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Visualizzazione dei post con l'etichetta timore di Dio

Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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1 Samuele 11:7: Il terrore del Signore

 1 Samuele 11:7:Il terrore del Signore “…Il terrore del SIGNORE s'impadronì del popolo e partirono come se fossero stati un uomo solo”. Saul fu fatto re d’Israele (1 Samuele 10:1-27). La prima prova per il suo regno fu la minaccia dell'attacco degli Ammoniti contro Iabes di Galaad, il quale voleva cavare l’occhio destro a tutti. Come ai giorni in cui regnavano i giudici, alla notizia riportata dai messaggeri, lo Spirito di Dio scese su Saul ed egli si adirò. Saul non era più timoroso (1 Samuele 10:22); ispirato dallo Spirito, esercitando la sua autorità di re, radunò gl’Israeliti che sconfissero gli Ammoniti (1 Samuele 11:11). Questo è il contesto di questo versetto, nello specifico, quando i messaggeri riportarono la minaccia degli Ammoniti a Saul mentre ritornava dai campi, chiede perché il popolo piangeva e gli riferirono le parole minacciose del re Ammonita Naas, all’udire queste parole, lo Spirito di Dio investì Saul che s’infiammò d’ira, prese un paio di buoi, li tagliò a...

Giudici 21:25: Senza una guida timorata di Dio c’è disordine

 Giudici 21:25: Senza una guida timorata di Dio c’è disordine “ In quel tempo, non c'era re in Israele; ognuno faceva quello che gli pareva meglio”. Questo è stato il ritornello di tutto il libro dei Giudici (Giudici 17:6; 18:1; 19:1). Essenzialmente, Dio non era riconosciuto come Re in Israele; il periodo dei giudici fu un periodo di anarchia e sconvolgimento.  Le persone spesso senza leader sguazzavano nell'idolatria, nell'immoralità e nell'odio.  Il peccato abbondava sia a livello personale che nazionale, e Dio permise ripetutamente al nemico di sopraffare il Suo popolo. Questo commento conclusivo del v.25 in Giudici, riflette i tre peccati principali del libro: infedeltà al Signore (Giudici 1:1–3:6), individualismo morale autodistruttivo (Giudici 3:7–16:31) e ferocia omicida che uccide la società (Giudici 17:1–21:25). Nel contesto vediamo che un Eframita di nome Michea usò l'argento rubato per fare un idolo e reclutò un levita per servire come sacerdote di famig...

Ecclesiaste 1:1-2: L’autore del libro “Ecclesiaste” e il suo scopo

 Ecclesiaste 1:1-2: L’autore del libro “Ecclesiaste” e il suo scopo Ecclesiaste 1:1 dice: “Parole dell'Ecclesiaste, figlio di Davide, re di Gerusalemme.  Vanità delle vanità, dice l'Ecclesiaste, vanità delle vanità, tutto è vanità”. Il libro dell’Ecclesiaste è una lettura difficile, e questo lo puoi capire quando cominci a leggerlo e ti viene difficile interpretarlo; poi prendi un commentario che dovrebbero aiutarti a capirlo e nell’introduzione trovi scritto frasi tipo: "Questo libro è uno dei libri più difficili di tutta la Bibbia, uno che nessuno ha mai completamente padroneggiato"; oppure: "Duemila anni di studi e interpretazioni hanno completamente fallito nel capire ciò che voleva dire veramente l’autore quando parlava di vanità". David Guzik scrive: “Il libro dell'Ecclesiaste è uno dei libri più insoliti e forse più difficili da capire della Bibbia. Ha uno spirito di disperazione senza speranza; non ha lode né pace; sembra promuovere comportamenti...

Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti

 Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti Malachia 1:6 dice: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: ‘In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?’” Questo versetto ci parla della disapprovazione del Signore degli eserciti ai sacerdoti d’Israele nel periodo di Malachia. In questo versetto vediamo un’incoerenza molto comune e sempre attuale tra professione di fede e pratica, tra conoscenza e servizio per il Signore.  Dopo aver parlato alla nazione nel suo insieme riguardo l’amore del Signore, cioè della sua elezione, il profeta ora si rivolge con franchezza ai sacerdoti d’Israele riguardo il loro ministero superficiale e infedele. Il Signore aveva amato Giacobbe, il popolo d’Israele, li aveva fatti Suoi figli, ma sia i sacerdoti che il po...

Salmo 86:11-12: Una preghiera di dipendenza (4)

 Salmo 86:11-12: Una preghiera di dipendenza (4) Continuiamo la nostra serie di predicazioni su questo salmo meraviglioso che ci fa capire come la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio. Davide si trova in grande difficoltà, la sua vita è a rischio (vv.7,13-14,17), ma comunque ha fede, loda il Signore (vv.8-10), e richiede aiuto al Signore per la consacrazione. In questo salmo vediamo che la preghiera è una richiesta di aiuto per la consacrazione in una situazione difficile. Quanto più siamo consapevoli della natura di Dio, tanto più questo rifletterà e influenzerà anche i nostri desideri.  I vv.11-12 si riferiscono al desiderio di formare delle giuste abitudini, al desiderio di avere uno sviluppo di una mentalità le cui decisioni saranno sempre più in linea con quelle di Dio. James Montgomery Boice riguardo questi versetti scriveva: “La maggior parte di noi, quando preghiamo, è preoccupata per la liberazione, l'aiuto, la guida e cose simili. Ma non siamo così preo...

1 Samuele 6:19: Il giudizio di Dio sugli abitanti di Bet-Semes

  1 Samuele 6:19: Il giudizio di Dio sugli abitanti di Bet-Semes “Il SIGNORE colpì gli abitanti di Bet-Semes, perché avevano guardato dentro l'arca del SIGNORE; colpì settanta uomini fra i cinquantamila del popolo. Il popolo fece cordoglio, perché il SIGNORE l'aveva colpito con un grande flagello”. L’arca del Signore era stata presa in battaglia dai Filistei e ora rimandata agli Israeliti. Arrivata a Bet-Semes, una città Giudaica, la popolazione offrì i sacrifici al Signore, ma a un certo punto, quando settanta Israeliti guardarono curiosamente all’interno dell'arca, cioè l’aprirono per vedere che cosa ci fosse, Dio li colpì e morirono. Perché questo grande flagello? Come i due figli di Eli avevano mostrato disprezzo per Dio ignorando le regole del culto (1 Samuele 3:12-17,22-25), così questi uomini giudicati dal Signore, gli mostrarono disprezzo trattando la Sua arca, una cosa santa, come se fosse un oggetto ordinario; queste persone non hanno avuto il giusto atteggiamento...

Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:11-12) (4)

 Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:11-12) (4) Continuiamo la nostra meditazione su questo Salmo meraviglioso che ci fa capire come la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio. Davide si trova in grande difficoltà, la sua vita è a rischio (vv.7,13-14,17), ma comunque ha fede, loda il Signore (vv.8-10), e richiede aiuto al Signore per la consacrazione. In questo salmo vediamo che la preghiera è una richiesta di aiuto per la consacrazione e la formazione del carattere. Nei vv.11-12 leggiamo: “O Signore, insegnami la tua via; io camminerò nella tua verità; unisci il mio cuore al timor del tuo nome. Io ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo nome in eterno”. Quanto più siamo consapevoli della natura di Dio, tanto più questo rifletterà e influenzerà anche i nostri desideri.  I vv.11-12 si riferiscono al desiderio di formare delle giuste abitudini, al desiderio di avere uno sviluppo di una mentalità le cui decisioni saranno sempre più ...

