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Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Lamentazioni 3:25: Luce nell’oscurità

 Lamentazioni 3:25: Luce nell’oscurità Il libro delle Lamentazioni, scritto dal profeta Geremia, è un grido di dolore, un lamento straziante per la devastazione e la distruzione di Gerusalemme caduta nel 586 a.C. per mano Babilonese. Ma nel bel mezzo di questa oscurità, di questo lamento di sofferenza e disperazione umana, un raggio di speranza emerge nel capitolo 3, e quindi anche nel v.25 dove troviamo scritto che il Signore è buono, una verità fondamentale che illumina il nostro cammino spirituale; una luce di speranza in mezzo all’oscurità per coloro che sperano nel Signore e lo cercano. Mediteremo su queste due verità: la bontà del Signore e i beneficiari della Sua bontà. Cominciamo con la prima verità: I LA BONTÀ DEL SIGNORE  “Il SIGNORE è buono”.  Gesù ha dichiarato che Dio è l’unico buono (Matteo 19:17; Marco 10:18; Luca 18:19); è una verità fondamentale lodata nei salmi (Salmo 25:8; 34:8; 86:5; 100:5; 118:1; 136:1; 145:9). La bontà di Dio è una qualità intrinseca...

Osea 3:5: Un amore che fa sperare

 Osea 3:5: Un amore che fa sperare Nella vita, cerchiamo tutti un lieto fine, infatti ci commoviamo quando in un film drammatico vediamo che la storia finisce bene. Conosciamo bene la famosa parabola del figlio prodigo raccontata da Gesù. Un giovane abbandona la casa paterna, sperpera la sua eredità, e si ritrova nel più profondo degrado.  Eppure, quando torna a casa pentito, il padre lo accoglie a braccia aperte, organizzando addirittura una festa (Luca 15:11-32). Questa storia ci commuove perché vediamo l'amore trionfare sulla delusione, il perdono prevalere sul peccato e il giudizio. Una storia dal lieto fine. In modo simile, la storia della famiglia di Osea ha finalmente trovato il suo lieto fine, ma solo dopo molte turbolenze e vergogne, e così è anche per il popolo d’Israele. Questo versetto ci parla di un amore, quello del Signore, che fa sperare anche nelle peggio situazioni di fallimenti, o peccati. Nessun cristiano dovrebbe mai mettere in dubbio l'amore di Dio, dal q...

Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (1)

 Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (1) Siamo alla terza predicazione di questo versetto.  Dopo aver visto che Dio è con il Suo popolo nel viaggio della vita, abbiamo cominciato a vedere il significato di “tuo Dio”; l’ultima volta a riguardo, abbiamo visto che indica che Dio è personale e relazionale. Proseguiamo il nostro viaggio di scoperta, immergendoci nel profondo significato dell'espressione "tuo Dio". In questa esplorazione vedremo che significa anche che Dio è fedele al patto, infatti l'espressione "tuo Dio" rimanda al patto che Dio ha stretto con Israele sul Monte Sinai (Esodo 19-24). Questo patto implica un impegno reciproco: Dio s’impegna a essere il Dio d’Israele a proteggere e a provvedere alle sue necessità, mentre Israele s’impegna a seguire la legge di Dio e ad adorare solo Lui. "Tuo Dio" sottolinea l'esistenza di un legame speciale e intimo tra Dio e il Suo popolo.  “Tuo Dio”, dunque ci parla che c’è un legame tra il Signo...

Salmo 77:7-10: Il lamento di Asaf. I dubbi di Asaf

  Salmo 77:7-10: Il lamento di Asaf. I dubbi di Asaf David Hubbard scrive: “Niente come il silenzio di Dio di fronte all'angoscia porta il sentimento di disperazione che affonda”. Questo è quello che è avvenuto ad Asaf, e avviene oggi anche ai cristiani più spirituali. Dai vv.1-6 abbiamo visto la depressione spirituale di Asaf perché si è sentito abbandonato da Dio, perché non ha risposto alla sua richiesta di essere liberato dall’afflizione. La dissonanza nella mente di Asaf tra ciò che ha vissuto nel passato e ciò che sta affrontando nel presente, suscita in lui una serie di domande che evidenziano i suoi dubbi (vv.7-9), con una deduzione sbagliata (v.10). Cominciamo a vedere: I LE DOMANDE DI ASAF (vv.6-9)  Leggiamo nel v.6: “Durante la notte mi ricordo dei miei canti; medito, e il mio spirito si pone delle domande”. Asaf, durante le notti insonni, ricordava le canzoni che aveva scritto, o cantato e che in precedenza confortavano il suo cuore.  Ma guardare indietro ai t...

