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Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Luca 4:28-30: La conclusione drammatica

 Luca 4:28-30: La conclusione drammatica Abbiamo visto in Luca 4:23-27 come Gesù abbia portato alla luce i veri pensieri che avevano nel cuore le persone che erano presenti nella sinagoga di Nazaret dove Lui aveva appena parlato. Il Suo intervento è stato provocatorio, sfidando profondamente le convinzioni nazionalistiche ed esclusiviste dei Suoi ascoltatori. Ora in Luca 4:28-30, vediamo la conclusione drammatica di questa storia. Fu come un terremoto che scosse le fondamenta delle certezze religiose: dal celebrare Gesù (Luca 4:22), si passa al tentativo di ucciderlo! La verità di Dio sfidò i loro confini mentali, culturali e teologici, ora vediamo come reagirono a questa verità che non corrispondeva alle loro aspettative. Questo momento finale del testo è come un dramma in tre atti che si consuma con la velocità di un fulmine. Prima di tutto troviamo:

Giacomo 4:8: La conseguenza dell’avvicinarsi a Dio

  Giacomo 4:8: La conseguenza dell’avvicinarsi a Dio “Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi”. Di grande importanza è la risposta immediata e di grazia di Dio per coloro che si avvicinano a Dio. Se il peccatore si avvicina a Dio, Dio non sarà insensibile, Dio si avvicinerà al peccatore che si pente! (avvicinerà – engiei - futuro attivo indicativo). Questa meravigliosa promessa ci parla della grazia di Dio (cfr. Giacomo 4:6), la grazia di Dio restaura di nuovo la comunione dei cristiani. Come il padre del figliol prodigo (Luca 15:22-24), Dio è sempre pronto ad accogliere coloro che si ravvedono. Meravigliosamente, per quanto una persona possa essere lontana, o si è allontanata da Dio, dobbiamo sapere e credere che quando una persona torna, o ritorna a Dio, il suo rapporto con Dio è ristabilito, Dio perdona i nostri peccati.

Romani 2:4: Dio è paziente.

Romani 2:4: Dio è paziente. “Della sua pazienza e della sua costanza”.  Paolo, dopo aver parlato dei peccati dei pagani e della conseguente ira di Dio su di loro, si rivolge a quell’uomo (giudeo moralista e presuntuoso) che  pensa (logizē), cioè valuta erroneamente la propria peccaminosità e colpa, di scampare al giusto giudizio di Dio. Paolo mette a nudo la sua ipocrisia: giudica gli altri (i pagani peccatori), ma fa le stesse cose! (vv.1-3). Paolo continua dicendo che se non è una valutazione sbagliata, forse è perché disprezza (kataphroneis), cioè  sottovaluta, o non considera la ricchezza della bontà, la pazienza e la costanza di Dio. Una persona non può pensare, o sottovalutare, di poter peccare e tuttavia evitare il giudizio di Dio! Il giudeo a cui si rivolge Paolo, non riconosce che la bontà di Dio spinge al ravvedimento, anzi s’indurisce e non si pente, e in questo modo sta accumulando contro se stesso, un tesoro d’ira per il giorno del giusto giudizio di Di...