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Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Salvatore

Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...

Luca 4:14-15: Dalla Galilea al mondo, il viaggio che illumina le vite

 Luca 4:14-15: Dalla Galilea al mondo, il viaggio che illumina le vite In un angolo remoto dell’Impero Romano, in una regione spesso disprezzata e considerata marginale, un giovane Ebreo iniziò un viaggio che avrebbe cambiato il corso della storia.  Gesù, il Figlio di Dio, scelse la Galilea come palcoscenico per il Suo ministero.   Immaginate un faro che illumina una costa buia e tempestosa, così fece Gesù, portando la luce della speranza e della verità in Galilea e zone limitrofe, immerse nelle tenebre. Perché proprio lì? E qual è stato l'impatto del Suo insegnamento?  In questo messaggio, esploreremo il significato profondo del ritorno di Gesù in Galilea e come il Suo insegnamento continua a risuonare nelle nostre vite oggi. I IL RITORNO (v.14)  Nel v.14 leggiamo:“Se ne tornò in Galilea”. Ci aspetteremmo che un ministero messianico iniziasse a Gerusalemme, il centro dell’autorità e del potere religioso, ma l’opera di Gesù iniziò in un luogo disprezzato come la...

Luca 4:14: Il ruolo dello Spirito Santo nella missione di Gesù

 Luca 4:14: Il ruolo dello Spirito Santo nella missione di Gesù Nel 1979, l'ingegnere aeronautico Paul B. MacCready, con la sua squadra, costruì il Gossamer Albatross, un velivolo ultraleggero progettato specificamente per essere pilotato esclusivamente con la forza muscolare del pilota.  Questo straordinario mezzo, il 12 giugno 1979, riuscì nell’impresa di attraversare il canale della Manica, vincendo il secondo Premio Kremer. Decollato dall’Inghilterra, volò per tre ore, raramente a più di quattro metri e mezzo sopra l’acqua. Infine, dopo aver percorso quasi 36 chilometri, atterrò esausto sulla costa della Francia.  Per quanto drammatico fosse, il volo a propulsione umana non sarà mai pratico. Un uomo semplicemente non può mantenere la produzione di energia necessaria per voli prolungati.  Allo stesso modo, nessuno può vivere la vita cristiana e servire il Signore efficacemente “pedalando” con le proprie forze.  È solo attraverso il potere abilitante dello Spi...

2 Cronache 30:10: “Da Gerusalemme a Zabulon – un viaggio di fede e persecuzione”

 2 Cronache 30:10:  “Da Gerusalemme a Zabulon – un viaggio di fede e persecuzione” “Quei corrieri, dunque, passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manasse, e fino a Zabulon; ma la gente si faceva beffe di loro e li derideva”. Questo passo biblico ci trasporta in un periodo di profonda divisione e disobbedienza in Israele.  Il regno d’Israele si era diviso in due regni quello del sud - Giuda e quello del nord – Israele, o Efraim. Il re di Giuda, Ezechia, con un cuore rivolto a Dio, decide di ristabilire la celebrazione della Pasqua, un atto di rinnovato patto con il Signore, una festa che non veniva osservata da molti anni.  Ezechia mandò messaggeri (corrieri) in tutta la terra di Israele con un messaggio che invitava le persone a pentirsi dalla loro infedeltà, a convertirsi al Signore e a venire a Gerusalemme per osservare la Pasqua (2 Cronache 30:1-9). Il messaggio non solo non è stato accolto, ma quei messaggeri furono beffeggiati e derisi. Il viaggio ...

Giovanni 21:6: La pesca efficace

 Giovanni 21:6: La pesca efficace Nel sermone di oggi, ci concentriamo sulla pesca miracolosa di Gesù, come narrato nel Vangelo di Giovanni.  Questo evento non solo rivela l’autorità divina di Gesù, ma sottolinea anche l'importanza dell'obbedienza e della fede in Lui per raggiungere risultati. Giovanni 21 inizia dopo che il Gesù risorto era già apparso ai discepoli due volte, eppure questi sembrano ancora smarriti, sono ritornati alla pesca, a loro vecchio lavoro; non sapevano cos’altro fare di sé stessi.  Gesù quindi, si manifestò di nuovo, la terza volta ai discepoli presso il mare di Tiberiade.  Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli vanno a pescare, ma non pescarono nulla quella notte.  La mattina Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che fosse Lui; Gesù disse loro se avevano pescato, alla loro risposta negativa, Gesù disse di gettare la rete dal lato destro del...

