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Visualizzazione dei post con l'etichetta parola di Dio

Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Salvatore

Luca 4:16-17: Gesù nella sinagoga di Nazaret

 Luca 4:16-17: Gesù nella sinagoga di Nazaret Il momento in cui Gesù entra nella sinagoga di Nazaret rappresenta uno dei passaggi più significativi del Suo ministero terreno.  In questa scena, vediamo il Figlio di Dio tornare nella città dove è cresciuto, partecipare al culto come aveva fatto tante volte prima e rivelare la Sua identità attraverso le antiche parole del profeta Isaia.  Questo episodio ci offre preziosi insegnamenti sulla fedeltà nel culto comunitario, sull’importanza centrale della Parola di Dio e sul modo in cui la grandezza divina si manifesta nei luoghi più umili.  La sinagoga di Nazaret diventa il palcoscenico dove l’ordinario si incontra con lo straordinario, dove il familiare si intreccia con il divino. Cominciamo col vedere: I IL LUOGO (v.16) Nel v.16 è scritto: “Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga”. Nel luogo prima di tutto vediamo: A) La città “Si recò a Nazaret, dov'era stato ...

Giosuè 1:7: La via della conquista

 Giosuè 1:7: La via della conquista Come possiamo essere vittoriosi nella vita cristiana?  Come possiamo affrontare le sfide con successo? Per Giosuè quale era la via per la conquista di Canaan? Risponderemo a queste domande meditando Giosuè 1:7 che dice: “Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai”. Quando Israele invase Canaan intorno al 1400 a.C., la terra era popolata da diverse popolazioni organizzate in città-stato relativamente piccole, ma protette da mura massicce.  Queste popolazioni erano abituate alla guerra, erano ben organizzate e alcune avevano anche i carri da combattimento, i carri armati del mondo antico.  Sebbene le città-stato fossero indipendenti, e spesso erano in guerra l'una contro l'altra, ma si unirono per resistere al loro comune nemico: gl’Israeliti.  Ed è per questo che il Signore inc...

Marco 4:18-19: Gli ostacoli alla parola di Dio

 Marco 4:18-19: Gli ostacoli alla parola di Dio Un professore in visita al Fuller Theological Seminary ha raccontato una storia sulla predicazione di un sermone in un paese in via di sviluppo in cui centinaia di persone si sono fatte avanti come espressione del loro desiderio di camminare con Gesù.  Pochi mesi dopo, ha predicato lo stesso sermone in una chiesa negli Stati Uniti; non solo nessuno si è fatto avanti al suo invito, ma anche la chiesa sembrava visibilmente annoiata dal messaggio biblico.  Questa storia è un grande promemoria della verità che dobbiamo “seminare” il vangelo, ma il frutto dipende dalla ricettività degli ascoltatori e dell'opera del Signore nei loro cuori. Il vangelo è la più bella notizia che l’umanità possa ascoltare e ricevere; così anche tutta la bibbia. La bibbia, la parola di Dio, può fare miracoli in noi, può operare efficacemente (cfr. per esempio 1 Tessalonicesi 2:13), ma ci possono essere degli ostacoli che gli impediscono di operare nel...

Giudici 21:25: Senza una guida timorata di Dio c’è disordine

 Giudici 21:25: Senza una guida timorata di Dio c’è disordine “ In quel tempo, non c'era re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio”. Questo è stato il ritornello di tutto il libro dei Giudici (Giudici 17:6; 18:1; 19:1). Essenzialmente, Dio non era riconosciuto come Re in Israele; il periodo dei giudici fu un periodo di anarchia e sconvolgimento.  Le persone spesso senza leader sguazzavano nell'idolatria, nell'immoralità e nell'odio.  Il peccato abbondava sia a livello personale che nazionale, e Dio permise ripetutamente al nemico di sopraffare il Suo popolo. Questo commento conclusivo del v.25 in Giudici, riflette i tre peccati principali del libro: infedeltà al Signore (Giudici 1:1–3:6), individualismo morale autodistruttivo (Giudici 3:7–16:31) e ferocia omicida che uccide la società (Giudici 17:1–21:25). Nel contesto vediamo che un Eframita di nome Michea usò l'argento rubato per fare un idolo e reclutò un levita per servire come sacerdote di famig...

