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Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
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Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli

 Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli
  “Andando, predicate e dite: ‘Il regno dei cieli è vicino ’".
Dopo aver descritto la compassione di Gesù per il popolo stanco e sfinito, è l’esortazione ai discepoli di pregare il Signore, affinché chiamasse nuovi missionari, Matteo parla della missione dei dodici discepoli. 
Gesù dà delle istruzioni a riguardo e tra queste istruzioni troviamo quale doveva essere il contenuto della loro predicazione che troviamo in questo versetto.
Il messaggio che i discepoli dovevano proclamare è esattamente lo stesso di quello di Giovanni Battista (Matteo 3:2) e di Gesù stesso (Matteo 4:17), anche se l'appello al ravvedimento in questo versetto non c’è, ma questo non significa che non lo fecero, infatti Marco 6:12 ci dice che i discepoli predicarono il ravvedimento; è probabile che Matteo lo dia per scontato visto la natura della predicazione del regno dei cieli.
Quindi anche se il ravvedimento, non è menzionato, è però, presupposto.
Così vista la vicinanza del regno dei cieli, il popolo doveva ravvedersi.
I discepoli allora, dovevano continuare l'opera iniziata dal Battista e proseguita da Gesù.
Ora in questo versetto vediamo tre aspetti della missione dei dodici.
Il primo aspetto è la natura itinerante della missione
“Andando” (poreuomenoi - presente medio participio). 
Questo verbo significa spostarsi da un luogo all'altro, cambiare luogo, muoversi, con l’implicazione di continuità.
Questo messaggio doveva essere proclamato mentre andavano da un luogo all’altro, quindi come vediamo anche dal contesto, doveva essere una missione itinerante, non un ministero stabile in un luogo (Matteo 10:11–15).
La missione dinamica affidata ai discepoli la vediamo ancora dopo la resurrezione di Gesù in Atti 1:8, in questo caso non doveva essere solo in Israele: “Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra”.
Il secondo aspetto è la natura della predicazione
Il verbo “predicate” (kērussete – presente attivo imperativo) è un ordine che significa “proclamare”, annunciare pubblicamente verità e principi religiosi sollecitando l'accettazione e la conformità.
È il far conoscere notizie importanti ad alta voce, come se si fosse un araldo.
Quindi il riferimento è a un annuncio pubblico fatto con franchezza secondo le disposizioni del Signore, e il tempo presente indica che doveva essere fatto ogni giorno.
Questa parola indica il proclamare con l'obiettivo di persuadere, sollecitare, ammonire a conformarsi (cfr. per esempio Marco 16:15,20; Romani 10:14; 1 Pietro 3:19).
Questa parola nel Nuovo Testamento è associata a Giovanni Battista che predica il ravvedimento (Matteo 3:1; Marco 1:4,7; Luca 3:3), così anche Gesù inizia il suo ministero “predicando” (Matteo 4:17; Marco 1:14; Luca 4:18); è il Suo scopo (Marco 1:38; Luca 4:19).
Anche Gesù predicava la buona notizia del regno di Dio (Matteo 4:23; 9:35; Marco 1:14; Luca 8:1; 9:2).
Il terzo aspetto è la natura del messaggio
Quello che i dodici discepoli dovevano predicare e dire era: il regno dei cieli è vicino.
Il regno dei cieli, è il regno di Dio (cfr. per esempio Matteo 6:33; 12:28; 19:24; 21:31,43).
L'espressione "il regno di Dio" denota il concetto dinamico di "Dio che governa", indica il dominio, la signoria regale di Dio.   
Infatti, “regno” (basileia) significa, in primo luogo l'autorità di governare come un re e in secondo luogo il regno su cui si esercita tale autorità. 
Come creatore del mondo, Dio è esaltato al di sopra di tutte le Sue creature, quindi (1) Dio è Re su tutta la creazione (cfr. per esempio 1 Cronache 29:11-12; Salmi 93:1-2; Salmi 99:1-2; Salmi 103:19; Salmi 145:11; Geremia 10:7; Malachia 1:14).
(2) Dio è Re d’Israele (cfr. per esempio Esodo 15:18; 1 Samuele 12:12; Salmi 5:2; Isaia 41:21; Isaia 43:15). 
(3) Dio è Re della chiesa (cfr. per esempio Matteo 6:33; Matteo 22:37-38; Marco 8:34-35; Luca 6:46).
Il regno di Dio si è manifestato nella storia d'Israele, nell'esodo, dall'Egitto con il dono della Sua legge sul monte Sinai, ma si manifesterà sommamente con l'avvento del Messia, questa era l’aspettazione sotto l’Antico Patto.
Il regno di Dio è l’autorità, l’iniziativa e l’azione di Dio, che entra nella storia dell’uomo per attuare la Sua storia di redenzione. 
Dio viene ed entra nella storia per salvare l’uomo. 
