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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Isaia 64:1-4,9-10: La preghiera appassionata per un risveglio (3) La preghiera per la presenza di Dio

Isaia 64:1-4,9-10: La preghiera appassionata per un risveglio (3) 
La preghiera per la presenza di Dio

Continuiamo le nostre meditazioni sulla preghiera per un risveglio.

Nelle predicazioni precedenti abbiamo visto la passione e la particolarità della preghiera d’Isaia (Isaia 63:15-16).

Poi abbiamo visto le motivazioni per cui Isaia prega, vale a dire, perché il Signore non è presente nella vita del Suo popolo a causa dei peccati che ha commesso.

Isaia prega che il Signore ritorni in mezzo al Suo popolo mettendo in evidenza l’identità di Dio: è Padre e Salvatore, e l’identità del popolo d’Israele: sono i Suoi servi e la Sua eredità (Isaia 63:15,17-19).

Ora in Isaia 64:1-4, vediamo la sostanza della preghiera, lo scopo della preghiera, lo sprone alla preghiera.

Isaia 63:15,17-19: La preghiera appassionata per un risveglio (2). Le motivazioni della preghiera

Isaia 63:15,17-19: La preghiera appassionata per un risveglio (2) 
Le motivazioni della preghiera
Il titolo di questo sermone, poteva essere anche: “Lamento per la mancanza della presenza di Dio”.

Ti sei mai sentito come se Dio ti avesse dimenticato? 
Come se ti avesse girato le spalle? Come se ti avesse abbandonato?

Ci sono momenti in cui ci sentiamo soli, tempi in cui viviamo l'assenza, l’abbandono, l’alienazione di Dio.

C’è sempre una buona e giusta motivazione, per esempio come questo passo di Isaia era: il giudizio di Dio per i peccati del popolo.

Noi in questi versetti vediamo le motivazioni alla preghiera.

1 Tessalonicesi 5:19: Non spegnete lo Spirito

1 Tessalonicesi 5:19: Non spegnete lo Spirito
“Non spegnete lo Spirito”.

La Bibbia ci esorta a essere ripieni di Spirito Santo (Efesini 5:18). Ci sono tre condizioni necessari per la pienezza, tre imperativi, uno di questi è: “Non spegnete lo Spirito”. 
“Spegnete” (Sbennute –presente attivo imperativo) è appropriato perché uno dei simboli dello  Spirito Santo è il fuoco, (Geremia 20:9; Atti 2:3) )e questa parola è usata per estinguere il fuoco, (Matteo 12:20; 25:8; Marco 9:48; Ebrei 11:34), o anche per annientare, cancellare (2 Samuele 14:7; Proverbi 10:7).
Quello che ci viene esortato categoricamente è di non soffocare lo Spirito Santo, di non reprimerlo, spegnerlo come si fa con lo spegnimento di un fuoco.  Letteralmente è: “Smettete di soffocare continuamente lo Spirito”. Ora non è la persona dello Spirito Santo che viene soffocata, ma l’attività fervente, la manifestazione dello Spirito Santo. Siamo chiamati a non limitarlo, a non sopprimerlo con la nostra resistenza, con la nostra disobbedienza, soprattutto a non soffocare i doni spirituali. Il dono spirituale è la capacità che il Signore Gesù dona mediante lo Spirito Santo ai singoli credenti per renderli atti a servire Dio in modo specifico. Ogni credente ha almeno un dono, questi servono per il buon funzionamento della chiesa e tutti i credenti sono importanti per la crescita della chiesa (1 Corinzi 12:4-11,22-25).

Efesini 4:30:Non rattristate lo Spirito Santo.

Efesini 4:30:Non rattristate lo Spirito Santo.
“Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”.

La Bibbia ci esorta a essere ripieni di Spirito Santo (Efesini 5:18). Ci sono tre condizioni necessari per la pienezza, tre imperativi, uno di questi è: “Non rattristate lo Spirito Santo”.  Questo passo ci fa capire che lo Spirito Santo non è una forza impersonale, ma è una persona, infatti, può essere rattristato. Lo Spirito Santo è la terza persona della Trinità. (Per esempio Atti 5:3-4; 1 Corinzi 3:16; 6:19; 2 Corinzi 3:17).
In primo luogo vediamo:
A) La ragione per non rattristare lo Spirito Santo.
Uno dei motivi per non rattristare lo Spirito Santo è perché: con lo Spirito Santo siamo stati suggellati per il giorno della redenzione.  Lo Spirito Santo è presente in tutti i veri credenti(Efesini 1:13). Il sigillo indica la realtà della nostra salvezza, cioè di coloro che hanno creduto a Gesù Cristo. Il sigillo era il segno personale del proprietario, o del mittente di qualcosa d’importante, e questo era segno d’identificazione e quindi, come per esempio per una lettera, distingueva quanto era vero da quanto era falso, così il sigillo era simbolo di autenticità. Il sigillo era anche la garanzia che l’oggetto sigillato forse trasportato intatto.

Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (2)

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