Marco 16:15-16: La missione di Gesù per i cristiani

 Marco 16:15-16: La missione di Gesù per i cristiani Questi due versetti sono parole di Gesù. Dopo la Sua resurrezione, apparve la mattina di domenica prima a Maria Maddalena (Marco 16:9), poi apparve a due apostoli mentre erano in cammino verso i campi (Marco 16:12), poi apparve agli undici apostoli mentre erano a tavola, Giuda era morto. Gesù affida loro una missione che dura fino a oggi e fino a quando non ritornerà di nuovo.  Questa missione consiste nel parlare loro della salvezza dai peccati e dall’ira di Dio. Vediamo prima di tutto: I IL COMANDO (v.15) “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura”, infatti, è un comando, non un suggerimento, e oggi non è solo un elemento solo per alcuni cristiani, ma per tutti! Non siamo tutti evangelisti, o missionari in senso formale, ma tutti siamo chiamati a testimoniare e abbiamo ricevuto doni che possiamo usare per aiutare a compiere questa missione chiamata “il Grande Mandato”. Consideriamo: A) La missione di ...

Giovanni 1:6-7: La vocazione di Giovanni Battista

 Giovanni 1:6-7: La vocazione di Giovanni Battista  Se dovessimo fare un sondaggio chiedendo alle persone di dire qual è il più grande bisogno del mondo, le risposte sarebbero molte.  C’è chi direbbe di porre fine alla fame; altri risponderebbero la pace, altri direbbero l’istruzione per tutti; altri direbbero di rispettare l’ambiente, altri più investimenti per la sanità, altri lavoro per tutti. Certamente sono bisogni importanti, ma secondo la Bibbia il più grande bisogno dell’umanità è Gesù Cristo! (cfr. per esempio Giovanni 20:31; Romani 3:9-30). L’apostolo Giovanni aveva parlato prima della Parola che era con Dio ed era Dio, mediante la quale è stata creata ogni cosa ed era la vita, e la vita era la luce degli uomini. Ora parla della chiamata di un uomo da parte di Dio che è stato mandato per rendere testimonianza alla luce Prima di tutto vediamo: I IL MANDANTE (v.6) Nel v.6 leggiamo: “Vi fu un uomo mandato da Dio”. “Uomo” è in contrasto con Gesù Cristo, la “Parola” ...

Isaia 6:4-13: La conseguenza della visione della gloria del Signore a Isaia

  Isaia 6:4-13: La conseguenza della visione della gloria del Signore a Isaia Parlando che questo capitolo descrive Dio travolgente, Bob Fyall scrive: “Questo non è un semplice dio, confinato in una località o sfera di attività. Questo Dio regna mentre i poteri umani vanno e vengono. È il sovrano del cielo e della terra, la cui realtà sfolgorante penetra ovunque, qualunque cosa suggeriscano le apparenze esteriori. È essenzialmente santo e richiede santità dai suoi adoratori. Ciò ha implicazioni per la natura del nostro culto. Viviamo in un’epoca non deferente in cui ci relazioniamo in modo informale gli uni con gli altri. Ma spesso dimentichiamo che Dio è “alto ed elevato” e diventiamo molto disinvolti nel nostro approccio a lui. Tremare davanti a Lui non è un atteggiamento che ci riesce facile. A dire il vero, non vogliamo formalità pompose e tradizionalismo morto, e sappiamo che culture diverse esprimono il culto in modi diversi. Eppure, quando Isaia vede il Signore, non è divert...

Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli

 Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli   “Andando, predicate e dite: ‘Il regno dei cieli è vicino ’". Dopo aver descritto la compassione di Gesù per il popolo stanco e sfinito, è l’esortazione ai discepoli di pregare il Signore, affinché chiamasse nuovi missionari, Matteo parla della missione dei dodici discepoli.  Gesù dà delle istruzioni a riguardo e tra queste istruzioni troviamo quale doveva essere il contenuto della loro predicazione che troviamo in questo versetto. Il messaggio che i discepoli dovevano proclamare è esattamente lo stesso di quello di Giovanni Battista (Matteo 3:2) e di Gesù stesso (Matteo 4:17), anche se l'appello al ravvedimento in questo versetto non c’è, ma questo non significa che non lo fecero, infatti Marco 6:12 ci dice che i discepoli predicarono il ravvedimento; è probabile che Matteo lo dia per scontato visto la natura della predicazione del regno dei cieli. Quindi anche se il ravvedimento, non è menzionato, è però, presupposto. Così...

1 Cronache 16:10,24-25: La gloria di Dio e le nostre azioni (1)

 1 Cronache 16:10,24-25: La gloria di Dio e le nostre azioni (1) Continuiamo la nostra serie di meditazioni sulla gloria di Dio. È interessante notare che in questo contesto, quindi al tempo di Davide, ancora una volta vi è uno stretto legame tra l'arca e la gloria di Dio.  A Davide non fu permesso di costruire il tempio, ma fu responsabile di portare l'arca a Gerusalemme e di collocarla lì in una tenda sacra.  Quando ciò accadde, Davide compose un canto, o salmo che esaltava la gloria di Dio. Ma andiamo con ordine.  Dopo che Davide è stato incoronato re, si propone di portare l'arca di Dio a Gerusalemme (13:1–4). L'arca dell'alleanza, simbolo della presenza di Dio, giaceva dimenticata in una casa di campagna (1 Samuele 13:5-14; 15:25).  Davide decise di riportarla al suo legittimo posto al centro della vita religiosa della nazione.  Nel portare l'arca a Gerusalemme, il suo scopo era quello di fare di Gerusalemme il centro religioso, oltre che politico...

Luca 19:9-10: La comunicazione di Gesù riguardo la conversione di Zaccheo

Luca 19:9-10: La comunicazione di Gesù riguardo la conversione di Zaccheo Jerry, i cui genitori possedevano un allevamento di pecore, ogni primavera si assentava spesso dal lavoro per andare a cercare le pecore.  Gli fu chiesto perché dovesse andare a cercare le pecore. La risposta fu che ogni volta che una pecora gravida entra in travaglio, si mette subito a sedere. Ma se quando si siede è rivolta verso il basso, rimarrà in quella direzione, lottando contro la gravità per spingere l'agnello fuori dal grembo. Se nessuno l’aiutasse, morirebbe in quella posizione piuttosto che girarsi. Jerry raccontava che ogni sera la sua famiglia doveva contare attentamente le pecore gravide, e quando mancava anche una sola pecora, tutta la famiglia usciva a cercarla. La riportavano a casa, o restavano con lei fino alla fine del travaglio. Se il tempo era rigido, dovevano costruire un riparo intorno a lei, usando i loro corpi per tenerla al caldo. Gesù, il buon (Giovanni 10:11) e sommo pastore dell...

Giovanni 4:1-6: I movimenti di Gesù

  Giovanni 4:1-6: I movimenti di Gesù  In Giovanni 4 il regno di Dio si diffonde oltre i confini della Giudea, in Samaria.  Nel capitolo precedente Giovanni ha riportato il dialogo tra Gesù e Nicodemo sulla necessità della nuova nascita per vedere ed entrare nel regno di Dio, al capitolo 4 Gesù incontrerà i Samaritani che lo sperimenteranno come il Salvatore del mondo che dona la vita eterna. Sulla via del ritorno in Galilea Gesù incontra prima una singola donna in un pozzo in Samaria (4:1–26), e poi in un intero villaggio (vv. 27–42).  Parla prima alla donna dell'acqua che disseta e della vita eterna, poi della vera adorazione, e la donna diventa messaggera per gli abitanti del suo villaggio, che alla fine imparano che Gesù è il Salvatore del mondo (v. 42).  Cominciamo a vedere: I LA PARTENZA DI GESÙ (vv.1-3) Nella partenza di Gesù vediamo: A) L’informazione Nei vv.1-3 leggiamo: “Quando dunque Gesù seppe che i farisei avevano udito che egli faceva e battezzava ...

