Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista. La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori. Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7: “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
Giosuè 24:14-28: Io e la casa mia serviremo il Signore. In questo testo, troviamo tredici volte scritta la parola: “servire” come verbo o come sostantivo. “Servire” (ʿāḇaḏ) nell’Antico Testamento ha il significato basilare di lavorare, faticare come uno schiavo (Esodo 21:6). I servi appartenevano ad altre persone ed erano impiegati appunto nel servirli (Genesi 21:25; 24:35). “Servire” contiene almeno due elementi chiave: l'azione (il servitore come" lavoratore") e l'obbedienza. “Servire” è anche impiegato in senso cultuale, nell’offrire sacrifici a Dio (Esodo 3:12; 23:24-25;). In questo testo, “servire” può essere in senso cultuale, di adorazione (cfr. Giosuè 22:26-27; 23:7; Numeri 3:7-10; Isaia 19:21), oppure può esprimere la relazione tra il popolo e Dio che è il Signore al quale bisogna essere obbedienti e sottomessi, il fare quello che il Signore dice di fare, come un compito da svolgere come per esempio i profeti (Esdra 9:10-11; 2 Re 17:13; Geremia 7:25-28;...