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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Le risposte alle preghiere (2). Le risposte ritardate. La resurrezione di Lazzaro (Giovanni 11:1-44).

Le risposte alle preghiere (2). Le risposte ritardate.
 La resurrezione di Lazzaro (Giovanni 11:1-44).
La storia della resurrezione di Lazzaro è l’ultimo e forse il più grande miracolo raccontato nel Vangelo di Giovanni.

Costituisce il momento culminante dell’opera di Gesù  e  segna anche un punto di transizione, da li in poi, la notizia sul ritorno alla vita di Lazzaro significò per Gesù una maggiore ostilità dei capi Giudaici che decisero di eliminarlo perché la Sua popolarità divenne più grande (Giovanni 11:45-53,57; Giovanni 12:10-11).

Maria e Marta supplicarono Gesù perché ritornasse e guarisse il loro fratello, ma Gesù aspettò finché Lazzaro non morì per poi risuscitarlo. 

Noi in questi versetti vediamo la richiesta delle sorelle di Lazzaro, la risoluzione e la resurrezione.

LE RISPOSTE ALLE PREGHIERE (1) LE RISPOSTE DIRETTE.

LE RISPOSTE ALLE PREGHIERE (1)
LE RISPOSTE DIRETTE.
Un bambino di quattro anni vide una volta un'immagine che rappresentava Cristo mentre pregava e chiese cosa stesse facendo Gesù in quella foto. Quando gli fu detto che Gesù stava pregando, il bambino rispose chiedendo a chi stava pregando Gesù. Dopo aver saputo che Gesù stava pregando Dio, il bambino rispose: “Ma Gesù è Dio!”.
A riguardo Cipriano disse: "Se pregava chi era senza peccato, quanto più il peccatore deve pregare".

Dio è un Dio che ascolta la preghiera del Suo popolo (per esempio Genesi 17:20; 19:19-21; 1 Samuele 1:27; 1 Re 3:9,12; Salmo 6:8-9; 116:1-2; Atti 4:27-31; 16:25-26; 28:8).

Oggi parliamo di risposte dirette alla preghiera, vediamo due aspetti: la preghiera d’invocazione, o supplicazione e la preghiera d’intercessione.

Cominicamo con:
I LA PREGHIERA DI INVOCAZIONE.
Quante volte abbiamo supplicato e Dio ha esaudito le nostre preghiere.
Questo ci fa capire che Dio si prende cura di noi! (1 Pietro 5:6-7).

Nel Salmo 34:4-6 è scritto: “Ho cercato il SIGNORE, ed egli m'ha risposto; m'ha liberato da tutto ciò che m'incuteva terrore. Quelli che lo guardano sono illuminati, nei loro volti non c'è delusione. Quest'afflitto ha gridato, e il SIGNORE l'ha esaudito; l'ha salvato da tutte le sue disgrazie”. 

Il Salmo 34 è una testimonianza in forma di canto di  ringraziamento sviluppato in una modalità di insegnamento che insegna l’invocazione di aiuto e la lode riconoscente per l'aiuto. 

In questi versetti Davide dice che ha cercato il Signore e il Signore ha risposto alle sue preghiere liberandolo da tutto ciò che gli incuteva terrore, dimostrando così che Dio è più potente di qualsiasi cosa e di qualsiasi altro potere; dimostrando che Dio è Sovrano e un Dio di grazia.

Atti 12:5: La preghiera efficace d’intercessione.

Atti 12:5: La preghiera efficace d’intercessione.
“Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa”.  

Dai vv.1-4 apprendiamo che il re Erode perseguitava la chiesa, fece uccidere Giacomo, fratello di Giovanni e ritenne opportuno ritardare l'esecuzione di Pietro mettendolo in prigione, e facendolo custodire a turno da quattro gruppi di quattro soldati ciascuno che si alternavano ogni tre ore, in 4 turni, secondo l’uso romano. Ma grazie alla preghiera della chiesa, fu liberato da un angelo del Signore dalle sue catene, la notte prima di essere giudicato e probabilmente condannato a morte (vv.6-17).
Consideriamo:
A) La certezza della preghiera: Dio è sovrano.
La chiesa sapeva che la vita di Pietro dipendeva solo da Dio! La chiesa riconosceva che Dio è l’Iddio della storia (cfr. Atti 4:27-31). La preghiera è il rimedio assoluto, più importante che ha il credente! Dio deve essere il nostro punto di riferimento, perché la nostra vita dipende da Lui, perché è l’unico sovrano che guida e controlla la storia degli uomini secondo i Suoi piani! (1 Cronache 29:11-12; Salmo 47:2,8-9; Isaia 14:27; 46:10; Geremia 10:23; Giovanni 5:17; Efesini 1:11).

Le applicazioni della parabola dell’amministratore disonesto (Luca 16:9-13).

Le applicazioni della parabola dell’amministratore disonesto (Luca 16:9-13).
Qualcuno ha detto: “Il denaro è come l'acqua di mare; più un uomo la beve, più diventa assetato”.

Più si hanno soldi e più se ne vuole avere ancora!

Ronald Dunn dice:”Nella battaglia della fede, di solito il denaro è l'ultima roccaforte a cadere”.

Il denaro ha una forza incredibile, potente difficile da vincere, ma non impossibile!

“E io vi dico”, è enfatico e indica che Gesù ora dà le applicazioni della parabola.

La parabola si riferiva ai beni materiali e ora Gesù parla dell'uso corretto di questi. 

