Fai una donazione per il sito

Cerca nel blog

Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

La necessità del risveglio spirituale. ( Seconda parte).

La necessità del risveglio spirituale.
Seconda parte.
Come ho già detto nella predicazione precedente, vediamo la necessità del risveglio dal modo come Gesù tratta le chiese descritte in Apocalisse: Efeso, Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea.

Oggi mediteremo sulle chiese di Pergamo, Tiatiri, Sardi e Laodicea.

Il risveglio è necessario quando:
I SI TOLLERA O SI PRATICA IL PECCATO.

Vediamo:
A) La chiesa di Pergamo e Tiatiri.
(1) I peccati.
In Apocalisse 2:13-15 riguardo la chiesa di Pergamo è scritto: “Io so dove tu abiti, cioè là dov'è il trono di Satana; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me, neppure al tempo in cui Antipa, il mio fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita. Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. Così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti.


In Apocalisse 2:19-20 riguardo la chiesa di Tiatiri è scritto: “Io conosco le tue opere, il tuo amore, la tua fede, il tuo servizio, la tua costanza; so che le tue ultime opere sono più numerose delle prime. Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli”. 

I peccati tollerati all’interno della chiesa di Pergamo e di Tiatiri erano d’idolatria e di natura sessuale, la fornicazione secondo la dottrina di Balaam, dei Nicolaiti e di Ieazabel.

Come ho detto nella predicazione precedente, la dottrina determina la nostra etica.
Alcuni, all’interno di queste chiese si abbandonavano all’idolatria, all’immoralità e all’empietà, condividevano lo stile di vita libertino mondano, le pratiche pagane, comportamenti peccaminosi.

Troviamo l’esortazione al:
(2) Pentimento.
In Apocalisse 2:16 riguardo la chiesa di Pergamo leggiamo: “Ravvediti dunque”.
Il comando è quello del ravvedimento, infatti “ravvediti” (metanoēson - aoristo attivo imperativo) non indica un’opzione, ma un comando divino. 
Il ravvedimento non riguarda solo la confessione del peccato, ma anche l'abbandono e la svolta verso la santità e la giustizia. 

Così anche in Apocalisse 2:21 riguardo la chiesa di Tiatiri è scritto: “Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione”.  

Dio nella Sua grazia dà il tempo per ravvedersi, ma Iezabel ha rifiutato di farlo!

Nel caso delle chiese di Pergamo e Tiatiri era l’idolatria e la fornicazione, ma ci possono essere altri peccati che ognuno ha da confessare e abbandonare.

Ognuno di noi è chiamato alla santificazione, a essere santi come lo è Dio!
In 1 Pietro 1:14-16 c’è un’esortazione per i cristiani: “ Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza; ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: ‘Siate santi, perché io sono santo’”. 

(3) Il pericolo.
Il pericolo è il giudizio di Gesù Cristo per coloro che non si ravvedono!

Sempre in Apocalisse 2:16 per la chiesa di Pergamo leggiamo: “Altrimenti fra poco verrò da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca”.
La spada è una figura della lingua si riferisce alla parola che esce dalla bocca di Gesù (cfr. Apocalisse 1:16).

Le sue parole taglieranno come una spada!
Si riferisce al giudizio di Cristo che colpirà coloro che non si ravvedono dei loro peccati!

Così anche per alcuni membri della chiesa di Tiatiri.
In Apocalisse 2:22-23 leggiamo: ” Ecco, io la getto sopra un letto di dolore, e metto in una grande tribolazione coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono delle opere che ella compie. Metterò anche a morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che io sono colui che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere”. 

Il giudizio per Iezabel e per coloro che seguono la sua falsa dottrina e la conseguenza negativa di questa: i peccati di fornicazione e d’idolatria.

Il giudizio consiste nella sofferenza per malattia (cfr. Esodo 21:18; Salmo 6:6; 41:3), il letto di dolore per Iezabel.

Così anche quelli che commettono adulterio spirituale con lei, cioè che hanno seguito la sua dottrina e i peccati connessi, se non si ravvedono saranno messi in una tribolazione grande (thlipsin megalēn), cioè una terribile afflizione.

Inoltre metterà a morte i suoi figli, cioè i suoi seguaci! 

