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Visualizzazione dei post con l'etichetta orgoglio

Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Salvatore

Luca 4:25-27: La grazia che supera i confini

 Luca 4:25-27: La grazia che supera i confini Oggi continuiamo la nostra serie di predicazioni sul capitolo 4 del Vangelo di Luca. Nelle scorse settimane abbiamo esaminato il ritorno di Gesù a Nazaret e il suo annuncio sorprendente nella sinagoga. Abbiamo visto come, in Luca 4:16-22, Gesù si è presentato come il Messia atteso, leggendo dal rotolo di Isaia e proclamando che quelle profezie si stavano adempiendo in Lui. Poi, nella nostra ultima predicazione su Luca 4:23-24, abbiamo esplorato "la provocazione sconcertante" di Gesù quando ha anticipato il proverbio "medico, cura te stesso" che i Suoi concittadini avrebbero usato contro di Lui. Oggi esamineremo Luca 4:25-27. Questa è un’altra provocazione di Gesù, e lo fa con due esempi che sono una bomba teologica nel cuore delle loro convinzioni più radicate. Le storie sono presentate in parallelo per enfatizzare punti simili e rivelano la natura universale della missione di Gesù, dimostrando che la salvezza di Dio non...

Marco 6:26: Una promessa avventata

 Marco 6:26: Una promessa avventata  “Il re ne fu molto rattristato; ma, a motivo dei giuramenti fatti e dei commensali, non volle dirle di no”. Promessa avventata Passione e orgoglio accecano Scelta malvagia Questa poesia in stile Senryu sintetizza questa predicazione. Vediamo il contesto di questo versetto. Il re Erode organizzò una festa di compleanno che si concluse con una nota molto amara.  Durante un ballo, Salomè (secondo lo storico Giuseppe Flavio), la figlia di Erodiada, moglie di Erode, che era stata sposata con il fratello di questo Filippo, dopo che Erode le disse con giuramento: “Chiedimi quello che vuoi e te lo darò” (Marco 6:22-23), lei consigliatasi con la madre, gli chiese la testa di Giovanni Battista in quel momento su un piatto (Marco 6:24-25).  Il rancore è stato il motore principale di questa tragedia. Come dice un proverbio italiano: “Chi di rancore è pieno mastica sempre veleno”; evidentemente Erodiada “masticava veleno” contro il profeta, pe...

2 Corinzi 12:7: La sofferenza preventiva

 2 Corinzi 12:7: La sofferenza preventiva Il v. 7 è una logica conclusione dei vv.5-6; Paolo conclude il discorso sul vantarsi: non si vanta di se stesso anche se ne avesse i motivi, ma delle sue debolezze, nelle sue debolezze si dimostra perfetta la potenza del Signore (vv.1-10).  Altrove Paolo non parla delle sue capacità e dei suoi successi senza dare gloria a Dio (1 Corinzi 15:10; 2 Corinzi 3:5). Ogni vanto è una follia, ma poiché i Corinzi hanno udito molte vanterie da altri, Paolo decide che ne udranno alcune da lui (2 Corinzi 12:16).  Paolo difende il suo ministero contro i falsi apostoli impegnandosi in ironiche vanterie umane sulle sue responsabilità e sofferenze (2 Corinzi 11:16–33).  D. A. Carson scrive: “Paolo sta rispondendo ai visionari super-spirituali, che si affidavano alle storie della loro abilità spirituali e alle loro esperienze estatiche per rafforzare la loro autorità mentre deprecavano Paolo”. Paolo si vanta così perché vuole dimostrare l'assu...

1 Pietro 5:6-7: Umiliati davanti a Dio per essere innalzato al tempo giusto.

 1 Pietro 5:6-7: Umiliati davanti a Dio per essere innalzato al tempo giusto. “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.” Molte persone si chiedono chi si prenderà cura di loro, altre sono disperate perché non c’è nessuno che si prende cura di loro, altre pur avendo delle persone accanto a loro a causa dei problemi umanamente irrisolvibili, impotenti si chiedono chi li potrà aiutare. Pietro in questo testo ci dice chi si prende cura di noi, cioè Dio. Dal contesto di questo passo vediamo che Pietro richiama tutti i cristiani all’umiltà perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili; sapendo questo Pietro esorta a umiliarsi sotto la potente mano di Dio.  Quindi in primo luogo vediamo l’esortazione a umiliarsi davanti a Dio. “Umiliatevi” è un comando, la parola (tapeinōthēte – aoristo passivo imperativo) significa “abbassarsi”, essere soggetti a Dio e ave...