La natura di Dio : Gli attributi comunicabili (2)

 La natura di Dio: Gli attributi comunicabili (2) Stiamo ancora considerando gli attributi comunicabili di Dio, vale a dire quegli attributi di Dio che trasmette in una certa misura agli uomini.  Gerard Van Groningen scrive: “Gli attributi comunicabili trovano qualche riflesso o analogia negli esseri umani creati a immagine di Dio”. Leggi e rispondi alle domande 1. Amore -Amorevolezza Dio è amore (1 Giovanni 4;8,16). L'amore di Dio è un attributo comunicabile in quanto è comunicato all’umanità e deve essere imitato dall'umanità.  In quanto destinatari dell'amore divino, i credenti ameranno sia a Dio che agli altri (Matteo 22:39-40), anche ai nemici (Matteo 5:44). Con le Sue stesse azioni, Dio insegna all’umanità ad amare attivamente, concretamente e in modo sacrificale (cfr. per esempio Efesini 5:1-2; 1 Giovanni 3:16). Tim Shenton scrive: “Dio non è semplicemente amorevole, Egli è l'amore stesso, la personificazione dell'amore perfetto, il che implica una responsabi...

Neemia 8:10: La gioia del Signore è la nostra forza!

 Neemia 8:10: La gioia del Signore è la nostra forza! “Non siate tristi; perché la gioia del SIGNORE è la vostra forza”. Il libro di Neemia ci parla del ritorno degli esuli Giudei in patria per la costruzione delle mura di Gerusalemme. Il muro fu terminato il venticinquesimo giorno del sesto mese (Neemia 6:15).  Le riunioni e le feste di metà anno di Israele si tenevano durante il settimo mese (cfr. per esempio Levitico 23:24-25,27,34), quindi questa era un'occasione adatta per riunire il popolo per celebrare il completamento del muro ricostruito (Neemia 7:73; 8:1) proprio nel tempo della Festa delle Capanne/Tabernacoli. Celebrata per otto giorni, era la gioiosa festa autunnale di ringraziamento di Israele per la raccolta dall'aia e dal torchio (Esodo 23:16; 34:22; Deuteronomio 16:13–15). Ma era da molti anni che non si celebrava (cfr. per esempèio Neemia 8:17). Il suo principale rituale distintivo era di dimorare in capanne in commemorazione della protezione di Dio durante il...

Esodo 33:17-20: La manifestazione della gloria di Dio in relazione alla preghiera

 Esodo 33:17-20: La manifestazione della gloria di Dio in relazione alla preghiera Il teologo J. I. Packer disse: “L'unica cosa che Dio è tenuto a fare è proprio ciò che ci richiede: glorificare se stesso”. Questo è lo scopo di Dio ed è il motivo per cui ci ha creati (cfr. per esempio Isaia 43:7; 1 Corinzi 10:31), e quindi quello che dobbiamo ricercare anche nella preghiera. In questa predicazione vedremo tre aspetti riguardo la preghiera. Cominciamo a vedere: I LA SITUAZIONE DELLA PREGHIERA  In Esodo 33:17-18 è scritto: “Il SIGNORE disse a Mosè: 'Farò anche questo che tu chiedi, perché tu hai trovato grazia agli occhi miei, e ti conosco personalmente'.  Mosè disse: 'Ti prego, fammi vedere la tua gloria!'”  C’è un dialogo tra Dio e Mosè.  Mosè chiede a Dio indicazioni riguardo i suoi piani.  Dio rispose promettendo a Mosè la sua presenza e dicendo che ha trovato grazia ai Suoi occhi e che lo conosce personalmente (ʾēdoʿăkā bĕšēm), cioè c’è una relazion...

