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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Giobbe 1:20-21: Dio governa la prosperità e l’avversità.

Giobbe 1:20-21: Dio governa la prosperità e l’avversità. 
“Allora Giobbe si alzò, si stracciò il mantello, si rase il capo, si prostrò a terra e adorò dicendo: ‘Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra; il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE’”  (Cfr. Giobbe 36:11; 71:19-20; 75:6-7; 1 Samuele 2:6-7; Isaia 45:7; Lamentazioni 3:1-17,37-38; 4:5, 11; Luca 1:52; Ecclesiaste 5:19; 7:14). 

Ciò che abbiamo è perché l’ha voluto e c’è l’ha dato il Signore! Ciò che non abbiamo più l’ha voluto il Signore! 

Giacomo 4:13-17: Dio governa le circostanze della nostra vita.

Giacomo 4:13-17: Dio governa le circostanze della nostra vita. 
“E ora a voi che dite: ‘Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo’; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. Dovreste dire invece: ‘Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro’.  Invece voi vi vantate con la vostra arroganza. Un tale vanto è cattivo. Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.”.

La nostra esistenza, come anche tutte le circostanze della vita sono nelle mani di Dio!

Matteo 3:13-17: Il battesimo di Gesù

Matteo 3:13-17:Il battesimo di Gesù. 
Il battesimo di Gesù è altamente significativo, ed è registrato in tutti e quattro i Vangeli. 
Matteo vuole che i suoi lettori comprendano la vera identità, il carattere e l’inizio della missione di Gesù Cristo, quindi il suo scopo è correggere le false aspettative degli ebrei del primo secolo riguardo il Messia.

Cominciamo con:
I IL RIFIUTO DI GIOVANNI (vv.13-14). 
Il racconto riportato da Matteo si concentra sull’incontro di Gesù con Giovanni, e quindi sul battesimo di Gesù.
Giovanni Battista annunciava che il regno sperato di Dio, il Messia atteso, con la sperata redenzione d’Israele e della razza umana era effettivamente arrivato.
Centinaia e centinaia di ebrei andavano da Giovanni per farsi battezzare nelle acque del Giordano, confessando i peccati. 
Era dai tempi di Esdra, che non si vedeva una svolta così delle persone verso Dio.
Anche Gesù va a farsi battezzare meravigliando Giovanni.

Il battesimo di Gesù (Matteo 3:13-17).

Il battesimo di Gesù (Matteo 3:13-17).
Il battesimo di Gesù è altamente significativo, ed è registrato in tutti e quattro i Vangeli. 
Matteo vuole che i suoi lettori comprendano la vera identità, il carattere e l’inizio della missione di Gesù Cristo, quindi il suo scopo è correggere le false aspettative degli ebrei del primo secolo riguardo il Messia.

Cominciamo con:
I IL RIFIUTO DI GIOVANNI (vv.13-14). 
Il racconto riportato da Matteo si concentra sull’incontro di Gesù con Giovanni, e quindi sul battesimo di Gesù.
Giovanni Battista annunciava che il regno sperato di Dio, il Messia atteso, con la sperata redenzione d’Israele e della razza umana era effettivamente arrivato.
Centinaia e centinaia di ebrei andavano da Giovanni per farsi battezzare nelle acque del Giordano, confessando i peccati. 
Era dai tempi di Esdra, che non si vedeva una svolta così delle persone verso Dio.
Anche Gesù va a farsi battezzare meravigliando Giovanni.

Geremia 1:5: Dio governa l’occupazione di un individuo.

Geremia 1:5: Dio governa l’occupazione di un individuo.
”Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, io ti ho consacrato e ti ho costituito profeta delle nazioni”.  

Dio si preoccupa delle galassie, ma si occupa anche dei più piccoli dettagli della vita umana (cfr. Salmo 113:5,6,9; 139:16; Matteo 10:29-30).
Dio stabilisce l’occupazione di un individuo, in questo caso per Geremia aveva stabilito, prima che lo avesse formato nel grembo della madre e che nascesse, profeta delle nazioni. Dio aveva destinato che fosse un profeta, prima del suo concepimento e della sua nascita. (Altri esempi Numeri 8:19; 1 Samuele 16:1; Esodo 4:14; Ecclesiaste 2:24-25; Isaia 45:1-5; Luca 1:15-17; Galati 1:15-16). Dio irrompe nella vita di Geremia e gli comunica la decisione della sua occupazione di profeta decisa dall’eternità. Il Signore lo aveva già consacrato e costituito per il compito di profeta senza consultarlo. Dio è Sovrano!

Salmo 139:13-16: Dio governa la nascita e la vita di un individuo.

Salmo 139:13-16: Dio governa la nascita e la vita di un individuo.
“Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre.  Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l'anima mia lo sa molto bene.  Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra.  I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi erano destinati, quando nessuno d'essi era sorto ancora.

Dio governa le persone individuali, ne governa l’integrale esistenza. Dio non solo conosce la gestazione di un individuo, ma né anche il formatore, il creatore nel ventre di una donna. Dio rende fecondi (Genesi 30:2); forma il corpo di una persona nel ventre materno (v.13; Giobbe 10:8-12; Salmo 71:6), e assiste la crescita di un individuo.

Proverbi 16:33: Dio governa le circostanze accidentali, quelli che sembrano per caso, fortuiti.

Proverbi 16:33: Dio governa le circostanze accidentali, quelli che sembrano per caso, fortuiti.
“Si getta la sorte nel grembo, ma ogni decisione viene dal SIGNORE”. (cfr. Giona 1:7; Atti 1:23-26).

Possiamo affermare con certezza che il governo di Dio è specifico. Non solo gli eventi più grandi e drammatici sono governati dalla potenza di Dio, ma anche tutte le cose, senza eccezione, sono nelle Sue mani!
C’era un metodo accettato e praticato in Israele quello di tirare a sorte per prendere delle decisioni. Si mettevano dei sassolini, bastoncini o pezzi di coccio segnati e si tiravano a sorte, in un contenitore: per esempio Aronne sceglieva a sorte tra due il capro espiatorio (Levitico 16:8); la suddivisione della terra promessa è stata fatta sorte (Giosuè 18:6,11), e così anche sulla nave dove c’era Giona visto che c’era la tempesta i marinai decisero di tirare a sorte per vedere di chi era la colpa di questa punizione divina ed era di Giona (Giona 1:7).

1 Cronache 29:11-12: Il governo di Dio è universale (Seconda parte).

1 Cronache 29:11-12: Il governo di Dio è universale (Seconda parte).
“A te, SIGNORE, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, SIGNORE, il regno; a te, che t'innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose! Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa”.

Dio governa la natura.
Dio non solo è sovrano sulle nazioni (Salmo 33:10-11), ma anche sulla natura.
Dio governa i corpi celesti (luna, stelle, sole).
Per esempio Isaia 13:10 dice: “Ecco il giorno del SIGNORE giunge: giorno crudele, d'indignazione e d'ira furente, che farà della terra un deserto e ne distruggerà i peccatori. Poiché le stelle e le costellazioni del cielo non faranno più brillare la loro luce; il sole si oscurerà mentre sorge, la luna non farà più risplendere il suo chiarore”. (vedi anche Giobbe 9:7; Ezechiele 32:7-8; Gioele 2:10; 3:15; Amos 8:9; Salmo 104:2, 19-20; Isaia 30:26; Geremia 31:35; Giobbe 38:31-33; Isaia 40:26; Salmo 104,2, 19-20; Isaia 30:26; Geremia 31:35; Matteo 5:45).

1 Cronache 29:11-12: Il governo di Dio è universale (Prima parte)

1 Cronache 29:11-12: Il governo di Dio è universale (Prima parte)
“A te, SIGNORE, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, SIGNORE, il regno; a te, che t'innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose! Da te provengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa”.
                                
Dio signoreggia su tutto! Il Suo governo è universale. Tutte le cose sono tenute saldamente sotto controllo da Dio nonostante tutte le apparenze possono sembrare che conducano a credere il contrario! Nulla è troppo grande, o troppo piccolo da sfuggire al controllo di Dio! Dio è Dio, è il solo Dio in tutto l'universo che opera attivamente nella Sua creazione. (Salmo 24:1; 103:19; 115:3; 135:6; Isaia 45:5–6; Daniele 4:34-39; 1 Corinzi 8:4–6; 1 Timoteo 1:17; Efesini 1:11). 

Salmo 33:10-11: Il governo di Dio è irresistibile.

Salmo 33:10-11: Il governo di Dio è irresistibile. 
“Il SIGNORE rende vano il volere delle nazioni, egli annulla i disegni dei popoli. La volontà del SIGNORE sussiste per sempre, i disegni del suo cuore durano d'età in età”.

In questi versetti viene sottolineata la sovranità del Signore nella vita degli uomini. Il salmista, nel verso precedente, aveva esaltato la sovrana potenza di Dio che dal nulla ha creato ogni cosa, esortando pertanto gli uomini a temerlo, ora esalta il governo efficace di Dio sulle nazioni. Egli ha un piano per tutte le nazioni del mondo, e i suoi scopi alla fine prevarranno. Dio conosce tutto in anticipo e realizzerà tutta la Sua volontà (Salmo 46:10). Dio domina sul regno degli uomini (Daniele 4:17); “Il suo dominio è un dominio eterno e il suo regno dura di generazione in generazione. Tutti gli abitanti della terra sono un nulla davanti a lui; Egli agisce come vuole con l'esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non c'è nessuno che possa fermare la sua mano o dirgli: ‘Che fai?’” (Daniele 4:34-35). 