Deuteronomio 4:35-38: Gli scopi della manifestazione di Dio

Deuteronomio 4:35-38: Gli scopi della manifestazione di Dio Giorgio Girardert scriveva: “Tutto il messaggio biblico è fondato sul presupposto che Dio esiste, ma è inaccessibile, cosicché l’uomo non può conoscerlo se non in quanto egli stesso si rivela, cioè ' rimuove il velo ' che lo nasconde”.  Possiamo conoscere Dio perché Egli stesso si rivela e si rivela perché ha degli scopi. Come abbiamo visto precedentemente, nei vv.32-34 Mosè ha parlato della manifestazione unica e impressionante di Dio. Oggi vediamo gli scopi della manifestazione di Dio. Cominciamo con il primo scopo: I IDENTIFICARE (v.35)

Proverbi 9:10: Il principio della saggezza

 Proverbi 9:10: Il principio della saggezza “Il principio della saggezza è il timore del Signore, e conoscere il Santo l’intelligenza”.  Salomone in questo versetto sta facendo un’affermazione specifica, energica e convinta. La parola “principio” (teḥillāh) indica l'inizio come evento che consiste come un punto del tempo, l'inizio di un periodo (Rut 1:22; 2 Samuele 21:9-10; 2 Re 17:25; Esdra 4:6; Ecclesiaste 10:13; Isaia 1:26; Daniele 8:1; 9:23; Osea 1:2; Amos 7:1); indica il primo passo nel tempo prima di arrivare, in questo caso alla saggezza. Prima di arrivare a essere saggio, la prima cosa che avviene nel tempo è il timore del Signore. Quindi “principio” si riferisce al primo passo temporale verso l’alto, verso il Signore, indica un passo fondamentale! Che cos’è la “saggezza” (ḥoḵmāh). La saggezza è stata comunemente definita come buon giudizio, o la capacità di sviluppare la migliore linea d'azione in una determinata situazione. La saggezza è la migliore applicazione e...

Isaia 63:15,17-19: La preghiera appassionata per un risveglio (2). Le motivazioni della preghiera

Isaia 63:15,17-19: La preghiera appassionata per un risveglio (2)  Le motivazioni della preghiera Il titolo di questo sermone, poteva essere anche: “Lamento per la mancanza della presenza di Dio”. Ti sei mai sentito come se Dio ti avesse dimenticato?  Come se ti avesse girato le spalle? Come se ti avesse abbandonato? Ci sono momenti in cui ci sentiamo soli, tempi in cui viviamo l'assenza, l’abbandono, l’alienazione di Dio. C’è sempre una buona e giusta motivazione, per esempio come questo passo di Isaia era: il giudizio di Dio per i peccati del popolo. Noi in questi versetti vediamo le motivazioni alla preghiera.

Aggeo 1:12-15: La reazione del popolo alla predicazione di Aggeo.

Aggeo 1:12-15: La reazione del popolo alla predicazione di Aggeo. Questi versetti ci parlano di risveglio. Se possiamo dare una definizione del risveglio, possiamo usare le parole di Vance Havner: “Il risveglio è Dio che squarcia i cieli e scende sul suo popolo”. Dio ha usato la predicazione attraverso il profeta Aggeo: non c’è risveglio senza la predicazione della parola di Dio e l’azione del Suo Spirito. Non c'è un privilegio terreno più grande per un servo di Dio nel vedere che la sua predicazione sia efficace!! Questo è quello che è successo ad Aggeo: il suo messaggio non cadde nel vuoto, per l’azione potente del Signore, i capi e il resto del popolo, furono  risvegliati dal letargo spirituale, ricominciarono subito a riprendere il lavoro di costruzione del tempio, un compito che era stato accantonato per sedici anni.  Vediamo tre punti principali: l’attenzione del popolo, l’azione di Dio, e infine l’attività del popolo. Cominciamo con:

Isaia 66:2: Il Dio infinito dimora negli umili.

