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Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Matteo 25:1-13: La parabola delle dieci vergini

 Matteo 25:1-13: La parabola delle dieci vergini  Questa parabola è stata raccontata da Gesù ai Suoi discepoli negli ultimi giorni prima della Sua crocifissione; con il Suo insegnamento Gesù avvertì i discepoli riguardo la fine dei tempi.  La mancanza di un'adeguata preparazione al Suo ritorno è eternamente disastrosa!! Questa parabola sottolinea la necessità di preparazione di fronte a un ritardo inaspettatamente lungo del ritorno di Gesù Cristo. In questa parabola troviamo tre figure: lo sposo che è Gesù Cristo (Matteo 9:15; cfr. Giovanni 3:29; Efesini 5:27; Apocalisse 19:7), che nell’Antico Testamento è Dio (Isaia 54:4–6; 62:5; Geremia 31:32; Osea 2:16,19). Le cinque vergini sagge sono i cristiani fedeli, o vigilanti e le cinque vergini stolte sono i credenti infedeli, o incuranti; e il rifiuto da parte dello sposo di lasciare le stolte fuori dal banchetto nuziale chiudendo loro la porta, è il giudizio finale, alla venuta del Figlio dell'uomo di cui si parla nel passag...

La parabola del moscerino e del cammello (Matteo 23:24)

  La parabola del moscerino e del cammello (Matteo 23:24)  Non sbagli quando scegli di obbedire a Dio!! L'obbedienza a Dio in opposizione alla disobbedienza è una questione di vita, o di morte.  Dio ha dato all'umanità l'innato la possibilità di scegliere: la scelta dell'obbedienza porta la promessa della benedizione della vita; la scelta della disobbedienza porta la maledizione, al giudizio e alla morte (Genesi 2-3; Deuteronomio 11:26-28; 28-30; cfr. Matteo 7:21-27). Sono beati chi obbedisce a Dio! (Luca 11:28; Giacomo 1:25). L’obbedienza a Dio è la prova che una persona è stata salvata! (cfr. Efesini 2:8-10; Tito 2:14) L’obbedienza è la prova che hai conosciuto Dio (cfr. 1 Giovanni 2:4-6). John Blanchard dice: “La prova della fede salvifica non è quanto credi, ma quanto bene ti comporti”. L'obbedienza è il segno distintivo della fede; la vera fede ci spinge e c’impegna all’obbedienza! La vera fede implica l’obbedienza! 

La parabola del gran convito. Le scuse ingiustificabili (Luca 14:15-24).

La parabola del gran convito. Le scuse ingiustificabili (Luca 14:15-24). Il contesto di questa parabola, ruota attorno al pasto, alla cena di Gesù con certi Farisei.  Gesù è stato invitato a pranzo da uno dei principali Farisei (v.1), è l’occasione di parlare dell’umiltà, a non scegliere i primi posti al pranzo delle nozze e poi dice di invitare le persone che non possono contraccambiare: poveri, storpi zoppi e ciechi, il contraccambio sarà reso alla resurrezione dei morti e così sarà beato dice Gesù.  Uno degli invitati, probabilmente un Fariseo, udite queste cose, riguardo la cena, dice beato chi mangerà pane nel regno di Dio futuro, quindi dopo la resurrezione (v.14).  L'idea di benedizione alla risurrezione dei giusti porta uno degli invitati all’affermazione: "Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!" (v.15). L’uomo probabilmente credeva come la maggior parte dei suoi connazionali, che solo i Giudei sarebbero stati invitati al banchetto in ciel...

Marco 4:30-32: La parabola del granel di senape.

Marco 4:30-32: La parabola del granel di senape.  Un pellegrino una volta vinse un regno perché domò un cavallo. Siamo nel 1580 un cavallo selvaggio deviò nel territorio dei Bhuyias che erano molto ricchi in India.  I migliori allevatori di cavalli non furono in grado di imbrigliare questo stallone assolutamente ingovernabile.  Così i Bhuyias decisero di donare il loro paese a chiunque avesse addomesticato questo cavallo. Per molto tempo, non fu trovato nessuno, ma un giorno un pellegrino devoto che passava da quelle parti, seppe dell’offerta e provò a domare il cavallo e vi riuscì, di conseguenza fu eletto governatore di quella parte del paese.  Ancora oggi, i suoi discendenti regnano su una vasta tenuta di 800 miglia quadrate - 1287 chilometri circa - con 200.000 persone, questo perché quel pellegrino domò un cavallo! Anche la Bibbia parla di regni, soprattutto del regno di Dio, ed è grazie a Gesù Cristo che ne possiamo far parte! Gesù ha vinto per noi credenti! “I...