Matteo 20:25-28: La via della croce.

Matteo 20:25-28: La via della croce. Dai vv.17-28 vediamo un tema unico che riguarda “la teologia della croce”. Come vediamo nella Bibbia, la via della croce è al centro del cristianesimo, ed è la via per sperimentare la salvezza, la presenza e la potenza di Dio nella nostra vita (per esempio 1 Corinzi 1:17-18,23; Romani 6; Galati 2:20; Colossesi 3:8-14). La via della croce è la via della grandezza che dobbiamo ricercare.  Ma dobbiamo fare attenzione! Come diceva Tozer, ci sono due tipi di croce: quella nuova e quella vecchia, noi dobbiamo seguire quella vecchia! Benché i predicatori della “nuova croce” possono usare un linguaggio biblico, il contenuto e l’enfasi sono diverse dalla “vecchia croce”. La “nuova croce” non si oppone alla natura peccaminosa del “Vecchio Adamo” che è in noi: non parla di rinunciare al peccato, di umiltà, di morire a se stessi, anzi mette al centro il proprio io, il proprio piacere, il sentirsi bene, e si usa la fede in Gesù Crist...

Salmo 2:1-5: Il regno invincibile (1). La ribellione contro Dio e il Suo Unto.

Salmo 2:1-5: Il regno invincibile (1). La ribellione contro Dio e il Suo Unto.  Secondo gli studiosi, insieme al Salmo 1, il Salmo 2 costituisce un'introduzione in due parti al Salterio.  Mentre il Salmo 1 si concentra sulla via dei giusti in contrasto con gli empi, il Salmo 2 si concentra sulla vittoria dell’unto del Signore sulle nazioni, e può servire come introduzione agli altri salmi il cui soggetto è l’unto, il re di Dio (18; 20; 21; 45; 72; 89; 110; 144). Il Salmo 2, allora è il primo esempio nel Salterio della categoria dei salmi noti come "salmi regali",  composizioni che riguardavano principalmente i re di Giuda. Alcuni studiosi dicono che questo salmo si basava su un evento storico e veniva cantato per l’incoronazione di un re come quello riportato in 2 Samuele 5:3 quando venne unto re Davide. È una dichiarazione rituale, che il re di Gerusalemme, grazie al Signore è inattaccabile e invincibile. Oppure va visto alla luce della profezi...

Deuteronomio 8:11: L’importanza di ricordare le azioni storiche di Dio.

Deuteronomio 8:11: L’importanza di ricordare le azioni storiche di Dio. “Guàrdati dal dimenticare il SIGNORE, il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do”. La prosperità e non la povertà, è un grande pericolo: ci può far dimenticare il Signore. Le varie esperienze nel deserto, avevano lo scopo di umiliare e provare il popolo d’Israele per insegnargli che non si vive di solo pane, ma che dipendiamo dalle forze spirituali che si trovano solo in Dio (vv.1-4). Dio può trattenere le cose materiali per insegnarci a dipendere da Lui. Gli israeliti dovevano tenerlo presente quando sarebbero entrati in Canaan, una terra ricca di risorse naturali. Dovevano temere Dio e ringraziarlo per i Suoi doni e non dare tutto per scontato (vv.5-10). Se nella loro prosperità avessero dimenticato Dio e avessero ignorato la Sua legge, Dio li avrebbe puniti come aveva punito i cananei prima di loro (vv.11-20).

Cause della preghiera inefficace (1) Motivazioni sbagliate: l’egoismo! (Giacomo 4:1-3).