Per Gesù l’infedeltà e il peccato sono una cosa seria!

(4) La perseveranza.
Ai cristiani fedeli di Tiatiri sono rivolte queste parole: “Ma agli altri di voi, in Tiatiri, che non professate tale dottrina e non avete conosciuto le profondità di Satana (come le chiamano loro), io dico: Non vi impongo altro peso. Soltanto, quello che avete, tenetelo fermamente finché io venga” (Apocalisse 2:24-25).

Altri cristiani della chiesa di Tiatiri non erano stati ingannati dalla dottrina di Iezabel, la loro colpa era che la tollerava (v.20), sono esortati a rimanere fedeli alla sana dottrina e quindi di conseguenza a un comportamento santo.

“Tenetelo fermamente” (kratēsate – aoristo attivo imperativo) indica la perseveranza, questo verbo spesso significa "mantenendo una solida presa" e si riferisce alle verità della fede cristiana (Marco 7:3; 2 Tessalonicesi 2:15; Colossesi 2:19).

Ai cristiani fedeli è comandato dal Signore a mantenere una solida presa sulle verità della fede nei confronti dei falsi insegnamenti fino al ritorno di Cristo!

Coloro che non sono stati persuasi da questa falsa linea di pensiero, la loro unica vera preoccupazione doveva essere quella di continuare a rimanere fedeli a Dio, alla sua verità, senza compromessi fino a quando non ritornerà!

Devono continuare a rifiutare la falsa dottrina (che ancora non conoscevano per esperienza, o non avevano accettato - avete conosciuto - egnōsan), e le profondità di Satana, come dicevano gli eretici

“Le profondità di Satana” è un insegnamento segreto, inaccessibile, si riferisce al regno di Satana.
Secondo le profondità di Satana si poteva commettere peccato con il corpo senza che questo potesse nuocere allo spirito.

Oppure, pensavano che una persona non poteva conoscere la grazia di Dio fino a quando non avesse conosciuto le cose profonde di Satana. 
Potevano avventurarsi nelle roccaforti di Satana, alle feste degli idoli, o situazioni del genere per dimostrare che Satana non aveva alcun potere su di loro, o imparare personalmente la vera natura del peccato, avere una certa esperienza con il regno satanico, e tuttavia non essere danneggiati spiritualmente da tale partecipazione.

Consideriamo ora:
B) La chiesa di Sardi.
Apocalisse 3:1-4 leggiamo: “All'angelo della chiesa di Sardi scrivi: Queste cose dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Io conosco le tue opere: tu hai fama di vivere ma sei morto.  Sii vigilante e rafforza il resto che sta per morire; poiché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio. Ricordati dunque come hai ricevuto e ascoltato la parola, continua a serbarla e ravvediti. Perché, se non sarai vigilante, io verrò come un ladro, e tu non saprai a che ora verrò a sorprenderti.  Tuttavia a Sardi ci sono alcuni che non hanno contaminato le loro vesti; essi cammineranno con me in bianche vesti, perché ne sono degni”.

A) La situazione.
Gesù, come per le altre chiese, conosceva la vera condizione della chiesa, il loro stato di salute morale e spirituale.
La chiesa aveva nome di vivere, ma era morta (v.1), e questo a causa dei suoi peccati (cfr. Luca 9:60; 15:24, 32; Efesini 2:1; Colossesi 2:13; 1 Timoteo 5:6; 1 Giovanni 3:14).

Sembravano come quei fiori di plastica che sembrano veri, o come gli animali imbalsamati!

Tutti la consideravano una chiesa fiorente, attiva e di successo, tranne Cristo. 
Aveva la reputazione che fosse una chiesa in buona salute, ma era morta.

Anche oggi ci sono delle chiese che hanno una buona reputazione, ma in realtà non sono approvate da Dio, sono morte!
Non hanno una vera vitalità spirituale!

Ci sono chiese, come quella di Sardi, che per le loro azioni passate hanno dato una buona reputazione tra le altre chiese, di essere vive per Cristo, ma la loro attuale condizione mostra un quadro molto diverso: sono morte!!

Ci sono chiese e ci sono credenti che vivono dei successi passati, ma nel presente sono morti, o stanno morendo!!

Un tale ammonimento dovrebbe farci riflettere anche oggi! 