La parabola del granel di senape (Marco 4:30-32).

La parabola del granel di senape (Marco 4:30-32).  Un pellegrino una volta vinse un regno perché domò un cavallo. Nel 1580 un cavallo selvaggio deviò nel territorio dei Bhuyias che erano molto ricchi in India. I migliori allevatori di cavalli non furono in grado di imbrigliare questo stallone assolutamente ingovernabile. Così i Bhuyias decisero di donare il loro paese a chiunque avesse addomesticato questo cavallo. Per molto tempo, non fu trovato nessuno, ma un giorno un pellegrino devoto che passava da quelle parti, seppe dell’offerta e provò a domare il cavallo e vi riuscì, di conseguenza fu eletto governatore di quella parte del paese. Ancora oggi, i suoi discendenti regnano su una vasta tenuta di 800 miglia quadrate (1287 chilometri circa) con 200.000 persone, questo perché domò un cavallo! Anche la Bibbia parla di regno, soprattutto del regno di Dio. “Il regno di Dio” indica il dominio, la signoria regale di Dio.

Cani e porci (Matteo 7:6).

Cani e porci (Matteo 7:6). Qual è il motivo di questa parabola? In precedenza nei vv.1-5, Gesù esorta i credenti a non giudicare gli altri, a non essere ipocriti guardando la pagliuzza dell’occhio degli altri mentre non ci si accorge della trave che è nel proprio occhio. Gesù esorta a togliere prima la trave dal proprio occhio per essere in grado poi di togliere la pagliuzza dall’occhio degli altri. Ora Gesù esorta a non dare ciò che è santo ai cani e le perle ai porci. Alcuni studiosi pensano che tra questa parabola e il discorso precedente non ci sia nessun collegamento, si tratta di un nuovo tema. Mentre altri pensano ci sia un collegamento di equilibrio: è vero che non dobbiamo giudicare nessuno, ma è anche vero che non dobbiamo essere permissivi nelle questioni sacre; il pensiero critico, nel senso di correzione deve comunque essere esercitato, per esempio riguardo i peccati, le eresie, ma va fatto con discernimento. Gesù con questa parabola dice i motivi. Non dobbi...

Matt.7:6: Discernimento spirituale.

Matt.7:6: Discernimento spirituale. Qual è il motivo di questa parabola? In precedenza nei vv.1-5, Gesù esorta i credenti a non giudicare gli altri, a non essere ipocriti guardando la pagliuzza dell’occhio degli altri mentre non ci si accorge della trave che è nel proprio occhio. Gesù esorta a togliere prima la trave dal proprio occhio per essere in grado poi di togliere la pagliuzza dall’occhio degli altri. Ora Gesù esorta a non dare ciò che è santo ai cani e le perle ai porci. Alcuni studiosi pensano che tra questa parabola e il discorso precedente non ci sia nessun collegamento, si tratta di un nuovo tema. Mentre altri pensano ci sia un collegamento di equilibrio: è vero che non dobbiamo giudicare nessuno, ma è anche vero che non dobbiamo essere permissivi nelle questioni sacre; il pensiero critico, nel senso di correzione deve comunque essere esercitato, per esempio riguardo i peccati, le eresie, ma va fatto con discernimento. Gesù con questa parabola dice i motivi. ...

Matt.7:3-5: La pagliuzza e la trave.

 Matt.7:3-5: La pagliuzza e la trave. “Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?  O, come potrai tu dire a tuo fratello: "Lascia che io ti tolga dall'occhio la pagliuzza", mentre la trave è nell'occhio tuo?  Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello”. Verso la fine del 1800 l’astronomo più illustre del mondo, Sir Percival Lowell, era certo c'erano che vi erano canali su Marte. Con il suo telescopio gigante in Arizona, osservava Marte, e vedeva dei canali. Egli era convinto che questi fossero la prova di vita intelligente sul pianeta rosso, forse una razza più antica, ma più saggia di umanità. Le sue osservazioni avevano guadagnato ampia accettazione e nessuno osava contraddirlo. Da quel momento le sonde spaziali hanno orbitato Marte e sono sbarcate sulla sua superficie. L'intero pianeta è stato ...

