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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Salmo 1:4-6: La via degli empi.

Salmo 1:4-6: La via degli empi.
Il versetto 4 passa bruscamente dalla benedizione dei giusti, alla punizione degli empi.

Nella precedente predicazione abbiamo visto la via del giusto, del devoto.

Il devoto è l'uomo benedetto che conduce una vita incontaminata e prospera in conformità con la Parola del Signore.

L’empio, invece, non è beato, è la persona che vive senza Dio, è moralmente corrotto, sarà condannato e dannato per sempre! 

Anche se gli empi possono avere successo nei loro progetti malvagi (Salmo 37:7), un giorno saranno condannati da Dio!!


Cominciamo a vedere:
I LA CORRUZIONE DELL’EMPIO. 
Come abbiamo detto, nella precedente predicazione (Salmo 1:1-3), gli empi sono quelli che non hanno timore di Dio (Deuteronomio 19:9,12), anzi dicono che Dio non esiste (Salmo 10:1-13; Isaia 57:20).

Un forte contrasto sposta ora il centro del salmo sugli empi.
A)Gli empi sono inutili come pula al vento.
La pula è un'illustrazione comune nella Scrittura per indicare quelle cose che sono inutili, temporanee e di breve durata. (Matteo 3:12; 21:13; Salmo 35:5; Isaia 29:5; Osea 13:3).

La vita degli empi è senza valore!, come leggiamo nel v.4: “Non così gli empi; anzi son come pula che il vento disperde”.

Questo fa sì che l'avvertimento venga preso in seria considerazione!

Contro l'immagine di ciò che è fermamente radicato e duraturo del v. 3 dell’uomo beato, giusto, abbiamo l'immagine di ciò che è spazzato via e scompare (v. 4).

A differenza del giusto che è come un albero ben radicato, con il fogliame che non appassisce e che porta frutto, l’empio è come la pula al vento.

Questa immagine è tratta dalla vita di campagna dell’epoca al momento del raccolto.

Le aie palestinesi erano sulle colline dove di solito soffiava il vento; il grano raccolto        veniva portato in queste aie dove veniva schiacciato. 
Poi si lanciava in alto con una specie di forchettone, o pala, mentre il chicco di grano  cadeva per terra, la pula, il rivestimento del grano, volava via.
Poi, la pula veniva raccolta è bruciata perché non serviva a niente.

Oltre che ad essere inutili:
B)Gli empi sono instabili, senza forza. 
Al contrario dei giusti che sono radicati.
Nel v.4 è scritto: “Anzi son come pula che il vento disperde”.

Come la pula non può sopravvivere alle tempeste, la persona empia, non potrà resistere nel giorno del giudizio di Dio.

Gli empi non potranno contrastare con il giudizio di Dio.

Non saranno in grado di prendere posizione, o di alzarsi con sicurezza, o di sopravvivere, o di resistere.

L’immagine della pula al vento ci fa capire che davanti a Dio nessuno potrà resistergli!!

In Isaia 17:13 è scritto: “Le nazioni rumoreggiano come rumoreggiano le grandi acque. Ma Egli le minaccia, ed esse fuggono lontano, cacciate, come la pula dei monti dal vento, come un turbine di polvere dall'uragano”. (Salmo 35:5; Isaia 29:5; 41:5; Geremia 4:11-12; Sofonia 2:2).   

Nessuno può scampare al giudizio di Dio!