John MacArthur scrive: “Quali sono i segni di pericolo di una chiesa che sta morendo? Una chiesa è in pericolo quando è contenta di riposare sui suoi allori passati, quando è più interessata alle forme liturgiche che alla realtà spirituale, quando si concentra sulla cura dei mali sociali piuttosto che a cambiare il cuore della gente attraverso la predicazione del vangelo vivente di Gesù Cristo. Quando è più interessata alle cose materiali e non a quelle spirituali, quando è più preoccupata di ciò che gli uomini pensano invece di quello che Dio ha detto, quando è più innamorata di credenze dottrinali e sistemi di teologia che della Parola di Dio, o quando perde la sua convinzione che ogni parola della Bibbia è la parola di Dio stessa. Non importa quale sia la sua presenza, non importa quanto impressionante siano i suoi edifici, non importa quale sia il suo status nella comunità, una chiesa, avendo negato l'unica fonte della vita spirituale, è morta”.

In che cosa consisteva la morte della chiesa di Sardi.
La possiamo dedurre dal v. 4 dove è scritto: “Tuttavia a Sardi ci sono alcuni che non hanno contaminato le loro vesti”.

Che cosa significa questo?
Non tutti i membri della chiesa di Sardi erano morti, alcuni non avevano contaminato le loro vesti, cioè   la loro condizione morale e spirituale peccaminosa.
Le vesti (Isaia 64:6; Giuda 23) contaminate simboleggiano il compromesso di una condotta con il peccato, con l’idolatria, la fornicazione, o l’immoralità in generale (cfr. 1 Corinzi 8:7; Apocalisse 14: 4; Giuda 23).

Alcuni nella chiesa di Sardi, però non avevano nessun compromesso con il peccato!
Questi per ricompensa vivranno in comunione, in una stretta relazione con il Signore glorificato, vestiti di bianche vesti (Apocalisse 4:4; 6:11; 7:9-14).

Gli abiti bianchi qui si riferisce a ciò che un credente fedele riceverà in cielo e simboleggiano la purezza e la rimozione della colpa, la giustificazione (Zaccaria 3:1-5); la vittoria (v.5). 
Simboleggiano il fatto che Dio li accetta per il sacrificio di Gesù Cristo (Apocalisse 7:9-13).

Il residuo fedele poteva entrare nella presenza di Dio perché non aveva contaminato o inquinato, ma manifestò il suo carattere divino, che era stato veramente salvato da Gesù Cristo!

Quindi Gesù non ha trovato le opere perfette di questa chiesa davanti a Dio. 
“Ho trovato” (ehurēka – perfetto attivo indicativo) significa trovare, scoprire, era una parola usata per trovare oggetti, o informazioni, studiosi pensano si tratti di un linguaggio del tribunale, giuridico (Apocalisse 2: 2; 5: 4; 12: 8; 14: 5; 20:15), e si riferisce al processo per determinare l'innocenza o la colpa di una persona, è la conclusione di un'inchiesta di una accusa.

Le opere della chiesa non erano perfette, “perfette” (peplērōmena - perfetto medio participio) cioè piene o complete, sia quantitativamente che qualitativamente, indica un raggiungimento di un certo standard, quello di Dio, la chiesa non soddisfaceva le norme di Dio!

Il senso è: le tue azioni sono lontane da ciò che è giusto dal punto di vista di Dio, secondo gli standard di Dio, o non hai pienamente obbedito al Dio cui servo.

La misura di opere richiesta da Dio era nella chiesa di Sardi mancante!
Davanti agli uomini avevano una buona reputazione, ma davanti a Dio no!

Le opere possano ottenere l'approvazione umana, ma non quella divina.
Questo perché gli uomini vedono le cose da un punto di vista umano, quindi la devozione e la santità hanno un metro di misura umano, mentre Dio vede le cose dal Suo punto di vista, da un punto di vista santo e perfetto.

Non dobbiamo misurare e valutare il cristianesimo secondo gli standard umani e paragonandoci con persone che stanno peggio di noi moralmente parlando, lo standard è il carattere di Dio!
Se ci rispecchiamo con il carattere di Dio e ci vediamo mancanti, se le nostre opere non sono complete abbiamo bisogno di un risveglio!

