Osea 1:8-9: Lo-Ammi non siete il mio popolo
Ci sono molti simboli nella vita che rappresentano qualcosa, per esempio la ‘Croce Rossa’ sul fondo bianco è simbolo dell’organizzazione mondiale per il soccorso dei feriti e dei rifugiati di guerra.
Nella storia ci sono stati simboli davvero particolari come per esempio quella di una scritta su una tomba.
A Stroudsburg, in Pennsylvania, c'è la tomba di un soldato della Guerra Civile. La pietra porta la data della sua nascita e morte, e ci sono scritte queste parole: "Il sostituto di Abraham Lincoln". Nel dolore e nell'angoscia della guerra, rendendosi conto che migliaia e migliaia di soldati stavano morendo al suo posto sul campo di battaglia, il presidente Lincoln scelse di onorare un particolare soldato come suo sostituto e di renderlo un simbolo, per così dire, del fatto che i soldati che morivano in battaglia morivano perché altri potessero vivere.
Ora, come abbiamo visto già precedentemente nel capitolo 1 di Osea, i nomi dei figli di Osea, secondo come voleva il Signore, erano simbolici.
Dopo aver divezzato Lo-Ruama, Gomer concepì e partorì un figlio, è ancora una volta il Signore ordinò a Osea come doveva chiamarlo; il nome del terzo figlio simboleggia la repulsione del Signore, ci troviamo davvero davanti parole molto forti.
John Goldingay riguardo questo v.9 scrive: “Nessun altro profeta usa tali parole”.
In questa predicazione, noi vediamo: il significato, la ragione e il rifiuto del nome.