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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Marco 16:15-16: La missione di Gesù per i cristiani

 Marco 16:15-16: La missione di Gesù per i cristiani
Questi due versetti sono parole di Gesù.
Dopo la Sua resurrezione, apparve la mattina di domenica prima a Maria Maddalena (Marco 16:9), poi apparve a due apostoli mentre erano in cammino verso i campi (Marco 16:12), poi apparve agli undici apostoli mentre erano a tavola, Giuda era morto.
Gesù affida loro una missione che dura fino a oggi e fino a quando non ritornerà di nuovo. 
Questa missione consiste nel parlare loro della salvezza dai peccati e dall’ira di Dio.

Vediamo prima di tutto:
I IL COMANDO (v.15)
“Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura”, infatti, è un comando, non un suggerimento, e oggi non è solo un elemento solo per alcuni cristiani, ma per tutti!

Non siamo tutti evangelisti, o missionari in senso formale, ma tutti siamo chiamati a testimoniare e abbiamo ricevuto doni che possiamo usare per aiutare a compiere questa missione chiamata “il Grande Mandato”.

Consideriamo:
A) La missione di andare per tutto il mondo  
Nel v.15 leggiamo che Gesù comanda: “Andate per tutto il mondo”.

L'aggettivo enfatico “tutto” (hapanta) indica che nessuna parte deve essere omessa, indica ogni parte della terra abitata e non solo Israele!

Il “mondo” (kosmon) qui si riferisce al luogo dove vivono gli esseri umani, la superficie della terra dove abita l’umanità (cfr. per Matteo 4:8).

Nessun villaggio sperduto della terra deve essere tralasciato!

Nati da Dio! (Giovanni 1:11-13)

 Nati da Dio! (Giovanni 1:11-13)
Nella Roma del I secolo, a volte un padre adottava un giovane esterno alla famiglia perché fosse l’erede principale del suo nome e del suo patrimonio. Se il padre considerasse indegni i suoi figli naturali, trovava qualcun altro con le qualità che desiderava in un figlio. 
Il figlio adottivo aveva così la precedenza su qualsiasi figlio suo di nascita naturale nel processo di eredità, il nuovo figlio riceveva molti diritti e privilegi che altrimenti non avrebbe avuto senza adozione.
Il cristiano fa parte della famiglia di Dio, è diventato un figlio di Dio per Sua adozione, perché Dio gli concesso sovranamente, secondo la Sua grazia, la rinascita spirituale (Giovanni 1:12–13). 
L’evangelista Giovanni sta parlando della luce, cioè di Gesù, ha appena detto che era nel mondo, che il mondo è stato fatto per mezzo di Lui e il mondo non l’ha conosciuto.
Ora continua a parlare del fatto che è venuto in casa Sua e non tutti lo hanno ricevuto, ma chi lo ha fatto gli è stato dato il diritto di diventare figli di Dio, questi sono nati da iniziativa divina e non per scelta umana.
Noi vediamo in questi versetti l’affermazione, la specificazione e la puntualizzazione dell’evangelista Giovanni.
Cominciamo con:
I L’AFFERMAZIONE (v.11) 
Nell’affermazione vediamo:
A) L’azione di Gesù (v.11)
Nel v.11 leggiamo:“È venuto in casa sua”.
È venuto in casa sua indica il luogo dove la luce, cioè Gesù è venuto.
“È venuto” (ēlthen – aoristo attivo indicativo) già l’abbiamo vista nei vv.7,9, e indica un’apparizione pubblica, il Suo ingresso nella scena pubblica, l’inizio del Suo ministero pubblico al momento del Suo battesimo.
Per alcuni studiosi si riferisce all'evento unico e decisivo dell'incarnazione di Gesù Cristo (cfr. Giovanni 1:14).

Giovanni 1:11-13: Nati da Dio!