Questi versetti ci parlano di come applicare con saggezza i nostri beni materiali, o soldi.

Il padrone della parabola ha elogiato l'amministratore perché è stato saggio, ora Gesù in modo enfatico ci dice di essere saggi con i soldi.

Lo scopo della parabola è a essere saggi nell’uso del denaro!

I cristiani spesso mancano di saggezza nell’uso di ciò che hanno, in contrasto con la saggezza delle persone del mondo che sanno usare i beni per i loro scopi.

Luca 16:9-13: Le applicazioni della parabola dell’amministratore disonesto.

Luca 16:9-13: Le applicazioni della parabola dell’amministratore disonesto.
Qualcuno ha detto: “Il denaro è come l'acqua di mare; più un uomo la beve, più diventa assetato”.

Più si hanno soldi e più se ne vuole avere ancora!

Ronald Dunn dice:”Nella battaglia della fede, di solito il denaro è l'ultima roccaforte a cadere”.

Il denaro ha una forza incredibile, potente difficile da vincere, ma non impossibile!

“E io vi dico”, è enfatico e indica che Gesù ora dà le applicazioni della parabola.

La parabola si riferiva ai beni materiali e ora Gesù parla dell'uso corretto di questi. 

Questi versetti ci parlano di come applicare con saggezza i nostri beni materiali, o soldi.
Il padrone della parabola ha elogiato l'amministratore perché è stato saggio, ora Gesù in modo enfatico ci dice di essere saggi con i soldi.

Lo scopo della parabola è a essere saggi nell’uso del denaro!

I cristiani spesso mancano di saggezza nell’uso di ciò che hanno, in contrasto con la saggezza delle persone del mondo che sanno usare i beni per i loro scopi.

Filippesi 4:4: L’esortazione a gioire.

Filippesi 4:4: L’esortazione a gioire.
“Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi”. 

Dio si aspetta che noi siamo gioiosi e che ricerchiamo la gioia! Il tema della gioia è particolarmente evidente in Filippesi (Filippesi 1:4, 18, 25; 2:2, 17, 18, 28, 29, 3:1; 4:1, 4, 10). “Rallegratevi”, nel greco, è un imperativo attivo presente, e insieme all’avverbio “sempre”, significa che dobbiamo continuamente essere gioiosi nel Signore, quindi Paolo esorta la chiesa di Filippi a rallegrarsi sempre (cfr. 1 Tessalonicesi 5:16). Eppure la chiesa di Filippi si trovava nel dubbio, nella paura e nella sofferenza (Filippesi 1:28-29), in mezzo a una generazione storta e perversa (Filippesi 2:15). Così è stato anche per Paolo, quando fu imprigionato a Filippi (Filippesi 1:30; cfr. Atti 16:25), e lo è ancora nel presente, infatti, si trovava in prigione a Roma mentre scriveva queste parole (Filippesi 1:7,13-14).

La parabola dell’amministratore disonesto (Luca 16:1-8).

La parabola dell’amministratore disonesto (Luca 16:1-8).
Con una lettura superficiale, Gesù sembra incoraggiare la ricerca avida di guadagno egoistico e la pratica non etica degli affari, ma non è così. 

Questa parabola ci fa capire che possiamo avere un buon esempio da una persona disonesta.

È singolare che il protagonista, un uomo disonesto, sia lodato e sia un modello a cui assomigliare.

Questa parabola non era rivolta agli scribi e ai farisei, come era stato nelle tre precedenti parabole (Luca 15), sebbene fossero ancora presenti e ascoltavano (Luca 16:14).

La parola “discepoli” indica probabilmente la più ampia cerchia di seguaci, più che semplicemente i Dodici (Luca 6:13; 10:1).

Isaia 66:2: Il Dio infinito dimora negli umili.

Isaia 66:2: Il Dio infinito dimora negli umili.
“Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola”.

Nei vv.1-2 leggiamo: “Così parla il SIGNORE: ‘Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi; quale casa potreste costruirmi? Quale potrebbe essere il luogo del mio riposo? Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così sono tutte venute all'esistenza’, dice il SIGNORE”.
Questo passo di Isaia ci fa capire quanto grande e infinito è il Signore, troneggia dal cielo e la terra è lo sgabello dei Suoi piedi, quindi, un tempio non lo può contenere (cfr. 1 Re 8:27). Dio ha creato ogni cosa, anche il materiale per la costruzione, tutto è Suo, e gli uomini non possono costruire con tali materiali un edificio degno della sua grandezza. Eppure, il Dio infinito, trascendente e sovrano, il creatore, è accessibile all’umanità! Il santuario di Dio è il nostro corpo! (1 Corinzi 6:19).

Luca 16:1-8: La parabola dell’amministratore disonesto.

Luca 16:1-8: La parabola dell’amministratore disonesto.
Con una lettura superficiale, Gesù sembra incoraggiare la ricerca avida di guadagno egoistico e la pratica non etica degli affari, ma non è così. 

Questa parabola ci fa capire che possiamo avere un buon esempio da una persona disonesta.

È singolare che il protagonista, un uomo disonesto, sia lodato e sia un modello a cui assomigliare.

Questa parabola non era rivolta agli scribi e ai farisei, come era stato nelle tre precedenti parabole (Luca 15), sebbene fossero ancora presenti e ascoltavano (Luca 16:14).

La parola “discepoli” indica probabilmente la più ampia cerchia di seguaci, più che semplicemente i Dodici (Luca 6:13; 10:1).

Luca 1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3)

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