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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Salmo 1:1-3: La via del devoto.


Salmo 1:1-3: La via del devoto.
Dante Alighieri inizia la divina commedia con queste parole:
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita”.

Invece Charles H. Spurgeon ci ricorda: “Camminate con Dio, e voi non potete sbagliare strada, voi avete un’infallibile sapienza a dirigervi, permanente amore a confortarvi ed eterna potenza a difendervi”.
  
Sappiamo che ci sono molte strade diverse per ogni persona, una serie di scelte che stanno davanti a noi: la scelta della scuola, del lavoro, con chi sposarsi e così via. 

ORA LE SCELTE SEGNANO IL NOSTRO DESTINO: IN BASE A CIÒ CHE SCEGLIAMO FAREMO E SAREMO! 

CIÒ CHE SCEGLIAMO DETERMINERÀ LA NOSTRA VITA!

La stessa cosa vale per la nostra vita spirituale presente e futura.

Per la Bibbia, la vita è un viaggio che offre solo due strade!

Infatti in questo salmo vediamo alla fine che ci sono due tipi di scelte: la via dell’alto e la via del basso, del cielo e della terra!

La nostra vita deve essere vissuta secondo la legge del Signore nonostante siamo circondati dagli empi!

Il Salmo 1 parla di due persone, di due vie e dei loro destini: la via della benedizione e la via della maledizione, la via della salvezza e la via della morte eterna: l’inferno.

Vediamo che i giusti sono beati in quanto non si compromettono con gli inganni e le contaminazioni di questo mondo malvagio, ma si dilettano nella Parola di Dio e prospereranno. 
Invece, l’empio perirà.
Allora questo salmo “commenta come funziona la vita, in modo tale da costituire una promessa e un'implicita esortazione”.                    
(John Goldingay).

Il Salmo 1 c’introduce al modo in cui possiamo trovare la felicità.

Questo salmo è stato scritto per insegnarci ciò che conta veramente nella vita.

Questo salmo è come una prefazione per tutti gli altri salmi che seguiranno.

Da una parte come scrive James L. Mays: “La sua posizione come primo salmo non è casuale; il salmo è lì per invitarci a leggere e usare l'intero libro come guida per una vita beata”.

Invece lo studioso Walter Brueggemann sottolinea che la sua posizione iniziale dimostra che “le preghiere del Salterio sono fondate e dipendono dalla pietà e dall'obbedienza”.
E ancora sempre Brueggemann parlando del significato del Salmo 1 come poema iniziale osserva: "Trovandosi proprio a all'inizio del Salterio, questo salmo vuole farci capire che tutti i salmi debbano essere letti attraverso la lente dell’obbedienza alla Torah". 

Il Salmo 1 chiama i fedeli all’obbedienza! 

Oggi considereremo la via del giusto, la via del devoto.

Cominciamo a vedere:
I LA SODDISFAZIONE DEL DEVOTO.
La “Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti” proclama che Dio ha dotato tutti gli uomini dei diritti inalienabili di vita, libertà e ricerca della felicità. 

Lo scrittore russo Lev Tolstoj nel suo libro “Anna Karenina” scrive: “Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”.

LA RICERCA DELLA FELICITÀ PER TANTISSIME PERSONE È UN FALLIMENTO!! 

QUESTE PERSONE SPRECANO TEMPO PREZIOSO E RISORSE, FANNO SCELTE SBAGLIATE E RICERCANO LA FELICITÀ IN POSTI SBAGLIATI, E NON SOLO NON LA TROVANO, MA SPESSO ROVINANO LE LORO VITE E QUELLE ALTRUI!!
 
DOVE SI PUÒ TROVARE LA FELICITÀ? LA VERA FELICITÀ SI TROVA NEL DIO DELLA BIBBIA!!

LA VERA FELICITÀ È L’ESPERIENZA DI TUTTI COLORO CHE CONFIDANO E SONO IN COMUNIONE CON DIO.
(cfr. Salmo 16:11; 21:6; 34;8; Filippesi 4:4). 

LA FELICITÀ PUÒ ESSERE NOSTRA SE SIAMO CORRETTAMENTE LEGATI A DIO COME VUOLE LUI E NON A MODO NOSTRO!!!

IL DEVOTO VIVE NELLA GRAZIA DI DIO, E DI CONSEGUENZA È SODDISFATTO PIENAMENTE IN DIO: È BEATO! 

