Amati in Dio Padre. “Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, ai chiamati che sono amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo”. Giuda dà tre descrizioni riguardo i destinatari e indicano cosa significhi essere un vero cristiano: “ Chiamati, amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo”. In questa breve meditazione ci occuperemo: “Sono amati in Dio Padre”. Letteralmente in Dio Padre è in enfasi: “In Dio Padre amati”. “Padre” (Patri) probabilmente è da prendere nel senso di “Padre nostro". Dio non è capriccioso e tirannico, ma un Padre la cui caratteristica è l'amore protettivo. “Amati” (ēgapēmenois-perfetto passivo participio) rivela l’amore attivo di Dio Padre nel chiamare i credenti e il motivo per cui agisce. Il tempo perfetto nel greco indica uno stato continuo, il risultato presente di un'azione passata. L'enfasi non è tanto l'azione passata in quanto tale, ma l'attuale stato di cose, derivante dall'azione passata. ...

La provvidenza di Dio: il governo

La provvidenza di Dio: il governo. Quando si pensa alla provvidenza di Dio, di solito si fanno due errori. Il primo errore è: pensare che questo termine si riferisca solo agli eventi che risultino buoni, per esempio ho un problema con la mia auto, ho un appuntamento importante dall’altra parte della città, ecco che qualcuno di mia conoscenza mi dà un passaggio. Questo si attribuisce giustamente alla provvidenza di Dio, ma quasi nessuno attribuisce alla provvidenza di Dio un incidente, una malattia, un evento spiacevole come quando si rompe l’auto e non hai i soldi per aggiustarla, oppure quando perdi il lavoro, oppure se hai un problema di salute. Ma Dio non era andato in ferie!  Oppure era impegnato altrove, Dio ha tutto sotto controllo e guida tutta la tua storia!! Alcuni credenti, forse per proteggere Dio e rendere più facile credere in Lui, attribuiscono a Dio solo le cose buone, mentre le cattive al diavolo, questo non è corretto biblicamente! Una credente aveva avuto un brutt...

La rivelazione dell’angelo a Giuseppe (Matteo 1:20-23).

La rivelazione dell’angelo a Giuseppe (Matteo 1:20-23). L’ultima volta ci siamo lasciati parlando del fatto che Giuseppe, prima che fosse venuto a stare insieme a Maria, si accorse della gravidanza di lei, e di conseguenza la voleva lasciare segretamente. Oggi vediamo che mentre ha questo nell’animo, un angelo del Signore gli apparve e gli rivela cosa deve fare.  Noi in questi versetti vediamo la rivelazione dell’angelo a Giuseppe, in questa rivelazione vediamo la circostanza, il conforto, il contenuto della rivelazione.

La promessa dello Spirito Santo

Giovanni 14:15-21: La promessa dello Spirito Santo. James I. Packer:“Sono stati scritti molti libri veramente eccellenti sulla persona e sull’opera di Cristo, ma il numero di libri che vale la pena leggere sulla persona e l’opera dello Spirito Santo può essere contato sulle dita di una sola mano. I cristiani non hanno dubbi in merito all’opera compiuta da Cristo sanno che Egli ha redento gli uomini mediante la sua morte espiatrice, anche se poi differiscono fra, di loro, nell’esatta valutazione delle implicazioni della Sua morte. Ma il cristiano medio è come interamente avvolto in una fitta nebbia in relazione all’opera dello Spirito Santo.”   Non possiamo avere a cuore Cristo e conoscere poco o in modo distorto l’opera dello Spirito Santo. Sembra che la dottrina dello Spirito Santo sia la dottrina più ignorata, almeno in certi ambienti cristiani. In vista della Sua dipartita, morte, resurrezione e ascensione, Gesù promise ai Suoi discepoli che non li avrebbe lasciati nella de...

La consolazione dei cristiani.

