Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti
Malachia 1:6 dice: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: ‘In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?’”
Questo versetto ci parla della disapprovazione del Signore degli eserciti ai sacerdoti d’Israele nel periodo di Malachia.
In questo versetto vediamo un’incoerenza molto comune e sempre attuale tra professione di fede e pratica, tra conoscenza e servizio per il Signore.
Dopo aver parlato alla nazione nel suo insieme riguardo l’amore del Signore, cioè della sua elezione, il profeta ora si rivolge con franchezza ai sacerdoti d’Israele riguardo il loro ministero superficiale e infedele.
Il Signore aveva amato Giacobbe, il popolo d’Israele, li aveva fatti Suoi figli, ma sia i sacerdoti che il popolo non rispondevano con lo stesso amore, era ingrati!
Eugene Merril scrive a riguardo: “Sembra il massimo dell'ingratitudine per uno che è stato fatto figlio sulla base di nient'altro che la grazia, non rispondere con rispetto e obbedienza”.
Questi sacerdoti accettavano dalle persone e offrivano in sacrificio al Signore, animali con difetti che evidentemente il Signore non gradiva (Malachia 1:7-10), perché dovevano essere animali perfetti secondo le Sue disposizioni che aveva dato a Mosè molti anni prima (Levitico 1:3,10; 22:18–25; Deuteronomio 15:21).