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Visualizzazione dei post con l'etichetta Signore degli eserciti

Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Isaia 6:1-3: La visione della gloria del Signore a Isaia

 Isaia 6:1-3: La visione della gloria del Signore a Isaia Noi nella Bibbia troviamo i profeti, i messaggeri di Dio che a volte sono chiamati davanti il trono di Dio.  Per questo motivo non siamo sorpresi poi, che molti di loro hanno parlato spesso della gloria di Dio.  Gli studiosi non sono concordi se questo capitolo si riferisca alla chiamata iniziale di Isaia, quindi a un’esperienza iniziale, oppure se si riferisca a una commissione, quindi a un’esperienza successiva. Al di là di questo, quello che noi vediamo nei vv.1-13, è la dinamica della consacrazione in seguito alla visione e alla purificazione che Isaia ebbe della gloria di Dio.  E in questo senso noi vediamo in questa visione di Isaia la dinamica della consacrazione, e quindi la deduzione del perché molti che si dicono credenti non sono consacrati al Signore. Questi molti, o non sono veri credenti, oppure non sono veramente consapevoli della gloria di Dio!  La qualità della vita cristiana dipende...

Salmo 24:7-10: La realizzazione della presenza di Dio

 Salmo 24:7-10: La realizzazione della presenza di Dio I vv.7-10, mettono in evidenza che Dio è il Re glorioso. La prima parte del Salmo 24:1-2 ci parla della grandezza del Signore come Creatore (vv.1-2). La seconda parte ci parla di come l'uomo può entrare in relazione con questo grande Dio santo.  La terza parte ci parla del popolo che è chiamato ad accogliere il Re di gloria, il Guerriero vittorioso. George Fredrick Handel è considerato uno dei più grandi compositori nella storia della chiesa.  La sua famosa composizione “Messiah”, è la più popolare delle sue opere; ha spinto innumerevoli credenti ad adorare Dio. Questo capolavoro fu eseguito per la prima volta a Londra il 23 marzo 1743. In questa occasione era presente il re d'Inghilterra Giorgio II. Tutti i presenti rimasero profondamente commossi quando ascoltarono  questa musica ispiratrice e questo testo biblico. Quando fu cantato “The Hallelujah Chorus”, contenente le potenti parole: “Poiché il Signore Dio o...

Malachia 1:6: Coloro che ricevono la disapprovazione del Signore degli eserciti

  Malachia 1:6: Coloro che ricevono la disapprovazione del Signore degli eserciti Malachia 1:6 dice: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: ‘In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?’” L’ultima volta abbiamo visto il responsabile della disapprovazione, oggi vediamo i riceventi della disapprovazione del Signore degli eserciti, cioè i sacerdoti. In questo periodo storico d’Israele, il popolo aveva dimenticato le proprie priorità e mise i propri interessi e bisogni al di sopra di quelli del Signore (cfr. per esempio Aggeo 1:2–6).  Purtroppo, questa verità caratterizzava anche il loro culto, infatti, mentre il popolo prosperava, offriva al Signore gli avanzi, o il peggio dei sacrifici (Malachia 1:6–10), e i sacerdoti non facevano nulla per correggere questo ...

Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti

 Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti Malachia 1:6 dice: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: ‘In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?’” Questo versetto ci parla della disapprovazione del Signore degli eserciti ai sacerdoti d’Israele nel periodo di Malachia. In questo versetto vediamo un’incoerenza molto comune e sempre attuale tra professione di fede e pratica, tra conoscenza e servizio per il Signore.  Dopo aver parlato alla nazione nel suo insieme riguardo l’amore del Signore, cioè della sua elezione, il profeta ora si rivolge con franchezza ai sacerdoti d’Israele riguardo il loro ministero superficiale e infedele. Il Signore aveva amato Giacobbe, il popolo d’Israele, li aveva fatti Suoi figli, ma sia i sacerdoti che il po...

Malachia 1:10: Dio disapprova la religione superficiale

 Malachia 1:10: Dio disapprova la religione superficiale Uno degli scopi del libro di Malachia è portare il suo popolo a onorare Dio, il Signore, il Padre, il grande re, il Signore degli eserciti e questo non avviene attraverso l'adorazione ipocrita.  L'adorazione nel tempio era in uno stato pietoso, poiché gli adoratori pensavano di ingannare Dio nei loro sacrifici (Malachia 1:6-2:9) e decime (Malachia 3:7-12). Questo versetto fa parte di una sezione (Malachia 1:6-2:9) dove Malachia denuncia un sacerdozio superficiale, lassista e corrotto. Nel v.10 il Signore, mediante il profeta, continua la Sua severa disapprovazione dei sacerdoti che non onoravano Dio come loro Padre, e non lo temevano come Signore (v.6), rimprovera i sacerdoti per la loro negligenza nell'adempiere ai loro doveri secondo la legge di Dio, infatti non offrivano sacrifici secondo le disposizioni del Signore che aveva dato a Mosè anni prima (Levitico 22:18–25; Deuteronomio 15:21), cioè offrivano animali mal...