Questo lo vediamo dalla dichiarazione messa in enfasi che dice: “Beato l’uomo” (v.1).

La forma della frase nell’ebraico sarebbe così: “Oh com’è veramente beato!!”.

Quindi è: una gioiosa esclamazione e un'osservazione entusiastica.

Infatti questa parola “beato” (ʾǎš∙rê) nell’ebraico è al plurale che intensifica ed enfatizza il suo significato.

“Beato” (ʾǎš∙rê) indica benedetto, felice, indica una gioia piena e straripante, che non dipende dalle circostanze esterne, se tutto va bene!

MA INDICA LA POSIZIONE DI GRAZIA DI DIO CHE CIRCONDA CHI HA UNA RELAZIONE CORRETTA E VITALE CON LUI DI FEDE E TIMORE!!
 
PERCIÒ ESPRIME PIÙ DI UN SENTIMENTO DI PACE E CONTENTEZZA, SI È BEATI PERCHÈ SI HA UNA RELAZIONE CON DIO CHE VIENE DIMOSTRATA NELLA CONDOTTA.

La relazione con Dio e il conoscerlo, come sottolinea la Bibbia anche in altre parti, è dimostrato con il comportamento! (cfr. Daniele 11:32; Giovanni 8:32; 1 Pietro 1:2,14; 1 Giovanni 2:3-6).

Quindi secondo questo passo sei beato perché hai una relazione con Dio e questo si vede dal tuo comportamento!

In secondo luogo vediamo:
II LA SEPARAZIONE DEL DEVOTO. 
Il devoto, la persona giusta è separata dal mondo (v.1; cfr. 2 Corinzi 6:14-18; 2 Tessalonicesi 3:6), dalla condotta d’inimicizia contro Dio.

Il mondo inteso come sistema di pensiero, come l’insieme di opinioni, speranze, impulsi, scopi della società contraria alla volontà di Dio.

Nel v.1 vediamo uno stile di vita da evitare, che non dobbiamo imitare. 

La sequenza dei verbi impiegati descrive una vita immersa e focalizzata sull'associazione con tutto ciò che è contrario a Dio.

Negativamente in primo luogo il devoto:
A) Rifiuta il credo secolare. 
Nel v.1 leggiamo: “Non cammina secondo il consiglio degli empi”.

“Cammina” (hā∙lǎḵ) si riferisce a una serie di passi che l’empio fa nella vita, alle       decisioni e alla direzione che prende.

Indica il modo di vivere, di agire, di comportarsi moralmente.

“Consiglio” (˓āṣāh) è lo schema mentale, le decisioni, lo scopo, il pensiero, un corso d'azione (Salmo 33:10; Geremia 18:23).

Gli “empi” (rā·šāʿ) sono quelli che non hanno timore di Dio (Deuteronomio 19:9,12), quindi non fanno parte del popolo di Dio (cfr. Salmo 17:10-13), anzi dicono che Dio non esiste (Salmo 10:1-13; Isaia 57:20), e quindi rimangono colpevoli davanti Dio.

COSÌ LA PERSONA GIUSTA NON VIVE LA SUA VITA SULLA BASE DEI CATTIVI CONSIGLI DEGLI EMPI!

Purtroppo viviamo in una società di empi, siamo circondati, immersi dal consiglio degli empi.

Scrittori, psicologi, conduttori televisivi, attori, familiari e amici, e tanti altri in questa società, c’invitano, o ci danno esempi, o c’incoraggiano, a vivere contrari alla Parola di Dio.

Ellsworth, R. dice: “Il nostro è un tempo in cui coloro che non hanno spazio per Dio sono sempre pronti e desiderosi di offrire consigli a coloro che vivono per Dio. Il consiglio degli empi è tutto intorno. Cresce nelle conversazioni personali, negli articoli di riviste e giornali, nei film e negli spettacoli televisivi. Tutti questi - e anche altri - si uniscono alle loro voci nel grido incessante e martellante: ‘Vivi così! È divertente! Sarai felice di averlo fatto!’”

MA IL GIUSTO, IL DEVOTO AL SIGNORE, RIFIUTA LA FILOSOFIA E I VALORI UMANISTICI DELLA VISIONE ATEA E IRRIVERENTE.
“Non cammina”, perciò significa rifiutare la visione del mondo che pone l'uomo al       centro dell'universo e lo attira a vivere con i propri standard di moralità e a       ricercare il piacere, ovviamente di questa natura.   