Amos 9:1-5 dice: “Io vidi il Signore che stava in piedi sull'altare e diceva: ‘percuoti i capitelli e siano scossi gli architravi! Spezzali sul capo di tutti quanti, e io ucciderò il resto con la spada! Nessuno di loro si salverà con la fuga, nessuno di essi scamperà.  Anche se penetrassero nel soggiorno dei morti, la mia mano li strapperebbe di là; anche se salissero in cielo, io li tirerei giù.  Anche se si nascondessero in vetta al Carmelo, io li scoverei lassù e li prenderei; anche se si nascondessero al mio sguardo in fondo al mare, laggiù ordinerei al serpente di morderli;  anche se andassero in esilio davanti ai loro nemici, là ordinerei alla spada di ucciderli; io fisserò su di loro i miei occhi per il loro male e non per il loro bene’.  Il Signore, Dio degli eserciti, è colui che tocca la terra ed essa si scioglie e tutti i suoi abitanti sono in lutto; essa si solleva tutta quanta come il fiume e si abbassa come il fiume d'Egitto.(Giobbe 11:20; Geremia 11:11; Abdia 4). 

In Apocalisse 6:12-17 è scritto: “Guardai di nuovo quando l'Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue;  le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo.  I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: ‘Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?’”

Chi può resistere al giudizio di Dio? 
La risposta è: Nessuno!! 

Molti oggi non vogliono avere niente a che fare con Dio!
Ma Dio in definitiva è inevitabile.
Possiamo sfuggire agli uomini, ma non possiamo sfuggire al giudizio di Dio!

Considera, allora il giudizio di Dio!  

C. H. Spurgeon disse: “Se non stai cercando il Signore, il giudizio è alle tue calcagna”.

Perché come dice Ebrei 10:31: “È terribile cadere nelle mani del Dio vivente”.

Pertanto umiliati davanti a Lui (2 Cronache 7:14; Luca 18:9-14); abbandona l’iniquità (Geremia 18:7-8); volgiti a Dio (Deuteronomio 30:1-3); allinea la tua vita alla volontà di Dio (Matteo 7:21-27).

Perciò vediamo: 
II LA CONDANNA DELL’EMPIO.
La figura mostra che gli empi non solo non hanno valore, ma alla fine saranno giudicati!

Gli empi saranno giudicati, infatti “la pula al vento” è usato nella Bibbia per il giorno del giudizio.

In   Matteo 3:12 è scritto:  “Egli ha il suo ventilabro in mano, ripulirà interamente la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con fuoco inestinguibile”. (cfr. Isaia 33:11).   

A) Gli empi e i peccatori, non reggeranno davanti al giudizio finale di Dio.
Nel v.5 leggiamo: “Perciò gli empi non reggeranno davanti al giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti”. (Atti 17:31; Romani 14:12; Apocalisse 20:11-15).

Dio giudicherà gli empi per le loro opere, è tutto registrato! (Romani 14:12; 2 Corinzi 5:10; Galati 6:7-9; Apocalisse 20:12).

Davanti a Dio saremo riconosciuti per quello che siamo veramente!

Chi non sarà trovato scritto nel libro della vita, coloro non sono veri credenti, saranno gettati nello stagno di fuoco! (Apocalisse 21:8; 22:15).

La fine degli empi potrebbe non essere chiara mentre sono vivi, e si affannano con la malvagità, ma dal punto di vista di Dio non hanno futuro. 

Non possono resistere al giudizio di Dio, sia che possa avvenire nel presente, per mezzo di avversità, o nel giorno del giudizio finale  del Signore.

Mentre sono vivi, gli empi trafficano con cattiveria, ma dal punto di vista di Dio, gli empi non hanno futuro. 

Gli empi non possono resistere al giudizio (mišpāṭ) di Dio.

Dio è il Dio della giustizia (Malachia 2:17-3:5), che nella Sua collera e indignazione non approva i malvagi.   

Pertanto, si tratta di un problema terribile per cadere sotto il Suo giudizio.

Sofonia 1:14-18 dice:  “Il gran giorno del SIGNORE è vicino; è vicino e viene in gran 
fretta; si sente venire il giorno del SIGNORE e il più valoroso grida amaramente. Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di sventura e d'angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità,  un giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri. Io metterò gli uomini nell'angoscia ed essi brancoleranno come ciechi, perché hanno peccato contro il SIGNORE; il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi.  Né il loro argento né il loro oro potrà liberarli nel giorno dell'ira del SIGNORE; ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; poiché egli farà una distruzione improvvisa e totale di tutti gli abitanti del paese”.  
(cfr. Matteo  13:41-43; 1 Tessalonicesi  5:1-11).