Ebrei 11:29:La fede attraverso la parola di Dio (Esodo 14:15).

Ebrei 11:29:La fede attraverso la parola di Dio (Esodo 14:15).
Il v.29 conclude il racconto di Mosè e la sua generazione parlando della loro partenza dal paese d'Egitto, e quindi la fuga dall’esercito egiziano (Esodo 13:17-14:9).
Questo versetto riporta in sintesi il passaggio miracoloso del popolo d’Israele del Mar Rosso, circa due milioni di persone, sotto la guida di Mosè, e quindi della loro salvezza e il giudizio sul popolo egiziano. 
L’autore dell’epistola agli ebrei riporta l’episodio di Esodo 14.

L’autore dell’epistola agli ebrei, nel capitolo undici vuole mostrare l’importanza della fede nella vita cristiana; vuole incoraggiare i suoi lettori a confidare sempre in Dio, considerando i loro antenati che sperimentarono la Sua potenza salvifica.

In questa predicazione vediamo la natura della fede, la base della fede e l’efficacia della fede.

Atti 4:28: Dio governa su tutti gli eventi secondo i suoi piani concepiti dall’eternità.

Atti 4:28: Dio governa su tutti gli eventi secondo i suoi piani concepiti dall’eternità. 
“Per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero”.

Luca secondo il v.27, si riferisce all’uccisione di Gesù Cristo, da parte di Erode, Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e al popolo d’Israele.
Gli ebrei e i gentili hanno fatto a Gesù Cristo ciò che era nel piano di Dio, ciò che aveva prestabilito, progettato prima della creazione (cfr.1 Pietro 1:19-20).
Le nazioni hanno realizzato ciò che Dio aveva progettato; Dio ha dato nelle mani degli uomini Suo Figlio, ha usato la loro malvagità (Atti 2:23), per realizzare il Suo piano che aveva prestabilito prima della creazione. I Giudei e i Romani, pur rimanendo responsabili delle loro azioni malvagie, hanno compiuto quanto Dio aveva già prestabilito prima della creazione del mondo. Quindi, il sacrificio di Gesù, è stato voluto, progettato, guidato, o controllato da Dio e adempiuto nel tempo che Dio ha voluto (cfr. Galati 4:4). 

Salmo 47:2,8-9: Dio è il Re dell’universo.

Salmo 47:2,8-9: Dio è il Re dell’universo. 
“Poiché il SIGNORE, l'Altissimo, è tremendo, re supremo su tutta la terra. Poiché Dio è re di tutta la terra; cantategli un inno solenne. Dio regna sui popoli; Dio siede sul suo trono santo” (2 Re 19:15; Salmo 22:28; 1 Timoteo 1:17; 6:15;ecc.).

Dio è re supremo su tutta la terra, regna sui popoli, la Scrittura dice che Dio è Dio lassù in cielo (Deuteronomio 4:39; 10:14) un gran Re sopra tutti gli dèi (Salmo 95:1-3), che regna in eterno (Esodo 15:18; Salmo 29:10; 93:1-2; ecc.).
Avendo una visione di un re, o governante umano, possiamo intendere in modo distorto il governo di Dio, perché un uomo non ha tutto sotto controllo, nel senso che non conosce tutte le cose e non è presente dappertutto, invece Dio conosce ogni cosa, essendo Onnisciente ed è presente dappertutto, essendo Onnipresente (Salmo 139) e niente è fuori il suo controllo.

Luca 2:41-51:Gesù nella casa del Padre.

Luca 2:41-51:Gesù nella casa del Padre. 
Forse molti di noi hanno visto il classico film di Natale: "Mamma ho perso l’aereo”. Questo film illustra molto bene il panico dei genitori quando scoprono di aver lasciato uno dei loro figli a casa, da solo, quando loro partono, con il resto della loro famiglia in Europa, per le vacanze di Natale.
In questa passo troviamo un'esperienza simile, per Giuseppe e Maria che involontariamente hanno lasciato Gesù a Gerusalemme mentre stavano tornando a casa, a Nazaret da Gerusalemme.

Questa sezione di Luca contiene una circostanza cruciale nella vita di Gesù, concludendo i racconti dell’infanzia, Luca vuole mettere in evidenza il rapporto speciale di Gesù con Dio e la Sua missione al quale deve obbedire.

Gesù nella casa del Padre (Luca 2:41-51).

Gesù nella casa del Padre (Luca 2:41-51). 
Forse molti di noi hanno visto il classico film di Natale: "Mamma ho perso l’aereo”. Questo film illustra molto bene il panico dei genitori quando scoprono di aver lasciato uno dei loro figli a casa, da solo, quando loro partono, con il resto della loro famiglia in Europa, per le vacanze di Natale.
In questa passo troviamo un'esperienza simile, per Giuseppe e Maria che involontariamente hanno lasciato Gesù a Gerusalemme mentre stavano tornando a casa, a Nazaret da Gerusalemme.

Questa sezione di Luca contiene una circostanza cruciale nella vita di Gesù, concludendo i racconti dell’infanzia, Luca vuole mettere in evidenza il rapporto speciale di Gesù con Dio e la Sua missione al quale deve obbedire.

Marco 4:30-32: La parabola del granel di senape.

Marco 4:30-32: La parabola del granel di senape. 
Un pellegrino una volta vinse un regno perché domò un cavallo.
Siamo nel 1580 un cavallo selvaggio deviò nel territorio dei Bhuyias che erano molto ricchi in India. 
I migliori allevatori di cavalli non furono in grado di imbrigliare questo stallone assolutamente ingovernabile. 
Così i Bhuyias decisero di donare il loro paese a chiunque avesse addomesticato questo cavallo.
Per molto tempo, non fu trovato nessuno, ma un giorno un pellegrino devoto che passava da quelle parti, seppe dell’offerta e provò a domare il cavallo e vi riuscì, di conseguenza fu eletto governatore di quella parte del paese. 
Ancora oggi, i suoi discendenti regnano su una vasta tenuta di 800 miglia quadrate - 1287 chilometri circa - con 200.000 persone, questo perché quel pellegrino domò un cavallo!

Anche la Bibbia parla di regni, soprattutto del regno di Dio, ed è grazie a Gesù Cristo che ne possiamo far parte!
Gesù ha vinto per noi credenti!

“Il regno di Dio” indica il dominio, la signoria regale di Dio.

“Regno” (basileia) significa, in primo luogo l'autorità di governare come un re e in secondo luogo il regno su cui si esercita tale autorità. 

La parabola del granel di senape (Marco 4:30-32).

La parabola del granel di senape (Marco 4:30-32). 
Un pellegrino una volta vinse un regno perché domò un cavallo.
Nel 1580 un cavallo selvaggio deviò nel territorio dei Bhuyias che erano molto ricchi in India. I migliori allevatori di cavalli non furono in grado di imbrigliare questo stallone assolutamente ingovernabile. Così i Bhuyias decisero di donare il loro paese a chiunque avesse addomesticato questo cavallo.
Per molto tempo, non fu trovato nessuno, ma un giorno un pellegrino devoto che passava da quelle parti, seppe dell’offerta e provò a domare il cavallo e vi riuscì, di conseguenza fu eletto governatore di quella parte del paese. Ancora oggi, i suoi discendenti regnano su una vasta tenuta di 800 miglia quadrate (1287 chilometri circa) con 200.000 persone, questo perché domò un cavallo!

Anche la Bibbia parla di regno, soprattutto del regno di Dio.
“Il regno di Dio” indica il dominio, la signoria regale di Dio.

Giovanni 3:17-18: Gesù è l’unico Salvatore.

Giovanni 3:17-18: Gesù è l’unico Salvatore.
" Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.  Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio". 

Gli uomini hanno bisogno di essere salvati e l’unico che ci può salvare è Gesù! Gesù è l’unico Salvatore e Signore che salva dai peccati, mandato da Dio perché ama il mondo (Giovanni 3:16; 4:42; Romani 8:1-3; 10:9-10; 1 Timoteo 1:15).
Chi crede (cioè si affida completamente) in Gesù non è giudicato, non perirà, chi non crede nel presente in Gesù è già sotto giudizio, sotto l’ira di Dio e non solo lo sarà dopo la morte (Giovanni 3:36; Ebrei 9:27; Romani 5:9-11). “Salvato” (sózō) è l’opposto di essere condannato (vedi anche Giovanni 12:47) e comporta il ritrovarsi sotto la protezione del Buon Pastore (Giovanni 10:9). Ma la salvezza per tutti coloro che credono, implica il giudizio per coloro che non credono! Lo scopo della venuta di Cristo è redentrice, ma quando la Sua opera di salvezza è rifiutata, il risultato è il giudizio. Dio è Dio, il Creatore Sovrano, il giusto Giudice, al quale tutti gli uomini devono, ed è giusto, dare conto! 

Giovanni 3:16: Il proposito dell’amore di Dio.

Giovanni 3:16: Il proposito dell’amore di Dio.
"Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. 