Isaia 66:2: Il Dio infinito dimora negli umili. “Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola”. Nei vv.1-2 leggiamo: “Così parla il SIGNORE: ‘Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi; quale casa potreste costruirmi? Quale potrebbe essere il luogo del mio riposo? Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così sono tutte venute all'esistenza’, dice il SIGNORE”. Questo passo di Isaia ci fa capire quanto grande e infinito è il Signore, troneggia dal cielo e la terra è lo sgabello dei Suoi piedi, quindi, un tempio non lo può contenere (cfr. 1 Re 8:27). Dio ha creato ogni cosa, anche il materiale per la costruzione, tutto è Suo, e gli uomini non possono costruire con tali materiali un edificio degno della sua grandezza. Eppure, il Dio infinito, trascendente e sovrano, il creatore, è accessibile all’umanità! Il santuario di Dio è il nostro corpo! (1 Corinzi 6:19).

Levitico 19:2: La reazione alla rivelazione del Dio santo.

Levitico 19:2: La reazione alla rivelazione del Dio santo. "Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo. Questo passo ci dice due cose: siamo chiamati a essere santi, la seconda il motivo per cui esserlo: perché il Signore, nostro Dio è santo. Oggi riguardo a Dio siamo molto superficiali, non la stragrande maggioranza delle persone non hanno nessun rispetto per Dio, questo perché non lo conoscono. Chi ha sperimentato la presenza di Dio ha reagito in un certo modo. La santità è l'energia dinamica di Dio travolge chi lo sperimenta. Colui che sperimenta Dio:

Salmo 85. La preghiera per un risveglio.

Salmo 85. La preghiera per un risveglio. Ci sono momenti nella nostra vita spirituale che sembra che abbiamo fatto un passo avanti e due passi indietro. Questa è la situazione che ha dato origine al Salmo 85. Questo salmo è una preghiera per la restaurazione, per un risveglio. Il risveglio è importante perché placa la giusta ira di Dio, manifesta la gloria di Dio, quindi la coscienza consapevole di Dio e rivela la grazia santificatrice e salvifica di Dio. Noi vediamo il perdono nel passato, la preghiera presente e la prospettiva per il futuro.

La preghiera per un risveglio (Salmo 85).

La preghiera per un risveglio (Salmo 85). Ci sono momenti nella nostra vita spirituale che sembra che abbiamo fatto un passo avanti e due passi indietro. Questa è la situazione che ha dato origine al Salmo 85. Questo salmo è una preghiera per la restaurazione, per un risveglio. Il risveglio è importante perché placa la giusta ira di Dio, manifesta la gloria di Dio, quindi la coscienza consapevole di Dio e rivela la grazia santificatrice e salvifica di Dio. Noi vediamo il perdono nel passato, la preghiera presente e la prospettiva per il futuro.

Neemia 4:14: Nei momenti difficili ricorda chi è il Signore.

Neemia 4:14: Nei momenti difficili ricorda chi è il Signore. “Dopo aver esaminato la cosa mi levai e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: ‘Non abbiate paura di loro! Ricordatevi del Signore grande e tremendo e combattete per i vostri fratelli, per i vostri figli e figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!’". Neemia coppiere del re Artaserse, per grazia di Dio, ritorna a Gerusalemme per ricostruire le mura dall’esilio di Susa residenza del re Persiano (Neemia 1-3). Fin da subito, Neemia trovò una forte opposizione (Neemia 2:10,19; 4:1-11). Le parole di questo versetto sono appunto la reazione di fede di Neemia per incoraggiare ed esortare i suoi collaboratori e fratelli Giudei, contro gli attacchi dei nemici d’Israele (Neemia 4:6-8). Con il morale basso dei suoi uomini doveva rinnovare il loro coraggio per il loro compito difficile. Era un momento di crisi, il popolo Giudaico era scoraggiato dalla propaganda continua dei nemici. Neemia esorta il po...

Giosuè 24:14: La consapevolezza di chi è Dio ci spinge a temerlo e a servirlo.