B) La sollecitazione. 
Nei vv.2-3 ci sono cinque imperativi.
Cristo ha posto per loro il cammino verso il restauro spirituale.

La sollecitazione è a essere una:
(1) Sentinella.
Il v.2 dice: “Sii vigilante”
La città di Sardi era caduta due volte in mano dei nemici perché non vi erano sentinelle a vigilare sulle mura e gli aggressori riuscirono ad entrare in città, questo avvenne nel 549 a.C, quando il re persiano Ciro la conquistò, e un’altra volta nel 214 a.C con Antioco il Grande.

La chiesa viene rimproverata per la stessa mancanza di vigilanza della città. 

“Sii vigilante” (ginou – presente medio imperativo; grēgorōn – presente attivo participio) indica essere o rimanere sveglio, mantenere gli occhi aperti, essere in continua prontezza e allerta, prestare attenzione continuamente.

Il senso di essere vigilanti può essere la chiamata a risvegliarsi dal torpore spirituale, svegliarsi dalla morte per iniziare a vivere come cristiani, oppure lo stare attenti a non mescolarsi nel mondo circostante pagano, svegliarsi e stare attenti. 
Sono stati addormentati spiritualmente, ora devono svegliarsi.

La chiesa era diventata letargica riguardo la loro fede in mezzo a una cultura pagana.

Uno stato continuo di vigilanza è ordinato!
Non c'era tempo per l’indifferenza; non potevano tollerare. 
Il residuo fedele doveva guardare ciò che stava accadendo nella loro chiesa, valutare la situazione, impegnarsi nel cambiare le cose, confrontarsi con il peccato e l'errore e recuperare coloro che si stavano perdendo.

Nel v.3 è scritto: “Perché, se non sarai vigilante, io verrò come un ladro, e tu non saprai a che ora verrò a sorprenderti”.

Gesù avverte l’angelo della chiesa che se non vigilerà verrà come un ladro, cioè inaspettatamente come lo sono stati l’attacco di Ciro e Antioco il Grande.

Questa è un’immagine del ritorno di Gesù Cristo (Matteo 24:43-44; Luca 12:39-40; 1 Tessalonicesi 5:2-4; 2 Pietro 3:10).
Poiché nessuno conosce l’ora è necessario attenderla vegliando.

Ma probabilmente in questo contesto non si riferisce al ritorno di Gesù nell’ultimo giorno, ma è una venuta per giudicare la chiesa. 

Nella sollecitazione c’è:
(2) La sfida.

La sfida è:
(a) A rafforzare.
Nel v.2 è scritto: “Rafforza il resto che sta per morire”.
“Rafforza” (stērison – aoristo attivo imperativo) è rinvigorire, rendere più fermo, stabile, più forte, ha l'idea di stabilire una cosa rendendola forte (cfr. Atti 14:22; 1 Tessalonicesi 3:2-3; 1 Pietro 5:10) e indica un'azione decisiva ed efficace.

La chiesa nel suo complesso era "morta" (v.1), ma c'era dei sopravvissuti che stavano per morire, era necessario rafforzarli nella fede!

“Il resto” (ta loipa) si riferisce alle virtù, alle caratteristiche spirituali come la fede, l’amore e le buone opere che rimangono e che si stanno perdendo e a quei membri di chiesa che stavano sul punto di soccombere, il processo di morte era in corso e non c’era tempo da perdere! 
Dovevano agire rapidamente o morire. 
Il messaggio è che la maggior parte della chiesa è morta, ma una piccola minoranza rimane ancora in vita. 
Tuttavia, quel piccolo resto è sul precipizio della morte, bisogna agire velocemente mentre c'è ancora tempo!

La chiesa è responsabile di proteggere e aiutare i suoi membri dalle false dottrine come anche dal peccato!

La sfida è:
(b) A ricordare.
Il v.3 dice: “Ricordati dunque come hai ricevuto e ascoltato la parola”. 

Come la chiesa di Efeso, la chiesa di Sardi doveva ricordare, ma la differenza che quella di Sardi deve ricordare non la sua caduta, ma come ha ricevuto e ascoltato la parola, quindi l’insegnamento della Parola di Dio, o le verità cristiane.
Avevano bisogno di tornare all'insegnamento apostolico che aveva cambiato la loro vita!
“Ricevuto” (eilēphas – perfetto attivo indicativo) è afferrare, prendere in mano, accettare.
È usato per indicare il punto iniziale della fede cristiana (cfr. Giovanni 1:12; 3:11, 32-33; 5:43; 12:48; 13:20; 17:8).