Il devoto:
B) Rifiuta il comportamento sensuale. 
Nel v.1 è scritto: “Non si ferma nella via dei peccatori”.

L’immagine del “fermarsi” (ʿā∙mǎḏ) indica gli impegni di una persona con cause       diverse.

Implica qualcosa di più semplice prendere questa strada, ma stare saldi in essa!
Indica lo stile di vita del peccatore!

“Via” (dāraḵ) è una metafora per il modo di vivere, il comportamento, le abitudini       (Proverbi 6:6; 25:4). 

“Peccatori” (ḥeṭ˒āh) sono coloro che ignorano, o intenzionalmente non obbediscono a Dio.

Indica letteralmente mancare il segno, bersaglio, quindi fallire la legge di Dio e incorrere in una colpa morale (Genesi 13:13; Numeri 17:3; 1 Samuele 15:18; Salmo 1:1, 5; 25:8; 26:9; 51:15 ;104:35; Proverbi 1:10; 13:21; 23:17; Isaia 1:28; 13:9; 33:14; Matteo 9:10-11). 

Queste persone non hanno appena commesso un peccato isolato, ma vivono dominati e modellati dalle loro inclinazioni peccaminose.

IL RIFIUTO DEL DEVOTO IMPLICA CHE IL SUO COMPORTAMENTO PERSONALE RESISTE AL RICHIAMO DELLA FOLLA A PARTECIPARE ALLA SUA ATTIVITÀ CARNALE E SENSUALE DELLA VITA.

Il devoto:
C) Rifiuta le cose scostumate.
Nel v.1 leggiamo ancora: “Si siede in compagnia degli schernitori”.

“Si siede” (yāšaḇ) rappresenta la costanza attitudine del cuore, una disposizione       fissa.

“Compagnia” (môšāḇ) implica non solo vivere la loro strada, ma anche prendere parte alle deliberazioni, unirsi in collusione e identificarsi con loro (Salmo 107:32).

“Schernitori” (lēṣîm) sono coloro che si burlano e disprezzano Dio e i credenti con sarcasmo  (Proverbi 21:24).

Sono persone viziose nelle loro parole, e spesso usano parole a doppi sensi e taglienti.

Sono coloro che mettono in ridicolo i giusti e cercano di distruggere la loro integrità. 

Sono coloro che non hanno alcun rispetto per Dio e per i Suoi comandamenti. 

La meditazione sull'insegnamento del Signore, o su qualsiasi altra cosa non fa parte del loro modo di vivere.

Queste persone non rispondono alle istruzioni, non vogliono che qualcuno gli dica diversamente a ciò che pensano (Proverbi 9:7; 15:12), ma suscitano contese per i loro insulti (Proverbi 22:10).

Lo schernitore è uno stolto, senza senno (Proverbi 9:8; 14:6). 

PERCIÒ IL GIUSTO RIFIUTA DI ASSOCIARSI CON COLORO CHE SI FANNO BEFFE DI DIO, EVITA RAPPORTI STRETTI CON BESTEMMIATORI, INFEDELI E ATEI!! (Proverbi 1:22; 14:6, 24:9, 29:8).

Anche se queste tre azioni – “cammina”, “si ferma” e “si siede” - ritraggono profondamente la totalità del male, comunque possono rappresentare tre tipi di attività dei malvagi, o uno sviluppo culminante dal camminare, a fermarsi e a sedersi come un’intensificazione delle attività peccaminose degli empi. 

Ross A.P. ci ricorda: “Nelle tre descrizioni degli ingiusti c'è un'intensità crescente, a significare che ciò che può iniziare come un innocuo consiglio da un non credente può finire con una pericolosamente stretta connessione con coloro che vogliono distruggere la fede”.

Quindi “cammina”, “si ferma” e “si siede” può essere una progressione nell’azione, piano piano fino a raggiungere una piena partecipazione.

LA DESCRIZIONE NEGATIVA CONNOTA DECLINO MORALE CHE INIZIA CON LA PRESA DELLO SCHEMA MENTALE DEGLI EMPI, POI PROCEDE AD AGIRE NEL MODO SBAGLIATO, E INFINE DIVENTA IL TIPO DI PERSONA NON APPROVATA DA DIO! 

PRIMA È UNA COSA LIEVE: DAL PENSIERO, SI PASSA AI PECCATI OCCASIONALI FINO AD ALLONTANARSI DA DIO!
 
DAL MALE IN PEGGIO!