Salmo 86:2,5-7,15: Una preghiera di dipendenza (2)

 Salmo 86:2,5-7,15: Una preghiera di dipendenza (2) “C'è solo una cosa nel mondo che vale davvero la pena perseguire: la conoscenza di Dio” (Robert H. Benson). È proprio così non solo perché nel conoscere Dio si ha la vita eterna (cfr. per esempio Giovanni 17:3), ma anche perché dalla conoscenza di Dio dipende la nostra salute spirituale e anche il modo come preghiamo. Il Salmo 86 è una preghiera che dichiara la dipendenza dal Signore. Nella precedente predicazione di questo salmo abbiamo visto che la situazione di Davide era davvero brutta a causa di certi nemici che lo volevano morto (vv.7,13-14,17). Continuiamo a meditare su questo salmo che dichiara la dipendenza di Dio, considerando che la preghiera è la voce della fiducia in Dio e la motivazione della preghiera fiduciosa.  I LA PREGHIERA È LA VOCE DELLA FIDUCIA IN DIO (v.2) Al v.2 leggiamo: “Salva il tuo servo che confida in te”. Questa preghiera di Davide è:

Si grato al Signore! (Salmi 103:1-22)

 Si grato al Signore! (Salmi 103:1-22) “I cristiani dovrebbero avere un atteggiamento di gratitudine” (Stuart Briscoe) C’è sempre il pericolo di dimenticare. Che cosa dobbiamo fare per ricordare? Perché molte persone non sono grate? Quali pensi siano le cose più importanti della vita? Quali sono i beni più fragili che curi e proteggi di più? Osservare Quale esortazione introduce e conclude il salmo? (Salmo 103:1-2, 20-22) Qual è il punto centrale di questo salmo? (Salmo 103:1-22) Di quali benefici del Signore parla l’autore? (Salmo 103:3-13,17-18) Quali immagini ha usato lo scrittore del salmo? (Salmo 103:4-5, 11-16) Il salmista parla del regno di Dio, quali caratteristiche troviamo a riguardo? (Salmo 103:6, 19) Come reagisce il Signore alla peccaminosità delle persone? (Salmo 103:8-10) Come vengono illustrati la bontà e il perdono di Dio? (Salmo 103:11-13) In che modo Dio dimostra la Sua pietà al Suo popolo? (Salmo 103:8-18) A chi il Signore dà le sue benedizioni? (Salmo 103:6-7,1...

Giacomo 1:17: Dio è buono.

Giacomo 1:17: Dio è buono. “Ogni cosa buona e ogni dono perfetto”. Ogni cosa buona proviene da Dio, dal Creatore delle stelle (Genesi 1:14-18; Salmi 136:7; Geremia 4:23; 31:35). Il fatto che Dio è buono indica che Dio agisce per il bene altrui. Dio è ricco in  bontà (Esodo 34:6); la sua bontà è grande (Salmo 31:19). Dio nella sua natura è buono (1 Cronache 16:34; Salmo 136). Com’è nella natura dell’ acqua essere bagnata, o del fuoco essere caldo, è nella natura di Dio essere buono. Il giovane ricco chiese a Gesù chiamandolo “maestro buono” che cosa doveva fare per avere la vita eterna; Gesù rispose in Luca 18:19: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio”. Dio è buono verso il suo popolo. Questo lo vediamo per esempio quando lo liberò dalla schiavitù in Egitto (Esodo 15:13,16; 18:9; Deuteronomio 30:5) e lo fece abitare nel paese benevolmente preparato da lui (Salmi 68:10).

Filippesi 4:6: Le preghiere devono essere accompagnate dai ringraziamenti.

Filippesi 4:6: Le preghiere devono essere accompagnate dai ringraziamenti. “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti”. Tutte le preghiere a Dio devono essere accompagnate da ringraziamenti.  “Ringraziamenti” si riferisce alla gratitudine, a un animo grato, è un rendimento di grazie sincero verso Dio.  Perché dovremmo ringraziare sempre Dio quando preghiamo?  In primo luogo perché possiamo pregare Dio. Paolo si riferisce al fatto che possiamo andare alla presenza del Dio Creatore, che abbiamo libero accesso a Dio grazie a Gesù (Efesini 2:18; Ebrei 10:19; Giovanni 14:6). E non solo! Dio ascolta la preghiera dei Suoi figli! (Matteo 7:7-11; Salmo 6:9; 40:1). Dio non è indifferente ai nostri bisogni, alle nostre circostanze!!  In secondo luogo per le benedizioni passate. I credenti non devono dimenticare i benefici già ricevuti! Ogni atto di preghiera fat...