“Ascoltato” (ēkousas - aoristo indicativo attivo) non è solo sentire, ma anche credere e agire secondo l’insegnamento.

Alcuni membri della chiesa avevano iniziato fedelmente, ma qualcosa che è accaduto ha impedito ulteriori progressi, anzi erano peggiorati!

La sfida è:
(c) A resistere
Nel v.3 leggiamo: “Continua a serbarla”.
“Continua a serbarla” (tērei – presente attivo imperativo) indica continua a mantenere con l’implicazione di obbedire le verità cristiane, la sana dottrina.
La chiesa deve perseverare nell’obbedienza alla sana dottrina, alle verità cristiane.

La sfida è:
(d) A ravvedersi.
Il v.3 dice: “E ravvediti”. 
“Ravvediti” (metanoèson – aoristo attivo imperativo) comprende il riconoscimento e la confessione del peccato, lasciare il peccato, cambiare il proprio comportamento conformandosi alla volontà di Dio (cfr. Apocalisse 2: 5, 16; 3:19).

Questi passi, se praticati diligentemente, avrebbero portato alla rinascita della chiesa!

Il risveglio è necessario quando:
II NON C’È ZELO PER DIO.
Questo era il problema della chiesa di Laodicea.
In Apocalisse 3:15-19 è scritto: “Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente!   Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca.  Tu dici: ‘Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!’ Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo.  Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere.  Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo; sii dunque zelante e ravvediti”.

A) La condizione della chiesa.
La chiesa non era né fredda e né fervente.
Oggi molte chiese sono compiacenti, eppure se mancano di zelo come la chiesa di Laodicea, ebbene queste chiese se pur siano rispettate dagli uomini, non sono approvate da Dio!!

La chiesa di Laodicea non era nè fredda, cioè non-convertita e non era nemmeno fervente nel Signore, cioè entusiasta, testimone zelante e fedele come è chiamato a esserlo chi è veramente convertito!

La chiesa era tiepida cioè: senza fervore spirituale, nell’ indifferenza spirituale, ipocrita e senza potenza spirituale! 

Questa condizione è ambigua e ingannevole e attira molte persone perché accontenta la stragrande maggioranza delle persone che si accontentano di un cristianesimo formale e tollerante verso il peccato, quindi senza impegno e senza rinunce, con il compromesso con la filosofia peccaminosa di questo mondo.

Questa specie di chiesa non prende nessuna posizione chiara riguardo l’immoralità, l’apatia e la santificazione, la consacrazione.

È una chiesa molto popolare nel mondo, perché non è estremista e accontenta tutti!
Il mondo accetta questo genere di chiesa e di individuo, perché puoi essere religioso, ma allo stesso tempo essere un amico del diavolo.

B) La censura di Gesù.
Gesù usa parole molto forti per la chiesa tiepida: “Ti vomiterò dalla mia bocca”.

Le acque minerali della zona di Laodicea, erano piene di depositi di carbonato di calcio e l'effetto di tentare di bere l'acqua sarebbe stato quella del vomito.

Se proviamo a bere l’acqua termale è disgustosa, rivoltante, nauseante. 

Questa immagine può simboleggiare il rigetto di Dio come anche il verdetto negativo finale di Dio, del Suo giudizio di un popolo che è infedele a Dio.

Vediamo ora:
C) La cecità della chiesa.
La cecità rappresenta la mancanza di comprensione e di conoscenza della verità spirituale (cfr. Matteo 15:14; 23:16-17,19, 24,26; Luca 6:39; Giovanni 9:40-41; 12:40; Romani 2:19; 2 Corinzi 4:4; 1 Giovanni 2:11).

La chiesa si compiaceva di se stessa, era orgogliosa, pensava di essere ricca e di non avere bisogno di niente.

Tutta la regione era ricca e Laodicea fu spesso scelta come il principale esempio di questa ricchezza.
La compiacenza della chiesa poteva essere sia materialmente o spiritualmente, ma probabilmente il riferimento è a una ricchezza spirituale.