Il proposito dell’amore di Dio nel donare il Figlio è la vita eterna.
In primo luogo vediamo che il proposito ha una condizione.
La vita eterna è per chiunque crede in Gesù. Se Dio ha tanto amato il mondo, d’altra parte salverà solo quelli che credono in Gesù per la loro salvezza. 
“Crede” significa avere fede, affidarsi, quindi appropriarsi personalmente di questa verità contenuta in questo versetto. La fede è indispensabile per piacere a Dio (Ebrei 11:6), ed è il canale indispensabile della grazia salvifica di Dio, senza la quale non c’è salvezza (Efesini 2:8-9). La fede significa affidarsi a Gesù in piena fiducia e implica un impegno totale verso di Lui che è attendibile, convinti che ha il potere e che è vicino nel salvare, convinti che quanto ha rivelato è verità. Quindi la fede è credere non solo nella Sua persona, ma anche nelle Sue parole.

Giovanni 3:16: La prova dell’amore di Dio.

Giovanni 3:16: La prova dell’amore di Dio.
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio”.

Ci sono numerose prove, dell’amore di Dio, ma ce ne una in particolare: ha dato il Figlio, Gesù Cristo!  
In questo versetto vediamo il costo dell’amore di Dio. 
Dio ha pagato un prezzo alto per salvare i credenti! “Ha dato” richiama l'attenzione sul sacrificio di morte come un’offerta per il peccato (Matteo 20:28; Marco 10:45; 1 Timoteo 2:6; Galati 1:4; Tito 2:14). Dio colma di sua iniziativa l’abisso che c’è tra Lui e gli uomini a causa del peccato e non lo ha fatto con oro e con argento, ma con il sangue, la vita di Gesù (1 Pietro 1:18-19). Dio non risparmiato il Figlio, ma lo ha dato in sacrificio sostitutivo per gli ingiusti (Romani 8:32, 1 Pietro 3:18).

Giovanni 3:16: L’amore di Dio.

Giovanni 3:16: L’amore di Dio.
"Perché Dio ha tanto amato il mondo". 

Noi vediamo qui un’asserzione meravigliosa che riguarda l’amore di Dio.
L’amore di Dio per il mondo in primo luogo è un amore inaspettato.
Il primo motivo è perché l’uomo è peccatore, non è amabile. Questo lo vediamo dalla parola "amore" e dalla parola mondo. L’amore di Dio è auto-generato, spontaneo e incondizionato. Dio non ama perché il peccatore è degno di essere amato, ma Dio sceglie di amare ed è libero da qualsiasi costrizione, Dio ama nonostante la ribellione e il peccato dell’uomo (Romani 5:6-8; 1 Giovanni 4:10). Quindi la causa dell’amore di Dio, non è da ricercare in noi stessi, nella nostra amabilità (non lo siamo), ma in Dio! 
“Mondo” si riferisce al genere umano decaduto nel peccato e dominato da Satana (Giovanni 7:7; 14:30; 1 Giovanni 5:19; 1 Corinzi 2:12; Galati 4:3; 6:14; 1 Giovanni 2:15-17).

Salmo 1:6: Due destinazioni diverse.

Salmo 1:6: Due destinazioni diverse.
“Il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi conduce alla rovina”.
    
In questo versetto vediamo prima di tutto la benedizione dei giusti. “Conoscere” nella Bibbia indica a volte un rapporto speciale che Dio ha con un individuo, o popolo. “Conosce” indica più del fatto che Dio è informato di ciò che siamo, o abbiamo fatto, indica un rapporto intimo, speciale, personale, esclusivo in questo caso con il giusto (Esodo 33:12; Genesi 4:1). “Conosce” in questo testo indica scegliere, infatti la stessa parola è usata in Genesi 18:19 dove il Signore parlando di Abramo dice: “Io l’ho prescelto…. “. Così la stessa parola è anche usata in Amos 3:2: “Voi soli ho scelti fra tutte le famiglie della terra; perciò vi castigherò per tutte le vostre trasgressioni”. Questo non significa che Dio ignori tutte le altre famiglie della terra, ma che Egli ha posto la Sua attenzione speciale su Israele e l’ha riconosciuto perché fosse sua esclusiva proprietà fra tutti gli altri popoli della terra. Pertanto che Dio conosce si riferisce alla posizione in cui Dio mette l’uomo in relazione a Sé, quindi di sua proprietà. Ha il senso di identificare e distinguere (Deuteronomio 33:9), quindi di porre un’attenzione speciale su una persona e riconoscerla di propria proprietà (1 Pietro 2:9; Deuteronomio 14:2).    

Salmo 1:5: La via degli empi (Seconda parte).

Salmo 1:5: La via degli empi (Seconda parte).
“Perciò gli empi non reggeranno davanti al giudizio, né i peccatori  nell'assemblea dei giusti”.

In questo versetto vediamo la condanna dell’empio. Gli empi saranno giudicati, infatti la pula al vento è usato nella Bibbia per il giorno del giudizio (Isaia 33:11   Matteo 3:12).
Ne gli empi e ne i peccatori, reggeranno davanti al giudizio di Dio (vedi anche Atti 17:31; Romani 14:12; Apocalisse 20:11-15). Dio giudicherà gli empi per le loro opere, è tutto registrato! Davanti a Dio saremo dichiarati per quello che siamo veramente! Chi non sarà trovato scritto nel libro della vita, coloro non sono veri credenti, saranno gettati nello stagno di fuoco! (Apocalisse 21:8; 22:15). La fine dei malvagi non può essere più chiara! Mentre sono vivi trafficano con cattiveria, e pensano di fare quello che vogliono, ma dal punto di vista di Dio, gli empi non hanno futuro; essi non possono resistere al giudizio di Dio. Dio è il Dio della giustizia (Malachia 2:17-3:5), non approva i malvagi, e nella sua collera e indignazione giudicherà gli empi.  Pertanto, si tratta di un problema terribile cadere sotto il suo giudizio (Sofonia 1:14-18; Matteo 13:41-43; 1 Tessalonicesi 5:1-11).

Marco 4:26-29: La parabola del seme che cresce spontaneamente in segreto e della mietitura.

Marco 4:26-29: La parabola del seme che cresce spontaneamente in segreto e della mietitura

Questa parabola, a secondo com’è interpretata, è chiamata: “Il seme che cresce in segreto”, o come “L’agricoltore paziente”.
Se osserviamo e meditiamo attentamente, questa parabola potrebbe anche essere intitolata: “La parabola del seme che cresce spontaneamente in segreto e della mietitura”, infatti il seme è la parte centrale della parabola, si comincia con il seme (v.26); poi si passa alla semina e alla crescita (v.27), fino al frutto (v.29) e infine la mietitura (v.29).

Questo è anche confermato dal contesto, Marco la collocata in una serie di parabole sulla crescita del regno di Dio riguardanti il seme (Marco 4:3-34), infatti questa parabola è la seconda di tre parabole che parlano, appunto del seme: la parabola del seminatore (vv.1-9), questa e poi quella di senape (vv.30-34).

Quindi il tema centrale della parabola è il seme, o l’intera azione: semina, crescita, e mietitura.

Questa parabola, si trova solo nel Vangelo di Marco, quindi nel Nuovo Testamento non ha paralleli.

Così la frase: “Diceva loro ancora” riassume una serie di parabole pubbliche, e i vv.10-25 sono una parentesi a una cerchia ristretta (v.10).

La parabola del seme che cresce spontaneamente in segreto e della mietitura (Marco 4:26-29).

La parabola del seme che cresce spontaneamente in segreto e della mietitura
(Marco 4:26-29). 

Questa parabola, a secondo com’è interpretata, è chiamata: “Il seme che cresce in segreto”, o come “L’agricoltore paziente”.
Se osserviamo e meditiamo attentamente, questa parabola potrebbe anche essere intitolata: “La parabola del seme che cresce spontaneamente in segreto e della mietitura”, infatti il seme è la parte centrale della parabola, si comincia con il seme (v.26); poi si passa alla semina e alla crescita (v.27), fino al frutto (v.29) e infine la mietitura (v.29).

Questo è anche confermato dal contesto, Marco la collocata in una serie di parabole sulla crescita del regno di Dio riguardanti il seme (Marco 4:3-34), infatti questa parabola è la seconda di tre parabole che parlano, appunto del seme: la parabola del seminatore (vv.1-9), questa e poi quella di senape (vv.30-34).

Quindi il tema centrale della parabola è il seme, o l’intera azione: semina, crescita, e mietitura.

Questa parabola, si trova solo nel Vangelo di Marco, quindi nel Nuovo Testamento non ha paralleli.

Così la frase: “Diceva loro ancora” riassume una serie di parabole pubbliche, e i vv.10-25 sono una parentesi a una cerchia ristretta (v.10).

Salmo 1:4: La via degli empi (Prima parte).

Salmo 1:4: La via degli empi (Prima parte).
“Non così gli empi; anzi son come pula che il vento disperde”.

Il Salmo 1 mette in guardia contro l'adottare l'atteggiamento e lo stile di vita degli empi. L'avvertimento è di non prendere la via degli empi, e la residenza nel loro territorio. Anche se l’empio può avere successo nei suoi progetti malvagi (Salmo 37:7), sarà un giorno condannato. 
L’empio è corrotto. L’empio è la persona che vive senza Dio, non ha timore di Dio (Deuteronomio 19:9,12), anzi dice che Dio non esiste (Salmo 10:1-13; Isaia 57:20), e sarà condannato e dannato per sempre! L’empio non è beato! Il devoto, il giusto, invece lo è! (Salmo 1:1-2).