B) Gli empi e i peccatori non staranno con i giusti. 
Nel v.5 leggiamo: “Né i peccatori nell'assemblea dei giusti”.

In quel giorno glorioso, ma terribile in cui i giusti saranno riuniti insieme per la beatitudine eterna con il Signore, l'empio e il peccatore (ḥaṭṭāʾ), cioè colui che è colpevole in quanto non obbedisce a Dio, sarà eternamente bandito dalla presenza del Signore, non starà nell’assemblea dei giusti. 

“Assemblea” (˓aḏāh) indica l’insieme, la comunità unita dei giusti (Esodo 12:3), che loda alla presenza di Dio (Salmo 111:1; 118:19-20).

Così l’empio che è stato dichiarato colpevole è escluso dall'adorazione di Dio nel luogo santo (cfr. Salmo 15:1-5; 24:3-5).

Gli empi non staranno con i giusti che godranno alla presenza del Signore!

Quando l’assemblea dei giusti sarà definitivamente stabilita nel giudizio finale di Dio, gli empi non staranno con loro alla presenza di Dio!

Quindi gli empi saranno separati dai giusti (v.4; cfr. Daniele 12:2; Matteo 25:31-46, Giovanni 5:29). 

Il giudizio e la retribuzione finale è menzionata altre volte nei salmi (per esempio Salmo 49; 73), ma anche in altre parti della Bibbia (Ecclesiaste 3:17; Romani 14:10-12; 2 Corinzi 5:10; 1 Pietro 4:5).

In Ebrei 9:27 leggiamo: “Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio”.

Vediamo:
(1)La posizione dei giusti.
Chi sono i giusti? 
I giusti vivono per fede in obbedienza alla parola di Dio , promuovendo e producendo la giustizia.

I giusti sono persone che hanno stretto un'alleanza con Dio mediante la fede e cercano di vivere secondo la Sua parola.

La parola stessa “giusti” (ṣaddiyq) significa "conformità a uno standard”, vale a dire alla perfezione della rivelazione, della giustizia e santità di Dio. 
Dio è santo e giusto (Isaia 6:3; 2 Cronache 12:6; Salmo 11:7; Geremia 12:1; Lamentazione 1:18).

Pertanto i Suoi standard, i Suoi giudizi, la Sua parola sono giusti (Salmo 119:144, 160, 172).

I giusti sono coloro che hanno messo la propria fiducia solo in Dio per la salvezza. 

Si riferisce a una posizione di giustizia, nel senso legale, giuridico!

Al peccatore che crede, Dio lo giustifica per grazia, cioè lo dichiara giusto perdonandogli i suoi peccati, per il sacrificio di Cristo e in questo modo entra in una relazione che lo soddisfa.

In Romani 3:21-24 leggiamo: “Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata                           manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti:  vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono -infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio- ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù”.    

Ma consideriamo ora:
(2)La progressione dei giusti.
I giusti hanno una giustizia pratica, si conformano progressivamente al carattere di Dio, quindi nel senso morale, o etico, il vivere in conformità con le norme di Dio.

Il giusto cammina con Dio, nel senso che è ubbidiente e integro come Noè che camminò con Dio (Genesi 6:9; 7:1).

Il giusto serve Dio (Malachia 3:18).

Il credente è giusto grazie a Gesù davanti a Dio e si comporterà da giusto su questa terra!! (Romani 6:12-14; Filippesi 1:11).

Il rapporto che uno ha con Gesù Cristo lo dimostra con il comportamento giusto!

Questa giustizia etica è la conseguenza della giustizia che Dio ci ha imputato in Cristo. 

In questi versetti vediamo anche:
(3) La benedizione dei giusti.
Nel v.6 è scritto: “Il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi conduce alla rovina”.