Marco 1:35: Gesù un uomo di preghiera

 Marco 1:35: Gesù un uomo di preghiera  Una volta una cara sorella nella fede si lamentava della sua vita cristiana dicendomi che non aveva una vita abbondante come aveva promesso Gesù in Giovanni 10:10. Penso che non sia l’unica a sperimentare questo! A volte si ha quella sensazione che quei fiumi di acqua viva dello Spirito Santo non scorrono in noi (Giovanni 7:38), sembra che dentro di noi ci sia acqua stagnante! Certamente la colpa non è dello Spirito Santo! A volte ci chiediamo come mai la nostra vita cristiana sia deprimente, sterile, ci sentiamo stanchi e svuotati spiritualmente.  Ci possono essere diversi motivi, uno di questi è la mancanza di una vita quotidiana di preghiera! C. H. Spurgeon credeva molto nella preghiera, disse: “Non potrei dubitare dell'efficacia della preghiera più di quanto potrei non credere alla legge di gravità”. Anche Gesù credeva nell’efficacia della preghiera! La preghiera era vitale per Gesù e faceva di tutto per andare in disparte per p...

Giovanni 3:19-13: La seconda reazione di Gesù a Nicodemo (1)

 Giovanni 3:19-13: La seconda reazione di Gesù a Nicodemo (1) Lo Statunitense Benjamin Franklin (1706-1790) non solo era un grande statista e inventore, ma era anche un grande corrispondente e riceveva lettere da personaggi famosi da tutto il mondo. Un giorno ricevette quella che avrebbe potuto essere la lettera più importante mai arrivata alla sua scrivania; era dal noto predicatore britannico George Whitefield. In questa lettera George Whitefield diceva: “Trovo che lei diventa sempre più famoso nel mondo colto. Poiché avete compiuto tali progressi nell'investigare i misteri dell'elettricità, ora la esorto umilmente a prestare diligente attenzione al mistero della nuova nascita. È uno studio molto importante e interessante e, una volta padroneggiato, la ripagherà riccamente dalle vostre fatiche”. Diversi secoli prima, Gesù stava parlando del mistero della nuova nascita con Nicodemo. Stiamo ancora meditando sull’incontro di Nicodemo con Gesù. I vv.9-13 ci parlano della seconda ...

Aggeo 2:1-3: Un paragone sconfortante.

Aggeo 2:1-3: Un paragone sconfortante. Il primo capitolo di Aggeo, si conclude con lo zelo del popolo ripristinato, e l’inizio dei lavori di ricostruzione del tempio iniziato il ventiquattresimo giorno del sesto mese (Aggeo 1:15).  Ma questo capitolo si apre dicendoci che meno di un mese dopo, il ventunesimo giorno del settimo mese, la situazione è cambiata di nuovo. Lo spirito zelante era evaporato e aveva lasciato il posto a un'aria di sconforto e depressione. Questi versetti fanno parte del secondo messaggio di Aggeo che termina al v.9. I vv.1-3 ci fanno capire che il popolo è scoraggiato a causa del confronto tra la gloria del tempio prima dell’esilio e il suo attuale stato. I vv.4-9 invece ci parlano dell’incoraggiamento a continuare a lavorare nella ricostruzione del tempio considerando la presenza di Dio, e quindi le Sue promesse future che riguardano la gloria del tempio. Dunque, i vv.1-3 ci parlano dello scoraggiamento che ha toccato la popolazione...

1 Corinzi 10:33: Compiacere a tutti!

1 Corinzi 10:33: Compiacere a tutti! “Così come anch'io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l'utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati”.  Paolo c’insegna a compiacere a tutti. Nel compiacere a tutti troviamo: (1) Il servizio. “Così come” introduce un paragone spiegando il modo e il motivo per cui non essere motivo di scandalo. “Compiaccio” indica accogliere, dare piacere, soddisfazione, felicità, indurre qualcuno a sentirsi bene, quindi essere premurosi, rispettosi verso tutti. Ha l’idea di servizio nell’interesse degli altri, il cercare il benessere degli altri. Il verbo, tra i greci era usato spesso in contesti di schiavitù: l'obiettivo dello schiavo era di compiacere il padrone. Ora Paolo non ci vuole dire di cercare di guadagnarsi il favore degli uomini a discredito della verità del Vangelo e quindi della gloria di Dio. Paolo non cambiava il messaggio del Vangelo, secondo le persone che aveva davanti per renderle felici, o per cercare la l...