 Giovanni 1:11-13: Nati da Dio!
Nella Roma del I secolo, a volte un padre adottava un giovane esterno alla famiglia perché fosse l’erede principale del suo nome e del suo patrimonio. Se il padre considerasse indegni i suoi figli naturali, trovava qualcun altro con le qualità che desiderava in un figlio. 
Il figlio adottivo aveva così la precedenza su qualsiasi figlio suo di nascita naturale nel processo di eredità, il nuovo figlio riceveva molti diritti e privilegi che altrimenti non avrebbe avuto senza adozione.
Il cristiano fa parte della famiglia di Dio, è diventato un figlio di Dio per Sua adozione, perché Dio gli concesso sovranamente, secondo la Sua grazia, la rinascita spirituale (Giovanni 1:12–13). 
L’evangelista Giovanni sta parlando della luce, cioè di Gesù, ha appena detto che era nel mondo, che il mondo è stato fatto per mezzo di Lui e il mondo non l’ha conosciuto.
Ora continua a parlare del fatto che è venuto in casa Sua e non tutti lo hanno ricevuto, ma chi lo ha fatto gli è stato dato il diritto di diventare figli di Dio, questi sono nati da iniziativa divina e non per scelta umana.
Noi vediamo in questi versetti l’affermazione, la specificazione e la puntualizzazione dell’evangelista Giovanni.
Cominciamo con:
I L’AFFERMAZIONE (v.11) 
Nell’affermazione vediamo:
A) L’azione di Gesù (v.11)
Nel v.11 leggiamo:“È venuto in casa sua”.
È venuto in casa sua indica il luogo dove la luce, cioè Gesù è venuto.
“È venuto” (ēlthen – aoristo attivo indicativo) già l’abbiamo vista nei vv.7,9, e indica un’apparizione pubblica, il Suo ingresso nella scena pubblica, l’inizio del Suo ministero pubblico al momento del Suo battesimo.
Per alcuni studiosi si riferisce all'evento unico e decisivo dell'incarnazione di Gesù Cristo (cfr. Giovanni 1:14).
“Casa sua” (ta idia) si riferisce alla proprietà esclusiva di qualcuno, in questo caso di Gesù, e si riferisce specificamente alla Sua casa, o abitazione (cfr. per esempio la settanta Ester 5:10; 6:12; Giovanni 16:32; 19:27; Atti 21:6, 1 Timoteo 5:8); quindi dove Gesù è nato, concittadini, parenti, amici, o la Sua nazione, Israele che il Signore aveva scelto come Suo popolo speciale (Esodo 19:5; Deuteronomio 7:6; 14:2; 26:18; Isaia 43:21; Ezechiele 13:18–23; Malachia 3:17; Matteo 15:24).
Nell'Antico Testamento Dio si riferiva al popolo Ebraico come al "Mio popolo" nonostante la loro frequente ribellione contro di Lui (cfr. per esempio Esodo 3:7,10; 6:7; Levitico 26:12; 1 Samuele 2:29; 2 Samuele 3:18; 1 Re 6:13; 2 Re 20:5; 1 Cronache 11:2; 2 Cronache 1:11; Sal. 50:7; Isaia 1:3; Geremia 2:11; Ezechiele 11:20; Os 4:6; Gioele 3:2; Amos 7:15; Abdia 1:13; Michea 6:3; Sofonia 2:8; Zaccaria 8:7–8).
Alcuni studiosi pensano che si riferisca al mondo che ha creato, pertanto è Suo (cfr. per esempio Salmo 24:1-2).
In questi versetti troviamo:

La vera luce non conosciuta (Giovanni 1:8-10)

 La vera luce non conosciuta (Giovanni 1:8-10)
La prima foto inviata tramite un telefono cellulare è stata spedita vent’anni fa: l’11 giugno del 1997; la foto ritrae una neonata appena nata.
Oggi la tecnologia possiamo fare delle belle foto con gli smartphone.
Non tutti sono a conoscenza che la fotografia iniziò con Louis Jacques Mande Daguerre, che produsse il primo dagherrotipo nel 1839. Dopo aver prodotto la prima immagine fotografica, l'inventore gridò: "Ho afferrato la luce". 
I cristiani hanno un grido diverso: "Mi ha afferrato la Luce!"
Senza Cristo, anche i cristiani camminavano nelle tenebre spirituali, ma una volta presi da Gesù Cristo non è stato più così!
Dopo aver parlato che Giovanni Battista è venuto come testimone per rendere testimonianza alla luce, ora l’evangelista Giovanni fa una precisazione e una negazione.
Cominciamo con: 
I LA PRECISAZIONE (vv.8-9) 
In questa precisazione consideriamo:
A) L’affermazione
Nel v.8 leggiamo: “Egli stesso non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce”.
Vediamo prima di tutto:
(1) Ciò che non era Giovanni Battista (v.8)
“Egli stesso non era la luce” (v.8).
L’evangelista Giovanni aveva messo in evidenza la grandezza di Giovanni Battista, quella di essere stato mandato da Dio per essere testimone della Luce (vv.6-7), ora mette in evidenza i suoi limiti.
“Egli stesso” (ekeinos – pronome dimostrativo) ha un forte senso enfatico, Giovanni afferma fortemente che il Battista non era la luce, è molto probabile che lo faccia perché alcune persone erano così affascinate dal Battista che gli diedero un posto più alto di quello che avrebbe dovuto avere, anche più in alto a Gesù, forse lo ritenevano il Messia. 