Cause della preghiera inefficace (1) Motivazioni sbagliate: l’egoismo! (Giacomo 4:1-3). Tozer scrisse: “La preghiera è generalmente raccomandata come la panacea per tutti i mali e la chiave per aprire ogni porta della prigione, e sarebbe davvero difficile esagerare i vantaggi e il privilegio della preghiera ispirata dallo Spirito. Ma non dobbiamo dimenticare che se non siamo saggi e vigili, la preghiera può diventare una fonte di autoinganno”. Quando i nostri motivi non sono giusti nella preghiera, le nostre preghiere non hanno efficacia! Uno degli ostacoli alla preghiera efficace è quando è motivata dal nostro egoismo! Quando le nostre preghiere sono motivate dal nostro egoismo, quando chiediamo a Dio ciò che vogliamo piuttosto che ciò che Egli vuole (cfr. Luca 22:42; 1 Giovanni 5:14), le nostre preghiere saranno inefficaci.  Giacomo dopo aver parlato della grandezza della lingua e del suo potere incontrollabile, distruttivo e dell’uso doppio che se ne fa, che...

La parabola del posto di onore (Luca 14:7-11).

 La parabola del posto di onore (Luca 14:7-11). "Quando a un certo oratore gli veniva chiesto qual era la regola principale dell'eloquenza, rispondeva: ‘Consegna’. Qual era la seconda regola: ‘Consegna’. Qual era la terza regola: ’Consegna’. Quindi se mi chiedi dei precetti della religione cristiana, la prima, la seconda, la terza, e sempre risponderei: ‘Umiltà’”.  Questa parabola parla di umiltà. Agostino diceva: “Vuoi essere un grande? Comincia con l’essere piccolo. Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo? Costruisci prima le fondamenta dell’umiltà”. Prima di tutto vediamo:

Luca 14:7-11: La parabola del posto di onore.

Luca 14:7-11: La parabola del posto di onore. "Quando a un certo oratore gli veniva chiesto qual era la regola principale dell'eloquenza, rispondeva: ‘Consegna’. Qual era la seconda regola: ‘Consegna’. Qual era la terza regola: ’Consegna’. Quindi se mi chiedi dei precetti della religione cristiana, la prima, la seconda, la terza, e sempre risponderei: ‘Umiltà’”.  Questa parabola parla di umiltà. Agostino diceva: “Vuoi essere un grande? Comincia con l’essere piccolo. Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo? Costruisci prima le fondamenta dell’umiltà”. Prima di tutto vediamo:

Salmo 30:6-7: Sotto la disciplina di Dio.

Salmo 30:6-7: Sotto la disciplina di Dio. Questo salmo è un inno di ringraziamento cantato nella festa della dedicazione del tempio.   Dalla sua esperienza di guarigione e di liberazione dalla punizione per il suo peccato di orgoglio, il salmista e la comunità lodano il Signore perché il suo dolore è stato trasformato in gioia, perché, come è stato affermato, l’ira di Dio è solo per un momento, il suo favore dura per tutta la vita. Dai vv.1-5 Davide esprime la gioia dopo la disciplina di Dio, il fatto che Dio lo ha portato in alto e non ha permesso che i suoi nemici si rallegrassero su di lui.  Davide ha gridato e Dio lo ha guarito da una malattia, lo ha strappato dalla morte, e per questo motivo lo esalta. Così Davide, invita la comunità dei fedeli a salmeggiare al Signore, a celebrare la Sua santità perché l’ira Sua è per un momento, ma la Sua benevolenza è per tutta una vita.  Dai vv.8-12 vediamo la dichiarazione di Davide che Dio ha rimosso la...

Salmo 30:7: La necessità della disciplina di Dio.

Salmo 30:7: La necessità della disciplina di Dio. “O SIGNORE, per la tua benevolenza avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti il tuo volto, e io rimasi smarrito”. Davide, a causa di una malattia che lo ha portato all’orlo della morte (vv.2-5), ha cominciato a riflettere sulla sua condizione davanti a Dio e quindi anche sulla vita. L’improvviso sconvolgimento di una vita tranquilla, il fatto che Dio nascose la Sua faccia, porta Davide a riconoscere che stava costruendo la sicurezza della propria vita su un fondamento sbagliato, cioè se stesso (v.6). Il peccato di Davide era l’orgoglio: l’auto-sufficienza e l’auto-indipendenza. Ora Davide riconosce che è la benevolenza di Dio che ha reso forte il suo monte, e non se stesso! Questa immagine indica una solida, sicura e prosperosa condizione (Salmo 18:34; 27:5). Dio ha messo Davide in altezze inattaccabili, lo ha stabilito in sicurezza come una forte montagna! La conseguenza, o la natura di nascondere la faccia è in riferimento al...

