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Visualizzazione dei post con l'etichetta pazienza

Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Lamentazioni 3:26: Il valore dell'attesa silenziosa

 Lamentazioni 3:26: Il valore dell'attesa silenziosa  Immagina un bambino che aspetta una festa di compleanno tanto attesa. La torta è pronta, i palloncini sono gonfiati e gli amici sono invitati, ma i genitori dicono che devono aspettare ancora un po'. Il bambino si agita per l'eccitazione e il terrore, incerto se la festa avrà davvero luogo! Ma alla fine, il momento gioioso arriva; le risate riempiono l'aria e gli amici emergono dietro la porta. Proprio come quel bambino, spesso sentiamo il peso dell'attesa, ma come dice Lamentazioni 3:26: "È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore".  Questo versetto ci ricorda il valore dell’attesa fiducioso e pazienza nella salvezza del Signore durante i periodi di sofferenza e incertezza, quando la vita sembra opprimente. Questo versetto si colloca all’interno di una delle sezioni più speranzose del libro delle Lamentazioni, un testo che altrimenti è caratterizzato da profondo dolore e lamento per la devast...

Romani 15:4: Come conservare la speranza

 Romani 15:4: Come conservare la speranza Fëdor Dostoevskij disse: “Totalmente senza speranza non si può vivere. Vivere senza speranza significa cessare di vivere”. La speranza è una forte energia che ci motiva nella vita, e questo vale soprattutto con la vita cristiana. In questo versetto vediamo come conservare la speranza. Il contesto di questo passo è sull’unità dei credenti. I più forti devono sopportare le debolezze dei deboli e non agire per compiacere se stessi, ma per compiacere al prossimo nel bene per l’edificazione. Cristo è l'esempio perfetto di qualcuno che ha sempre agito considerando gli altri, anche a costo della morte (Romani 15:1–3).  Cristo ha ricevuto tutto e ha servito tutti, forti e deboli, Giudei e Gentili, e i cristiani devono fare lo stesso gli uni con gli altri (Romani 15:7–9).  Secondo Paolo, i cristiani Giudei dovrebbero essere grati per la fedeltà di Dio nel mantenere le promesse fatte a Israele.  I cristiani Gentili dovrebbero essere gr...

La natura di Dio : Gli attributi comunicabili (2)

 La natura di Dio: Gli attributi comunicabili (2) Stiamo ancora considerando gli attributi comunicabili di Dio, vale a dire quegli attributi di Dio che trasmette in una certa misura agli uomini.  Gerard Van Groningen scrive: “Gli attributi comunicabili trovano qualche riflesso o analogia negli esseri umani creati a immagine di Dio”. Leggi e rispondi alle domande 1. Amore -Amorevolezza Dio è amore (1 Giovanni 4;8,16). L'amore di Dio è un attributo comunicabile in quanto è comunicato all’umanità e deve essere imitato dall'umanità.  In quanto destinatari dell'amore divino, i credenti ameranno sia a Dio che agli altri (Matteo 22:39-40), anche ai nemici (Matteo 5:44). Con le Sue stesse azioni, Dio insegna all’umanità ad amare attivamente, concretamente e in modo sacrificale (cfr. per esempio Efesini 5:1-2; 1 Giovanni 3:16). Tim Shenton scrive: “Dio non è semplicemente amorevole, Egli è l'amore stesso, la personificazione dell'amore perfetto, il che implica una responsabi...

Salmo 40:1: Aspettando la risposta con fede

Salmo 40:1:  Aspettando la risposta con fede  “Ho pazientemente aspettato il SIGNORE, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido”. Dai vv.1-10 Davide ringrazia il Signore perché ha risposto alla sua preghiera, ma è anche una testimonianza su Dio, testimonia la grande liberazione che ha operato per lui in risposta alla sua preghiera, ma non lo ha fatto subito (vv. 1–3). “Ed egli si è chinato su di me”, è un’espressione davvero molto bella e significativa. Questa immagine antropomorfica indica che il Signore si è abbassato per ascoltare il grido di Davide, ha teso il “Suo orecchio” (cfr. per esempio Salmi 17:6; 31:2; 39:12), come quando qualcuno si piega in avanti per ascoltare ponendo l’orecchio vicino alla bocca di chi parla per sentirlo meglio. Dio è attento a chi umilmente si avvicina a Lui! In Isaia 57:15 leggiamo: “Infatti così parla Colui che è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e che si chiama il Santo. ‘Io dimoro nel luogo eccelso e santo, ma sto...

Osea 1:8-9: Lo-Ammi non siete il mio popolo

 Osea 1:8-9: Lo-Ammi non siete il mio popolo Ci sono molti simboli nella vita che rappresentano qualcosa, per esempio la ‘Croce Rossa’ sul fondo bianco è simbolo dell’organizzazione mondiale per il soccorso dei feriti e dei rifugiati di guerra. Nella storia ci sono stati simboli davvero particolari come per esempio quella di una scritta su una tomba. A Stroudsburg, in Pennsylvania, c'è la tomba di un soldato della Guerra Civile. La pietra porta la data della sua nascita e morte, e ci sono scritte queste parole: "Il sostituto di Abraham Lincoln". Nel dolore e nell'angoscia della guerra, rendendosi conto che migliaia e migliaia di soldati stavano morendo al suo posto sul campo di battaglia, il presidente Lincoln scelse di onorare un particolare soldato come suo sostituto e di renderlo un simbolo, per così dire, del fatto che i soldati che morivano in battaglia morivano perché altri potessero vivere. Ora, come abbiamo visto già precedentemente nel capitolo 1 di Osea, i n...

