Marco 8:33: Chi si oppone all’opera sacrificale di Gesù, appoggia Satana.
“Ma Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: ‘Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini’”.
Queste parole severe di Gesù, di rimprovero (epetimēsen- esprime una forte disapprovazione) sono rivolte a Pietro, perché lo aveva ripreso in quanto non accettava che Lui, il Figlio di Dio, dovesse morire e risuscitare (v.31). Gesù prende le distanze da Pietro dicendogli: “Vattene via da me Satana!”, cioè gli ordina di allontanarsi dalla Sua vista. Pietro sta esprimendo intenzioni sataniche, e queste devono essere allontanate!
Il nome “Satana” (greco Satan) deriva dalla parola ebraica con la stessa pronuncia (Sāṯān – cfr. 1 Re 11:14), che significa letteralmente "un avversario". Satana è stato ripetutamente identificato come l'avversario personale di Gesù (cfr. Per esempio Marco 1:13; 3:23, 26; 4:15), è il nemico personale e soprannaturale di Dio.
Il tentativo di Pietro di convincere Gesù a non andare sulla croce ricorda la tentazione che Satana aveva usato all'inizio del ministero di Gesù (Matteo 4:3-10).
Gesù chiama Pietro “Satana” non perché è posseduto da Satana, ma che Pietro si sta comportando come Satana, o rappresenta un atteggiamento satanico, o era uno strumento di Satana a sua insaputa, che lo stesse usando per tentare Gesù per allontanarlo dal piano divino, benchè potesse aver avuto le migliori intenzioni.