Salmo 30:6: La ragione della disciplina di Dio

Salmo 30:6: La ragione della disciplina di Dio. “Quanto a me, nella mia prosperità, dicevo: ‘Non sarò mai smosso’”.   La ragione della disciplina in questo caso è l’orgoglio. Dio disciplina Davide per i suoi peccati di auto-sufficienza e di auto-indipendenza. La frase: “Non sarò mai smosso” non significa in sé peccato se è un’espressione di fiducia nella potenza, nella salvezza e dipendenza nel Signore (cfr. Salmo 16:8; 21:7; 55:22; 62:2; 96:10; 121:3). È peccato come espressione di orgoglio, la fiducia nelle proprie risorse umane, nel proprio io (cfr. Salmo 10:6). Tre errori sono presenti che possiamo fare e sono da evitare: 1) Pensare e credere che tutto ciò che abbiamo è merito nostro e non di Dio. Il salmista aveva concepito erroneamente la sua prosperità come risultato del proprio merito, piuttosto che come conseguenza del favore immeritato di Dio. Nella sua salute e prosperità, Davide ha confidato in se stesso, pensando che ciò che aveva avuto fosse una conseguen...

1 Corinzi 13:4: Ciò che l’amore non fa’ (Prima parte).

1 Corinzi 13:4: Ciò che l’amore non fa’ (Prima parte). “L'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, Un aspetto interessante è il tempo presente dei verbi, descrivono azioni abituali, azioni presenti”. Dopo aver parlato su ciò che l’amore è, l’apostolo Paolo parla ora di ciò che l’amore non fa. L’amore non invidia. “Non invidia” include l'idea di bruciare o di bollire, quindi indica passione, zelo; il significato principale è di avere un forte desiderio: avere ciò che ha altro, e anche desiderare il male per qualcun altro. È un sentimento negativo per il successo degli altri, invece all’amore non dispiace il successo che hanno gli altri. Chi ama è contento se gli altri hanno di più! Questo sembra essere stato un problema particolare a Corinto, quelli che pensavano di avere doni "minori" invidiavano quelli che loro pensavano avevano doni  "maggiori" (1 Corinzi 12:12-31). L’invidia riflette lo zelo per la propria auto-promozio...

Abdia 3: I pericoli dell’orgoglio.

Abdia 3: I pericoli dell’orgoglio. “L’orgoglio del tuo cuore ti ha ingannato”. Queste parole sono dirette dal profeta alla nazione di Edom. Nei vv.3-4 vediamo che il Signore giudicherà Edom (cfr.v.15). L’orgoglio (zādhôn)si riferisce all’arroganza, alla presunzione, a colui che confida in se stesso, all’autosufficienza. Il libro dei proverbi descrive gli aspetti negativi dell’orgoglio (Proverbi 11:2; 13:10; 21:24). Nei tempi antichi l’altezza aveva un vantaggio militare importante.  La posizione geografica di Edom sulle montagne, gli dava un senso d’inespugnabilità militare, invincibilità, autosufficienza.

Galati 5:16: La vittoria sul peccato!

Galati 5:16: La vittoria sul peccato! "Io dico camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne”. Noi in questo passo vediamo come vincere il peccato!  “Camminate secondo lo Spirito”, significa lasciare che la nostra condotta sia diretta dallo Spirito Santo! I cristiani, cioè coloro che sono stati salvati da Gesù (Galati 1:4; 2:16) hanno ricevuto lo Spirito Santo e la Sua presenza si vede dalla Sua opera potente nel credente (Galati 3:2,5). Paolo sta esortando i credenti a proseguire in questo modo la vita cristiana, non in modo libertino nel peccato (Galati 5:13), e non in modo legalistico, secondo i propri sforzi (Galati 3:1-5). C'è una meravigliosa certezza: se noi camminiamo secondo lo Spirito Santo non adempiremo affatto i desideri della carne! Questo sarà il risultato di chi vive secondo lo Spirito Santo.  “Camminate secondo lo Spirito" significa “per lo Spirito”, e cioè: in dipendenza, sotto il e la potenza dello Spirito Santo.  ...

Isaia 25:9: Chi ha sperimentato la salvezza di Dio esulta in Dio.