Ebrei 11:11-12: La fede di Sara.

Ebrei 11:11-12: La fede di Sara. Diverse persone quando arriva il momento delle tenebre, la loro fede smette di brillare! La fede va esercitata anche nelle situazioni più difficili, e scoraggianti, questo c’insegna la fede di Sara. Altresì vediamo la potenza della fede, esercitata da una donna anziana e fragile, quindi una fede pratica nelle promesse di Dio. Ci sono persone che parlano di fede, studiano la fede, ma non la praticano, la loro fede non è attiva. Cominciamo a vedere: I IL CONCEPIMENTO. Dal momento che Sara, come moglie di Abraamo, ha avuto un ruolo essenziale per la realizzazione della promessa relativa alla discendenza, viene menzionata in questa lista di fede.  Ma il concepimento di Sara è una:

1 Corinzi 13:7: Ciò che fa’ l’amore (seconda parte).

1 Corinzi 13:7: Ciò che fa’ l’amore (seconda parte). “Crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa”. Paolo continua a parlare di ciò che fa’ l’amore. (1) L’amore crede ogni cosa. “Crede” (pisteuei) è avere fiducia, essere convinti. Amare non significa che una persona che ama crederà che il nero sia bianco, o viceversa, ma significa piuttosto che nei casi dubbi, lui o lei non sospetterà male degli altri, l’amore non è sospettoso. È facile pensare al peggio, ma amare significa credere il meglio e non il peggio. Questo non significa essere ingenui e creduloni, o lasciarsi ingannare dalle falsità di una persona, ma l’amore è sempre pronto a concedere il beneficio del dubbio, opterà a essere favorevoli senza sospettare il male, questo è il significato di “crede ogni cosa”. L'amore non perde mai la fiducia, crede sempre il meglio sulle altre persone. Ancora più importante, amare significa credere che Dio può operare in modo potente in una persona, anche quando tutto se...

1 Corinzi 13:4: Ciò che l’amore è.

1 Corinzi 13:4: Ciò che l’amore è.  “L'amore è paziente, è benevolo”.  Il contesto di questi versetti ci dice che senza amore i nostri doni spirituali e le nostre azioni non hanno valore! Oggi l'amore è un termine vago e usato male. L'amore è una questione di comportamento, non solo sentimento, o sensazione. Paolo descrive l’amore iniziando con una doppia descrizione dell’amore di Dio, che per mezzo di Cristo si è mostrato paziente e benevolo nei confronti di coloro che meritano, invece il giudizio divino.  L'implicazione ovvia è: questo amore, l’amore di Dio deve caratterizzare il suo popolo, l’amore gli uni verso gli altri.

Pazienza (Galati 5:22).

Pazienza (Galati 5:22). Una persona pregava così: “Signore dammi pazienza, ma dammela subito!” Molto probabilmente la pazienza è la virtù che abbiamo più disperatamente bisogno, o più difficile da praticare nella nostra vita. Che cosa è la pazienza? Si possono dare diverse definizioni. Possiamo dire: "La pazienza è l'autocontrollo che non si vendica di un torto ricevuto, o non reagisce con ira”. Oppure: “La pazienza è accettare benevolmente le carenze degli altri, o e le delusioni”. Un’altra definizione può essere: "La pazienza è quella qualità potente che permette a una persona di rimanere saldo sotto stress, o pressione”. Infine: “La pazienza è una resistenza calma che non reagisce alle provocazioni, o alle offese, o ai torti”. La parola “pazienza” nel greco (makrothumia) indica sopportazione quando siamo provati, quindi assenza di rabbia e di vendetta, tollerare le ferite, o le offese inflitte dagli altri, la volontà calma ad accettare ...

Abacuc 2:2-3: Siamo chiamati ad aspettare i tempi di Dio.

Abacuc 2:2-3: Siamo chiamati ad aspettare i tempi di Dio. “Il SIGNORE mi rispose e disse: ‘Scrivi la visione, incidila su tavole, perché si possa leggere con facilità; perché è una visione per un tempo già fissato; essa si affretta verso il suo termine e non mentirà; se tarda, aspettala; poiché certamente verrà; e non tarderà’”. Abacuc è perplesso riguardo al fatto che in Giudea, la giustizia era scomparsa. Il profeta invoca l’intervento di Dio e chiede perché la cattiveria è impunita (Abacuc 1:1-4). Dio risponde che avrebbe inviato i Caldei per punire Giuda (Abacuc 1:5-11). Ma Abacuc reagisce ancora con perplessità: perché Dio si sarebbe servito di un popolo malvagio, i Caldei, per giudicare un popolo più giusto, i Giudei? (Abacuc 1:12-2:1). Dio risponde che avrebbe giudicato anche i Caldei (Abacuc 2:2-20). Il successo dei malvagi non può offuscare la gloria di Dio! Dio rassicura Abacuc: l’adempimento del giudizio dei Caldei ha un tempo stabilito, quindi la rivelazione di Di...