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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

La necessità del risveglio spirituale. ( Seconda parte).

La necessità del risveglio spirituale.
Seconda parte.
Come ho già detto nella predicazione precedente, vediamo la necessità del risveglio dal modo come Gesù tratta le chiese descritte in Apocalisse: Efeso, Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea.

Oggi mediteremo sulle chiese di Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea.

Il risveglio è necessario quando:
I SI TOLLERA O SI PRATICA IL PECCATO.

Vediamo:
A) La chiesa di Pergamo e Tiatiri.
(1) I peccati.
In Apocalisse 2:13-15 riguardo la chiesa di Pergamo è scritto: “Io so dove tu abiti, cioè là dov'è il trono di Satana; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me, neppure al tempo in cui Antipa, il mio fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita. Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. Così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti.

La necessità del risveglio spirituale. (Prima parte)

La necessità del risveglio spirituale.
Prima parte
Quali sono le motivazioni, per un risveglio, perché è necessario?

Vediamo la necessità del risveglio dal modo come Gesù tratta le chiese descritte in Apocalisse: Efeso, Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea.

Troviamo degli aspetti generali interessanti della relazione di Gesù con queste chiese.

Il primo aspetto è che Gesù conosce le opere della chiesa: pregi e difetti.

Il secondo aspetto è che Gesù, tranne la chiesa di Sardi e Laodicea, loda i loro pregi, ma li riprende comunque per le loro mancanze; quindi non possiamo farci forte dei nostri pregi pensando che Dio è soddisfatto di noi, o della nostra chiesa e così c’illudiamo che Lui chiuda gli occhi e ci approvi comunque. 
Gesù non chiude gli occhi sui nostri difetti se ci sono solo alcuni pregi, vuole che la chiesa si ravveda e quindi sia irreprensibile, altrimenti la giudicherà.
Quindi non possiamo pensare di fare quello che vogliamo tanto Gesù ci perdona sempre, è pericoloso ci attiriamo il giudizio di Dio se non c’è un ravvedimento!

La particolarità del risveglio spirituale.

La particolarità del risveglio spirituale.
Il termine risveglio è entrato in uso comune all'inizio del XVIII secolo per descrivere ciò che Dio stava facendo durante il Grande Risveglio in America e in Gran Bretagna. 

In America il sonno spirituale prevaleva nelle chiese fino a quando un risveglio spirituale cominciò nel New Jersey sotto la predicazione di Theodore Frelinghuysen, un ministro riformato olandese. 

Molti furono toccati e si resero conto della loro condizione peccaminosa e della necessità di salvezza, mentre altri furono rinfrescati da un nuovo apprezzamento per la grazia di Dio nel vangelo.
Il risveglio presto si diffuse in altre parti dell'America con Jonathan Edwards, George Whitefield, John Wesley e Samuel Davies. 

A questo seguirono altri risvegli sia nel XIX e XX secolo sia in America che in Gran Bretagna che portò alla nascita di chiese, seminari e case editrici.

Matt. 9:36-38. Il raccolto e gli operai.

Matteo 9:36-38. Il raccolto e gli operai.  
Matteo 9:35-38 funziona come base teologica al discorso missionario. 
Matteo inizia dicendo ai suoi discepoli che la missione è parte del suo ministero (Matteo 9:35) ed è un risultato della sua compassione per le persone (Matteo 9:36). 

Questo è un punto di svolta nel ministero di Gesù, vuole preparare e coinvolgere i Suoi discepoli per l’opera missionaria, infatti c’è molto lavoro da fare, e fino a quel momento aveva fatto tutto Gesù: predicazione, insegnamento, guarigione; i Suoi discepoli erano stati semplicemente osservatori e ascoltatori.

Noi in questo testo vediamo la compassione, il comando e la commissione.

Il raccolto e gli operai (Matteo 9:36-38).

Il raccolto e gli operai (Matteo 9:36-38).  
Matteo 9:35-38 funziona come base teologica al discorso missionario. 
Matteo inizia dicendo ai suoi discepoli che la missione è parte del suo ministero (Matteo 9:35) ed è un risultato della sua compassione per le persone (Matteo 9:36). 

Questo è un punto di svolta nel ministero di Gesù, vuole preparare e coinvolgere i Suoi discepoli per l’opera missionaria, infatti c’è molto lavoro da fare, e fino a quel momento aveva fatto tutto Gesù: predicazione, insegnamento, guarigione; i Suoi discepoli erano stati semplicemente osservatori e ascoltatori.

Noi in questo testo vediamo la compassione, il comando e la commissione.

Luca 1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3)

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