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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

La legge di Sturgeon

 La legge di Sturgeon
Immagina di andare al mercato per comprare delle mele, ti fermi in una bancarella e vedi che il 90% delle mele sono da buttare, ma una parte sono belle a vedersi e in buone condizioni, questa si può considerare la Legge di Sturgeon.
 
E ancora, immagina di entrare in una libreria specializzata in fantascienza. 
Gli scaffali sono stracolmi di romanzi, ma la maggior parte ti sembra banale, con trame prevedibili e personaggi stereotipati. 
Sei sconfortato, pensando che la fantascienza sia solo un genere pieno di cliché.
Ma ecco la svolta: tra tutti quei libri, ne trovi uno che ti cattura completamente. Una storia originale, personaggi complessi e un mondo fantastico che ti lascia a bocca aperta. 
Questo libro è la perla rara, quella che dimostra che anche nel 90% di spazzatura si nascondono capolavori.
Anche questo esempio illustra perfettamente la Legge di Sturgeon: sì, la maggior parte della fantascienza può essere considerata di bassa qualità, ma questo non significa che non esistano opere eccezionali. 
Lo stesso vale per qualsiasi altro genere artistico, o campo del sapere.

Avrai visto sicuramente tanti video, forse migliaia su internet dalla ricetta della nonna al tutorial di bricolage più bizzarro. 
La maggior parte di questi contenuti diciamo il 90% è facilmente dimenticabile, li trovi spazzatura, ma ogni tanto ti sei imbattuto in un video che ti ha fatto ridere a crepapelle, o che ti ha commosso, o ti ha aperto gli occhi su un nuovo argomento; anche questo può essere considerata la Legge di Sturgeon.

La Legge di Sturgeon, o Rivelazione di Sturgeon, è un aforisma coniato dallo scrittore di fantascienza americano Theodore Sturgeon. 
La legge afferma che "il novanta percento di tutto è spazzatura". 
Sturgeon ha formulato questa osservazione in risposta alle critiche che spesso venivano mosse alla fantascienza, sostenendo che la maggior parte delle opere in qualsiasi campo, non solo nella fantascienza, è di bassa qualità.

Quindi questa legge è spesso applicata alla critica letteraria, in particolare nel campo della fantascienza, ma può essere estesa a molti altri ambiti. 

Essenzialmente, suggerisce che la maggior parte della produzione in qualsiasi campo tende ad essere di qualità mediocre, o scarsa, mentre solo una piccola percentuale raggiunge livelli di eccellenza.

Ora 1 Tessalonicesi 5:21 offre una metodologia per applicare la legge di Sturgeon in modo costruttivo.

La legge di Murphy

 La legge di Murphy
Oggi vi voglio parlare della legge di Murphy.
Certamente avete sentito parlare di questa legge.
La legge di Murphy dice: “Quando tutto può andare storto, lo farà”; oppure “se qualcosa può andar male andrà male”.

Questa legge prende il nome da Edward Aloysius Murphy, un ingegnere militare che lavorava su esperimenti con razzi per l’USAF nel 1949. Durante uno di questi esperimenti, Murphy notò che i sensori erano stati montati tutti nel modo sbagliato e pronunciò la frase che sarebbe diventata celebre.

Viene spesso citata in contesti di ingegneria, progettazione e gestione del rischio per sottolineare l'importanza di considerare tutti i possibili scenari negativi.

La Legge di Murphy è stata poi resa popolare da Arthur Bloch, che ha raccolto una serie di frasi umoristiche e sarcastiche nel suo libro "La legge di Murphy". Queste frasi descrivono situazioni frustranti e quotidiane in cui molti possono riconoscersi, spesso presentate in forma statistico-matematica per dare loro una parvenza di scientificità.

In poche parole, la Legge di Murphy è una regola non scritta che afferma che, se qualcosa può andare male, lo farà, e spesso nel modo più sfortunato possibile.

Perché la legge di Murphy è così popolare?

Ecclesiaste 1:16-18: Oltre l’intelletto!

 Ecclesiaste 1:16-18: Oltre l’intelletto!
Quanti di voi si sono mai sentiti persi in un labirinto di domande esistenziali, cercando risposte che sembrano sempre sfuggirvi?
Bill Watterson è un famoso fumettista americano, noto soprattutto per aver creato la striscia a fumetti Calvin & Hobbes.
La serie è stata pubblicata sui quotidiani statunitensi dal 1985 al 1995 e racconta le avventure di un giovane ragazzo, Calvin, e della sua tigre di peluche, Hobbes, che si anima solo quando Calvin è presente.
In uno dei classici fumetti di Bill Watterson, il curioso ragazzo Calvin chiede a Hobbes, la sua tigre di peluche che prende vita nella sua immaginazione: "Perché credi che siamo qui?" Sono entrambi seduti a terra, appoggiati a un grande albero. 
Hobbes risponde: "Perché siamo venuti qui". "No, no", ribatte Calvin; "Intendo qui sulla terra". 
Hobbes risponde: "Perché la terra può sostenere la vita". 
"No, voglio dire, perché siamo da qualche parte? Perché esistiamo?" 
Ancora una volta, Hobbes commenta: "Perché siamo nati". 
Frustrato, Calvin si sposta dall'altra parte dell'albero, abbassa la testa e dice: "Lascia perdere". 
Hobbes conclude: "Lo farò, grazie".
Come Calvin, molte persone rimangono frustrate perché non hanno una risposta alle loro domande esistenziali che li soddisfi.
La maggior parte delle persone in qualche modo si è chiesta, o si sta chiedendo domande della serie: “Qual è il senso della vita?”, oppure “Qual è il significato della vita?”, o ancora: “Possiamo essere felici? Dove possiamo trovare la felicità?’”.
Ed è quello che si chiedeva Salomone da un punto di vista umano, senza pensare a Dio, quindi da una prospettiva terrena.
Nelle ultime due predicazioni abbiamo visto che Salomone ha detto che si applicato devotamente nella ricerca di tutto ciò che si fa sotto il cielo, ed è arrivato alla conclusione che tutto è vanità, un correre dietro al vento.
Nei vv.16-18, Salomone ci fa capire i limiti dell’intelletto.

