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Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Efesini 1:18: La preghiera che riguarda l’aldilà (1)

Efesini 1:18: La preghiera che riguarda l’aldilà (1) Conoscere la speranza conservata in cielo Paolo era un uomo di preghiera perché credeva nell’importanza della preghiera; era un grande intercessore, e le sue preghiere erano specifiche, soprattutto si riferivano alla crescita spirituale dei cristiani indipendentemente se li conosceva, oppure no. In Efesini 1:15-23 la preghiera di Paolo, accompagnata dal ringraziamento per i credenti di Efeso che non conosceva, consiste che i cristiani di Efeso potessero conoscere Dio pienamente (v.17), che potessero conoscere la speranza conservata in cielo per loro (v.18), e la ricchezza della gloria e l’immensità della Sua potenza (vv.19-23). Oggi meditiamo solo una parte del v.18. Nel v.18 troviamo l’intercessione di conoscere la speranza conservata in cielo. “Egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati". Avere “gli occhi del cuore illuminati” ci permette di conoscere più profondamente le benedi...

L’insegnamento della parabola delle nozze (Matteo 22:14)

L’insegnamento della parabola delle nozze (Matteo 22:14) C'è una buona dose di mistero collegato all'evangelizzazione: predichiamo il Vangelo, invitiamo le persone ad accettare la salvezza pentendosi, confessando i loro peccati e credendo a Gesù Cristo, ma solo pochissime persone diventano veri cristiani. Diverse volte ci siamo chiesti se stavamo evangelizzando nel modo giusto, abbiamo pensato che forse c’era stato qualcosa di sbagliato nelle nostre parole. In questa terza parabola, Gesù sottolinea perché non tutti coloro che sono chiamati a far parte del regno dei cieli rispondono positivamente. Nel v.14 leggiamo: “Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti”. “Molti” (polloi) e “pochi” (oligoi) sono in enfasi. Gli eletti sono in numero inferiore ai chiamati, troviamo un contrasto. Grant Osborne scrive che “molti" e "pochi": “Dovrebbero essere interpretati in modo semitico come equivalenti a ‘tutti / non tutti’, il che significa che tutto Israele è stato c...

Matteo 22:14. L’insegnamento della parabola delle nozze

Matteo 22:14. L’insegnamento della parabola delle nozze C'è una buona dose di mistero collegato all'evangelizzazione: predichiamo il Vangelo, invitiamo le persone ad accettare la salvezza pentendosi, confessando i loro peccati e credendo a Gesù Cristo, ma solo pochissime persone diventano veri cristiani. Diverse volte ci siamo chiesti se stavamo evangelizzando nel modo giusto, abbiamo pensato che forse c’era stato qualcosa di sbagliato nelle nostre parole. In questa terza parabola, Gesù sottolinea perché non tutti coloro che sono chiamati a far parte del regno dei cieli rispondono positivamente. Nel v.14 leggiamo: “Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti”. “Molti” (polloi) e “pochi” (oligoi) sono in enfasi. Gli eletti sono in numero inferiore ai chiamati, troviamo un contrasto. Grant Osborne scrive che “molti" e "pochi": “Dovrebbero essere interpretati in modo semitico come equivalenti a ‘tutti / non tutti’, il che significa che tutto Israele è stato ch...

Romani 8:28: Andrà tutto bene!

Romani 8:28: Andrà tutto bene! Ultimamente in piena emergenza epidemia del “coronavirus”, o “covid-19”, sono apparsi un po' dappertutto in Italia dei post-it e degli striscioni sui balconi, o foto sui social: “Andrà tutto bene!".  È un post che invita alla speranza, a non arrendersi al pessimismo e a essere coraggiosi.  Non tutti sanno che questo è un modo di dire americano, che abbiamo sentito nei film, e proviene da Romani 8:28. Anche questo versetto dell’apostolo Paolo, scritto intorno al 56 d.C., in tempo di persecuzione, incoraggia i cristiani di Roma a non perdere la speranza e a confidare, però, sempre in Dio.  In queste parole dell’apostolo, vediamo la provvidenza di Dio nel guidare e controllare tutti gli eventi e tutte le circostanze secondo il Suo disegno.  Invece, molti erroneamente pensano, che il Signore intervenga a tratti nella nostra vita, o peggio ancora che sia uno spettatore come pensavano certi filosofi, vale a dire, Dio dopo aver creato la ...

Giuda 1: I chiamati.

Giuda 1: I chiamati. “Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, ai chiamati che sono amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo”. Giuda non dice chi sono i destinatari, ma l'occasione specifica che l’ha indotto a scrivere la lettera (vv. 3-4), ci fa’ capire che aveva un gruppo definito di chiese in mente quando scrisse. Giuda dà tre descrizioni riguardo i destinatari e indicano cosa significhi essere un vero cristiano: “Sono chiamati, amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo”. In questa breve meditazione ci occuperemo della parola: “ Chiamati”.   “Chiamati” (klētois) qui, non si riferisce a un semplice invito, sottolinea la chiamata che i cristiani hanno ricevuto da Dio come popolo eletto. “Chiamati” è un titolo trasferito ai cristiani dall’Antico Testamento che era in riferimento a Israele  (Isaia 41:9; 42:6; 48:12,15; 49:1; 54:6; Osea 11:1). La chiamata d’Israele è legata con la scelta, o l’elezione di Dio (Isaia 41:8-9; 42: 1-6; 43:10; 44:1-...

Giuda 1-2: Introduzione dell’epistola di Giuda.

Giuda 1-2: Introduzione dell’epistola di Giuda. Senza dubbio, la più grande minaccia per la chiesa è sempre stata il falso insegnamento.  La sua sottigliezza e gravità è come un veleno di un serpente velenoso nel corpo di una persona, crea seri danni, può portare anche alla morte. Gesù ha detto di guardarsi dai falsi profeti che si presentano in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci (Matteo 7:15-20).  Nella sua esortazione agli anziani di Efeso, l'apostolo Paolo avverte: “Io so che dopo la mia partenza s’introdurranno tra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli” (Atti 20:29-31).  Nel resto del Nuovo Testamento sono registrati simili avvertimenti, mediante i quali s’istruiscono i credenti a proteggere se stessi contro la natura ingannevole di un falso insegnamento mascherato da verità cristiana (Matteo 24:10-14; 2 Tessalonicesi 2:3-1...