Giovanni 14:1-12: La consolazione dei cristiani. Il diavolo, secondo la leggenda, una volta pubblicizzò i suoi strumenti per la vendita all'asta pubblica. Andarono diversi potenziali acquirenti. Tra i vari strumenti, ve ne era uno strano con un'etichetta: "non in vendita". Qualcuno degli acquirenti chiese come mai questo strumento non fosse in vendita; il diavolo rispose: "Posso vendere gli altri miei strumenti, ma non posso vendere questo, è l'attrezzo più utile che ho. Si chiama scoraggiamento, e con esso posso farmi strada nei cuori delle persone, altrimenti inaccessibili, e così posso lavorare in modo efficace in loro. Quando io faccio entrare questo attrezzo nel cuore di un uomo, la strada è aperta per piantare là, qualsiasi cosa io posso desiderare. Come possiamo vincere lo scoraggiamento? Come possiamo essere consolati? Dopo aver fatto il lavaggio dei piedi ai Suoi discepoli, durante l’ultima cena (Giovanni 13:1-17), Gesù annunzia alcune verità sco...
Salmo 3: La pace in mezzo alle tribolazioni. In una Cattedrale ci sono tre iscrizioni sulle rispettive via d'accesso. Sulla porta di destra c’è questo motto: “Tutti i nostri piaceri sono per un momento.” Sulla porta a sinistra le parole sono: “Tutti i problemi sono per un momento.” Ma sulla porta centrale c’è una semplice frase: “Nulla è importante salvo quello che è eterno.” Le cose che contano sono quelle eterne, ma su questa terra, molti sono i problemi, allora come affrontarli? Generalmente si pensa che i salmi 3 e 4 siano delle preghiere rispettivamente del mattino e della sera, in seguito ad un periodo di grave pericolo in cui si è sperimentato la protezione di Dio.Questo salmo è un lamento, ma anche una supplica, con un espressione di fiducia in cui si chiede a Dio protezione e liberazione dai nemici o dalla sofferenza.  In questo salmo vediamo: la Tribolazione, la Tranquillità e il Trionfo di Davide.

Dio ha progetti

Isaia 55:8-11:  Dio ha progetti. Qualche anno fa, non appena un satellite della Russia entrò nello spazio, una rivista di Mosca, scrisse: “ La creazione, da un punto di vista comunista, è finalmente sotto nuova gestione”. Questa frase ci fa  sorridere, ma a volte anche i credenti vivono come se Dio non governasse veramente l’universo e quindi nella propria vita, con tutte le implicazioni negative che questo comporta. La Bibbia più volte afferma che Dio governa l’universo secondo i suoi progetti eterni (Salmi 33:10-11; Isaia 37:26; Efesini 3:11; 2 Timoteo 1:9; Tito 1:2), progetti che molte volte non capiamo, non accettiamo e ci permettiamo di criticare! Quando le cose ci vanno bene, quando abbiamo un buon e bel lavoro, una buona salute, una bella chiesa, una moglie o un marito meraviglioso, figli esemplari e così via, il problema non sussiste, il problema c’è quando nei progetti di Dio e nelle sue azioni verso di noi, noi soffriamo sia fisicamente, o emotivamente, o spiritua...

Dio è immutabile

Dio è immutabile. In termini di spazio, di tempo, di cultura, di epoca storica, il mondo biblico è lontano e molto diverso dal nostro, ma l’Iddio che si è rivelato nella Bibbia è lo stesso, oggi è lo stesso, non è cambiato! Il motivo per cui Dio non può cambiare è perché è il Signore! Malachia 3:6:   "Poiché io, il SIGNORE, non cambio; perciò voi, o figli di Giacobbe, non siete ancora consumati". “Signore” (Yahweh) è il nome con cui si è presentato a Mosè in Esodo 3:14-15 . “Signore” (Yahweh) vuol dire “Colui che è”! (Viene dalla parola Io Sono del v.14-hā∙yā). Implica diversi significati importanti come auto-esistente, essere una realtà attiva e presente, che subentra in scena, infatti, si è presentato a Mosè per intervenire nella vita del Suo popolo per liberarli dalla schiavitù in Egitto. Ma implica anche la Sua immutabilità.  Questo nome è una dichiarazione dell’esistenza autonoma, indipendente di Dio e della Sua eterna immutabilità, serve a ricordare agli uomini che...