SE SI PRENDE INIZIALMENTE LA GUIDA SPIRITUALE DEI NON CREDENTI, INVECE CHE DA DIO, GRADUALMENTE SI COMINCERÀ A VIVERE COME IL MONDO E SI SARÀ PIÙ COINVOLTI IN ESSO. 

Allora con Paolo possiamo dire: “Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi” (1 Corinzi 15:33).

Le Sacre Scritture ci esortano a non avere comunione con i peccatori (Salmo 26: 42; Proverbi 4:14-15; 13:20; Geremia 15:17; Corinzi 6:17-18).
I verbi in ebraico (perfetti - azione completata), indicano con il negativo “non” (lōʾ) che, per tutto il tempo, non è mai stato fatto.

LA PERSONA VERAMENTE CONSACRATA A DIO, NON DEVE MAI ESSERE COINVOLTA CON QUALCOSA DI CONTAMINATO CON IL MALE ANCHE SE LA PRESSIONE È TANTA!

Infatti il singolare “l’uomo” (hā'îš) è in contrasto con tre nomi plurali: empi, peccatori e schernitori. 

Vediamo un’immagine di uno contro le masse!

IL GIUSTO DEVE RESISTERE ALLA PRESSIONE DI TANTISSIME PERSONE!!

Il contrasto evoca l'idea che la via dei giusti è la strada meno battuta; non è una scelta facile, o popolare da fare. 
CHI CAMMINA SULLA VIA DEI GIUSTI, VA CONTRO CORRENTE, DEVE LOTTARE CONTRO IL FLUSSO DI PERSONE, O GRUPPI CHE VIVONO CONTRO DIO!

EPPURE, NONOSTANTE CIÒ, È ANCORA LA VIA DELLA FELICITÀ. 

Dunque, il v.1, è un versetto che ci fa riflettere.

RICHIEDE LA DECISIONE DI SEPARARCI MORALMENTE E SPIRITUALMENTE DAGLI EMPI, DAI PECCATORI E DAGLI SCHERNITORI PER CONSACRARCI A DIO PER FARE LA SUA VOLONTÀ (Romani 12:1-2).

In terzo luogo vediamo:
III LA SATURAZIONE DEL DEVOTO. Invece di seguire i consigli degli empi, la persona beata ascolta il consiglio della Parola di Dio. 

DOBBIAMO ESSERE GUIDATI DALLA LUCE E DALLA SAGGEZZA DELLE SACRE SCRITTURE SE VOGLIAMO GODERE DI UNA VITA PIENA DI PACE, FELICITÀ E SPERANZA!!
 
Hans Frei ha descritto lo sviluppo del pensiero moderno in questo modo: una volta, la gente leggeva la storia delle Scritture e cercava di impostare la propria storia nel suo contesto. 
Dal diciottesimo secolo siamo più inclini a mettere la storia della Scrittura nel contesto della nostra. 
È la nostra storia che fornisce i criteri per decidere se la storia delle Scritture è vera, o pertinente. 
Misuriamo la storia della Scrittura con la nostra.

IL GIUSTO LASCIA CHE TUTTA LA PAROLA DI DIO IMPOSTI E INFLUENZI LA SUA VITA!!

IL GIUSTO È SATURO DELLA PAROLA DI DIO! (vv.2-3). 

Positivamente il devoto si satura della Parola di Dio:
A) Deliziandosi nella Parola di Dio. 
Nel v.2: “Ma il cui diletto è nella legge del Signore”.

Quando Charles Evans Hughes, segretario di stato americano negli anni venti del secolo scorso, partecipò a un importante incontro della conferenza pan-americana.
Diede al suo interprete una richiesta insolita. 
Voleva una traduzione riassuntiva di ciò che veniva detto in spagnolo, o in portoghese, ma aggiunse: “Voglio che tu mi dia ogni parola dopo che l'oratore dice ‘ma’”. 

Il “ma” indica un contrasto, cioè un comportamento contrario che riguarda ciò che è stato detto al v.1.

La parola “ma” (kî) è una congiunzione che implica un improvviso cambiamento di direzione nel pensiero dal negativo al positivo, esprime un'alternativa appropriata a ciò che è stato detto prima. 

QUINDI, PIUTTOSTO CHE ASSOCIARCI CON I FAUTORI DEL MALE, SIAMO INCORAGGIATI A IMMERGERCI NELLA GIOIA QUOTIDIANA DELLA MEDITAZIONE DELLA PAROLA DEL SIGNORE.

