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Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Salvatore

Filippesi 3:20: L’appartenenza differente

 Filippesi 3:20: L’appartenenza differente Come cristiani, cosa ci rende diversi dalle persone di questo mondo? È la nostra appartenenza: la nostra cittadinanza è nei cieli! I veri cristiani hanno prospettive migliori di chiunque altro: la certezza di andare in cielo perché la loro cittadinanza è nei cieli!! Questa certezza influenza e determina il loro comportamento, cioè vivono sulla terra secondo la loro cittadinanza celeste! Se sei un vero cristiano ti sei scontrato diverse volte con le persone di questo mondo sui valori, sulla visione, sull’etica, e ti sei sentito a volte scoraggiato, o frustrato, o non accettato a causa della tua identità in Cristo. Lo scontro di culture, visioni e comportamenti tra il Regno di Dio e il regno di questo mondo può essere demoralizzante per noi credenti, ma questo conflitto è un segno che la nostra cittadinanza è nei cieli, prova il nostro rapporto con Gesù Cristo.  Il mondo ama ciò che è suo, e tu come discepolo di Gesù Cristo, non fai più...

Aggeo 2:10-14: La chiamata alla purezza

Aggeo 2:10-14: La chiamata alla purezza  Nella mitologia greca, Mida era il re di Frigia a cui il dio Dioniso aveva dato il potere di trasformare tutto ciò che toccava in oro, come ricompensa per aver aiutato il maestro di Dioniso, Sileno. Mida si rese conto presto che questo potere miracoloso non era una ricompensa, ma una maledizione, perché anche il suo cibo diventava oro. Il re avido viene liberato solo dopo aver pianto davanti a Dioniso, che gli ordina di fare il bagno nel fiume Pattolo. Aggeo 2:10-14 evidenzia una persona impura che rende impuro tutto ciò che fa.  La disobbedienza del popolo contaminava i sacrifici che faceva a Dio.  Quando il popolo tornò nella propria terra dall’esilio Babilonese, all'inizio del regno di Dario, una delle sue priorità era ricostruire l'altare(Esdra 3:1-6), e reintegrare il ritmo dei sacrifici nel tempio, ancora in fase di ricostruzione (Aggeo 1:4-7; 2:3-4; Esdra 3:8-12; 5). Questo era molto importante per l'adora...

Matteo 1:1: La fedeltà di Dio.

Matteo 1:1: La fedeltà di Dio . “Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo”. Nella genealogia di Gesù vediamo la fedeltà di Dio. Quando la Bibbia parla di fedeltà di Dio si riferisce al fatto che Dio è fedele a se stesso e fedele al Suo popolo. Iniziamo con Dio è fedele a se stesso. Anche se noi possiamo essere infedeli, Dio comunque rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso dice 2 Timoteo 2:13. Rinnegare se stesso significa rifiutare se stesso, essere falso con se stesso, cioè non essere coerente con quello che Dio è, con i Suoi piani e con la Sua Parola data. Vediamo che Dio agisce nella storia com'è scritto in Ezechiele 20:14 per amore del suo nome affinché il suo nome non sia profanato, quindi Dio agisce per glorificare se stesso (Isaia 42.8; Isaia 43:7).