Il detto delle pecore disperse (Matteo 26:31).

 Il detto delle pecore disperse (Matteo 26:31). Quando pensiamo agli apostoli li pensiamo come modello di fede e di eroismo, che hanno sopportato instancabilmente ogni difficoltà e persecuzione per il loro Signore, ma questo dopo la Pentecoste, dopo che lo Spirito Santo scese su di loro. Infatti prima, nell'ultima notte della vita terrena libera di Gesù, contrariamente alle loro sicure affermazioni di lealtà e coraggio, dimostrarono tutt'altro che fede ed eroismo, scoprirono tutti di essere timorosi, codardi e impotenti, scoprirono la loro fragilità. Il v.31 è un detto, una citazione dall’Antico Testamento. Cominciamo a vedere: I IL CONTESTO DEL DETTO (v.30)  Nel v.30 leggiamo: “Dopo che ebbero cantato l'inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi”. Dopo la cena Pasquale, quindi l’isituzione della “Cena del Signore”, e dopo aver cantato l’inno, com’era di usanza, dai Salmi 115-118, Gesù e i Suoi discepoli uscirono per andare al monte degli Ulivi. Consideriamo:

Isaia 8:20: Non c’è speranza senza la parola di Dio.

Isaia 8:20: Non c’è speranza senza la parola di Dio.  “’Alla legge! Alla testimonianza!’ Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!” Questi versetti si trovano in un contesto di giudizio di Dio sopra i regni di Siria e d’Israele (vv.1-15). All’invito di coloro che dicono di consultare quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, cioè i negromanti e gli spiritisti, chi fa parte del popolo del Signore, deve rispondere: “’Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi? Alla legge! Alla testimonianza!’ Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!” (vv.19-20). Solo Dio è il punto di riferimento di coloro che gli appartengono! Nei periodi di crisi sentimentali, o di crisi economica, o di guerra, di malattie, di crisi politica, di angoscia, di ansia, panico, di smarrimento e d’incertezze, come oggi, di pandemia da coronavirus, o covid-19, le persone ricorrono troppo facilmente a medium e mag...

Isaia 40:6-8: La verità di Dio non cambia.

Isaia 40:6-8: La verità di Dio non cambia. "Una voce dice: 'Grida!' E si risponde: 'Che griderò?' 'Grida che ogni carne è come l'erba e che tutta la sua grazia è come il fiore del campo. L'erba si secca, il fiore appassisce quando il soffio del SIGNORE vi passa sopra; certo, il popolo è come l'erba.  L'erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio dura per sempre'". (Salmo 90:5-6). Dio è immutabile e la sua verità non cambia mai! Isaia mette in evidenza la natura fragile dell’uomo e la parola di Dio eterna e immutabile. A differenza del corpo dell’uomo, che appassisce e svanisce, la parola di Dio dura per sempre. Quando Dio parla, la sua parola esprime la verità; e quella verità non può essere annullata o modificata (cfr. Giovanni 10:35). La verità di Dio non cambia perché Dio è Onnisciente e Presciente, se Dio non sapesse tutte le cose sarebbe mutevole nella sua conoscenza e quindi nella verità. Noi, a volte d...

Giosuè 1:7: La via della vittoria.

Giosuè 1:7: La via della vittoria. “Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai”. Quando Israele invase Canaan intorno al 1400 a.C., la terra era popolata da diverse popolazioni organizzate in città-stato relativamente piccole, ma protette da mura massicce. Queste popolazioni erano abituate alla guerra, erano  ben organizzate e alcune avevano anche i carri da guerra, i carri armati del mondo antico. Sebbene le città-stato fossero indipendenti, e spesso erano in guerra l'una contro l'altra, si unirono per resistere al loro comune nemico: gli israeliti. Ed è per questo che il Signore incoraggia Giosuè, il successore di Mosè. Giosuè aveva già guidato l’esercito d’Israele sotto Mosè (Esodo 17:9-13), era una delle spie inviate da Mosè, quarant’anni prima, a perlustrare Canaan (Numeri 13).