Ecclesiaste 1:14-15: La conclusione

 Ecclesiaste 1:14-15: La conclusione
La musicista statunitense Paula Cole lamenta la sua perdita di fede: “Da bambina sentivo quello che chiamiamo Dio, quello spirito, quell'energia. Poi la società ti ha educato e io ho razionalizzato l'idea che non esistesse. Mi ha reso profondamente infelice il fatto che non ci fosse un significato, una logica, un'unità di tutta la vita”, ed è quello che pensava anche Salomone.
L’applicazione devota di Salomone a cercare a investigare ciò che si fa sotto il cielo l’ha portato alla conclusione che leggiamo nei vv.14-15: “Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento. Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può essere contato”.
Dunque, la conclusione della ricerca dell’ecclesiaste è: tutto ciò che si fa sotto il sole non porta a nulla!
Prima di tutto vediamo:

Ecclesiaste 1:12-13: Alla ricerca del senso della vita

 Ecclesiaste 1:12-13: Alla ricerca del senso della vita
Il 14 marzo 2004, Daniel Tammet ha battuto il record europeo per la recitazione di π (pi) a memoria. Il “pi” greco è la costante matematica che è il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro. Per cinque ore e nove minuti, recitò 22.514 cifre (3,14 e il resto) senza errori.
Tammet "soffre" (se questa è la frase appropriata) della sindrome di Asperger. Questa condizione gli permette di essere straordinario in attività come memorizzare i numeri e imparare le lingue. Ha imparato l'islandese in una settimana! Tale brillantezza, tuttavia, ha i suoi svantaggi. Nel suo libro di memorie (Born on a Blue Day: Inside the Extraordinary Mind of an Autistic Savant) scrive: “Ricordo ancora vividamente l'esperienza che ho avuto da adolescente sdraiato sul pavimento della mia stanza a fissare il soffitto. Stavo cercando di immaginare l'universo nella mia testa, di avere una comprensione concreta di cosa fosse ‘tutto’. Nella mia mente ho viaggiato fino ai confini dell'esistenza e li ho guardati, chiedendomi cosa avrei trovato. In quell'istante mi sentii davvero male e sentii il cuore battere forte dentro di me, perché per la prima volta mi ero reso conto che il pensiero e la logica avevano dei limiti e potevano portare una persona solo fino a un certo punto. Questa consapevolezza mi ha spaventato e mi ci è voluto molto tempo per venire a patti con essa”.
Anche la più grande mente umana ha i suoi limiti!
Non so se l’Ecclesiaste fosse sdraiato sul pavimento, o sotto un albero, o sul balcone a contemplare le stelle, ma in Ecclesiaste 1:12-18, assistiamo alla sua frustrazione per la spaventosa consapevolezza dei limiti della saggezza umana.
Nei vv.1-11 aveva scritto della vanità della fatica sotto il sole, non c’è nessun profitto. 
Facendo l’esempio del ritmo incessante del creato (vv.4-11), cioè del corso infinito delle generazioni umane (v. 4), dei i cicli del sole (v. 5), del giro continuo del vento (v.6) e i corsi d'acqua (v.7), l’ecclesiaste parla di movimenti costanti senza risultati, o cambiamenti.
Questi cicli rispecchiano l'incapacità dell'umanità di raggiungere qualcosa che sia in definitiva nuovo, duraturo, o soddisfacente (vv. 8–11).
L’ecclesiaste è un re d’Israele a Gerusalemme come vediamo nel v.12, ed è molto probabile, come visto in una precedente predicazione sia il re Salomone, figlio di Davide (cfr. per esempio 1 Samuele 23:17; 2 Samuele 5:2-5, 11, 17; 1 Re 1:34; 3:28).
Salomone nella sua ricerca, da un punto di vista umano, cerca di capire il senso, o il significato della vita.
Possiamo dire che rappresenti tutti coloro che cercano di trovare il senso della vita senza Dio.
Ci concentreremo sul v. 13, è il tema è l’applicazione.

La legge di Sturgeon

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