Il verbo “conosce”  è carico di significato.

“Conoscere” nella Bibbia indica a volte:
(a) Un rapporto speciale che Dio ha con un individuo, o popolo.
“Conoscere” (yāḏa) indica più del fatto che Dio è informato di ciò che siamo, o abbiamo fatto.

“Conoscere” indica un rapporto intimo, speciale, personale, esclusivo con il giusto. (Esodo 33:12).

Infatti questa parola è usata per il rapporto sessuale (Genesi 4:1). 

“Conosce” indica “scegliere”, infatti la stessa parola è usata in Genesi 18:19 dove il Signore parlando di Abramo dice: “Io l’ho prescelto….” .

Così anche la stessa parola è usata in Amos 3:2 troviamo scritto: “Voi soli ho scelti fra tutte le famiglie della terra; perciò vi castigherò per tutte le vostre trasgressioni”.

Questo non significa che Dio ignori tutte le altre famiglie della terra, ma che Egli ha posto la Sua attenzione speciale su Israele e l’ha riconosciuto perché fosse sua proprietà esclusiva fra tutti gli altri popoli della terra.

Pertanto il fatto che “Dio conosce” si riferisce alla posizione in cui Dio mette l’uomo in relazione a Sé, quindi di Sua proprietà.

Ha il senso di identificare e distinguere (Deuteronomio 33:9), quindi di porre un’attenzione speciale su una persona e riconoscerla di propria proprietà (1 Pietro 2:9; Deuteronomio 14:2).

Quindi la parola ebraica “conosce” indica una relazione speciale di Dio con il Suo popolo, perciò non è solo una conoscenza nel senso intellettuale, ma quella di riconoscere una persona e include l’idea dell’amore e della cura (Esodo 2:25; 19:4; Salmo 139:1; Osea 13:5), dell’amicizia di grazia di Dio con il Suo popolo.

Qui dice che conosce la via dei giusti, questo significa che la conoscenza di Dio, implica non solo una conoscenza oggettiva circa i giusti, ma anche: 
(b) Un rapporto soggettivo.
Dio assicura al Suo popolo, ai  giusti, che Egli si preoccupa di loro, li protegge e li ricompenserà. (Salmo 31:7-8; 37:18; 144:3). 

“Conosce” (yôdea – participio attivo) enfatizza la conoscenza come continua, o duratura. 

“La via” (dě•rěḵ) è un percorso di vita scelto, abitudini, una condotta, azioni e comportamenti (Salmo 10:5; 35:6; 37:5), uno stile di vita. 

Il pensiero è:Dio conosce e considera con favore il corso della vita di tale persona, vede ciò che fanno e li ricompensa.

E ancora, il fatto che Dio conosce la via dei giusti, indica che i giusti sono al sicuro, Dio è presente nella loro vita.

Significa che Dio osserva chi gli appartiene ed è interessato al loro destino, si prende cura del giusti, ha cura della via del giusto, conosce la sua condotta e si interessa con amore alla sua vita presente e futura.  

Il Suo occhio è sui giusti, le Sue orecchie aperte a loro e in Cristo, la il Suo Spirito è presente per sempre in loro (Salmo 34:15-22; Giovanni 14:17). 

La loro sicurezza, temporale ed eterna, non è in sé, ma nel Signore che cammina con loro sulla strada.

Questo è davvero confortante e come disse Lutero: “La via io non la conosco,ma conosco bene chi mi guida."

Così l'eterno Dio si prenderà cura oggi del giusto sulla terra e gli riserva un destino eterno con Lui.    

Infatti, questo verbo è opposto di “rovina” riguardo agli empi, e quindi è una conoscenza che salva. 

Il Signore conosce chi sono i Suoi! 

In Giovanni 10:14 è scritto: “Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me”.