Aggeo 2:23: La sovranità di Dio (2)

Aggeo 2:23: La sovranità di Dio (2) Questo versetto fa parte del quarto e ultimo messaggio di Aggeo. Aggeo nei vv.21-23 parla della sovranità di Dio che farà tremare i cieli e la terra, rovescerà il trono dei re, distruggerà la potenza dei regni delle nazioni, rovescerà i carri e quelli che ci sono sopra, farà cadere cavalli e  cavalieri,  farà in modo che si uccideranno tra di loro. In questo versetto Aggeo continua a parlare di Sovranità di Dio. Una delle caratteristiche della sovranità di Dio è quello di fare ciò che gli piace (Salmo 115:3), e non deve dare conto a nessuno (Daniele 4:34-35). Dio è il vasaio e noi siamo l’argilla, può fare quello che gli pare, e lo farà secondo il Suo carattere e volontà, come Sue creature non possiamo permetterci di contestarlo, (Isaia 29:16; 45:9; Romani 9:19-21). La sovranità di Dio è il potere di assoluta autodeterminazione, cioè Dio non è soggetto ad altre forze esterne a Lui. Nella sua autodeterminazione asso...

Aggeo 2:6-9: L’antidoto allo scoraggiamento (2)

Aggeo 2:6-9: L’antidoto allo scoraggiamento (2) Nei vv.1-3 abbiamo visto lo scoraggiamento del popolo ai tempi di Aggeo. Nei vv.4-5 l’antidoto a superare lo scoraggiamento: la promessa contemporanea della presenza di Dio e del Suo Spirito. Nei vv.6-9 vediamo che l’antidoto allo scoraggiamento riguarda le promesse sulle future condizioni del tempio, quindi vediamo le motivazioni per servire il Signore e superare lo scoraggiamento. La certezza della presenza di Dio e del Suo Spirito, dovrebbero essere sufficienti a essere forti, a mettersi all’opera e a non temere nel ricostruire il tempio. Ma il Signore aggiunge un ulteriore motivo e incoraggiamento che riguarda le promesse future. Dio farà valere la Sua sovranità,  provvederà al completamento dei suoi propositi e che alla fine darà una gloria ancora maggiore al tempio in costruzione rispetto a quello di Salomone. Non dobbiamo fare l’errore di confrontarci solo con il passato e basta, certo dobbiamo guarda...

Aggeo 1:2-3: Il compiacimento del popolo.

Aggeo 1:2-3: Il compiacimento del popolo. Nel v. 1 troviamo il contesto del messaggio di Aggeo e a chi è rivolto con lo scopo principalmente di  risvegliare il popolo. Nei vv.2-3 vediamo il motivo per cui il Signore rivolge il Suo messaggio al popolo tramite il profeta Aggeo: il popolo era compiaciuto, si accontentava della sua letargia spirituale; da sedici anni aveva interrotto la ricostruzione del tempio e si giustificava.  Dai vv.2-4 vediamo che Aggeo cita un commento diffuso secondo il quale non era ancora giunto il momento di ricostruire il tempio, e quindi vediamo la motivazione per cui la parola del Signore di ammonimento ed esortazione è rivolta a loro. In questi versetti vediamo prima di tutto:

La visione della gloria di Dio: Isaia.

La visione della gloria di Dio: Isaia. ( Isaia 6:1-13). Noi nella Bibbia troviamo i profeti, i messaggeri di Dio che a volte sono chiamati davanti il trono di Dio. Per questo motivo non siamo sorpresi, poi, che molti di loro parlano spesso della gloria di Dio. Gli studiosi non sono concordi se questo capitolo si riferisca alla chiamata iniziale di Isaia, quindi ad un’esperienza iniziale  oppure se si riferisca ad una commissione, quindi ad un’esperienza successiva, ma al di là di quale possa essere la giusta interpretazione, quello che noi vediamo in questi versetti è la dinamica della consacrazione in seguito alla visione e alla purificazione che Isaia ebbe della gloria di Dio. La domanda è: perché molti che si dicono credenti non sono consacrati al Signore? La risposta è perché o non sono veri credenti oppure non sono veramente consapevoli della gloria di Dio! La qualità della vita cristiana dipende dalla consapevolezza che abbiamo della gloria di Dio. Molti credenti non hann...