Far parte del regno di Dio significa essere salvati (Matteo 25:34; Marco 10:14-15,25-26; Giovanni 3:3,5).
Ma come dobbiamo intendere “vicino”? 
Al tempo di Gesù, gli Ebrei credevano in due epoche completamente diverse: l'età attuale della peccaminosità governata da Satana e l'età a venire, quando Dio avrebbe distrutto il male una volta per tutte. 
In Gesù, l’età futura del regno di Dio ha già invaso questa età presente; il regno dei cieli, di Dio, è presente ora in Gesù (cfr. per esempio Luca 11:20) ed è garantito dallo Spirito Santo (cfr. per esempio 2 Corinzi 1:22; Efesini 1:13-14), ma in futuro sarà completamente realizzato quando Cristo ritornerà e scaccerà definitivamente il male!! (cfr. per esempio Apocalisse 20:9-15; 21:8; 22:15).
Quindi come il significato predominante nell’Antico Testamento, il regno è una forza dinamica di Dio che interviene con potenza negli affari umani per raggiungere i Suoi scopi (cfr. per esempio Isaia 40:10; 46:10; Giovanni 5:17; Efesini 1:3-14). 
In altre parole possiamo affermare che il regno di Dio è l'esercizio dinamico della Sua sovranità sulla terra e tra gli uomini.
“Vicino” (ēngiken, perfetto attivo indicativo) è usato nella LXX, la traduzione greca dell’Antico Testamento (cfr. per esempio Isaia 46:13; 51:5; 56:1), per esprimere la vicinanza dell'azione salvifica di Dio. 
“Vicino” si riferisce anche a una vicinanza spaziale (cfr. per esempio Matteo 12:28; Luca 11:20; 17:21; Cfr. Luca 4:21; Marco 10:14-15; 12:34), in questo senso si riferisce a Gesù, quindi in Gesù di Nazaret, il regno di Dio si manifesta.
Il regno di Dio è nella persona di Gesù e nel Suo ministero (cfr. per esempio Matteo 12:28; Luca 11:20; 17:21). 
Nelle azioni di Gesù, il regno di Dio ha invaso questo mondo, è presente fra gli uomini. 
Benché la venuta del regno resta futuro, Dio lo manifesta nella persona e ministero di Suo Figlio nel presente. 
Il Figlio è già presente tra il popolo del patto e attraverso di Lui, l'atto sovrano di Dio nel redimere il Suo popolo è iniziato. 
Il regno è fatto vicino, spazialmente nella persona di Gesù, che incarna il regno in modo velato e temporalmente perché è l'unico evento che ha luogo prima della fine (Lane). 
Il regno è venuto con Gesù, con la Sua predicazione, con i Suoi miracoli, è venuto per dominare con grazia e per respingere il regno delle tenebre attraverso guarigioni ed esorcismi, e quindi con la Sua morte e risurrezione, e verrà alla fine dei tempi, quando Lui ritornerà. 
Il Suo ministero dimostrerà e ha dimostrato in che modo Dio è sovrano. 
Quindi qui come anche in Marco 1:15, il regno di Dio si è avvicinato spazialmente nella persona di Gesù, e temporalmente, in quanto inaugura gli eventi della fine, come confermato dal fatto che il tempo è compiuto (Marco 1:15). 
Il regno di Dio è effettivamente venuto nella storia, anche se stiamo ancora in attesa della Sua completa realizzazione. 
Ma l’enfasi comunque è sul fatto che Dio regna attivamente!!! 
Domina sopra i peccati, sulle malattie e sopra i poteri ostili!!
Da questi tre punti possiamo fare tre applicazioni.
Prima di tutto, come discepoli di Gesù siamo chiamati a continuare questa missione senza tentennamenti e staticità!
Dobbiamo andare oltre il nostro vicinato, i nostri parenti, amici, quartiere, dobbiamo avere una visione più estesa.
In secondo luogo, sempre come discepoli siamo chiamati a predicare il vangelo che riguarda Gesù Cristo, il vangelo della salvezza (cfr. per esempio Marco 16:15-16; Atti 5:42; Romani 1:1-4,16-17; 10:145-15; 1 Corinzi 15:1-9).
Dio non salva attraverso altro, ma solo attraverso la predicazione del vangelo.
Gesù c’insegna a prenderci cura degli altri, ma è la predicazione del vangelo mediante il quale Dio salva!
In terzo luogo, ricordiamo che per far parte del regno di Dio è importante la nuova nascita! (Giovanni 3:3-5).
Non esiste un altro modo! Se non sei nato, o nata di nuovo, non fai parte del regno di Dio!
Se facciamo parte del regno dei cieli, del regno di Dio, siamo dalla parte di chi domina, regna attivamente su tutto, quindi questo ci porta serenità e grande conforto!



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