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Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Romani 4:18: Credere nel Dio che rende possibile l’impossibile (1)

  Romani 4:18: Credere nel Dio che rende possibile l’impossibile (1)  Oggi riflettiamo su uno dei versetti più potenti della lettera ai Romani, ma anche di tutta la Bibbia, che ci parla della natura stessa della fede che è legata alla speranza.  Questo versetto è come una fiamma che illumina l’essenza stessa della fede cristiana. La fede è come un telescopio spirituale che ci permette di vedere ciò che è invisibile agli occhi naturali.  Quando guardiamo al cielo notturno a occhio nudo, vediamo solo piccoli punti di luce, ma quando usiamo un telescopio potente, improvvisamente galassie intere si rivelano davanti a noi.  Questo è ciò che accadde ad Abramo: gli occhi della fede videro nazioni intere come sua discendenza in un momento in cui non aveva ancora un figlio insieme alla moglie Sara. Per apprezzare pienamente la portata di questo versetto, dobbiamo considerare il contesto dell’Antico Testamento e la situazione di Abramo. Quando Dio chiamò Abramo da Ur dei ...

Nati da Dio! (Giovanni 1:11-13)

 Nati da Dio! (Giovanni 1:11-13) Nella Roma del I secolo, a volte un padre adottava un giovane esterno alla famiglia perché fosse l’erede principale del suo nome e del suo patrimonio. Se il padre considerasse indegni i suoi figli naturali, trovava qualcun altro con le qualità che desiderava in un figlio.  Il figlio adottivo aveva così la precedenza su qualsiasi figlio suo di nascita naturale nel processo di eredità, il nuovo figlio riceveva molti diritti e privilegi che altrimenti non avrebbe avuto senza adozione. Il cristiano fa parte della famiglia di Dio, è diventato un figlio di Dio per Sua adozione, perché Dio gli concesso sovranamente, secondo la Sua grazia, la rinascita spirituale (Giovanni 1:12–13).  L’evangelista Giovanni sta parlando della luce, cioè di Gesù, ha appena detto che era nel mondo, che il mondo è stato fatto per mezzo di Lui e il mondo non l’ha conosciuto. Ora continua a parlare del fatto che è venuto in casa Sua e non tutti lo hanno ricevuto, ma chi...

Giovanni 1:11-13: Nati da Dio!

 Giovanni 1:11-13: Nati da Dio! Nella Roma del I secolo, a volte un padre adottava un giovane esterno alla famiglia perché fosse l’erede principale del suo nome e del suo patrimonio. Se il padre considerasse indegni i suoi figli naturali, trovava qualcun altro con le qualità che desiderava in un figlio.  Il figlio adottivo aveva così la precedenza su qualsiasi figlio suo di nascita naturale nel processo di eredità, il nuovo figlio riceveva molti diritti e privilegi che altrimenti non avrebbe avuto senza adozione. Il cristiano fa parte della famiglia di Dio, è diventato un figlio di Dio per Sua adozione, perché Dio gli concesso sovranamente, secondo la Sua grazia, la rinascita spirituale (Giovanni 1:12–13).  L’evangelista Giovanni sta parlando della luce, cioè di Gesù, ha appena detto che era nel mondo, che il mondo è stato fatto per mezzo di Lui e il mondo non l’ha conosciuto. Ora continua a parlare del fatto che è venuto in casa Sua e non tutti lo hanno ricevuto, ma chi ...

Giovanni 1:6-7: La vocazione di Giovanni Battista

 Giovanni 1:6-7: La vocazione di Giovanni Battista  Se dovessimo fare un sondaggio chiedendo alle persone di dire qual è il più grande bisogno del mondo, le risposte sarebbero molte.  C’è chi direbbe di porre fine alla fame; altri risponderebbero la pace, altri direbbero l’istruzione per tutti; altri direbbero di rispettare l’ambiente, altri più investimenti per la sanità, altri lavoro per tutti. Certamente sono bisogni importanti, ma secondo la Bibbia il più grande bisogno dell’umanità è Gesù Cristo! (cfr. per esempio Giovanni 20:31; Romani 3:9-30). L’apostolo Giovanni aveva parlato prima della Parola che era con Dio ed era Dio, mediante la quale è stata creata ogni cosa ed era la vita, e la vita era la luce degli uomini. Ora parla della chiamata di un uomo da parte di Dio che è stato mandato per rendere testimonianza alla luce Prima di tutto vediamo: I IL MANDANTE (v.6) Nel v.6 leggiamo: “Vi fu un uomo mandato da Dio”. “Uomo” è in contrasto con Gesù Cristo, la “Parola” ...

Giovanni 11:25-26: Gesù è la resurrezione e la vita.