Luca 2:39-40,52: La crescita di Gesù.

Luca 2:39-40,52: La crescita di Gesù. 
La crescita di Gesù (Luca 2:39-40,52).
Se Barack Obama stesse per entrare in una stanza, tutti si alzerebbero, ma se dovesse entrare Gesù, tutti nella stanza si inginocchierebbero!!

James Stalker (1848-1927) diceva: “Cristo non era mezzo Dio e mezzo uomo; era perfettamente Dio e perfettamente uomo”.

Gesù è unico e diverso da tutti: è di natura divina e nello stesso tempo di natura umana, la Sua natura umana nascondeva quella divina.
A un uomo è stato mostrata una bottiglia di vetro rosso e gli è stato chiesto che cosa vi fosse nella bottiglia. Quell’uomo rispose in successione: "C’è del vino? Brandy? Whiskey? Si meravigliò quando gli è stato detto che era piena di latte, non riusciva a crederci finché non vide il latte versato.
Così non dobbiamo dimenticare, quando parliamo dell’umanità di Gesù, che Lui era di natura divina!
Gesù assomigliava a un uomo, ma era anche Dio!

Dopo aver adempiuto le prescrizioni della legge del Signore a Gerusalemme (Luca 2:21-24), Giuseppe, Maria e Gesù ritornarono a Nazaret.
Questo non significa che essi immediatamente si recarono a Nazaret dopo aver completato i loro doveri religiosi, questo è un riassunto che omette gli eventi di Matteo 2, dà delle informazioni che Gesù è cresciuto a Nazaret e non a Betlemme dove è nato.
Né Matteo né Luca hanno dato un resoconto quotidiano di eventi, non era nel loro scopo.

Questi versetti ci parlano dell’infanzia di Gesù, della Sua crescita come uomo.

La crescita di Gesù (Luca 2:39-40,52).

La crescita di Gesù (Luca 2:39-40,52). 
La crescita di Gesù (Luca 2:39-40,52).
Se Barack Obama stesse per entrare in una stanza, tutti si alzerebbero, ma se dovesse entrare Gesù, tutti nella stanza si inginocchierebbero!!

James Stalker (1848-1927) diceva: “Cristo non era mezzo Dio e mezzo uomo; era perfettamente Dio e perfettamente uomo”.

Gesù è unico e diverso da tutti: è di natura divina e nello stesso tempo di natura umana, la Sua natura umana nascondeva quella divina.
A un uomo è stato mostrata una bottiglia di vetro rosso e gli è stato chiesto che cosa vi fosse nella bottiglia. Quell’uomo rispose in successione: "C’è del vino? Brandy? Whiskey? Si meravigliò quando gli è stato detto che era piena di latte, non riusciva a crederci finché non vide il latte versato.
Così non dobbiamo dimenticare, quando parliamo dell’umanità di Gesù, che Lui era di natura divina!
Gesù assomigliava a un uomo, ma era anche Dio!

Dopo aver adempiuto le prescrizioni della legge del Signore a Gerusalemme (Luca 2:21-24), Giuseppe, Maria e Gesù ritornarono a Nazaret.
Questo non significa che essi immediatamente si recarono a Nazaret dopo aver completato i loro doveri religiosi, questo è un riassunto che omette gli eventi di Matteo 2, dà delle informazioni che Gesù è cresciuto a Nazaret e non a Betlemme dove è nato.
Né Matteo né Luca hanno dato un resoconto quotidiano di eventi, non era nel loro scopo.

Questi versetti ci parlano dell’infanzia di Gesù, della Sua crescita come uomo.

Salmo 1:3: La via del devoto a Dio (Terza parte).

Salmo 1:3: La via del devoto a Dio (Terza parte).
“Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà.

Dopo aver parlato della condizione di beatitudine in cui si trova il devoto, cioè è beato, quindi che è separato dai peccatori ed è saturo della Parola di Dio, ora il salmista parla dello sviluppo del devoto.
La Parola di Dio nella vita del devoto dà stabilità. 
Un albero piantato con radici profonde è stabile, non si sradica, anche se arriva la tempesta, forse si spezzerà, forse i rami si staccheranno, ma le radici profonde non si staccano.  Così il credente quando affronta le prove, o le tentazioni rimane fermo nella Parola di Dio! 

Salmo 1:2-3: La via del devoto a Dio (Seconda parte).

Salmo 1:2-3: La via del devoto a Dio (Seconda parte).
“Ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE, e su quella legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli”.

Dopo aver parlato che i devoti non vivono in comunione con i peccatori e secondo le filosofie e le pratiche peccaminose, ora il salmista dice che sono saturi della Parola di Dio. 
Positivamente il devoto si satura deliziandosi nella Parola di Dio, questo è in contrasto con gli schernitori del v.1! “Legge” si riferisce all’insegnamento che viene da Dio (Deuteronomio 31:9-11; Salmo 78:1; Proverbi 1:8). “Diletto” significa trovare piacere, quindi non è una cosa pesante, noiosa come i non credenti pensano!! (cfr. Salmo 119:35, 97-98). Questa è l’affetto per la Parola di Dio, la reazione alla rivelazione di Dio e la continuità con essa! Questa è una chiara indicazione di chi conosce Dio, cioè di coloro che sono nati di nuovo. Chi è nato di nuovo desidera la Parola di Dio, appetisce leggere e meditare la Bibbia!

Salmo 1:1: La via del devoto a Dio (Prima parte).

Salmo 1:1: La via del devoto a Dio (Prima parte).
“Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via dei peccatori; né si siede in compagnia degli schernitori”

I devoti sono abbondantemente benedetti perché essi non vivono in comunione con i peccatori e secondo le filosofie e le pratiche peccaminose, ma sono profondamente radicati nella Parola di Dio (v.2). Il devoto è beato, cioè benedetto, felice, per la posizione di grazia salvifica che ha in Dio, che lo circonda perché ha una relazione genuina e vitale con Lui di fede e timore; perciò esprime più di un sentimento di pace e contentezza. La relazione con Dio è dimostrata dalla condotta. 
Il devoto rifiuta il credo secolare, rifiuta la filosofia e i valori umanistici della filosofia atea, irriverente. “Cammina” si riferisce a una serie di passi che l’empio fa nella vita, alle decisioni e alla direzione che prende. Indica il modo di vivere.

1 Corinzi 13:7: Ciò che fa’ l’amore (seconda parte).

1 Corinzi 13:7: Ciò che fa’ l’amore (seconda parte).
“Crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa”.

Paolo continua a parlare di ciò che fa’ l’amore.
(1) L’amore crede ogni cosa.
“Crede” (pisteuei) è avere fiducia, essere convinti. Amare non significa che una persona che ama crederà che il nero sia bianco, o viceversa, ma significa piuttosto che nei casi dubbi, lui o lei non sospetterà male degli altri, l’amore non è sospettoso. È facile pensare al peggio, ma amare significa credere il meglio e non il peggio. Questo non significa essere ingenui e creduloni, o lasciarsi ingannare dalle falsità di una persona, ma l’amore è sempre pronto a concedere il beneficio del dubbio, opterà a essere favorevoli senza sospettare il male, questo è il significato di “crede ogni cosa”. L'amore non perde mai la fiducia, crede sempre il meglio sulle altre persone. Ancora più importante, amare significa credere che Dio può operare in modo potente in una persona, anche quando tutto sembra indicare il contrario.

1 Corinzi 13:6-7: Ciò che l’amore fa’ (Prima parte)

1 Corinzi 13:6-7: Ciò che l’amore fa’ (Prima parte)
“Ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa”.

La presenza dell'amore afferma gli altri e supera gli aspetti distruttivi del nostro carattere. L’amore è dinamico e attivo, non è statico! L’amore è dimostrato!
Amore è sempre attivo, non passivo, come vediamo dai verbi.
Dopo aver parlato di ciò che non fa l’amore, ora Paolo parla di ciò che fa’.
Innanzitutto:
(1) L’amore gioisce con la verità.
L’amore non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità. L’amore partecipa alla gioia della verità che vince, o è applicata; non può gioire quando la verità è negata.
L'amore prende atto del male in questo mondo, ma non gioisce per esso, si addolora per i peccati che gli esseri umani commettono l’uno contro l'altro. “Verità” (alētheia), dunque non è la verità di fatto di una circostanza, ma è in relazione all’essenza del cristianesimo (Giovanni 14:6; Efesini 4:21), quindi di Dio e della Sua parola (Isaia 65:17; Giovanni 17:17).

Efesini 2:8-10: La natura della salvezza di Dio.

Efesini 2:8-10: La natura della salvezza di Dio.
Riguardo la grazia di Dio Joel R. Beeke scrive: “ Quelli che ricevono la grazia non sono solo dei peccatori indifesi che non la meritano, ma degli ostili ribelli con un cuore empio e dei pessimi trascorsi. Dio non è obbligato a essere benigno o misericordioso con loro: sono dei peccatori che meritano l’inferno. Ma in conformità alla propria natura, Dio mostra nei loro confronti un amore assolutamente immeritato: e quando ciò avviene, la loro vita cambia per sempre”.

