Giovanni 10:11-18: Gesù è il buon Pastore (2) Il Buon Pastore ha un cuore per le Sue pecore.
Nella predicazione precedente (Giovanni 10:1-6), abbiamo visto che il Buon Pastore ha una relazione intima con le Sue pecore.
L’immagine che troviamo in questi versetti (vv.11-18), è ancora la pastorizia nell’aperta campagna, dove il pastore deve essere pronto a dare la propria vita per proteggere le sue pecore dagli animali predatori.
In primo luogo questi versetti ci parlano del:
I SACRIFICIO DEL BUON PASTORE
Nei vv.11-12 leggiamo: “Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde”.
Per due volte nei versetti 11 e 14 leggiamo che Gesù dice di se stesso di essere il Buon Pastore.
“Buon” (kalós) si riferisce alla qualità del Suo carattere che è nobile, ineccepibile, irreprensibile, eccellente, che è assolutamente degno di fiducia.
Descrive una qualità morale positiva, con l'implicazione di essere valutato favorevolmente.
Gesù non è un buon pastore, come se fosse uno dei tanti del suo genere.
Egli esclusivamente è il Buon Pastore!!! Unico nel Suo Genere!
Perché “il Buon Pastore?”
Perché non semplicemente “il pastore delle pecore” come nel v.2?