Giovanni 11:25-26: Gesù è la resurrezione e la vita. Joseph Fort Newton, un ministro battista vissuto tra il 1880 e il 1950 nella sua autobiografia “River of Years”, descrisse drammaticamente il giorno in cui, da piccolo, guardò per la prima volta in una tomba aperta. Era la sepoltura di suo padre. La neve giaceva a terra. Soffiava un forte vento e un fuoco ardeva a pochi metri di distanza. Sebbene troppo piccolo per comprendere appieno ciò che vedeva e sentiva, il giovane Joseph Newton sapeva nel suo cuore che qualcosa di forte era successo. Stava vicino a sua madre, stringendole la mano. Con grande sincerità, il vecchio ministro della cittadina lesse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai”. (Giovanni 11:25 -26). Riflettendo sull'esperienza, Newton dichiarò: “Non dimenticherò mai il potere di quelle parole. Era come se una Mano grande e gentile, più forte della mano dell'uomo e più tenera ...

1 Timoteo 1:15: Un’affermazione affidabile d’accogliere.

1 Timoteo 1:15: Un’affermazione affidabile d’accogliere. Morgan, R. J. scrive: “Hugh Latimer (1485-1555 circa), il ‘Predicatore della Riforma inglese’, doveva molto al suo mentore, Thomas Bilney. Bilney era un tranquillo studioso dell'università di Cambridge, ha acquisito un Nuovo Testamento greco dal famoso Erasmo.  Mentre lo esaminava, un verso della Scrittura sembrava scritto con lettere di luce: ‘Cristo Gesù venne nel mondo per salvare i peccatori!’ ‘Questa frase’, scrisse in seguito, ‘attraverso le istruzioni di Dio e il lavoro interiore, ha così esaltato il mio cuore, che prima era ferito dalla colpa dei miei peccati, e immediatamente ho trovato il meraviglioso conforto e tranquillità nella mia anima. Le mie ossa contuse sobbalzarono di gioia’. Bilney voleva condividere la sua conversione con gli altri, ma questa era la verità della riforma e la riforma non aveva ancora raggiunto l'Inghilterra.  Insegnanti come Lutero, e insegnamenti come la giustificazione ...

Proverbi 22:8:Ciò che semini, mieterai!

Proverbi 22:8:Ciò che semini, mieterai! “ Chi semina iniquità miete sciagura”. Noi in questa frase troviamo l’immagine agricola di semina e raccolta. Il senso della frase è: ogni atto ha le sue conseguenze (cfr. Giobbe 4:8; Osea 8: 7; 10:12-13; Galati 6:7). Seminare l’iniquità (ʿawlāh) è deviare dalla retta via, si riferisce a un’azione che non è moralmente ed eticamente retta, quindi sbagliata, cattiva, è andare avanti in modo contrario alla legge di Dio. L'inevitabile conseguenza di tale semina è il raccogliere sciagura (ʾāwen), cioè guai, problemi, sofferenza, quindi anche giudizio di Dio. Non solo, allora vivere senza Dio significa avere una vita di guai (Proverbi 12:21), ma dobbiamo tener presente che dopo la morte ci sarà il giudizio di Dio, come ci ricorda Ebrei 9:27:

Ebrei 11:7: La fede di Noè.

Ebrei 11:7: La fede di Noè. Un giornalista sportivo, qualche tempo fa, intervistò un giocatore professionista prima del Super Bowl, la finale del campionato della National Football League. Il giornalista chiese quante probabilità ci fossero di vincere per la sua squadra. Il giocatore rispose: “Crediamo che se facciamo solo quello che dice l'allenatore, vinceremo”. Il giocatore e la squadra avevano assoluta fiducia nella saggezza del proprio allenatore. Ma i giocatori sapevano anche che la vittoria dipendeva anche dal fatto che dovevano fare ciò che l’allenatore diceva. Così se noi ci atteniamo con fede a ciò che ci dice il nostro “Sommo Allenatore”, saremo sicuramente vittoriosi come lo è stato Noè, che per fede fu obbediente a Dio e si salvò dal giudizio del diluvio, mentre tutti coloro che furono ribelli a Dio perirono a causa del diluvio (cfr. Genesi 6-8; 1 Pietro 3:19-20).

Ebrei 11:1: La natura della fede.

Ebrei 11:1: La natura della fede. L'undicesimo capitolo degli Ebrei è la continuazione dell'ultima parte del decimo capitolo. Lo scrittore degli Ebrei termina il decimo capitolo osservando che i giusti vivranno per fede e fa appello ai cristiani di origine ebraica a rimanere fermi nella fede per ottenere la vita (Ebrei 10:37-39). I primi tre versetti di questo capitolo costituiscono una sezione introduttiva dell'intero capitolo di esempi di uomini di fede dell’Antico Testamento scritti per incoraggiare i cristiani che erano perseguitati a perseverare nella fede con santità (Ebrei 12:1-2). In questi tre versetti si parla della natura della fede, ma non vuole essere una definizione teologica formale definitiva; lo scrittore sta richiamando l'attenzione su alcuni aspetti significativi della fede. Ogni parola è stata accuratamente scelta e pesata per richiamare l'attenzione sulle caratteristiche della fede che hanno avuto particolare importanza per la...

