Luca 4:20-21: L’affermazione risonante Immaginate il silenzio palpabile di una sinagoga piena di fedeli nell’antica Nazaret. Un giovane si alza, srotola con cura un antico manoscritto, e legge parole pronunciate secoli prima dal profeta Isaia. Poi, con un gesto misurato e carico di significato, che segna un punto di svolta nella storia dell’umanità, richiude il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si siede. È in questo momento, nell’intervallo tra il silenzio e la parola, tra l’attesa e la rivelazione, che quest’ultima irrompe nella sinagoga. Ogni occhio è fisso su di Lui. Ogni respiro è sospeso. È come se l’intero universo trattenesse il fiato, consapevole che sta per accadere qualcosa di straordinario. E poi, con autorità che non chiede permesso ma che si impone naturalmente, pronuncia quelle parole che dividono la storia in due: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura che voi udite." Non è solo una dichiarazione, è un fulmine teologico che irrompe in q...
Giacomo 3:6-8: L’avvertimento contro il potere distruttivo della lingua. Nel 1899 quattro giornalisti di Denver in Colorado (USA) s’incontrarono casualmente una sera alla stazione ferroviaria di Denver. I loro nomi erano Al Stevens, Jack Tournay, John Lewis, Wilshire Hal, essi rappresentavano quattro giornali di Denver: il Post, il Times, il Republican e il Rocky Mountain News. Ognuno era stato inviato dal suo giornale per trovare un fatto di cronaca, o una storia interessante da raccontare. I giornalisti erano in stazione, sperando di trovare una celebrità in visita in città, ma nessuno è arrivato quella sera, così i giornalisti cominciarono a commiserarsi….. Non c’era nessuna notizia buona o cattiva da dare, tutti e quattro dovevano ritornare a mani vuote alle loro scrivanie. Stevens propose agli altri tre d’inventarsi una storia e questi si misero a ridere. Poi qualcuno suggerì di andare a farsi una birra all'Hotel Oxford e così hanno fatto. Per farla breve tra u...