La pagliuzza e la trave (Matteo 7:3-5).

La pagliuzza e la trave (Matteo 7:3-5). “Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?  O, come potrai tu dire a tuo fratello: "Lascia che io ti tolga dall'occhio la pagliuzza", mentre la trave è nell'occhio tuo?  Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello”. Verso la fine del 1800 l’astronomo più illustre del mondo, Sir Percival Lowell, era certo c'erano che vi erano canali su Marte. Con il suo telescopio gigante in Arizona, osservava Marte, e vedeva dei canali. Egli era convinto che questi fossero la prova di vita intelligente sul pianeta rosso, forse una razza più antica, ma più saggia di umanità. Le sue osservazioni avevano guadagnato ampia accettazione e nessuno osava contraddirlo. Da quel momento le sonde spaziali hanno orbitato Marte e sono sbarcate sulla sua superficie. L'intero pianeta è stat...

Come il Signore (Matteo 10:24-25; Luca 6:40; Giovanni 13:16; 15:20).

Come il Signore (Matteo 10:24-25; Luca 6:40; Giovanni 13:16; 15:20). Le persone di questo mondo hanno i propri guru, maestri a cui guardano, il cristiano guarda solo Gesù Cristo: il Maestro e il Signore! “Il servo non è più grande del suo signore”, il principio di questa parabola nelle sue varie forme, è ripetuta più volte nella Bibbia. Per quale motivo? Cosa significa? Come possiamo applicarle alla nostra vita oggi? Di questa parabola vediamo le versioni, i contesti dove è stata detta, e infine gli insegnamenti.

Un tesoro in cielo (Matteo 6:21).

Un tesoro in cielo (Matteo 6:21). “Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore”. Questo versetto è raramente considerato, o messo nella categoria delle parabole. Ma può essere considerato una parabola perché come le parabole  è un modo di dire conciso e istruttivo, che coinvolge una somiglianza, o un confronto con la forza percettiva, o ammonitrice " ( Thayer ). Gli esseri umani hanno un istinto ad accumulare cose che ritengono abbia un valore duraturo, sono naturalmente orientati, fortemente inclini a ricercare e a godere i beni materiali.  John Stott disse: " Le ambizioni mondane hanno un forte fascino per noi. L'incantesimo del materialismo è molto difficile da rompere ". Il materialismo è un idolo, ci sono diversi motivi per cui la gente accumula ricchezze sulla terra. • Sicurezza. Alcuni pensano che la ricchezza ci dia una sicurezza nella vita. • Valore personale, autostima. Beni materiali e ricchezze spesso indicano che le person...

Matteo 6:21: Un tesoro in cielo.

Matteo 6:21: Un tesoro in cielo. “Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore”. Questo versetto è raramente considerato, o messo nella categoria delle parabole. Ma può essere considerato una parabola perché come le parabole  è un modo di dire conciso e istruttivo, che coinvolge una somiglianza, o un confronto con la forza percettiva, o ammonitrice ( Thayer ). Gli esseri umani hanno un istinto ad accumulare cose che ritengono abbia un valore duraturo, sono naturalmente orientati, fortemente inclini a ricercare e a godere i beni materiali.  John Stott disse: " Le ambizioni mondane hanno un forte fascino per noi. L'incantesimo del materialismo è molto difficile da rompere ". Il materialismo è un idolo, ci sono diversi motivi per cui la gente accumula ricchezze sulla terra. • Sicurezza. Alcuni pensano che la ricchezza ci dia una sicurezza nella vita. • Valore personale, autostima. Beni materiali e ricchezze spesso indicano che le persone hanno ...

Un ascolto autentico: La parabola del seminatore.