Questa era la situazione dei cristiani di Efeso prima che diventassero cristiani: peccatori ostili ribelli a Dio (vv.1-3), ma Dio nella Sua grazia e misericordia li ha salvati (vv.4-7).
La salvezza per sola grazia di Dio, mediante la fede produce una nuova vita di obbedienza a Cristo (vv.8-10). 
Quando una persona è salvata da Dio cambia per sempre, come proprio la salvezza è per sempre, infatti dal momento in cui una persona viene salvata da Dio (vv.8-10) lo è per sempre come dimostrato da: “siete stati salvati” (sesōsmenoi-perfetto medio o passivo participio), questo verbo indica che la salvezza è completata, quindi non si può perdere.
Ora dal contesto vediamo che la salvezza è da una triplice schiavitù: peccato, mondo e diavolo e quindi dall’ira di Dio (vv.1-3; cfr. Matteo 1:21; Galati 1:4; Romani 5:8-10).

1 Corinzi 13:5-6: Ciò che l’amore non fa’ (Terza parte).

1 Corinzi 13:5-6: Ciò che l’amore non fa’ (Terza parte).
“Non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia”.

L’apostolo Paolo parlando della natura dell’amore dice ciò che l’amore non fa’.
L’amore non s’inasprisce.
Chi ama non è facilmente provocato all'ira (inasprisce-paroxunetai), non cede all’ira a quelli intorno a lui, o lei, e nemmeno provoca rabbia negli altri con la sua irritabilità.
L'amore non si arrabbia quando ci dicono, o fanno qualcosa che ci dispiace (cfr 1 Pietro 2:21-24). 
Chi ama non è permaloso, non è suscettibile, non si offende facilmente, non s’irrita.
Probabilmente, a Corinto coloro che avevano doni più spettacolari irritavano, con il loro senso di superiorità, chi non lo aveva, e chi non l’aveva si lasciava irritare.

1 Corinzi 13:5: Ciò che l’amore non fa’ (Seconda parte).

1 Corinzi 13:5: Ciò che l’amore non fa’ (Seconda parte).
“Non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse”

Paolo continua a parlare della natura dell’amore, quindi ciò che l’amore non fa’.
L’amore non si comporta in modo sconveniente.
“Sconveniente” (aschēmonei), viene da una parola (aschḗmōn 1 Corinzi 12:23; Genesi 34:7) che indica inaccettabile, indecente.
“Sconveniente” indica ciò che non è fatto secondo la forma dovuta, indica un comportamento che non è in armonia con la norma stabilita di decenza, quindi ciò che è vergognoso, disonorevole, indecente, improprio.
Paolo può riferirsi a qualcosa d’indecente riguardo gli aspetti sessuali (aschēmonei -1 Corinzi 7:36; Cfr. 5:1-2; cfr. aschēmosúnē - Romani 1:27, Apocalisse 16:15, Levitico 18:6-7; aschḗmōn -1 Corinzi 12:23).

1 Corinzi 13:4: Ciò che l’amore non fa’ (Prima parte).

1 Corinzi 13:4: Ciò che l’amore non fa’ (Prima parte).
“L'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, Un aspetto interessante è il tempo presente dei verbi, descrivono azioni abituali, azioni presenti”.

Dopo aver parlato su ciò che l’amore è, l’apostolo Paolo parla ora di ciò che l’amore non fa.
L’amore non invidia.
“Non invidia” include l'idea di bruciare o di bollire, quindi indica passione, zelo; il significato principale è di avere un forte desiderio: avere ciò che ha altro, e anche desiderare il male per qualcun altro.
È un sentimento negativo per il successo degli altri, invece all’amore non dispiace il successo che hanno gli altri. Chi ama è contento se gli altri hanno di più!
Questo sembra essere stato un problema particolare a Corinto, quelli che pensavano di avere doni "minori" invidiavano quelli che loro pensavano avevano doni  "maggiori" (1 Corinzi 12:12-31).
L’invidia riflette lo zelo per la propria auto-promozione piuttosto che la crescita della comunità. 
L'invidia è dietro gran parte le contese di partito nella chiesa di Corinto (1 Corinzi 3:3).
Quando c’è l’invidia c’è rivalità, competizione.

Introduzione alla Bibbia. La Rivelazione.

Introduzione alla Bibbia.
La Rivelazione
Tutto quello che noi conosciamo del cristianesimo è stato rivelato a noi da Dio. 

Il termine rivelazione deriva dal latino "revelatio" che significa scoprimento. 
La parola ebraica per rivelare è "galah", invece una parola greca comune per "rivelare" è "apokalypto".  

Rivelare esprime sia l'idea della scoperta e anche quello che era nascosto. 
Così rivelazione indica svelare qualcosa di nascosto, in modo che possa essere visto e conosciuto per quello che è; vuol dire svelare rimuovendo un velo da qualcosa che era celato. 
L’idea, dunque è di rendere le cose oscure chiare, portare alla luce cose nascoste, affinché la persona a cui è rivolto il messaggio possa vedere, sentire, percepire, capire e conoscere.

Per quanto riguarda Dio, indica che svela se stesso, si fa conoscere. 
Giorgio Girardert scriveva: “Tutto il messaggio biblico è fondato sul presupposto che Dio esiste, ma è inaccessibile, cosicché l’uomo non può conoscerlo se non in quanto egli stesso si rivela, cioè ' rimuove il velo ' che lo nasconde”. 
Rivelazione è dunque l’atto con cui Dio si fa conoscere agli uomini. 

L’autocontrollo (Galati 5:22).

L’autocontrollo (Galati 5:22).
L'autocontrollo è gradito a Dio (Geremia 14:10).
L’autocontrollo è il segno di una persona saggia dice Proverbi 29:11; è un aspetto del carattere cristiano, frutto dello Spirito Santo; che dobbiamo ricercare (2 Pietro 1:6; cfr. Atti 24:25; 1 Corinzi 7:5; 1 Tessalonicesi 5:4-7; 1 Timoteo 3:2; 2 Timoteo 3:2-4; Tito 1:8; 2:2,5-6,11-12).

Perdere l’autocontrollo ti lascia impotente come una città senza un muro di protezione! (cfr. Proverbi 21:22). 

In Proverbi 25:28 leggiamo: “ L'uomo che non ha autocontrollo, è una città smantellata, priva di mura” .

Una persona che non riesce a tenere sotto controllo le sue passioni, o le sue emozioni è vulnerabile come una città senza mura, quindi senza difesa, non protetta si espone facilmente agli attacchi dei nemici.
Nei tempi antichi le mura di una città erano la sua principale difesa, senza, la città era facile conquista dei suoi nemici, e quindi vulnerabile a tutti i tipi di scelleratezza, anche alla morte.

1 Corinzi 13:4: Ciò che l’amore è.

1 Corinzi 13:4: Ciò che l’amore è.
 “L'amore è paziente, è benevolo”. 

Il contesto di questi versetti ci dice che senza amore i nostri doni spirituali e le nostre azioni non hanno valore!
Oggi l'amore è un termine vago e usato male. L'amore è una questione di comportamento, non solo sentimento, o sensazione.
Paolo descrive l’amore iniziando con una doppia descrizione dell’amore di Dio, che per mezzo di Cristo si è mostrato paziente e benevolo nei confronti di coloro che meritano, invece il giudizio divino. 
L'implicazione ovvia è: questo amore, l’amore di Dio deve caratterizzare il suo popolo, l’amore gli uni verso gli altri.

1 Giovanni 4:7-11: Il prototipo dell’amore

1 Giovanni 4:7-11: Il prototipo dell’amore
“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio.  Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato per noi l'amore di Dio: che Dio ha mandato il suo unico Figlio nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo.  In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri”.

Marco 12:30-31: Amare il prossimo.

Marco 12:30-31: Amare il prossimo.
"'Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua'". Il secondo è questo: 'Ama il tuo prossimo come te stesso'. Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi”.

I dieci comandamenti si possono racchiudere in questi due comandamenti. 
Questi due comandamenti sono collegati, l’amore per Dio trova la sua espressione nell’amare gli altri, o è convalidato dal nostro amore per gli altri (1 Giovanni 4:20-21).
Il secondo comandamento assomiglia al primo perché entrambi richiedono amore. 
Chi ama il prossimo adempie la legge ci ricorda Romani 13:8-10: "Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge. Infatti il 'non commettere adulterio', 'non uccidere', 'non rubare', 'non concupire' e qualsiasi altro comandamento si riassumono in questa parola: 'Ama il tuo prossimo come te stesso'. L'amore non fa nessun male al prossimo; l'amore quindi è l'adempimento della legge". (cfr. 1 Giovanni 3:23). 

Giovanni 13:34-35: Il nuovo comandamento.

Giovanni 13:34-35: Il nuovo comandamento.
"Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri". 

Questa è la prima delle due occasioni (Giovanni 13:34; 15:12) dove vediamo che Gesù comandò ai Suoi discepoli di amarsi gli uni gli altri, ma è la prima volta che Egli si riferisce a un nuovo comandamento. 
Perché il comandamento è nuovo? 

Mansuetudine (Galati 5:22).

Mansuetudine (Galati 5:22).
Dobbiamo ammettere che la mansuetudine è uno di quei soggetti per i quali preghiamo poco, infatti preghiamo che Dio ci dia la purezza, la pazienza, l’amore, l’autocontrollo, ma non preghiamo molto che ci dia la mansuetudine.
Questo non vuol dire che la mansuetudine sia del tutto assente dalla comunità cristiana, ma forse non l’apprezziamo come fa Dio.