LA PERSONA DEVOTA PRENDE I SUOI CONSIGLI DALLA PAROLA DI DIO.

“Legge”, cioè la tôrāh, si riferisce alla rivelazione misericordiosa della volontà di Dio, o all’istruzione, all’insegnamento che viene da Dio (per esempio Deuteronomio 31:9-11; Salmo 78:1; Proverbi 1:8; 3:1; 7: 2; Isaia 1:10; Geremia 8:8); come i primi cinque libri della Bibbia (Giosuè 1:8; 8:31, 2 Cronache 17:9).

Questa rivelazione della volontà del Signore, o insegnamento, è fonte di ogni conoscenza e saggezza, come guida indispensabile per la nostra vita (cfr. Salmo 19; 34; 37; 49; 73; 111; 112; 119; 127; 128; 139). 

James L. Mays scrive: “Questo salmista conosce la tôrāh nella forma scritta, la Scrittura che si può leggere e assorbire (vedi Giosuè 1: 8). È da questa tôrāh scritta che si può ottenere la saggezza per vivere la vita. È il mezzo attraverso il quale si può imparare la via e la volontà del Signore e immagazzinare quell'apprendimento nel proprio cuore in modo che formi la struttura della coscienza (40:9; 37:31). Questo è il motivo per cui la tôrāh è la causa della gioia, non perché sia uno strumento disponibile di auto-giustizia, materiale per un programma di auto-giustificazione, ma perché il Signore raggiunge, tocca e plasma l'anima umana attraverso di essa. Per questo salmo, la tôrāh è un mezzo di grazia”.

QUINDI L’ISTRUZIONE DEL SIGNORE, LA PAROLA DEL SIGNORE CI DEVE PLASMARE, INFLUENZARE, MODELLARE!

Il salmista ci dice: “Ma il cui diletto è nella legge del Signore” (v.2).

“Diletto” (ḥāp̱ēṣ) significa trovare piacere! 

LA PAROLA DEL SIGNORE NON È UNA COSA PESANTE, NOIOSA, COME I NON CREDENTI PENSANO!!!

Per i credenti è un piacere meditare la parola del Signore, è più dolce del miele e apre la strada a una vita sana e piena!  (Salmo 19).

Nel Salmo 119:35 è scritto: “Guidami per il sentiero dei tuoi comandamenti, poiché in esso trovo la mia gioia”. (cfr. Salmo 112:1 119:24, 77, 92, 143, 174).

Positivamente il devoto si satura della Parola di Dio:
B) Soffermandosi sulla Parola di Dio. 
Nel v.2 leggiamo: “E su quella legge medita giorno e notte”. 

La meditazione per il cristiano è la chiave che apre il più grande magazzino nella casa delle provviste spirituali di Dio!!

SENZA MEDITAZIONE NON RIMANE NIENTE NELLA MENTE!! 

È IMPORTANTE LEGGERE LA BIBBIA, MA LO È DI PIÙ MEDITARLA!! 

Thomas Watson diceva: “Il cuore è duro e il ricordo scivoloso, e senza meditazione tutto è perduto; la meditazione imprime e fissa una verità nella mente. Senza meditazione le verità che conosciamo non influenzeranno mai i nostri cuori”. 

“Medita” (hāg̱āh) indica un suono basso, mormorare, da qui riflettere, fare una       profonda riflessione e considerazione sulle informazioni con una implicazione di       parlare a bassa voce rivedendo il materiale.         

MEDITARE SIGNIFICA ELEVARE I NOSTRI PENSIERI ALLE VERITÀ SPIRITUALI E RIFLETTERE SU QUESTE VERITÀ (Giosuè 1:8).

Ci sono degli animali così detti “ruminanti” che fanno tornare il cibo dal rumine, cioè la prima delle quattro cavità del loro stomaco, alla bocca per una nuova masticazione.

Noi dovremmo fare così, dobbiamo leggere e poi riflettere come i ruminanti fanno con il cibo! 

QUINDI, NON SOLO LA RIVELAZIONE DELLA VOLONTÀ, O L’INSEGNAMENTO DEL SIGNORE, È UNA GIOIA SE SIAMO DEVOTI A LUI, MA MANTENIAMO ANCHE UNA RELAZIONE COSTANTE CON QUESTA RIVELAZIONE.

“Giorno e notte” indica sempre!