Giosuè 24:14: La consapevolezza di chi è Dio ci spinge a temerlo e a servirlo.  Dunque temete il Signore e servitelo.  “Servire” può avere diversi significati, ma il significato di fondo è lavorare faticare come uno schiavo (Esodo 21:6). Questa parola contiene almeno due elementi chiave: l'azione (il servitore come" lavoratore") e l'obbedienza. Questa parola in questo contesto può indicare anche l’adorazione (cfr. Giosuè 22:26-27; 23:7) oppure può esprimere la relazione tra il popolo e Dio che è il Signore al quale bisogna essere obbedienti e sottomessi. Il servizio nasce nel timore di Dio. Nel contesto vediamo che Giosuè raduna il popolo e fa un discorso da parte di Dio, parla delle cose grandi che ha fatto Dio e poi dice: “dunque temete il Signore”. Possiamo dire che il timore è la reazione dello spirito umano alla Sovranità di Dio (Salmo 99:1). Il “timore” è un sentimento positivo riverenziale, di soggezione, o trepidazione di  fronte a persone forteme...

Maturare il carattere di Gesù Cristo

Maturare il carattere di Gesù Cristo Voglio cominciare questa predicazione con l'affermazione di Thomas a Kempis: "La misura delle virtù di ogni uomo è meglio rivelata nel tempo di avversità - avversità che non indebolisce un uomo, piuttosto mostra ciò che è". Nei momenti difficili viene fuori il nostro vero carattere, le circostanze della vita rivelano chi siamo veramente. Ogni cristiano ha un unico modello di carattere con cui si deve confrontare per assomigliare, questo modello è Gesù Cristo (Romani 8:29; Galati 4:19; Efesini 4:13; Colossesi 1:28).  Il carattere cristiano, di Cristo in noi, si forma con il tempo, non si nasce con un carattere come quello di Cristo, esso si forma e si perfeziona con il tempo secondo il nostro impegno e con l'aiuto dello Spirito Santo. Il carattere simile a Cristo è sia il frutto dello Spirito Santo secondo come opera dentro di noi e sia il risultato dei nostri sforzi personali. Il carattere dipende dall'opera di grazi...

Tre attributi divini di Gesù.

Tre attributi divini di Gesù. Oggi vediamo tre attributi divini di Gesù. Per attributi s'intende le qualità come proprie, peculiari e intrinseche che appartengono a Dio e quindi a Gesù, sono quelle caratteristiche oggettive che contraddistinguono Dio. L’attributo è una qualità dell’essenza di Dio, non è inventato dall’uomo, ma descrive il carattere di  Dio, come Dio si è rivelato all’uomo. Se da una parte, tramite gli attributi, possiamo conoscere un pochino Dio, dall’altra parte non possiamo comunque afferrare Dio e chiuderlo in una scatola con delle definizioni. Gli attributi sono molto chiari su chi è Dio, ma nello stesso tempo siamo limitati nel comprenderlo, siamo limitati nell'abbracciarlo totalmente.

Io e la casa mia serviremo il Signore.

Giosuè 24:14-28: Io e la casa mia serviremo il Signore.  In questo testo, troviamo tredici volte scritta la parola: “servire” come verbo o come sostantivo. “Servire” (ʿāḇaḏ) nell’Antico Testamento ha il significato basilare di lavorare, faticare come uno schiavo (Esodo 21:6). I servi appartenevano ad altre persone ed erano impiegati appunto nel servirli (Genesi 21:25; 24:35). “Servire” contiene almeno due elementi chiave: l'azione (il servitore come" lavoratore") e l'obbedienza. “Servire” è anche impiegato in senso cultuale, nell’offrire sacrifici a Dio (Esodo 3:12; 23:24-25;). In questo testo, “servire” può essere in senso cultuale, di adorazione (cfr. Giosuè 22:26-27; 23:7; Numeri 3:7-10; Isaia 19:21), oppure può esprimere la relazione tra il popolo e Dio che è il Signore al quale bisogna essere obbedienti e sottomessi, il fare quello che il Signore dice di fare, come un compito da svolgere come per esempio i profeti (Esdra 9:10-11; 2 Re 17:13; Geremia 7:25-28;...