Deuteronomio 31:21: Dio conosce la nostra natura umana.

Deuteronomio 31:21: Dio conosce la nostra natura umana.  “…Infatti io conosco quali sono i pensieri che essi concepiscono, anche ora, prima che io li abbia introdotti nel paese che giurai di dar loro”. Gli avvenimenti futuri non sarebbero stati una sorpresa per il Signore, perché conosce la nostra natura umana! Nonostante abbia comandato che la legge doveva essere insegnata fedelmente e regolarmente a Israele, il Signore disse a Mosè, alla vigilia della sua morte, che il popolo si allontanerà da Lui. Quando il popolo godrà della prosperità, e seguirà altri dèi stranieri nella terra promessa, e disprezzerà il Signore e violerà il patto che ha stabilito con lui, Dio lo abbandonerà, e molti mali e molte angosce piomberanno addosso al popolo! Avendo abbandonato Dio, il popolo sarebbe stato abbandonato da Dio! (vv.16-20).

Deuteronomio 30:3: Il Signore ti accoglierà!

Deuteronomio 30:3: Il Signore ti accoglierà! “Il SIGNORE, il tuo Dio, farà ritornare i tuoi dalla schiavitù, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo fra tutti i popoli, fra i quali il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà disperso”. In qualche tempo futuro, quando la disobbedienza del popolo avrebbe attirato la maledizione di Dio secondo il patto (Levitico 26:14-39; Deuteronomio 28:15-69), e il popolo sarà stato disperso tra le nazioni straniere, dopo aver ricordato la benedizione e la maledizione secondo il patto, ci sarebbe stata una svolta. In primo luogo, il popolo si convertirà al Signore, cioè  avrà un cambiamento di orientamento (vv.1-2; cfr. Deuteronomio 4:30), cioè un'inversione dei modelli di comportamento del passato, per esempio possiamo ricordare: allontanarsi dalla Sua via (Deuteronomio 9:12), o  servire altri dèi (Deuteronomio 11:16; 29:25-26), o abbandonare il Signore (Deuteronomio 28:20), o il suo patto (Deuteronomio 29:24). In secondo luogo

Salmo 1:1-3: La via del devoto.

Salmo 1:1-3: La via del devoto. Dante Alighieri inizia la divina commedia con queste parole: “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita”. Invece Charles H. Spurgeon ci ricorda: “Camminate con Dio, e voi non potete sbagliare strada, voi avete un’infallibile sapienza a dirigervi, permanente amore a confortarvi ed eterna potenza a difendervi”.    Sappiamo che ci sono molte strade diverse per ogni persona, una serie di scelte che stanno davanti a noi: la scelta della scuola, del lavoro, con chi sposarsi e così via.  ORA LE SCELTE SEGNANO IL NOSTRO DESTINO: IN BASE A CIÒ CHE SCEGLIAMO FAREMO E SAREMO!  CIÒ CHE SCEGLIAMO DETERMINERÀ LA NOSTRA VITA! La stessa cosa vale per la nostra vita spirituale presente e futura. Per la Bibbia, la vita è un viaggio che offre solo due strade! Infatti in questo salmo vediamo alla fine che ci sono due tipi di scelte: la via dell’alto e la via del basso, del cielo e della terra...

Aggeo 1:1-3: La chiamata alle guide per un risveglio.

Aggeo 1:1-3: La chiamata alle guide per un risveglio. Molto spesso, questo capitolo è citato solo in quei momenti della vita ecclesiale, quando devono essere fatti dei lavori nel locale di culto. Ma questo capitolo non deve essere pensato solo per motivare la costruzione, o per ristrutturare un locale di culto. Ai tempi di Aggeo, la casa del Signore era in rovina, il problema di questa trascuratezza era che avevano messo i propri interessi prima di quelli di Dio! "Ricostruire la casa di Dio" va pensata, anche come metafora più ampia di mettere Dio e la Sua opera al primo posto, e di servirlo nelle varie forme, non solo per il locale di culto! Vediamo brevemente il contesto. Grazie all’editto di Ciro di Persia (cfr. Esdra 1:1-4) nel 538 a.C., il popolo giudeo - circa 50.000 persone - potè fare ritorno nella propria terra, sotto l’autorità del governatore Zorobabel e del sommo sacerdote Giosuè (Esdra 3:2). Nel 536 a.C. il popolo iniziò con grande entusia...