Questo significa che la Parola è sempre nella mente del giusto, del devoto perché ama il Signore, perché nella Parola di Dio è rivelato Dio, la Sua gloria!     

Se “non cammina”, “non si ferma” e “non siede” (perfetto) indicano un qualcosa che non si è mai fatto; “meditare” (imperfetto) mette in primo piano l'aspetto abituale della       riflessione sulla parola di Dio.

Non solo una volta durante il giorno e una volta durante la notte, ma continuamente dobbiamo meditare la Parola di Dio.

L'ISTRUZIONE DEL SIGNORE DEVE GOVERNARE TUTTA LA NOSTRA VITA!!
(Deuteronomio 6:4-9).

COLUI CHE MEDITA CONTINUAMENTE LA PAROLA DI DIO, RIFLETTE NELLA PROPRIA VITA!

Tale meditazione nella parola impedisce ai credenti di essere influenzati negativamente dalla filosofia di questo mondo.

Quindi la meditazione della Bibbia implica la pratica, si traduce nell’essere riempito       con la volontà del Signore e in questo modo nell’osservare i Suoi insegnamenti!

Luca 11:27-28 dice: “Mentr'egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse: ‘Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu                      poppasti!’  Ma egli disse: ’Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!’”

In Giacomo 1:22 leggiamo: “Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi”. (Giosuè 1:8-9).

Ma non solo! 
La parola di Dio sarà sempre nei nostri pensieri!

Ellsworth, R. scrive: “La Parola di Dio non è mai lontana dai pensieri del santo di Dio. Quando è depresso o angosciato, richiama alla mente le sue promesse. Quando è incerto e perplesso, considera le sue linee guida. Quando i suoi peccati si profilano davanti a lui come spettri malvagi, medita la sua gloriosa proclamazione dell'amore di Dio in e attraverso Gesù Cristo. Egli trova che la Parola di Dio ha una gioia per ogni dolore e una verità per ogni situazione”.

Positivamente il devoto si satura della Parola di Dio:
C) Radicandosi nella Parola di Dio. 
Nel v.3 è scritto: “Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli”. 

La similitudine dell'albero rappresenta una vita fiorente e fruttuosa.

Il salmista fa l’esempio dell’albero vicino a un fiume che trae la sua vitalità dalle radici che arrivano al fiume. (Cfr. Salmo 92:13-15; Geremia 17:7-8).

“Ruscelli” (pālag̱) può significare flussi naturali, o canali di irrigazione.

“Ruscelli” rappresenta l’abbondanza di acqua, la fornitura traboccante di forza, vita, gioia e grazia, ed è quello che il Signore fornisce (cfr. Salmo 46:4; 65:8-10).

“Piantato” (šāṯal) è radicato.
Se non è piantato e se non mette radici l’albero non può vivere!

Quindi, il devoto non può vivere senza acqua, perciò si delizia:
D) Alimentandosi dalla Parola di Dio (v. 3).
La persona che si diletta nella Parola di Dio e la medita è come un albero piantato lungo i corsi d'acqua che trae il suo sostentamento vitale da un ruscello che scorre attraverso le sue radici. 

SENZA ACQUA NON C’È VITA, COSÌ SENZA LA PAROLA DI DIO NON C’È VITA SPIRITUALE!

La Parola di Dio ci rigenera (Giacomo 1:18; 1 Pietro 1:23); ci purifica (Efesini 5:26; Giovanni 17:17); sostiene la nostra vita (Deuteronomio 8:3; Salmo 19:7-10).

Ora prima di finire questo punto, dobbiamo dire che il non amare la Parola di Dio è il sintomo di una malattia spirituale, è sintomo di una mancanza di amore per Dio, o della mancanza che non siamo nati di nuovo spiritualmente parlando. 

CHI AMA VERAMENTE DIO, NON PUÒ FARE A MENO DI DELIZIARSI DELLA E NELLA SUA PAROLA! (Salmo 119:97,103, 148).

Sempre nel Salmo 119:97-98 leggiamo: “Oh, quanto amo la tua legge! È la mia meditazione di tutto il giorno. I tuoi comandamenti mi rendono più saggio dei miei nemici; perché sono sempre con me”.

Questa dichiarazione è l’affetto per la Parola di Dio, la reazione alla rivelazione di Dio, ma anche un ininterrotto rapporto, o una continua esperienza con questa rivelazione!   
   