Marco 4:1-20. Un ascolto autentico: La parabola del seminatore.  Gesù insegnava molte cose in parabole. “Parabole” (parabolais) viene da una parola greca (parabállō) significa “mettere accanto”, cioè insegnare mettendo accanto una similitudine, un confronto, fare un paragone con esempi familiari, comuni all’esperienza umana e sociale  dell’epoca, per insegnare una verità morale o spirituale. Le parabole era una maniera giudaica di insegnare. (Giudici 9:8-15; 2 Samuele 12:1-4; Ezechiele  17:1-24; Zaccaria 4:2-10, 11-14). I Vangeli registrano sessanta parabole diverse di Gesù, la maggior parte le troviamo, in Matteo e Luca, meno in Marco, e nessuno in Giovanni. In questa parabola noi vediamo quattro tipi di persone che si trovano in ogni chiesa!

Luca 18:9-14: La parabola del fariseo e del pubblicano.

Luca 18:9-14: La parabola del fariseo e del pubblicano. Dal modo di pregare possiamo vedere che tipo di rapporto abbiamo con Dio! Luke Timothy Johnson scrive: “La preghiera non è un esercizio di pietà facoltativo, eseguito per dimostrare il rapporto che uno intrattiene con Dio. È essa stessa il rapporto con Dio. Il modo in cui  uno prega pertanto rivela lo stato di tale rapporto”. Quindi il tuo modo di pregare rivela il tipo di rapporto che hai con Dio! In questi versetti vediamo il tipo di rapporto di due uomini che hanno con Dio attraverso la loro preghiera! L’enfasi della preghiera è il modo di porsi davanti a Dio, quindi deve essere fatto con l’umiltà e Dio ci approverà. Noi in questa parabola vediamo che Dio approva la preghiera fatta con umiltà e non quella fatta con orgoglio, vale a dire colui, che vuole essere ascoltato per i propri meriti, colui che confida nelle proprie opere ! Il brano quindi è polemico contro l’arroganza, l’orgoglio e incoraggia l’umiltà. Vedi...

Matteo 11:16-19: I fanciulli sulla piazza di mercato.

Matteo 11:16-19: I fanciulli sulla piazza di mercato.  Un commerciante di auto in una cittadina della Norvegia del nord vicino al circolo polare artico, ha perso l’occasione di vendere sedici auto. Un giovane uomo con un maglione blu, tuta e stivali di gomma, entrò nella sua concessionaria e chiese al rivenditore: “Avete delle auto a portata di mano?” “Certo che li abbiamo” rispose il venditore. “Voglio sedici auto, se mi piace il modello!”. “Non ho tempo per gli scherzi” rispose il venditore, cacciandolo fuori. L'uomo esce e va sul lato opposto della strada, dove c’era un altro rivenditore di auto con una marca diversa. Chiede la stessa cosa e stavolta è preso seriamente e quindi compra le sedici auto. Chi era questo uomo? Era un uomo che per conto di un peschereccio di sedici membri, visto, che la stagione delle aringhe era andata bene, decisero tutti, insieme di comprare le  auto per avere il massimo sconto.  Lo scetticismo del primo rivenditore gli è costato di n...

Il ricco stolto.

Luca 12:13-21: Il ricco stolto.  Blaise Pascal scriveva: “ Tutti gli uomini, nessuno eccettuato, cercano di essere felici, per quanto impieghino mezzi diversi, tutti tendono a questo fine. Quelli che spinge alcuni ad andare alla guerra, e altri a non andarci, è sempre questo desiderio, presente negli uni come negli altri, sebbene accompagnato da opinioni diverse. La volontà non fa mai il minimo passo se non verso quest’oggetto. È il movente di tutte le azioni di tutti gli uomini, anche di quelli che s’impiccano ”. Tutti ricerchiamo la felicità! Il punto è come e dove trovarla. Molti fin dall’antichità considerano la felicità come il fine ultimo dell’uomo ed è vista come uno stato di completa soddisfazione derivante dal possesso. Perciò, per molti la felicità, è nell’avere ricchezze e goderle, per questo motivo si ama e si ricerca di accumulare sempre più soldi. Ma come ha detto qualcuno con i soldi, puoi comprare tutto dovunque vai, tranne che la felicità!!

La parabola del buon Samaritano.

