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Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Osea 2:9-13 Il giudizio di Dio per il suo popolo idolatra

  Osea 2:9-13 Il giudizio di Dio per il suo popolo idolatra Leon Morris diceva: "L'amore non è mai duro, ma può essere severo". Così è l’amore di Dio! Non significa che non ci disciplini severamente quando è necessario! (cfr. per esempio Ebrei 12:4-11). Nel precedente studio abbiamo visto che il Signore rimprovera il Suo popolo che ha commesso due mali: non lo riconoscevo come Colui che provvedeva la prosperità, ma Baal e ciò che il popolo riceveva dal Signore lo offriva ai Baal. Il popolo peccava d’idolatria! Per il suo adulterio spirituale, ora l’attende il giudizio inevitabile di Dio!  Di questo parlano i vv.9-13. Ora, quando leggiamo i profeti, dobbiamo tenere sempre presente che il loro messaggio era fondato sul patto (o alleanza) che Dio aveva stabilito con Israele. Il giudizio minacciato era secondo quello che era stato stipulato sul monte Sinai attraverso Mosè su iniziativa del Signore che aveva liberato Israele dalla schiavitù d’Egitto (cfr. per esempio Esodo 19-...

Aggeo 2:15-19: Un appello alla riflessione

Aggeo 2:15-19: Un appello alla riflessione Aggeo 2:10–19 è il terzo discorso profetico nel libro, ed è indirizzato ai sacerdoti (v.11). Nei versetti 15-19, benché gli inviti alla riflessione sono tre, vediamo in definitiva due appelli alla riflessione: una riguarda il passato e l’altra il futuro. Il punto di queste riflessioni riguarda la maledizione che si trasforma in benedizione quando ritorniamo di nuovo a Dio. I IL PRIMO APPELLO ALLA RIFLESSIONE: IL PASSATO (vv.15-17)  Il v.15 dice: “Ora riflettete bene su ciò che è avvenuto fino a questo giorno, prima che si cominciasse a mettere pietra su pietra nel tempio del Signore!”. La Nuova Diodati traduce:”Ora considerate bene da questo giorno in avanti, prima che si mettesse pietra su pietra nel tempio dell'Eterno”. “Ora”, in realtà è: “Ma ora” (weʿattâ- congiunzione avversativa) indica una connessione con il discorso precedente dell’impurità del popolo.  Può avere anche un senso conclusivo di quanto...

Deuteronomio 30:15: Scegliere Dio.

Deuteronomio 30:15: Scegliere Dio. “Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male”. La vita è piena di scelte. Non affrontiamo mai un giorno senza scelte. Gli esperti ci dicono che prendiamo oltre cento decisioni ogni giorno. Per esempio, decidiamo a che ora alzarci, quali vestiti indossare, cosa mangiare, ecc. Ci sono anche scelte importanti nella vita: le amicizie, se sposarsi oppure no, con chi sposarsi, dove vivere e così via. Ma c’è una scelta più importante delle altre: la scelta più significativa che ogni essere umano può fare è la scelta dove passare l’eternità; tra amare e servire Dio, oppure ignorarlo. La Bibbia ci dice che davanti a noi ci sono due alternative: Dio, o gli idoli, la benedizione e la prosperità, o la maledizione e l’avversità (cfr. Deuteronomio 11:26-28), la vita, o la morte. In questa sintesi, Mosè ha sfidato la nazione, sotto forma di comando (vv.16,19) a seguire il patto con Dio.

Deuteronomio 30:3: Il Signore ti accoglierà!

Deuteronomio 30:3: Il Signore ti accoglierà! “Il SIGNORE, il tuo Dio, farà ritornare i tuoi dalla schiavitù, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo fra tutti i popoli, fra i quali il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà disperso”. In qualche tempo futuro, quando la disobbedienza del popolo avrebbe attirato la maledizione di Dio secondo il patto (Levitico 26:14-39; Deuteronomio 28:15-69), e il popolo sarà stato disperso tra le nazioni straniere, dopo aver ricordato la benedizione e la maledizione secondo il patto, ci sarebbe stata una svolta. In primo luogo, il popolo si convertirà al Signore, cioè  avrà un cambiamento di orientamento (vv.1-2; cfr. Deuteronomio 4:30), cioè un'inversione dei modelli di comportamento del passato, per esempio possiamo ricordare: allontanarsi dalla Sua via (Deuteronomio 9:12), o  servire altri dèi (Deuteronomio 11:16; 29:25-26), o abbandonare il Signore (Deuteronomio 28:20), o il suo patto (Deuteronomio 29:24). In secondo luogo

Aggeo 1:5-6: Avere non significa godere!

Aggeo 1:5-6: Avere non significa godere! “Ora così parla il SIGNORE degli eserciti: ‘Riflettete bene sulla vostra condotta!  Avete seminato molto e avete raccolto poco; voi mangiate, ma senza saziarvi; bevete, ma senza soddisfare la vostra sete; vi vestite, ma non c'è chi si riscaldi; chi guadagna un salario mette il suo salario in una borsa bucata’”. Nel 538 a.C. con l’editto di Ciro, i primi ebrei ritornano in Giudea dall’esilio in Babilonia. Tre distinti gruppi di esuli tornarono a Gerusalemme per ricostruire la città. Il primo gruppo fu guidato sotto la guida politica di Zorobabele e la leadership religiosa del sacerdote Giosuè (Esdra 1-6). Intorno al 538 a.C. i rimpatriati cercarono di ricostruire il tempio distrutto (Esdra 3:1-4:5), ma dovettero ben presto confrontarsi con l’opposizione dei nemici locali, lo scoraggiamento e la mancanza di risorse (Esdra 4:1-24). È stato solo dopo i ministeri dei profeti Aggeo e Zaccaria che la costruzione del secondo tempio fu finalme...

Geremia 1:11-12: Dio vigila sulla sua parola per mandarla a effetto.

Geremia 1:11-12: Dio vigila sulla sua parola per mandarla a effetto. “Poi la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Geremia, che cosa vedi?» Io risposi: «Vedo un ramo di mandorlo».  E il SIGNORE mi disse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto»”. Geremia è chiamato da Dio a essere un Suo profeta, operò in Giudea. Il popolo di Giuda era spiritualmente corrotto e idolatra (cfr. Geremia 1:16; 2).  In questi versetti leggiamo che Geremia vede un oggetto che può sembrare insignificante: un ramo di mandorlo. Non si capisce bene se Geremia stesse facendo una passeggiata in campagna dove vi erano degli alberi di mandorle, oppure se ebbe una visione interiore. “Mandorlo” in ebraico (šāqēḏ) indica colui che veglia. Il mandarlo era indicato in ebraico come l’albero che vigila, perché comincia a fiorire prima di tutti gli altri alberi, già da Gennaio, mentre gli altri alberi sembrano ancora dormire. Così Dio chiama Geremia e l...