Uno dei motivi per cui non si prega è perché sembra che sia segno di debolezza, di essere senza carattere, oppure che una persona sia senza spirito, senza emozioni, indecisa, stupida, timida, o pigra, o apatica, prive di risorse.
I mansueti non sono tali perché a loro mancano le risorse o qualsiasi altra cosa, anzi credono così tanto alla verità che sono pronti a morire per la verità come ha fatto Gesù e gli apostoli!
La mansuetudine cristiana è compatibile con la forza, l'abilità e il confronto dottrinale ed etico.

Gli eroi della fede nella Bibbia sono stati tutt’altro che deboli, e Dio li ha premiati per il loro coraggio, altri sono stati giudicati da Dio perché privi di spina dorsale per Lui (Apocalisse 3:16). 

La mansuetudine non è codardia e nemmeno deve essere confusa con persone che evitano dibattiti, o conflitti verbali riguardo la dottrina. 
La mansuetudine è forza attiva, e non una debolezza passiva, ci vuole forza, la forza di Dio, per essere veramente mansueti, non è facile esserlo!

Matteo 2:19-23: Il ritorno a Nazaret.

Matteo 2:19-23: Il ritorno a Nazaret.
Charles Colson afferma: “Non è quello che facciamo che conta, ma quello che un Dio sovrano sceglie di fare attraverso di noi. Dio non vuole il nostro successo; Egli ci vuole. Egli non richiede i nostri risultati; esige la nostra obbedienza”.
Ancora una volta in questi versetti vediamo l’obbedienza di Giuseppe, un esempio per tutti noi.
Dio richiede da tutti noi l’obbedienza (Levitico 25:18; Deuteronomio 13:4; 26:16; 32:46; 1 Samuele 15:22; Romani 6:16-18; 1 Pietro 1:14-16).

Il ritorno a Nazaret (Matteo 2:19-23).

Il ritorno a Nazaret (Matteo 2:19-23).
Charles Colson afferma: “Non è quello che facciamo che conta, ma quello che un Dio sovrano sceglie di fare attraverso di noi. Dio non vuole il nostro successo; Egli ci vuole. Egli non richiede i nostri risultati; esige la nostra obbedienza”.
Ancora una volta in questi versetti vediamo l’obbedienza di Giuseppe, un esempio per tutti noi.
Dio richiede da tutti noi l’obbedienza (Levitico 25:18; Deuteronomio 13:4; 26:16; 32:46; 1 Samuele 15:22; Romani 6:16-18; 1 Pietro 1:14-16).

Fedeltà (Galati 5:22).

Fedeltà (Galati 5:22).
Un postino gallese ha avuto la medaglia dalla regina Elisabetta per la sua fedeltà: non aveva perso un giorno di lavoro in 43 anni di attività. 

La parola “fedeltà”, cioè “pistis” è la stessa parola che usa Paolo altrove in questa lettera tradotta con fede, per l’apostolo questa parola ha un’importanza notevole.

La parola “pistis” porta diversi significati distinti nel Nuovo Testamento, tre dei quali li troviamo in Galati. 

In primo luogo, c'è la fede nel senso del contenuto di base del messaggio cristiano, la fede trasmessa ai santi una volta per sempre (Galati 1:23).

Matt. 2:16-18:La strage dei bambini in Betlemme.

Matt. 2:16-18:La strage dei bambini in Betlemme.
Dopo un breve lasso di tempo passa, Erode si rende conto che i magi non torneranno a dirgli dove stava Gesù, e così egli utilizza le informazioni che ha ricevuto in precedenza dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dai Magi. 

Egli sa dai capi religiosi il luogo di nascita del Messia (2:5-6) e sa dai magi quando nacque Gesù (2:7); con queste informazioni farà uccidere tutti i figli maschi, da due in giù, nella zona di Betlemme.

Dio protegge Gesù dalla collera di Erode, ma non impedisce a Erode la strage di altri bambini.

In questi versetti vediamo la collera di Erode, la crudeltà di Erode, il compimento della profezia della strage dei bambini.

La strage dei bambini in Betlemme (Matteo 2:16-18).

La strage dei bambini in Betlemme (Matteo 2:16-18).
Dopo un breve lasso di tempo passa, Erode si rende conto che i magi non torneranno a dirgli dove stava Gesù, e così egli utilizza le informazioni che ha ricevuto in precedenza dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dai Magi. 

Egli sa dai capi religiosi il luogo di nascita del Messia (2:5-6) e sa dai magi quando nacque Gesù (2:7); con queste informazioni farà uccidere tutti i figli maschi, da due in giù, nella zona di Betlemme.

Dio protegge Gesù dalla collera di Erode, ma non impedisce a Erode la strage di altri bambini.

In questi versetti vediamo la collera di Erode, la crudeltà di Erode, il compimento della profezia della strage dei bambini.

Benevolenza e bontà (Galati 5:22).

Benevolenza e bontà (Galati 5:22).
Continuiamo la nostra serie di predicazioni sul frutto dello Spirito Santo.

La benevolenza e la bontà sono parole strettamente collegate, pertanto vedremo insieme queste due caratteristiche in questa predicazione.

La benevolenza e la bontà si riferiscono entrambi all’atteggiamento favorevole verso il prossimo, indicano un desiderio attivo di riconoscere e soddisfare i bisogni degli altri. 

La benevolenza è un desiderio sincero per la felicità degli altri; la bontà è l'attività per fare avanzare questa felicità. 

La benevolenza (chrēstotēs) è la disposizione interiore, creata dallo Spirito Santo, che ci porta a essere sensibili ai bisogni degli altri, sia fisico, emotivo, o spirituale. 

Si riferisce a essere preoccupati per gli altri, è il desiderio genuino di un credente a trattare gli altri con delicatezza come una nutrice cura teneramente i suoi bambini (1 Tessalonicesi 2:6-7).

La “bontà” (agathōsunē) indica essere buoni verso gli altri, fare del bene agli altri, quindi l’atto di donazione generosa, generosità in azione nei confronti di qualcun altro (cfr. Matteo 20:15).

La bontà comporta atti intenzionali che sono utili agli altri, si riferisce all’eccellenza morale e spirituale che è nota per la sua dolcezza e gentilezza attiva (Romani 15:14; Efesini 5:9; 2 Tessalonicesi 1:11).

La rivendicazione di Gesù riguardo a se stesso (Giovanni 8:48-59)

La rivendicazione di Gesù riguardo a se stesso (Giovanni 8:48-59)
“Gli uomini cercano l’onore gli uni dagli altri, ma è quello da Dio che dobbiamo ricercare”

Perché una persona cerca la gloria?


Da chi una persona cerca la gloria?


In che modo una persona cerca la gloria?


Tre implicazioni importanti riguardo il regno dei cieli (Matteo 13:44-52).

Tre implicazioni importanti riguardo il regno dei cieli (Matteo 13:44-52).
D. Martyn Lloyd-Jones disse: “La chiave per la storia del mondo è il regno di Dio”. 
Non so a che cosa si riferisse di preciso il dottor Jones, ma possiamo dire che tutta la storia gira, oppure è proiettata o può essere capita in relazione al regno di Dio. 

Idee diverse si intrecciano in queste raccolta di parabole. 
Ognuna inizia con la frase: “Il regno dei cieli è simile. ...” 
Questo non significa che il regno è come un uomo, o una perla, una rete o un padrone di casa, ma che il regno è simile a quello che traspare in queste storie. 

Le idee principali di queste parabole sono: (1) Il regno ha un valore enorme (2) vale rinunciare a tutto ciò che una persona ha per esserne partecipi (vv. 44-46). (3) Ci sarà un giudizio finale: i malvagi saranno separati dai giusti e saranno gettati all’inferno (vv.47-50). (4) Infine, i discepoli hanno raggiunto una comprensione che li rende responsabili di insegnare agli altri le nuove verità del regno e le vecchie verità della legge (vv. 51-52).

Noi in questo versetti vediamo tre implicazioni riguardo il regno dei cieli: il valore del regno dei cieli, il verdetto del regno dei cieli e infine la vocazione per il regno dei cieli.

I figli del diavolo (Giovanni 8:42-47)

I figli del diavolo (Giovanni 8:42-47)
“L’inclinazione abituale del cuore dei credenti è al bene, a Dio, alla santificazione, all’obbedienza” (John Owen).

Quali tuoi desideri sono stati soddisfatti?


Quali desideri ti piacerebbe soddisfare?


La parabola delle zizzanie (Matteo 13:24-30, 36-43).

La parabola delle zizzanie (Matteo 13:24-30, 36-43).
Vicino un orologio in una chiesa a Strasburgo, in Germania, ci sono queste parole: “In una di queste ore, il Signore viene”.  
Ci sono moltissimi passi nella Bibbia, come i versetti di questa parabola, che parlano che Gesù un giorno ritornerà, ma non sappiamo quando; proprio perché non possiamo prevedere il momento, dobbiamo essere pronti in ogni momento (C. S. Lewis). 

È molto chiaro che per alcuni quando Gesù ritornerà sarà di salvezza e per altri di giudizio. 
Alla fine della storia umana, come è scritto in questa parabola, Gesù salverà chi gli appartiene e giudicherà chi non gli appartiene. 

In questa parabola notiamo tre aspetti: la semina, la sorpresa dei servi e lo scenario futuro.

I figli di Abramo (Giovanni 8:31-41).

I figli di Abramo (Giovanni 8:31-41).