QUESTA È UNA CHIARA INDICAZIONE DI CHI CONOSCE DIO, VALE A DIRE DI COLORO CHE SONO NATI DI NUOVO.

John R. W. Stott diceva che questa delizia è un'indicazione della nuova nascita, poiché la mente peccaminosa è ostile a Dio. Non si sottomette alla legge di Dio, né può farlo (Romani 8:7). Ma come conseguenza dell'opera interiore, rigenerante dello Spirito Santo, tuttavia, i santi amano la legge di Dio semplicemente perché trasmettono loro la volontà del loro Dio. Non si ribellano alle sue esigenti richieste; tutto il loro essere lo approva e lo appoggia. ... Prendendo il piacere in esso, i santi mediteranno in esso, o lo faranno costantemente, giorno e notte. 

Dunque, chi è nato di nuovo, spiritualmente parlando, desidera la Parola di Dio, desidera leggere e meditare la Bibbia! 

“Chi è da Dio ascolta le parole di Dio” dice Gesù in Giovanni 8:47. (Giovanni 10:25-27; 1 Giovanni 4:6; Ezechiele 11:17-20; 36:26-27).
  
QUANTO TEMPO DEDICHIAMO ALLA PAROLA DI DIO?

Quanto tempo gli dedichiamo rispetto al tempo che spendiamo per altri interessi, come la televisione, internet, sport, hobby, intrattenimento, altra lettura, e così via?

Non c’è da meravigliarsi se molti cristiani sono mondani, o deboli spiritualmente, e cadono facilmente nel peccato!

Il motivo è perché non leggono e meditano la parola di Dio costantemente!

QUEI CREDENTI CHE NON HANNO UN RAPPORTO COSTANTE CON LA PAROLA DI DIO SARANNO CONSUMATI DAL PECCATO E DAL MONDO!

Infine consideriamo:
IV LO SVILUPPO DEL DEVOTO. 
La Parola di Dio dà:
A) La stabilità (v.3).  

NON C’È SVILUPPO SENZA STABILITÀ! 

Nel v.3 leggiamo: ”Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli”.

Dunque, la vita radicata negli insegnamenti del Signore è paragonata a un albero le cui radici sono affondate in profondità nel suolo vivificante di un letto del fiume. 

Coloro che si dilettano nella parola del Signore, “sarà piantato" (šāṯûl - participio passivo), come da un giardiniere nel luogo in cui può ricevere il nutrimento di cui ha bisogno per prosperare. 

Quindi il senso del verbo “piantato” suggerisce che la posizione è intenzionale: l'albero è stato messo proprio vicino ai ruscelli.

Il nutrimento che sostiene l'albero è nascosto; è il nutrimento interiore che nutre la vita dell'albero attraverso le radici invisibili. 

In questo modo l'albero sarà fortificato contro le dure condizioni del clima arido come lo era in Israele in misura tale da non appassire mai, anzi dà il suo frutto (cfr. Geremia 17:8).

La Parola di Dio dà:
B) La produttività. 
Come leggiamo al v.3: “Dà il suo frutto”.
Quindi produce dei risultati!   

Così secondo questa metafora, la parola fa crescere spiritualmente il devoto, lo rende maturo (2 Timoteo 3:16-17).

IL VERO CREDENTE SI VEDE DAI FRUTTI CHE FA!!  

Questo è anche un insegnamento che vediamo nel Nuovo Testamento. 

Se un albero è vivo e annaffiato, mostrerà la giusta crescita e produzione di frutto.

Allo stesso modo, se i veri credenti sono nella parola, essi produrranno un carattere e comportamento che piace a Dio, secondo la Sua volontà (Matteo 7:15-20; Giovanni 15:2-8; Galati 5:22-23 Filippesi 1:11). 

C’è anche:
C) La regolarità. 
Nel v.3 leggiamo ancora: “Dà frutto nella sua stagione, e il cui fogliame non appassisce”.

Il verbo “dà” (yitten – imperfetto attivo) afferma che un tale albero produce continuamente, o regolarmente frutto nella sua stagione.

Come un albero è piantato con cura in modo che possa crescere ed è ben irrigato, non solo vivrà, ma porterà anche frutto nella sua stagione. 

Allo stesso modo, c’è una vita spirituale fiorente in una persona se è nutrita dalla parola del Signore! 

UN CREDENTE CHE SI LASCIA NUTRIRE DALLA PAROLA DEL SIGNORE, È REGOLARE IN UN COMPORTAMENTO SECONDO LA VOLONTÀ DI DIO AL DI LÀ DEL BUONO, O DEL CATTIVO TEMPO!        

