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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Luca 1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3)

 Luca1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3)
Questa è la terza predicazione sulla lode profetica del sacerdote Zaccaria.
Nelle predicazioni precedenti abbiamo visto che Zaccaria benedice il Signore perché ha riscattato il Suo popolo, e ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide Suo servo secondo le profezie dell’Antico Testamento (Luca 1:67-71). 

Nella seconda predicazione (Luca 1:72-74) ci siamo concentrati sulla misericordia, fedeltà e grazia del Signore, e sul fatto che salva perché possiamo servirlo. 

Zaccaria ci offre una prospettiva profonda e trasformativa sul significato della vera consacrazione al Signore.
Attraverso le sue parole in Luca 1:74-75, scopriamo che la salvezza non è un punto di arrivo, ma l'inizio di un viaggio di totale dedizione al Signore. 

Non si tratta semplicemente di un atto religioso occasionale, ma di un impegno radicale che abbraccia ogni momento della nostra esistenza.

La chiamata di Dio non è un invito parziale, o momentaneo, ma una trasformazione integrale: da una vita centrata su noi stessi a un'esistenza interamente dedicata al servizio divino. 

Oggi, rifletteremo su cosa significa veramente essere consacrati considerando che siamo chiamati a servire Dio senza paura, in santità e giustizia, tutti i giorni della nostra vita.

Luca 1:72-74: La lode profetica di Zaccaria (2)

 Luca 1:72-74: La lode profetica di Zaccaria (2)
Ti sei mai chiesto perché il Signore ti ha salvato? 
Spesso pensiamo alla salvezza principalmente come una liberazione dal peccato, dalla condanna di Dio, dalla morte eterna. 
Questo è vero, ma è solo metà della storia. 
Nel testo di oggi, Zaccaria ci mostra che il Signore ci salva per uno scopo preciso: per servirlo.
Nel suo cantico di lode, Zaccaria pieno di Spirito Santo, celebra non solo la fedeltà di Dio nel mantenere le Sue promesse fatte ad Abraamo, ma anche il duplice aspetto della salvezza per la Sua misericordia: liberazione e servizio. 
È come ricevere non solo la libertà da una prigione, ma anche una chiamata a una nuova missione dopo essere usciti dalla prigione.
Nella precedente predicazione dei vv.67-71, abbiamo visto la benedizione del sacerdote Zaccaria, che pieno di Spirito Santo, loda il Signore per la salvezza e il Salvatore, ne abbiamo visto le caratteristiche.
In questa seconda parte della lode profetica di Zaccaria vediamo il carattere del Signore e la Sua concessione.
Cominciamo col vedere:

Luca 1:67-71: La lode profetica di Zaccaria (1)

Luca 1:67-71: La lode profetica di Zaccaria (1)
Vi siete mai sentiti così sopraffatti dalla gioia che le parole non bastavano a descriverla? 
È accaduto a Zaccaria, quando improvvisamente pieno dello Spirito Santo scoppia in un canto gioioso di lode. 
Luca dopo aver parlato della nascita di Giovanni Battista, ora riporta la reazione del padre Zaccaria, ovvero la lode, o com’è stato chiamato: “Il cantico di Zaccaria”, o “Il Benedictus”, chiamato così perché deriva dalla prima parola di questo cantico nella versione latina.
Zaccaria era un sacerdote ed era sposato con Elisabetta, una donna sterile. 
Entrambi erano anziani quando un angelo del Signore apparve a Zaccaria nel tempio, annunciandogli la nascita di un figlio, Giovanni Battista, che sarebbe stato un profeta e precursore del Messia.
A causa della sua incredulità - non credeva che potessero avere un figlio visto la loro tarda età - Zaccaria rimase muto fino alla nascita di Giovanni. 
Quando il bambino fu circonciso, Zaccaria riacquistò la parola e pronunciò un canto di lode a Dio (Luca 1:67-79).
Oggi vediamo i vv.67-71 di questa lode.

Galati 3:13: La sostituzione della salvezza in Cristo

 Galati 3:13: La sostituzione della salvezza in Cristo
John Stott disse: “La croce non è un compromesso tra Dio e il diavolo, ma il trionfo di Dio sulla maledizione della legge".

La croce non rappresenta un accordo tra Dio e il male, come se ci fosse stata una sorta di trattativa; ci fa anche capire che Dio non ha fatto concessioni al peccato, ma lo ha condannato nella persona di Gesù Cristo.

Allora la croce non è un fallimento di Dio, ma la massima espressione del Suo amore, giustizia e santità.
È attraverso la croce che siamo liberati dalla schiavitù del peccato e dalla condanna della legge grazie a Gesù Cristo.

Questa è la terza predicazione da questo versetto.

Nelle precedenti predicazioni abbiamo visto la salvezza in Cristo considerando in modo particolare il significato di “Cristo” e di “riscattati”; poi nella seconda predicazione abbiamo visto la specificazione della salvezza concentrandoci sulla maledizione della legge, cioè Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge.

Oggi vedremo la sostituzione della salvezza considerando la punizione, la propiziazione e il posto della salvezza.

Iniziamo con:

Galati 3:13: La specificazione della salvezza in Cristo

Galati 3:13: La specificazione della salvezza in Cristo
Dopo che Harriet Tubman fuggì dalla schiavitù nel 1849, si impegnò immediatamente nel movimento abolizionista, organizzando incontri e parlando contro la schiavitù. 
Ma non era abbastanza; tornò al Sud per aiutare altri schiavi a trovare la libertà. 
Se fosse stata catturata, sarebbe stata ricacciata in schiavitù, o uccisa come esempio per altri fuggitivi. 
Tubman tornò al Sud diciannove volte per salvare circa trecento compagni schiavi nonostante i rischi che correva da parte dei cacciatori di schiavi.
In Galati 3:13 però, non si tratta di una libertà dalle altre persone bensì dalla maledizione della legge di Dio!
Nella precedente predicazione abbiamo visto la salvezza in Cristo, parlando della persona e del prezzo della salvezza, oggi vediamo la specificazione della salvezza, cioè da che cosa Cristo ci libera: dalla maledizione della legge.
Ora dobbiamo chiarire un punto come ha detto qualcuno: "Cristo ha redento dalla maledizione della legge non abolendo la legge, ma diventando una maledizione per noi".
Paolo non sta parlando che non siamo più obbligati a osservare la legge morale di Dio, i dieci comandamenti, ma dalla maledizione della legge, che è la conseguenza che non siamo in grado di osservarla costantemente e perfettamente.
Anche se l’osservanza della legge morale di Dio (i dieci comandamenti) non ci salva, rimane comunque uno standard che regola il nostro comportamento informandoci della volontà di Dio e del nostro dovere verso di Lui.
I dieci comandamenti ci mostrano il giusto modo di vivere, perché si basano sulla santità e giustizia di Dio, esprimono la volontà di Dio per la nostra vita!  
Gesù non è venuto ad annullare in nessun modo la legge, anzi rafforza notevolmente il nostro obbligo di osservarla  (cfr. per esempio Matteo 5:17,27-28) facendoci capire come dirà poi Paolo, che: “… La legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono” (Romani 7:12).
Non siamo salvati per la legge dice Paolo, ma per fede, poi dice in Romani 3:31: "Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge". 

Luca 1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3)

 Luca1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3) Questa è la terza predicazione sulla lode profetica del sacerdote Zaccaria. Nelle predicazio...

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