In 2 Timoteo 2:19 leggiamo: “ Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: ‘Il Signore conosce quelli che sono suoi’, e ‘Si ritragga dall'iniquità chiunque pronunzia il nome del Signore’”.

Se il Signore li conosce, essi non periranno!!

Al contrario di quelli che Gesù Cristo non ha mai conosciuto! Di chi non appartiene a Lui! 

In Matteo 7:23 Gesù afferma: “Allora dichiarerò loro: ’Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!’” (Luca 13:27).

C)Gli empi saranno dannati eternamente. 
Nel v.6 leggiamo ancora: “Il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi conduce alla rovina”.

La via dei giusti è vivere una vita consacrata a Dio, con la salvezza eterna, al contraria di quella degli empi che conduce alla rovina (Matteo 7:21-23).

“Rovina” (˒aḇaḏ) significa andare in rovina, perire, morire, distruggere.
(Deuteronomio 4:26; 11:4; Numeri 16:33; Levitico 26:38; Giosuè 23:16). 

Altre volte ha il significato di vagare, errare soprattutto per gli animali che si perdono, e lontani dalla sicurezza del gregge moriranno (cfr. Geremia 23:1; Ezechiele 34:4).

Così gli empi che deviano dalla strada di Dio, soffriranno sicuramente per il giudizio di Dio. (Deuteronomio 28:20; 30:18).

Altre volte si riferisce alle proprietà che vanno in rovina (Deuteronomio 22:3).
C’è una rovina per tutta la vita: l’inferno, l’eterna separazione da Dio (Apocalisse 20:14-15).

In Giovanni 3:16 è scritto: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.

Così in Matteo 10:28 leggiamo: “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna”
         
CONCLUSIONE.
La letteratura sapienziale biblica, spesso contrasta la via dei giusti e dei malvagi come un modo di dimostrare le conseguenze del male e di incoraggiare la giustizia (per esempio Proverbi 10:9,16, 24; 15:19,24,26,29; 16:4,7,17,25). 

Il punto centrale di questo salmo è: i giusti vivono una vita non contaminata dal mondo e in armonia con la volontà di Dio, e saranno salvati dal Suo giudizio. 

1) È importante fare la scelta di prendere la via della giustizia: la via di Dio.
Alla fine del Salmo 1, è implicito che il lettore deve fare una scelta: o prendere la via della giustizia che porta alla salvezza, o prendere la via della malvagità che porta alla rovina. 

È meglio rinunciare all’autonomia, alla ribellione contro Dio e diventare oggetto delle Sue cure, questa è la vera strada per la felicità e la vita.

Un viaggiatore in Irlanda, una volta chiese a un uomo, che lavorava accanto alla strada: “Amico, se si dovesse andare a Dublino, in che modo si potrebbe andare?” L'irlandese scherzando rispose:” Non vorrei andarci da qui”.

Forse perché lavorava e non voleva continuare così.
Molte persone vogliono iniziare da qualche altra parte, vogliono cambiare vita, posto, ed essere diversi.
Non vogliono continuare a fare le stesse cose, o ad essere come sono!

Ma per quanto riguarda la vita spirituale, dobbiamo cominciare da dove siamo per raggiungere la destinazione della  salvezza e del paradiso! 

Dove stiamo è il peccato, quindi dobbiamo riconoscere i nostri peccati dichiarandoli per quello che sono e confessandoli a Dio, credendo in Gesù Cristo che è morto e risorto per il perdono dei nostri peccati!

Chi vuole entrare nella via dei giusti, deve iniziare da dove si trova. 

Egli deve pentirsi del suo peccato e credere in Gesù Cristo come unico Signore e Salvatore, che ha portato i peccati del Suo popolo nel Suo corpo sul legno della croce. 
Questa è la buona notizia del Vangelo. 

Può entrare nella via di Dio, chi ha fiducia in Gesù Cristo!!
Ma si comincia oggi così come sei, adesso, pentendoti dei tuoi peccati. 