Isaia 25:9: Chi ha sperimentato la salvezza di Dio esulta in Dio. In quel giorno, si dirà: «Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato, ed egli ci ha salvati. Questo è il SIGNORE in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!» Con un tono fiducioso il profeta incoraggia il popolo di Dio ha esultare e a rallegrarsi per la salvezza che Dio ha dato loro. Li riporta a considerare chi è il Dio in cui hanno sperato. "Questo è il nostro Dio" si riferisce al fatto che Dio li ha liberati dai nemici (vv.2-5) e poi fiduciosamente dice che in quel giorno, il giorno della restaurazione del regno di Dio, ogni persona che l'ha aspettato ansiosamente, che ha sperato in Lui, sarà salvato. Questo è un ritratto finale, non è provvisorio. Dio toglierà dal suo popolo il velo del lutto (v.7; cfr. 2 Samuele 15:30; 19:5; Geremia 14:3), annienterà per sempre la morte, asciugherà le lacrime da ogni viso; queste parole le ritroviamo in Apocalisse 21:4, quan...

Luca 18:9-14: La parabola del fariseo e del pubblicano.

Luca 18:9-14: La parabola del fariseo e del pubblicano. Dal modo di pregare possiamo vedere che tipo di rapporto abbiamo con Dio! Luke Timothy Johnson scrive: “La preghiera non è un esercizio di pietà facoltativo, eseguito per dimostrare il rapporto che uno intrattiene con Dio. È essa stessa il rapporto con Dio. Il modo in cui  uno prega pertanto rivela lo stato di tale rapporto”. Quindi il tuo modo di pregare rivela il tipo di rapporto che hai con Dio! In questi versetti vediamo il tipo di rapporto di due uomini che hanno con Dio attraverso la loro preghiera! L’enfasi della preghiera è il modo di porsi davanti a Dio, quindi deve essere fatto con l’umiltà e Dio ci approverà. Noi in questa parabola vediamo che Dio approva la preghiera fatta con umiltà e non quella fatta con orgoglio, vale a dire colui, che vuole essere ascoltato per i propri meriti, colui che confida nelle proprie opere ! Il brano quindi è polemico contro l’arroganza, l’orgoglio e incoraggia l’umiltà. Vedi...

La preghiera esaudita

Giovanni 14:13-14: La preghiera esaudita.  Il capitolo è iniziato con riferimento Gesù per la sua imminente partenza nella casa del Padre per andare a preparare un "luogo" per i suoi discepoli . Tommaso e Filippo non avevano capito la relazione intima e profonda di Gesù e il Padre, come il Padre è presente nelle parole e opere di Gesù. Dai versetti 12-14 la discussione si sposta di nuovo sulla partenza di Gesù che va al Padre, quindi la sua esaltazione e la sua missione successiva come intermediario tra il Padre e i discepoli, quindi che avrebbero fatto opere maggiori di lui e da delle istruzioni importanti sulla promessa della preghiera esaudita per incoraggiarli. Noi vediamo in questi versetti la promessa della preghiera esaudita. Nei versetti 13-14 vediamo la promessa dell’esaudimento, i presupposti dell’esaudimento, il proposito dell’esaudimento.

Beati i mansueti.

Matteo 5:5: Beati i mansueti, perché erediteranno la terra. Il mondo pensa in termini di forza, di potere, di aggressività, di affermare la propria persona, Gesù ci dice, invece che dobbiamo essere mansueti! In questo versetto c’è sicuramente un’allusione al Salmo 37:11 dove è scritto che gli umili erediteranno la terra e godranno di una gran pace. Il salmo parla della contrapposizione tra giusti ed empi, il salmista chiede perché i violenti prosperano, mentre gli uomini giusti e pii di solito sono oppressi e soffrono. Il salmo non da alcuna soluzione, ma esorta i credenti a confidare in Dio senza perdersi di animo perché alla fine Dio darà un’avvenire felice ai giusti, ai mansueti. Lo scopo del salmo è di consolare i mansueti nei loro dubbi e nelle loro angosce, promettendo loro la terra. I mansueti erediteranno la terra? Ma a che cosa si riferisce? “Ereditare” (klēronomeō) indica ricevere molto, ricevere un’eredità, una porzione assegnata e quindi divenire possessore di qualc...