 “L’attività della verità è liberarci dal peccato” (D. Martyn Lloyd-Jones)

A quali cose, o persone oggi la gente è schiava?


Che cosa significa per te essere liberi? Che cosa non vuol dire?


La parabola dei quattro terreni (Matteo 13:1-23).

La parabola dei quattro terreni (Matteo 13:1-23).
Nei capitoli precedenti, due temi sono stati sottolineati, insieme al conflitto che portano. 

In primo luogo, Gesù è il Figlio unico di Dio (Matteo 11:25-27) e in Lui Dio sceglie di stabilire il suo regno (Matteo 12:28). 

In secondo luogo, i nemici potenti, tuttavia, si oppongono a Lui, gli sono ostili e lo rifiutano (Matteo 11:12; 12:24). 

I discepoli devono lottare con questo dilemma: come può essere possibile che Gesù il Figlio di Dio non è ovunque e sempre convincente? 

Al capitolo 13 Gesù da loro una risposta riguardo questo dilemma con una serie di parabole relative alla natura del Suo regno. 
Tra queste parabole c’è appunto, la parabola “del seminatore”, ma in realtà dovrebbe essere chiamata “dei quattro terreni”, perché l’attenzione è proprio posta sui quattro terreni. 

La validità della testimonianza di Gesù (Giovanni 8:12-30)

La validità della testimonianza di Gesù (Giovanni 8:12-30).
“Tra Gesù e chiunque altro nel mondo non vi è alcuna possibilità di confronto” (Napoleone Bonaparte).

Che tipo di credenziali sono valutati di più dalle persone dove lavori?


Sei mai stato chiamato per testimoniare per il lavoro di qualcun altro? In quale circostanza?



Una donna sorpresa in adulterio (Giovanni 8:1-11)

Una donna sorpresa in adulterio (Giovanni 8:1-11)
“Se gli uomini parlano male di te, vivi in modo che nessuno li crederà” (Anonimo).

Quali peccati pensi che la maggior parte delle persone commettono e pensavano che non avrebbero mai commesso?


Quali attività o comportamenti consideri che siano immorali?


Qual è secondo te la più grande sfida per i matrimoni oggi?



Matteo 2:13-15:Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia.

Matteo 2:13-15: Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia.

Dai magi l’attenzione si sposta alla famiglia di Gesù e a Erode.
Questo episodio è racchiuso nel contesto (Matteo 2:1-23) che contiene il tentativo di Erode di uccidere il suo rivale Gesù, e l’intervento divino nel proteggere Gesù.
Ci sono due grandi temi che si intrecciano: la provvidenza divina o la sua sovranità nella storia della salvezza e la frustrazione continua delle forze del male nel tentativo di distruggere la volontà di Dio. 

Dio governa questo mondo eppure molte persone non credono questo.
Giovanni Calvino disse: “ Non c'è niente di cui è più difficile convincere gli uomini rispetto che la provvidenza di Dio governa questo mondo”.

Un credente, Frederick Nolan, stava fuggendo dai suoi nemici in un periodo di persecuzione in Nord Africa; inseguito da loro per valli e monti, non trovava nessun posto dove nascondersi, fino a quando non cadde esausto in una grotta aspettando che i suoi nemici lo trovassero.
In attesa della sua morte, ha visto un ragno tessere una ragnatela. In pochi minuti, il piccolo insetto aveva tessuto una bellissima rete attraverso la bocca della caverna. Gli inseguitori sono arrivati e si chiesero se Nolan si nascondesse lì, ma vedendo la ragnatela intatta fatta ad arte, pensarono che era impossibile che fosse entrato nella grotta. E così andarono via. Scampato il pericolo, Nolan esclamò: "Dove c'è Dio, una tela di ragno è come un muro, dove Dio non c’è, una parete è come una tela di ragno ".

In questi versetti vediamo l’avvertimento di un angelo del Signore a Giuseppe, l’ascolto di Giuseppe, l’adempimento della profezia.

Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia (Matteo 2:13-15).

Il progetto malvagio di Erode e la fuga in Egitto di Giuseppe e famiglia (Matteo 2:13-15).

Dai magi l’attenzione si sposta alla famiglia di Gesù e a Erode.
Questo episodio è racchiuso nel contesto (Matteo 2:1-23) che contiene il tentativo di Erode di uccidere il suo rivale Gesù, e l’intervento divino nel proteggere Gesù.
Ci sono due grandi temi che si intrecciano: la provvidenza divina o la sua sovranità nella storia della salvezza e la frustrazione continua delle forze del male nel tentativo di distruggere la volontà di Dio. 

L’incredulità dei leader Giudei (Giovanni 7:45-52)

L’incredulità dei leader Giudei (Giovanni 7:45-52)
“Un bastone storto avrà un’ombra storta” (Anonimo)

Perché le persone si uniscono a gruppi, club e associazioni?


A quale gruppo appartieni? Qual è il tuo preferito?


Gesù è il Cristo? (Giovanni 7:25-44)

Gesù è il Cristo? (Giovanni 7:25-44)
Il dubbio genera angoscia, la fede in Gesù Cristo produce pace.

In chi oggi la gente pone la propria fede?


Quali idee tendono a provocare la divisione tra le persone?


Gesù insegna alla festa delle capanne (Giovanni 7:14-24).

Gesù insegna alla festa delle capanne (Giovanni 7:14-24).
“Il legalismo può essere definito come un atteggiamento carnale che si conforma a un codice al fine di esaltare se stesso” Charles Caldwell Ryrie.

Perché secondo te gli uomini danno regole che Dio non ha ordinato?


Dopo che hai giudicato qualcuno o qualcosa dall’apparenza, hai scoperto più tardi che hai sbagliato? Come ti sei sentito?



Matteo 12:25: La rovina dovuta alla divisione.

Matteo 12:25: La rovina dovuta alla divisione.
Durante il periodo della guerra civile americana, sembra che la frase: “Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina” sia stata la più utilizzata frequentemente che in qualsiasi altro momento della storia americana.

Un regno, una città, una casa, e aggiungiamo, una chiesa divisa ha delle gravi conseguenze! 

In questa predicazione vediamo il contesto della parabola, il contenuto e infine nella conclusione ciò che comunica la parabola.

La rovina dovuta alla divisione (Matteo 12:25).

La rovina dovuta alla divisione (Matteo 12:25).
Durante il periodo della guerra civile americana, sembra che la frase: “Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina” sia stata la più utilizzata frequentemente che in qualsiasi altro momento della storia americana.

Un regno, una città, una casa, e aggiungiamo, una chiesa divisa ha delle gravi conseguenze! 

In questa predicazione vediamo il contesto della parabola, il contenuto e infine nella conclusione ciò che comunica la parabola.

Gesù va a Gerusalemme per la festa delle capanne (Giovanni 7: 1-13)

Gesù va a Gerusalemme per la festa delle capanne (Giovanni 7: 1-13)

Il mondo odia Gesù perché Gesù porta alla luce, o mette in evidenza la malvagità del mondo!


Chi sono alcuni dei personaggi più controversi oggi?


Quale personaggio della storia ammiri? Perché?


Gesù mette alla prova i discepoli (Giovanni 6:60-71)

Gesù mette alla prova i discepoli (Giovanni 6:60-71)

Colui che abbandona la fede non l’ha mai avuta veramente!

Che cosa hai iniziato con entusiasmo, ma poi successivamente hai tentato di lasciare, o hai lasciato?


Per quali cause le persone sono pronte a soffrire e persino a morire?


Gesù è il pane della vita (Giovanni 6:25-59).

Gesù è il pane della vita (Giovanni 6:25-59).
La pace è la regolazione deliberata della mia vita alla volontà di Dio.

Che tipo di pane ti piace di più?


In quali situazioni ti senti insicuro?


Come cercano le persone di soddisfare le loro anime?



Gesù cammina sulle acque (Giovanni 6:16-24)

Gesù cammina sulle acque (Giovanni 6:16-24)

“Chi vive nella paura non sarà mai un uomo libero” Orazio.

Qual era la cosa che ti spaventava di più quando eri bambino?


Qual è la situazione più spaventosa che tu abbia mai sperimentato?


Quale passioni, o desideri, o impegno hai diligentemente perseguito nella vita?


Il miracolo di Gesù della moltiplicazione dei pani (Giovanni 6:1-15)

Il miracolo di Gesù della moltiplicazione dei pani (Giovanni 6:1-15)

“Nessuna crisi è più grande di Cristo” John Blanchard.

Qual è la situazione più difficile in cui ti sei mai trovato?


In quali eventi entusiasmanti hai recentemente partecipato? Che cosa li ha resi così entusiasmanti?


Testimonianze su Gesù (Giovanni 5:31-47).

Testimonianze su Gesù (Giovanni 5:31-47).
Viene posta spesso la domanda: “Se il cristianesimo è razionale e vero, perché le persone più istruite non ci credono?” La risposta è semplice: “Non credono perché non vogliono crederci”.

Che cosa motiva le persone a voler essere famose, ricche, di successo, o potenti?


Che cosa rende la testimonianza di qualcuno valida o non valida?


Gesù è più di un semplice uomo (Giovanni 5:16-30).

Gesù è più di un semplice uomo (Giovanni 5:16-30).

“Un uomo che legge il Nuovo Testamento e non vede che Cristo afferma di essere più che un uomo può guardare tutto il cielo a mezzogiorno in una giornata senza nubi e non vedere il sole”. W. E. Biederwolf.