Il loro vanto riguardo la loro buona condizione spirituale, era perché pensavano che erano prosperosi economicamente.

La loro autovalutazione non era che sbagliata: era l'opposto di quello che pensavano.

Infatti, Gesù dice: “ Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo. Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere” (vv.17-18).

L’orgoglio presuntuoso e autosufficiente della chiesa, la rendeva “cieca” per la verità: non avevano alcuna ricchezza spirituale!!

La chiesa non era ricca, ma povera! E di questo non si rendeva conto! 
La chiesa di Laodicea aveva una cecità mentale e spirituale, e quindi non si rendeva conto dei valori spirituali che doveva avere e non aveva!

Anche oggi ci sono credenti, ci sono chiese che si credono di essere a posto con Dio, ma se non sono zelanti per il Signore, Egli non li approva!

Gesù dice ancora al v. 18: “ Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere”.

Il consiglio è di comperare da Gesù.
Il costo era il rinunciare al proprio parere di se stessi, al loro orgoglio per andare a Cristo per arricchirsi spiritualmente (Colossesi 1:27) e avere delle vesti bianche, simbolo della salvezza, della giustificazione (Isaia 61:10; Apocalisse 7:9-14), e della gloria finale del regno di Dio (Apocalisse 4:4; 19:14).

Le ricchezze che si trovano in Gesù sono l'unica specie di ricchezza che questi lettori avevano bisogno di acquistare!

Gesù invita la chiesa a comprare da Lui anche il collirio per guarire dalla loro cecità.

Durante il primo secolo d.C. c'era una scuola medica famosa a Laodicea dove praticava un famoso oftalmologo, Demostene Filalete. 
Malgrado la loro fama medica oculistica, la chiesa di Laodicea aveva bisogno del collirio di Gesù Cristo per vedere la loro reale condizione di bisogno spirituale e quindi ravvedersi!
Solo attraverso Gesù, possiamo vedere la nostra vera natura spirituale e solo così può iniziare un risveglio!

D) La certezza.
Il v.19 ci dice: “Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo; sii dunque zelante e ravvediti”.

Quelli che Gesù ama li riprende e li corregge (Proverbi 3:11-12; Ebrei 12:5-11).

“Riprende” (elenchō) si riferisce a un rimprovero che intende mettere in evidenza un problema e convincere la persona a fare qualcosa.

“Corregge” (paideuō) è più ampio e si riferisce alla correzione, alla disciplina, o alla punizione che ha come obiettivo la formazione e la guida dell'individuo, o della chiesa.

Alla luce di questa espressione dell'amore divino attraverso la disciplina, l’esortazione è di essere zelante e di ravvedersi (v.19).

Lo zelo deve sostituire la spiritualità "tiepida".
“Sii zelante” (zēlōson – aoristo attivo imperativo) indica fervore spirituale ed è l’opposto di tiepidezza.

In Romani 12:11 leggiamo: “ Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore”.

Il loro entusiasmo doveva cambiare l'attenzione da se stessi a Dio, e l'unico modo per farlo era quello di ravvedersi.
Come già detto, nel ravvedimento, il peccatore si allontana dal suo peccato per servire Dio (1 Tessalonicesi 1: 9).

CONCLUSIONE.
Che cosa impariamo da queste chiese?
Il risveglio spirituale è necessario quando la chiesa tollera il peccato e la società è malata moralmente e spiritualmente.
Il risveglio spirituale è necessario quando la chiesa è in letargo, senza fervore e nell’ indifferenza spirituale, ipocrita e senza potenza spirituale!

Il risveglio è necessario quando:
1) Dio non è al primo posto e non è pienamente obbedito!
Nella chiesa di Tiatiri e Sardi vi era un compromesso con l’idolatria e quando c’è un compromesso Gesù non approva!

La chiesa può con il suo comportamento mettere Dio in secondo piano o affianco agli idoli!
Quando questo avviene allora la chiesa ha bisogno di un risveglio!

In Esodo 20:3 Dio ci ordina: “Non avere altri dèi oltre a me”.

Gesù ha detto che non si possono servire due padroni (Matteo 6:24).

Gli idoli non sono solo divinità pagane, statue e così via!