Introduzione alla Bibbia: L’autorità.

Introduzione alla Bibbia: L’autorità. L'autorità è strettamente legata ai costumi e alle tradizioni, è una resa consapevole della propria libertà a un altro individuo, o a un ente governativo, o religioso.  Le persone sono riluttanti a forme dittatoriali, o all’esercizio arbitrario dell'autorità, di conseguenza gli negano il riconoscimento e l'obbedienza.  Perciò autorità è una parola scomoda, anche se si tratta di Dio, molti non riconoscono l’autorità di Dio giustificandosi che Dio non esiste!  Credere all’esistenza di Dio implica dargli conto, implica riconoscere la Sua autorità, e quindi la sottomissione.  Non possiamo cominciare una predicazione sull’autorità della Bibbia senza parlare di cosa significhi autorità. “Ogni autorità definitiva è fondata su Dio. Come creatore e sostenitore dell’universo Egli ha potere assoluto su tutti gli esseri creati e un’autorità che abbraccia ogni cosa nel cielo e sulla terra. Questa autorità finale e supre...

Giacomo 5:19: Il peccatore è colui che si svia dalla verità.

Giacomo 5:19: Il peccatore è colui che si svia dalla verità. “Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità”.  Chi si svia si allontana dalla verità, fa fuori strada. A che cosa si riferisce verità e errore della sua via? (v.20). Si riferisce a qualcosa di teorico, o di pratico? È la dottrina, o il comportamento? Alcuni pensano che la parola “verità” si riferisca alla pienezza del Vangelo che dà una rinascita spirituale (cfr. Efesini 1:13; Giacomo 1:18; 1 Pietro 1:22-23), che salva (1 Corinzi 15:1-3), che libera dal peccato (Giovanni 8:31-32). Altri pensano che si riferisca alla Parola di Dio in generale, altri alla via giusta da seguire, oppure a tutta la conoscenza e ai precetti cristiani, oppure è in senso morale, riferendosi alla volontà rivelata di Dio. 

Giacomo 5:19: La persona che si svia dalla verità.

Giacomo 5:19: La persona che si svia dalla verità. “Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia”. Giacomo incoraggia la chiesa a prendersi cura di coloro che si allontanano dalla verità per cercare di recuperarli per la loro salvezza spirituale. Qualcuno che frequenta la chiesa si può sviare dalla verità prendendo una strada sbagliata. Chi sono queste persone che ipoteticamente si possono sviare?  All’interno delle chiese a cui scrisse Giacomo vi erano doppi d’animo (Giacomo 1:8; 4:8), alcuni non avevano un comportamento che un cristiano dovrebbe avere, professavano la fede, ma non avevano i frutti della fede, le loro opere dimostravano il contrario. Si può frequentare una chiesa, aver fatto professione di fede, essere anche state battezzate, ma in realtà non essere veri credenti!! La fede è morta! (Giacomo 2). 

Ebrei 11:7: La fede di Noè.

Ebrei 11:7: La fede di Noè. Un giornalista sportivo, qualche tempo fa, intervistò un giocatore professionista prima del Super Bowl, la finale del campionato della National Football League. Il giornalista chiese quante probabilità ci fossero di vincere per la sua squadra. Il giocatore rispose: “Crediamo che se facciamo solo quello che dice l'allenatore, vinceremo”. Il giocatore e la squadra avevano assoluta fiducia nella saggezza del proprio allenatore. Ma i giocatori sapevano anche che la vittoria dipendeva anche dal fatto che dovevano fare ciò che l’allenatore diceva. Così se noi ci atteniamo con fede a ciò che ci dice il nostro “Sommo Allenatore”, saremo sicuramente vittoriosi come lo è stato Noè, che per fede fu obbediente a Dio e si salvò dal giudizio del diluvio, mentre tutti coloro che furono ribelli a Dio perirono a causa del diluvio (cfr. Genesi 6-8; 1 Pietro 3:19-20).