I figli del diavolo (Giovanni 8:42-47)

I figli del diavolo (Giovanni 8:42-47) “L’inclinazione abituale del cuore dei credenti è al bene, a Dio, alla santificazione, all’obbedienza” (John Owen). Quali tuoi desideri sono stati soddisfatti? Quali desideri ti piacerebbe soddisfare?

I figli di Abramo (Giovanni 8:31-41).

I figli di Abramo (Giovanni 8:31-41).  “L’attività della verità è liberarci dal peccato” (D. Martyn Lloyd-Jones) A quali cose, o persone oggi la gente è schiava? Che cosa significa per te essere liberi? Che cosa non vuol dire?

Testimonianze su Gesù (Giovanni 5:31-47).

Testimonianze su Gesù (Giovanni 5:31-47). Viene posta spesso la domanda: “Se il cristianesimo è razionale e vero, perché le persone più istruite non ci credono?” La risposta è semplice: “Non credono perché non vogliono crederci”. Che cosa motiva le persone a voler essere famose, ricche, di successo, o potenti? Che cosa rende la testimonianza di qualcuno valida o non valida?

Gesù e Nicodemo (Giovanni 3:1-21)

Gesù e Nicodemo (Giovanni 3:1-21) Non tutti quelli che parlano del cielo ci andranno! Esteriormente si identificano con Cristo, ma il loro cuore non è mai stato veramente convertito.  Si aggrappano a una falsa professione di fede, e s’ingannano nel pensare che sono sulla via stretta che conduce alla vita, quando in realtà sono sulla strada larga che conduce alla perdizione (Matteo 7:13-14). C’è mai stato un momento in cui hai sentito il bisogno di iniziare la vita tutto da capo? Quando, o perché? Qual è il miglior regalo che hai ricevuto? Perché le persone non credono a Gesù Cristo?

Amos 5:6: Senza Dio non c’è vita!

Amos 5:6: Senza Dio non c’è vita! “Cercate il Signore e vivrete”. Queste parole sono rivolte alla casa di Giuseppe, Efraim e Manasse che rappresentavano il regno del nord d’Israele (Ezechiele 37:16,19), questo regno necessitava di una rinascita spirituale perché era assente una vera adorazione e una mancanza di giustizia. Noi in questo passo vediamo il comando a cercare Dio, di conseguenza il popolo sarebbe rimasto in vita.  Noi troviamo qui una chiamata al pentimento, Dio è ancora misericordioso e longanime, ma pone un limite al peccato. Le sue braccia erano aperte e tese, pronte a ricevere i peccatori pentiti (cfr. Isaia 65:2-5), ma voleva che si allontanassero completamente dalla falsa adorazione idolatrica nei santuari di Betel, Ghilgal e Beer-Seba (cfr. v.5), nonché dal loro peccato, dall’avidità e dal maltrattamento dei poveri (vv.10-17).  Israele è esortato a rivolgersi a Dio con tutto il cuore e a smettere di praticare l’idolatria, se non l’avessero fatt...

Marco 1:1: La sostanza del Vangelo.

Marco 1:1: La sostanza del Vangelo. Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio.  La parola “vangelo” (euangelion) significa buone notizie o annuncio gioioso, era usata per dare la notizia di una vittoria militare o nel caso di un imperatore, considerato come un dio, per indicare la sua nascita, la sua ascesa al trono,ecc.  Così anche nell’Antico Testamento (euangelízomai nella traduzione greca settanta traduce l’ebraico beśōrâ ) troviamo il significato di buone notizie (1 Samuele 4:10; 1 Re 1:42) anche in relazione alle vittorie militari (1 Samuele 31:9).  Ma il concetto di "buona notizia" non è limitato alle vittorie militari e politiche, infatti, il termine è particolarmente legato anche alla buona notizia di Dio che è  sovrano, regna e viene a salvare (Isaia 40:9-11;vedi anche Isaia 52:7; Isaia 61:1-3).  Il Vangelo riguarda la buona o le buone notizie riguardo Gesù Cristo; si riferisce al messaggio di Gesù, alle parole, agli eventi storici c...

Il ministero di Gesù.

Marco 1:14-15: Il ministero di Gesù. William Taylor della Chiesa Metodista è stato un eroico cristiano che andò in California durante la corsa all'oro del 1849 e si stabilì a San Francisco. Venne a sapere che non c'era nessuna chiesa dove poter predicare e non molte persone che lo volevano ascoltare. Quindi, la Domenica mattina, rotolava una botte di legno fino a un angolo di strada, salirci sopra e gridare: “Che c'è di nuovo?” Allora, le persone di passaggio e i locali, si fermavano vicino a lui e ascoltavano il predicatore che diceva: “Grazie a Dio, miei fratelli, ho una buona notizia per voi questa mattina!” Così Lui cominciava a predicare. Questo uomo seguì l’esempio di Gesù il predicatore per eccellenza. Marco non ci racconta cosa fece Gesù tra il periodo della tentazione e il ministero in Galilea. Dopo il battesimo, che ha segnato l’avvio formale del ministero di Gesù e la tentazione superata con successo, ora vediamo che Gesù ritorna in Galilea. In questi versett...