Un idolo è qualcuno o qualcosa che sostituisce Dio nella fiducia e di cui non possiamo farne a meno, di cui siamo schiavi. 
Ogni cosa che prende il posto di Dio e riceve la nostra devozione e fiducia al posto di Dio è un idolo, che può essere materiale o spirituale. 

In Ezechiele 14:4 parla di idoli che vengono innalzati nel cuore perciò non sono oggetti intagliati di legno, gesso o di metallo, ma tutto ciò regna nel nostro cuore al posto di Dio o con Dio. 

Pertanto un idolo possono essere anche oggetti materiali come case, terreni, soldi, lavoro, le automobili, hobby, persone che può essere un cantante, attrice, poi anche l’oroscopo, tarocchi, la scienza, la storia, moda, famiglia, la carriera, droga, alcol, sigarette, il divertimento. 
Poi ci sono gli idoli più sottili, quelli più pericolosi come la propria esperienza come norma di vita, la tradizione, la reputazione, la felicità, la fede, l’amore, la pace, ecc.

Come facciamo allora a capire se ci sono degli idoli nella nostra vita? 

L’idolo lo puoi identificare dalla prova dell’amore, da ciò che ami più di Dio, o come Dio.

L’idolo lo puoi identificare dalla fiducia.
Di cosa vi fidate? In chi confidate nei momenti di difficoltà? 

Dietro tutti gli idoli, c’è l’idolo di se stessi, il proprio Io, tutto ciò che si fa o si cerca lo si fa per se stessi, la causa è l’idolo di se stesso che Dio ci chiama a far morire a odiare! (Luca 14:26; Galati 2:20).

Se hai degli idoli nella tua vita hai bisogno di un risveglio!
Prega Dio per questo!

Il risveglio è necessario quando:
2) Si pratica o si tollera il peccato.
Questo era ancora il problema delle chiese di Tiatiri e di Sardi, come lo sono state tante altre nella storia.

Il risveglio è necessario e arriva nel momento più buio!
Per esempio ai tempi di Whitefield e di Wesley nel 1700, poco prima del risveglio, c’era molta immoralità: uomini vendevano le proprie mogli, tantissime nascite illegittime, alcolismo diffuso, perfino bambini di cinque anni erano trovati ubriachi, gioco d’azzardo, ateismo.

Prima del risveglio nel Galles del 1904 la vita spirituale delle chiese era impoverita e il peccato dilagava a ogni livello della vita sociale.
A proposito Ken Terhoven scrive: “Prima del risveglio del 1904, il Galles era una terra malata. Le chiese erano vuote. I credenti erano scoraggiati. Gli incontri di preghiera non erano frequentati. L’alcolismo e il crimine avevano la meglio. Sembrava che il cristianesimo dovesse essere seppellito una volta per tutte quando Dio iniziò a ravvivare i cuori di alcuni credenti. Il risveglio si diffuse come un cespuglio infuocato”.

Pensate oggi che con la modernità le cose siano diverse?
Oggi le cose non sono cambiate! 
Non è solo diffusa l’idolatria, ma anche l‘immoralità in tutte le sue varie forme!

Anche oggi è necessario un risveglio e per questo dobbiamo pregare!

Il risveglio è necessario quando: 
3) C’è tiepidezza spirituale.
Questo era il problema della chiesa di Laodicea.
Jean-Paul Krèmer nel 1963 scriveva: “ Il risveglio è veramente l’unica soluzione e la risposta di Dio a un cristianesimo tiepido, in questo odierno mondo empio. Solo un vero soffio dello Spirito può scacciare dal mezzo dei cristiani il sonno mortale così esteso dell’indifferenza e della contentezza del proprio stato”.

Queste parole scritte all’inizio degli anni sessanta sono attuali anche oggi, infatti possiamo constatare come la chiesa sia tiepida e quindi abbia bisogno di un risveglio.

Allora preghiamo che Dio susciti un risveglio!
Preghiamo che possiamo essere zelanti per Gesù! 
Che possiamo ravvederci! 
Che possiamo ritornare alla sana dottrina e serbarla gelosamente!


Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (2)

 Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (2) Stiamo meditando su Deuteronomio 2:7. In questo passo troviamo scritto per due volte “tuo Dio”,...

Post più popolari dell'ultima settimana