Giovanni 5:35: Lampada splendente.

Giovanni 5:35: Lampada splendente. “Egli era la lampada ardente e splendente”. Giovanni Battista non è stato solo una lampada ardente, ma anche splendente. Se una lampada arde, è accesa, nello stesso tempo illumina. Se non stiamo illuminando, vuol dire che non stiamo ardendo per il Signore!!! Giovanni Battista alla domanda di alcuni, se fosse Elia, o il profeta, rispose di no, lui è stato mandato da Dio per rendere testimonianza al Messia (Giovanni 1:19-27). Giovanni splendeva predicando Gesù Cristo, il giudizio di Dio, e il ravvedimento, e lo faceva con zelo e franchezza. Come cristiani dovremmo distinguerci come quelli che hanno zelo per la predicazione della Parola di Dio. Tutti i credenti sono chiamati a splendere in questo mondo di tenebre di Satana (Giovanni 12:31; 16:11; Atti 26:18; Colossesi 1:13). Come discepoli di Gesù, siamo la luce del mondo che non può rimanere nascosta (Matteo 5:14-16; Filippesi 2:15-16). Dall’analogia della luce noi possiamo imparare alcuni principi...

Ebrei 11:3 La comprensione della fede.

Ebrei 11:3 La comprensione della fede. Nel v.3 è scritto: “Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti”. Questa è la più importante delle intuizioni, quello che distingue i credenti e gli atei: il mondo non è nato da solo, non si è autoderminato, ma deriva da un potere superiore a se stesso. Di solito, la fede è considerata l'opposto della ragione, o contraria, o indipendentemente un pensiero razionale. Anche alcuni cristiani pensano che la fede sia qualcosa di irrazionale. Ma la fede e la ragione non sono percorsi alternativi alla conoscenza, la ragione accompagna la fede. La fede usa la ragione e la ragione non riesce a trovare la verità senza fede; la fede aiuta la ragione ad accettare le cose che non vediamo.

2 Samuele 7:27: La preghiera è la risposta alla Parola di Dio.

2 Samuele 7:27: La preghiera è la risposta alla Parola di Dio.  “Poiché tu, o SIGNORE degli eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione al tuo servo e gli hai detto: ‘Io ti edificherò una casa!’ Perciò il tuo servo ha avuto il coraggio di rivolgerti questa preghiera”. Quando il re di Davide era al culmine del suo potere, decise di costruire un tempio per Dio (2 Samuele 7:1-7). Dio mandò al re il messaggio per mezzo del profeta Natan che non doveva costruire lui il tempio, ma che lo avrebbe fatto il Signore tramite il figlio di Davide (2 Samuele 7:4-11). In 2 Samuele 7:11-13 leggiamo: “…In più il Signore ti annunzia questo: sarà lui che ti fonderà una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu riposerai con i tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua discendenza, il figlio che sarà uscito da te, e stabilirò saldamente il suo regno.  Egli costruirà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno”.

Ebrei 11:29:La fede attraverso la parola di Dio (Esodo 14:15).

Ebrei 11:29:La fede attraverso la parola di Dio (Esodo 14:15). Il v.29 conclude il racconto di Mosè e la sua generazione parlando della loro partenza dal paese d'Egitto, e quindi la fuga dall’esercito egiziano (Esodo 13:17-14:9). Questo versetto riporta in sintesi il passaggio miracoloso del popolo d’Israele del Mar Rosso, circa due milioni di persone, sotto la guida di Mosè, e quindi della loro salvezza e il giudizio sul popolo egiziano.  L’autore dell’epistola agli ebrei riporta l’episodio di Esodo 14. L’autore dell’epistola agli ebrei, nel capitolo undici vuole mostrare l’importanza della fede nella vita cristiana; vuole incoraggiare i suoi lettori a confidare sempre in Dio, considerando i loro antenati che sperimentarono la Sua potenza salvifica. In questa predicazione vediamo la natura della fede, la base della fede e l’efficacia della fede.