Matteo 10:16. Come serpenti e colombe.

Come serpenti e colombe (Matteo 10:16). Adoniram Judson, voleva diventare il primo missionario dell'America all’estero, si innamorò di una bella ragazza Ann Hasseltine, figlia di un diacono di Bradford, Massachusetts.  Judson scrisse una lettera al padre di questa ragazza per chiedere la sua mano e diceva così:  “Ora chiedo se puoi accettare di separarti da tua figlia, se tu puoi accettare la sua partenza verso una terra pagana e la sua sottomissione alle difficoltà e alla sofferenza di una vita missionaria? Se puoi accettare la sua esposizione ai pericoli dell'oceano, all'influenza mortale del clima meridionale dell'India, a ogni tipo di voglia e di disagio, di degrado, insulto, persecuzione e forse una morte violenta”. John Hasseltine acconsentì e la coppia si sposò nella casa di Hasseltine il 5 febbraio 1812. Il giorno dopo furono commissionati come missionari e presto lasciarono le sponde americane. La loro nuova casa, Rangoon, Birmania, era una città sporc...

Come serpenti e colombe (Matteo 10:16).

Come serpenti e colombe (Matteo 10:16). Adoniram Judson, voleva diventare il primo missionario dell'America all’estero, si innamorò di una bella ragazza Ann Hasseltine, figlia di un diacono di Bradford, Massachusetts.  Judson scrisse una lettera al padre di questa ragazza per chiedere la sua mano e diceva così:  “Ora chiedo se puoi accettare di separarti da tua figlia, se tu puoi accettare la sua partenza verso una terra pagana e la sua sottomissione alle difficoltà e alla sofferenza di una vita missionaria? Se puoi accettare la sua esposizione ai pericoli dell'oceano, all'influenza mortale del clima meridionale dell'India, a ogni tipo di voglia e di disagio, di degrado, insulto, persecuzione e forse una morte violenta”. John Hasseltine acconsentì e la coppia si sposò nella casa di Hasseltine il 5 febbraio 1812. Il giorno dopo furono commissionati come missionari e presto lasciarono le sponde americane. La loro nuova casa, Rangoon, Birmania, era una città sporc...

Matt. 9:36-38. Il raccolto e gli operai.

Matteo 9:36-38. Il raccolto e gli operai.   Matteo 9:35-38 funziona come base teologica al discorso missionario.  Matteo inizia dicendo ai suoi discepoli che la missione è parte del suo ministero (Matteo 9:35) ed è un risultato della sua compassione per le persone (Matteo 9:36).  Questo è un punto di svolta nel ministero di Gesù, vuole preparare e coinvolgere i Suoi discepoli per l’opera missionaria, infatti c’è molto lavoro da fare, e fino a quel momento aveva fatto tutto Gesù: predicazione, insegnamento, guarigione; i Suoi discepoli erano stati semplicemente osservatori e ascoltatori. Noi in questo testo vediamo la compassione, il comando e la commissione.

Il raccolto e gli operai (Matteo 9:36-38).

Il raccolto e gli operai (Matteo 9:36-38).   Matteo 9:35-38 funziona come base teologica al discorso missionario.  Matteo inizia dicendo ai suoi discepoli che la missione è parte del suo ministero (Matteo 9:35) ed è un risultato della sua compassione per le persone (Matteo 9:36).  Questo è un punto di svolta nel ministero di Gesù, vuole preparare e coinvolgere i Suoi discepoli per l’opera missionaria, infatti c’è molto lavoro da fare, e fino a quel momento aveva fatto tutto Gesù: predicazione, insegnamento, guarigione; i Suoi discepoli erano stati semplicemente osservatori e ascoltatori. Noi in questo testo vediamo la compassione, il comando e la commissione.