Le persone che non portano frutto, o non sono veri credenti, o non hanno un’intimità con la parola di Dio!!


Il fogliame che non appassisce (yibbol), indica che è vivo e che ha un valore eterno quello che fa.    

GIÀ NEL PRESENTE I GIUSTI, ANCHE SE HANNO LA SICCITÀ DELLA PRIVAZIONE E DELLA SOFFERENZA, GODONO DELLA VITA ETERNA PERCHÈ SONO BEN RADICATI NELLA PAROLA DEL SIGNORE! 

Infine vediamo:
D) La prosperità 
Ancora nel v.3 leggiamo: “Tutto quello che fa prospererà”. 

“Prospererà” (yasliah-imperfetto attivo) è una parola che non indica che non avrà mai problemi, anzi in altri Salmi vediamo che il giusto soffre (per esempio Salmo 34).

Anche per esempio Giuseppe è stato venduto dai fratelli e ha sofferto tanto in          Egitto: accusato ingiustamente dalla moglie dell’ufficiale, messo in prigione, ma è          scritto che Dio era con Giuseppe e lui riusciva bene in ogni cosa, e faceva          prosperare tutto quello che intraprendeva (Genesi 39:2-3,23). 

Perciò il senso può essere che qualunque cosa fa il giusto è buona, nel senso che si          comporterà sempre bene, o tutto ciò che mette in pratica ha successo, o ha un          esito positivo (per esempio Genesi 24:21,40; 1 Re 22:12,15; Isaia 54:17).

Secondo alcuni studiosi, può riferirsi alla prosperità materiale secondo la benedizione del patto per l’obbedienza (per esempio Deuteronomio 28:1-13).

Oppure può avere il senso di raggiungere l’obbiettivo per cui è stato destinato!          (per esempio 2 Cronache 7:11; Isaia 55:11).
         
Com’è normale che un certo tipo di albero, per esempio di arancio, è stato         creato per fare arance, così è normale che un credente porta un tipo di frutto e prospera, cioè fa la volontà di Dio, questo è il suo scopo per cui è stato creato e salvato da Dio (cfr. Matteo 7:21).

Oppure la prosperità può essere materiale e spirituale.      

Ovviamente un vero credente desidera di più la prosperità dell’anima.

Spurgeon scrisse: “Non è la prosperità esteriore che il cristiano desidera, o valorizza di più; è la prosperità dell'anima che egli desidera ardentemente”.
 
QUINDI L’UOMO CHE FA DI DIO IL CENTRO DELLA PROPRIA VITA È BENEDETTO! 
È COME UN ALBERO VIVO E IN BUONA SALUTE! 

C’È VITA NELLA PERSONA CHE HA UN RAPPORTO QUOTIDIANO CON LA BIBBIA!! 
CHE TIPO DI FRUTTO STAI PORTANDO?

C’È VITA SPIRITUALE E MORALE IN TE?

STAI PORTANDO FRUTTO NELLA TUA VITA?

CONCLUSIONE.
L'autore di questo salmo per la mentalità dei cittadini del mondo, è un pazzo!

Come può una persona essere beata, felice se non vive nei piaceri di questo mondo?

Come può una persona essere felice se vive una vita santa?

Per il mondo le persone devote a Dio sono infelici perché non si divertono!

Il tempo dimostrerà che il salmista ha ragione.

Ora questi versetti non ci dicono di separarci completamente dai peccatori nel senso di vivere isolati nel deserto, o in luogo lontano da tutti!

Gesù mangiò con i peccatori per recuperarli! (Matteo 9:9-13), ma non seguì la loro strada.

Ma questi versetti ci mettono in guardia dall’adottare l'atteggiamento e lo stile di vita dei peccatori, o l’avere comunione nei loro atti peccaminosi.

SE SEGUIAMO IL CONSIGLIO DEGLI EMPI, SE CAMMINIAMO NELLA VIA DEI PECCATORI, SE CI SEDIAMO IN COMPAGNIA DEGLI SCHERNITORI, QUESTO CI PORTERÀ ALLA ROVINA ETERNA (vv.5-6).

IL SALMO C’INCORAGGIA, INVECE A SEGUIRE L’INSEGNAMENTO DI DIO, CIOÈ A MEDITARLO E A METTERLO IN PRATICA!! AMEN!!

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