Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista. La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori. Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7: “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
1 Pietro 5:8-9: Tre imperativi per non essere divorati “Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo”. In questi versetti Pietro con tre imperativi mette in guardia i credenti dall’avversario, il diavolo. Il primo imperativo è: “Siate sobri”. “Siate sobri” (nēpsate - aoristo attivo imperativo) indica “autocontrollo”, “essere disciplinato”, “ben equilibrato”; era una parola usata per non bere vino, quindi non ubriacarsi, e perdere quindi il controllo. Ma “siate sobri”, non è riferito all’ubriachezza, ma a una lucidità mentale che deriva dalla libertà della confusione mentale, o della passione; è la capacità dell'uomo di guardare la realtà con una mente lucida e che sa autocontrollarsi. Lo stesso verbo è usato in 1 Pietro 1:13 e 4:7, in contesti dove si affrontano la necessità ...