Giovanni 1:8-10: La vera luce non conosciuta

 Giovanni 1:8-10: La vera luce non conosciuta
La prima foto inviata tramite un telefono cellulare è stata spedita vent’anni fa: l’11 giugno del 1997; la foto ritrae una neonata appena nata.
Oggi la tecnologia possiamo fare delle belle foto con gli smartphone.
Non tutti sono a conoscenza che la fotografia iniziò con Louis Jacques Mande Daguerre, che produsse il primo dagherrotipo nel 1839. Dopo aver prodotto la prima immagine fotografica, l'inventore gridò: "Ho afferrato la luce". 
I cristiani hanno un grido diverso: "Mi ha afferrato la Luce!"
Senza Cristo, anche i cristiani camminavano nelle tenebre spirituali, ma una volta presi da Gesù Cristo non è stato più così!
Dopo aver parlato che Giovanni Battista è venuto come testimone per rendere testimonianza alla luce, ora l’evangelista Giovanni fa una precisazione e una negazione.
Cominciamo con: 
I LA PRECISAZIONE (vv.8-9) 
In questa precisazione consideriamo:
A) L’affermazione
Nel v.8 leggiamo: “Egli stesso non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce”.
Vediamo prima di tutto:
(1) Ciò che non era Giovanni Battista (v.8)
“Egli stesso non era la luce” (v.8).

La vocazione di Giovanni Battista (Giovanni 1:6-7)

 La vocazione di Giovanni Battista  (Giovanni 1:6-7)
Se dovessimo fare un sondaggio chiedendo alle persone di dire qual è il più grande bisogno del mondo, le risposte sarebbero molte. 
C’è chi direbbe di porre fine alla fame; altri risponderebbero la pace, altri direbbero l’istruzione per tutti; altri direbbero di rispettare l’ambiente, altri più investimenti per la sanità, altri lavoro per tutti.
Certamente sono bisogni importanti, ma secondo la Bibbia il più grande bisogno dell’umanità è Gesù Cristo! (cfr. per esempio Giovanni 20:31; Romani 3:9-30).
L’apostolo Giovanni aveva parlato prima della Parola che era con Dio ed era Dio, mediante la quale è stata creata ogni cosa ed era la vita, e la vita era la luce degli uomini.
Ora parla della chiamata di un uomo da parte di Dio che è stato mandato per rendere testimonianza alla luce
Prima di tutto vediamo:
I IL MANDANTE (v.6)
Nel v.6 leggiamo: “Vi fu un uomo mandato da Dio”.
“Uomo” è in contrasto con Gesù Cristo, la “Parola” (Giovanni 1:14-18) che era più di un uomo, “Dio” che era fin dal principio (Giovanni 1:1-3), che risale ai giorni eterni (cfr. per esempio Michea 5:1; Giovanni 8:58), mentre Giovanni era solo un uomo!
Giovanni venne in un momento definito nel tempo in netto contrasto con la Parola che c’è sempre stata! 
L’esistenza di Giovanni come anche la sua missione, sono da annoverare tra tutte le cose che sono avvenute nella storia, la sua esistenza non era immaginaria, illusoria, ma reale!
Infatti, il verbo “vi fu” (ginomai - aoristo medio indicativo) indica essere presente in un dato momento storico.
“Vi fu” allora si riferisce all'apparizione storica, all’entrata in scena di una persona (cfr. per esempio Marco 1:4; Luca 9:37).

Giovanni 1:6-7: La vocazione di Giovanni Battista

 Giovanni 1:6-7: La vocazione di Giovanni Battista 
Se dovessimo fare un sondaggio chiedendo alle persone di dire qual è il più grande bisogno del mondo, le risposte sarebbero molte. 
C’è chi direbbe di porre fine alla fame; altri risponderebbero la pace, altri direbbero l’istruzione per tutti; altri direbbero di rispettare l’ambiente, altri più investimenti per la sanità, altri lavoro per tutti.
Certamente sono bisogni importanti, ma secondo la Bibbia il più grande bisogno dell’umanità è Gesù Cristo! (cfr. per esempio Giovanni 20:31; Romani 3:9-30).
L’apostolo Giovanni aveva parlato prima della Parola che era con Dio ed era Dio, mediante la quale è stata creata ogni cosa ed era la vita, e la vita era la luce degli uomini.
Ora parla della chiamata di un uomo da parte di Dio che è stato mandato per rendere testimonianza alla luce
Prima di tutto vediamo:
I IL MANDANTE (v.6)
Nel v.6 leggiamo: “Vi fu un uomo mandato da Dio”.
“Uomo” è in contrasto con Gesù Cristo, la “Parola” (Giovanni 1:14-18) che era più di un uomo, “Dio” che era fin dal principio (Giovanni 1:1-3), che risale ai giorni eterni (cfr. per esempio Michea 5:1; Giovanni 8:58), mentre Giovanni era solo un uomo!
Giovanni venne in un momento definito nel tempo in netto contrasto con la Parola che c’è sempre stata! 

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