Luca 10:25-37: La parabola del buon Samaritano.  Guardando i telegiornali, o dei reportage, o leggendo i giornali, ci rendiamo conto che la sofferenza è grande nel mondo. Ci sono molte associazioni umanitarie onlus (senza scopo di lucro) in diversi campi e così ci sono molte associazioni di filantropia. La parola “Filantropia” indica un sentimento di amore (φιλία, filìa) nei confronti degli esseri umani ( ἄνϑρωπος, ànthropos).  Nell'uso corrente un filantropo è una persona generosa che fa attività di beneficenza. Uno di questi è Bill Gates il fondatore di Microsoft si è ritirato dagli affari per dedicarsi a un’associazione da lui fondata  nel Gennaio del 2008 la “Bill & Melinda Gates Foundation”, oggi, rappresenta l’istituzione filantropica più ricca al mondo, con circa 37,3 miliardi di dollari è considerata la fondazione più grande del mondo ed è attiva nella ricerca medica, nella lotta all'AIDS e alla malaria, nel miglioramento delle condizioni di vita nel ter...

La parabola dei lavoratori delle diverse ore.

Matteo 20:1-16. La parabola dei lavoratori delle diverse ore.  F.W. Beare ha dato un titolo diverso a questa parabola l’ha chiamata: “Il datore di lavoro eccentrico”. Indubbiamente  è un datore di lavoro particolare, fuori dalla norma, che fa del suo ciò che vuole(v.15), ma è di gran cuore che ha compassione e comprensione nei riguardi dei bisognosi (Salmi 145:14-16; Matteo 7:11; Giacomo 1:17). Perché Gesù raccontò questa parabola? Questa parabola è simile alla parabola del figliol prodigo (Luca 15:3) nel senso che il fratello (i capi religiosi) era gelosi per l’accoglienza che il padre (Dio) fece al fratello (peccatori) pentito ritornato a casa. Quindi in entrambe le parabole vediamo il contrasto che c’è fra chi riceve e merita un giusto trattamento e chi non merita nulla, ma gli è concesso tutto e sulla gelosia che ne risulta da parte sia dei primi lavoratori nel caso di questa parabola e del fratello nel caso del figliol prodigo. Questa parabola viene dopo la dichiarazi...

L'amico a mezzanotte, un incoraggiamento alla preghiera

Luca 11:5-13: L’amico a mezzanotte, un incoraggiamento alla preghiera. Il contesto immediato di questa parabola è costituito da una serie di episodi e di precetti sulla preghiera. Gesù dava priorità alla preghiera e come era solito fare, andò in disparte per pregare (v.1; cfr. Marco 1:35; Matteo 14:23; Luca 5:16; 6:12;9:18), egli aveva il piacere e sentiva il bisogno di avere comunione con il Padre! Gesù era “Gesù”, eppure non trascurava la preghiera, perché conosceva l’importanza di questo prezioso strumento. Se Gesù il Figlio di Dio pregava tanto, noi lo dovremmo fare a maggior ragione! Quando Gesù ebbe finito, un discepolo gli chiese di insegnare loro a pregare.  Questa parabola, infatti, si inserisce proprio tra il modello che Gesù dà della preghiera, cioè il Padre nostro, e la promessa dell’esaudimento alle richieste (vv.9-11).  Questa parabola sottolinea la libertà e la persistenza nella preghiera, ed è quindi un incentivo a pregare, a chiedere.

La parabola delle zizzanie.

Matteo 13:24-30, 36-43: La parabola delle zizzanie. Vicino un orologio in una chiesa a Strasburgo, in Germania, ci sono queste parole: “In una di queste ore, il Signore viene”.  Ci sono moltissimi passi nella Bibbia come in questi versetti di questa parabola, che parlano che Gesù un giorno ritornerà, ma non sappiamo quando; proprio perché non possiamo prevedere il momento, dobbiamo essere pronti in ogni momento (C. S. Lewis). È molto chiaro che per alcuni quando Gesù ritornerà sarà di salvezza e per altri di giudizio. Alla fine della storia umana, come è scritto in questa parabola, Gesù salverà chi gli appartiene e giudicherà chi non gli appartiene. In questa parabola notiamo tre aspetti: La semina, la sorpresa dei servi e lo scenario futuro.