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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Giovanni 2:13-16: Gesù nel tempio (1)

 Giovanni 2:13-16: Gesù nel tempio (1)   

 La purificazione e la rivelazione

Prima di Pasqua spesso si sente parlare di "pulizie pasquali" o "pulizie primaverili". 

"Pulizie di Pasqua" prende origine dalla Pasqua ebraica, durante la quale, secondo l'usanza, gli Ebrei dovevano togliere dalla loro casa ogni traccia di lievito, e quindi di polvere; era un rito di purificazione della casa, quindi anche del corpo e dell’anima.

Così nella stagione primaverile, le pulizie pasquali si riferiscono in maniera più approfondita alla pulizia della propria casa, una pulizia generale e minuziosa, da cima a fondo.

Anche Gesù nel periodo di Pasqua purificò il tempio, la casa del Padre dalla contaminazione.

Il capitolo due di Giovanni 2 inizia la storia del ministero terreno di Gesù con un segno miracoloso che ci parla del Suo carattere e della Sua missione: la trasformazione dell’acqua in vino a un matrimonio (Giovanni 2:1-11).

Ma anche la purificazione del tempio di Gerusalemme ci parla in un certo senso di un altro segno, che non è un miracolo, ma un segno dell’autorità di Gesù come Figlio di Dio e Messia.

Luca 23:31: Il detto del legno verde e del legno secco

 Luca 23:31: Il detto del legno verde e del legno secco

L'esecuzione Romana mediante crocifissione comportava una procedura elaborata. 

Di solito il condannato veniva flagellata in modo brutale e disumana dai soldati, dopo gli davano la croce, o una parte di essa - la trave orizzontale - da portare per le strade fino al luogo dell'esecuzione, che era sempre un luogo pubblico. 

La persona veniva poi spogliata e il suo abbigliamento dato ai carnefici, e successivamente, la vittima era legata, o inchiodata mani e piedi alla croce. 

Infine, c'era l'affissione dell'iscrizione sopra la croce per indicare il crimine per cui il condannato era stato crocifisso così era per tutti i passanti un avvertimento.

La persona crocifissa soffriva naturalmente per le percosse, per l'esposizione agli elementi, per la perdita di sangue, per i maltrattamenti, per la disidratazione, per gli insetti e per la circolazione sanguigna compromessa, e alla fine moriva di shock o asfissia…Era una morte lenta e orribile!

Spesso alla persona veniva rifiutata la sepoltura come ulteriore disgrazia, e il corpo veniva lasciato sulla croce a marcire, o essere cibo per i rapaci.

Gesù durante il cammino verso la croce dice questo detto: “Perché se fanno questo al legno verde, che cosa sarà fatto al secco?”

Il detto del legno verde e del legno secco (Luca 23:31)

 Il detto del legno verde e del legno secco (Luca 23:31)

L'esecuzione Romana mediante crocifissione comportava una procedura elaborata. 

Di solito il condannato veniva flagellata in modo brutale e disumana dai soldati, dopo gli davano la croce, o una parte di essa - la trave orizzontale - da portare per le strade fino al luogo dell'esecuzione, che era sempre un luogo pubblico. 

La persona veniva poi spogliata e il suo abbigliamento dato ai carnefici, e successivamente, la vittima era legata, o inchiodata mani e piedi alla croce. 

Infine, c'era l'affissione dell'iscrizione sopra la croce per indicare il crimine per cui il condannato era stato crocifisso così era per tutti i passanti un avvertimento.

La persona crocifissa soffriva naturalmente per le percosse, per l'esposizione agli elementi, per la perdita di sangue, per i maltrattamenti, per la disidratazione, per gli insetti e per la circolazione sanguigna compromessa, e alla fine moriva di shock o asfissia…Era una morte lenta e orribile!

Spesso alla persona veniva rifiutata la sepoltura come ulteriore disgrazia, e il corpo veniva lasciato sulla croce a marcire, o essere cibo per i rapaci.

Gesù durante il cammino verso la croce dice questo detto: “Perché se fanno questo al legno verde, che cosa sarà fatto al secco?”

La natura dell’inferno. L’inferno è luogo di tenebre (Matteo 8:12) (4)

 La natura dell’inferno. L’inferno è luogo di tenebre (Matteo 8:12) (4)

La Bibbia descrive l'inferno come punizione, come eterna rovina, come esilio e anche come un luogo di totale oscurità!

L’inferno è una notte buia dove non sorgerà mai un nuovo giorno!

Tutti chi più chi meno, detestiamo l'idea dell'inferno e preferiamo credere che la morte sia la fine dell'esistenza, o che in qualche modo tutti gli esseri umani alla fine andranno in paradiso. 

Certi teologi credono che qualsiasi idea dell'inferno, come luogo di punizione di eterna sofferenza, è contraria al concetto di un Dio d'amore.

Molti chiedono: “Un Dio amorevole manderebbe davvero le brave persone all'inferno?”

Questa domanda è sbagliata per tre motivi.

Atti 12:5: L’importanza della preghiera comunitaria

 Atti 12:5: L’importanza della preghiera comunitaria “Pietro, dunque era custodito nella prigione, ma fervide preghiere a Dio erano fatte pe...

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