Fidati di quello che dice la Bibbia: senza Gesù non c’è la salvezza e non sei sulla giusta via!

Ci sono solo due vie: la via della croce, la via che conduce dal calvario alla gloria, e c'è la via della maledizione dove camminano la maggior parte delle persone, che conduce all’eterna separazione da Dio: l’inferno!

In Matteo 7:13-14 leggiamo: “Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”.

Gesù ci invita a fare una scelta, ad andare da Lui  che è la via, la verità e la vita, l’unica salvezza, se lo riceviamo sinceramente con tutto il nostro cuore, non periremo!
Gesù ci invita a entrare per la porta stretta, per la via difficile, ma che porta alla salvezza!
Invece la porta larga, e la via spaziosa conduce alla perdizione!

Dove stai andando? 
Quale strada stai percorrendo?

Sei entrato nella porta stretta che conduce alla vita? 

O sei nella via larga e  spaziosa che conduce all’inferno?
Stai vivendo nella beatitudine di Dio? 

O vivi una vita empia e peccaminosa, in altre parole senza Dio?
C'è stato un tempo in cui hai abbandonato la via del peccato e della morte per incamminarti nella strada della rettitudine e della vita eterna?

La risposta a queste domande rivelano la via che stai percorrendo!
Ma anche i frutti che stai facendo rivelano che tipo di albero sei! 
Se del Signore oppure no!  

Se non sei assolutamente sicuro di essere sulla strada della vita: l'eternità in cielo con il Signore e tutti i giusti, non tardare a cambiare strada!!

Affidati a Gesù Cristo oggi come tuo Salvatore. 
Credi in Lui e accetta la Sua opera sulla croce come pagamento per il tuo peccato.

Forse pensi che la strada che stai percorrendo sia quella giusta, ma Salomone ci ricorda: “C'è una via che all'uomo sembra diritta, ma essa conduce alla morte” (Proverbi 14:12).
Non ti fidare della tua strada fidati della strada di Gesù Cristo, seguilo e non ti perderai! 

2) È importante proseguire sulla via dei giusti per la via della giustizia: la via di Dio.
Per coloro che sono sulla via dei giusti devono continuare in questa via e lo faranno perché è impossibile per chi lo è sviarsi dalla retta via della giustizia: Dio conosce la via dei giusti!

Disegnando un contrasto tra il giusto e l'empio, il salmista incoraggia i credenti a non vivere come vive il mondo, a non prendere consigli spirituali, morali, o etici dai non credenti e di non unirsi a loro nei loro comportamenti peccaminosi (vv.1-3; Romani 12:1-2).

I credenti devono meditare e mettere in pratica la parola di Dio (Giacomo 1:22-25) per vivere una vita produttiva per Dio, e quella vita sarà la prova di una fede vivente che li salverà dal giudizio di Dio!

Il giusto si rifiuta di camminare nella via del male, perché ha un rapporto con Dio,la natura di Dio è in loro e perché ha scelto di camminare nel modo giusto. 

Quando si tratta di una questione di scelta tra il consiglio degli empi e la via del Signore, egli sceglie la seconda. 

Per lui la legge del Signore non è un carico pesante e nemmeno un obbligo da rispettare, ma un piacere da gustare!

Questo è quello che ci ricorda questo salmo! 

Infine:
3) È importante predicare il Vangelo ai peccatori per la loro salvezza.
Se pensiamo il destino cupo e tragico dei peccatori, se pensiamo che passeranno la loro eternità all’inferno, dovremmo predicargli il Vangelo di Gesù Cristo affinché conoscano il Salvatore delle loro anime!

Dobbiamo accettare questa responsabilità, amare Gesù Cristo che ci ordina di evangelizzare (Matteo 28:18-20), e amare le persone abbastanza per superare le nostre paure per evangelizzarle. 

I nostri familiari, i vicini di casa, i colleghi di lavoro e gli amici periranno per sempre se non si pentono dei loro peccati e se non credono in Gesù Cristo. 

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