Perché secondo te le persone sono state, sono e saranno perseguitate?


Qual è il tuo ideale di relazione con i tuoi genitori? 


Gesù guarisce un paralitico alla vasca di Betesda (Giovanni 5:1-15).

Gesù guarisce un paralitico alla vasca di Betesda (Giovanni 5:1-15).

“Il legalismo è auto-giustizia. È la convinzione che Dio è soddisfatto con il nostro tentativo di obbedire a un codice morale” Erwin W. Lutzer.

Perché qualcuno potrebbe preferire norme e regolamenti alla libertà?


In che modo i rapporti sono più importanti delle norme e dei regolamenti?


Gesù guarisce il figlio di un ufficiale (Giovanni 4:43-54).

Gesù guarisce il figlio di un ufficiale (Giovanni 4:43-54).
“I miracoli non sono destinati a essere capiti, essi sono destinati a essere creduti” D. Martyn Lloyd-Jones.

Perché per alcune persone i miracoli sono importanti?


Perché alcune persone non credono ai miracoli oggi?



Molti samaritani credono in Gesù (Giovanni 4:39-42)

Molti samaritani credono in Gesù (Giovanni 4:39-42)
“La più alta forma di egoismo è quella di un uomo che si accontenta di andare in cielo da solo”. J. C. Ryle.

Quali persone hanno avuto la più grande influenza nella tua vita?


Quali sono alcune cose che hai creduto sulla base della testimonianza di qualcun altro?


Quali sono alcune cose di cui siamo convinti, o di cui ci possiamo fidare in base alla nostra esperienza personale?


L’arrivo dei discepoli di Gesù (Giovanni 4:27-38).

L’arrivo dei discepoli di Gesù (Giovanni 4:27-38).
“Non possiamo portare il mondo intero a Cristo, ma dobbiamo portare Cristo al mondo intero” John Blanchard

Che cosa deve fare un contadino al fine di godere di un raccolto abbondante?


Sei mai stato consumato da un impegno tanto che hai dimenticato di mangiare?



Pazienza (Galati 5:22).

Pazienza (Galati 5:22).
Una persona pregava così: “Signore dammi pazienza, ma dammela subito!”

Molto probabilmente la pazienza è la virtù che abbiamo più disperatamente bisogno, o più difficile da praticare nella nostra vita.

Che cosa è la pazienza?
Si possono dare diverse definizioni.

Possiamo dire: "La pazienza è l'autocontrollo che non si vendica di un torto ricevuto, o non reagisce con ira”.

Oppure: “La pazienza è accettare benevolmente le carenze degli altri, o e le delusioni”.

Un’altra definizione può essere: "La pazienza è quella qualità potente che permette a una persona di rimanere saldo sotto stress, o pressione”.

Infine: “La pazienza è una resistenza calma che non reagisce alle provocazioni, o alle offese, o ai torti”.

La parola “pazienza” nel greco (makrothumia) indica sopportazione quando siamo provati, quindi assenza di rabbia e di vendetta, tollerare le ferite, o le offese inflitte dagli altri, la volontà calma ad accettare situazioni che sono irritanti e dolorose.

Gesù parla con una donna samaritana (Giovanni 4:1-26)

Gesù parla con una donna samaritana (Giovanni 4:1-26)
“Il Vangelo non è un segreto per essere accumulato, ma una storia da annunciare” Vance Havner.


Come fanno le persone a soddisfare la loro fame e sete dell’anima?


Quali sono i pregiudizi che le persone hanno riguardo la fede?


Nuova testimonianza di Giovanni Battista riguardo a Gesù (Giovanni 3:22-36)

Nuova testimonianza di Giovanni Battista riguardo a Gesù (Giovanni 3:22-36)
Il cristiano maturo è come il grano, più cresce, più piega la testa.


Come ti sentiresti se un amico riceve più riconoscimento di te per qualcosa che avete fatto entrambi?


Quanto pensi sia importante la testimonianza di qualcuno su un evento? Perché?

Gesù e Nicodemo (Giovanni 3:1-21)

Gesù e Nicodemo (Giovanni 3:1-21)
Non tutti quelli che parlano del cielo ci andranno! Esteriormente si identificano con Cristo, ma il loro cuore non è mai stato veramente convertito.  Si aggrappano a una falsa professione di fede, e s’ingannano nel pensare che sono sulla via stretta che conduce alla vita, quando in realtà sono sulla strada larga che conduce alla perdizione (Matteo 7:13-14).

C’è mai stato un momento in cui hai sentito il bisogno di iniziare la vita tutto da capo? Quando, o perché?


Qual è il miglior regalo che hai ricevuto?


Perché le persone non credono a Gesù Cristo?

Gesù purifica il Tempio (Giovanni 2:12-25)

Gesù purifica il Tempio (Giovanni 2:12-25)
“Giovanni ha riportato questo tremendo incidente qui per mettere in primissimo piano della sua storia il grande fatto che Gesù era il Messia di Dio che era venuto a purificare il culto di uomini e donne e per aprire la porta a Dio”. W. Barclay.

Perché Dio richiede la purezza?


Perché molte persone non hanno la consapevolezza della richiesta di purezza di Dio?

Gesù cambia l’acqua in vino (Giovanni 2:1-11).

Gesù cambia l’acqua in vino (Giovanni 2:1-11).
“Un miracolo è per definizione al di là della capacità della scienza di spiegare e deve quindi essere anche al di là della capacità della scienza di confutare”. John Blanchard.

Perché le persone sono interessate a eventi miracolosi, o soprannaturali?


Che cosa rende un evento miracoloso, o soprannaturale?


A quali eventi soprannaturali, o miracolosi hai assistito?


Gesù chiama Filippo e Natanaele (Giovanni 1:43-51).

Gesù chiama Filippo e Natanaele (Giovanni 1:43-51).

“L'incredulità è nell'aria; scetticismo è diventato la moda del periodo”. C.H. Spurgeon.

Come si sentono le persone quando incontrano qualcuno che aspettano per tanto tempo?


Quale personaggio famoso vorresti incontrare? Perché?


Di chi, o che cosa le persone oggi sono scettiche? Perché?


Il Signore è il mio pastore (Salmo 23)

Il Signore è il mio pastore (Salmo 23)

“Desidero sostenere la mia ferma convinzione secondo cui l’unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa”. Franklin Delano Roosevelt.

Di che cosa, o quando si ha paura?


Che cosa di solito si dà per scontato?


Che cosa si desidera più della pace?


Introduzione ai Salmi

Introduzione ai Salmi

Autore
Gli autori dei salmi, dal punto di vista umano, sono diversi: il re Davide compose almeno 73 di 150 salmi, ai figli di Core ne sono attribuiti 10; 12 sono di Asaf, poi troviamo 2 salmi di Salomone, 1 di Mosè; 1 di Eman, 1 di Etan, e poi ci sono salmi anonimi.

Scopo
Il libro dei Salmi sono stati scritti e raccolti per diversi motivi. 
1) Per dare un innario per l’adorazione e la lode d’Israele. 
2) Per presentare un atteggiamento corretto per preghiera e la vera adorazione esprimendo i propri sentimenti davanti al Signore. 
3) Per esporre il futuro dei malvagi e dei giusti: rovina o ricompensa.
4) Per dare un quadro profetico del Messia.
5) Per promuovere il culto esclusivo del Signore.
6) Per consolare, incoraggiare, confermare il credente nelle varie circostanze della vita.

Temi chiave
Il principio della retribuzione
La sovranità di Dio
La natura e la creazione
Il perdono di Dio
Il giudizio di Dio 
Il modo di vivere che vuole Dio
Salmi storici
Salmi imprecatori
Salmi di confessione e di pentimento
Salmi Messianici

Bibliografia

Dr. Gary Staats, Th.D.; Ph.D., Expository Survey of the Scriptures, Old Testament, © 2008 Gary Staats. Database © 2008 WORDsearch Corp.


Hill, A. E. (2009). A Survey of the Old Testament. Grand Rapids, MI: Zondervan.

La Sacra Bibbia con note e commenti di John MacArthur, Nuova riveduta, società Biblica di Ginevra, 2006.


Schultz, S. J., & Smith, G. V. (2001). Exploring the Old Testament. Wheaton, IL: Crossway Books.


Smith, J. E. (1996). The wisdom literature and Psalms (Ps). Joplin, MO: College Press Pub. Co.

I primi discepoli di Gesù (Giovanni 1:35-42).

I primi discepoli di Gesù (Giovanni 1:35-42).
“L'evangelizzazione è il compito continuo di tutta la Chiesa, e non il singolare hobby di alcuni dei suoi membri”. E. Wilson Carlisle

Che cosa ti entusiasma di più? 


Qual è lo scopo della tua vita?

Gesù è l’agnello di Dio (Giovanni 1:29-34).

Gesù è l’agnello di Dio (Giovanni 1:29-34).
“Dio aveva condannato il peccato, ma mai in modo così efficiente come nella morte del Figlio suo”.
C. H. Spurgeon.

Che cosa possiamo concludere dal titolo di una persona? (Per esempio dottore, professore, meccanico, ecc.).


Perché molte persone secondo te non riconoscono di essere peccatori?


Si può essere certi del perdono dei peccati? Perché?


Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (2)

 Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (2) Stiamo meditando su Deuteronomio 2:7. In questo passo troviamo scritto per due volte “tuo Dio”,...

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