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Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1)

 Salmo 107:4-5: Smarriti e ritrovati (1) Il GPS di Dio nel deserto della vita  Immaginate una carovana smarrita e affamata nel buio del deserto, dove la disperazione opprime ogni cuore. Circondata solo da sabbia e da un’oscurità impenetrabile, la sua unica speranza di sopravvivenza risiede nel ritrovare la pista.  La fame e la sete li consuma, l’anima si affievolisce e la paura impedisce persino di dormire. La notte si fa sempre più cupa e l’umidità penetra le tende, gelando i viaggiatori.  Questa doveva essere la situazione dei viaggiatori descritti nel Salmo 107:4-7:  “Essi vagavano nel deserto per vie desolate; non trovavano città dove poter abitare. Soffrivano la fame e la sete, l’anima veniva meno in loro. Ma nella loro angoscia gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Li condusse per la retta via, perché giungessero a una città da abitare”. In questa prima parte della nostra serie sul “GPS divino”, esploreremo la condizione di chi si...
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Salvatore

Salmo 107:35: Dio trasforma la desolazione in giardino (1)

 Salmo 107:35: Dio trasforma la desolazione in giardino (1) “Mentre la mia signora e io ci affacciamo nel vicolo della desolazione” è una frase tratta dalla canzone: “Desolation Row”, ovvero “Il Vicolo della Desolazione”, una delle canzoni epiche, più profonde e complesse di Bob Dylan scritta nel 1965. Il menestrello poetico, in questa canzone ci offre un potente affresco della desolazione umana con immagini surreali e una galleria di personaggi storici, letterari e biblici: da Einstein a Cenerentola, da Caino e Abele a Ofelia. Questa canzone metaforica ha ricevuto diverse interpretazioni: come rappresentazione dell’emarginazione sociale, come un ritratto dell’America in crisi d’identità, come decadenza della cultura occidentale, come un’allegoria della condizione umana moderna dove le persone vivono sconnesse le une dalle altre, e infine come quel luogo interiore dove regna l’aridità di significato, dove ci sentiamo alla deriva. Al di là delle interpretazioni, tutti noi, in alcuni...

Isaia 57:15: Il Paradosso di Dio.

Isaia 57:15: Il Paradosso di Dio. Un non credente incontrò un umile cristiano e gli disse: “Quello che tu preghi è un grande, o un piccolo Dio?" Il credente rispose: “È un Dio così grande che il cielo dei cieli non lo può contenere, ma si compiace di rendersi così piccolo da poter dimorare nel mio povero umile cuore”. Questo versetto è una delle più belle frasi teologiche nella Bibbia che riguardano Dio. Il contesto di questo versetto ci parla del trionfo della grazia di Dio sull’infedeltà del popolo d’Israele. Il contesto è la promessa di salvezza dopo il giudizio (Isaia 57:14-21). Il periodo del giudizio per i peccati del popolo è finito e Dio consolerà il Suo popolo (Isaia 57:3-13, 16-17), lo restaurerà  (cfr. Isaia 42:24-25). Nel v.13 Dio, tramite il profeta si rivolge a chi cerca rifugio in Lui.  Così nel v.14 Dio ordina di aggiustare, di preparare la via, di togliere gli ostacoli dalla via del Suo popolo.  La via è un immagine di ritor...

Esodo 15:11: La santità di Dio è incomparabile perché solo Dio è santo.

Esodo 15:11: La santità di Dio è incomparabile perché solo Dio è santo. "Chi è pari a te fra gli dèi, o SIGNORE? Chi è pari a te, splendido nella tua santità, tremendo anche a chi ti loda, operatore di prodigi?". Dio è il Santo sopra gli altri in modo unico, esclusivo e assoluto! Nessuno è uguale a Lui! Dio è impareggiabile, imparagonabile! Riguardo l'incomparabilità di Dio in Isaia 40:25 dice: "'A chi dunque mi vorreste assomigliare, a chi sarei io uguale?' Dice il Santo". (cfr. Isaia 43:15). “Santo” (qādôš) indica ciò che è separato dal profano, dal terreno. Questa parola viene spesso usata per riferirsi a Dio come intrinsecamente santo, sacro, messo a parte (Salmi 22:3; Isaia 6:3; 57:15) e come essere libero dalle caratteristiche dell’umanità decaduta (Giosuè 24:19; Osea 11:9). Il Signore è il Santo di Israele (2 Re 19:22; Geremia 50:29; 51:5; Ezechiele 39:7; ecc.).

1 Samuele 2:2: La santità caratterizza solo esclusivamente Dio in modo unico e perfetto.

1 Samuele 2:2: La santità caratterizza solo esclusivamente Dio in modo unico e perfetto. "Nessuno è santo come il SIGNORE, poiché non c'è altro Dio all'infuori di te; e non c'è rocca pari al nostro Dio".  La santità di Dio indica ciò che è veramente, o autenticamente Dio nella Sua natura, la realtà di ciò che costituisce la natura divina. Solo Dio è santo, questo vuol dire che la santità caratterizza solo esclusivamente Dio in modo unico e perfetto!  La santità è sinonimo della Sua divinità!  La parola “santo” (qadôš) richiama a ciò che Dio è, infatti, Dio viene chiamato nella Bibbia “il Santo” (Cfr. Isaia 1:4; 43:15; 45:11; 57:15; Abacuc 3:3-4 ).  Santo, è la natura essenziale che appartiene solo all’essere e all’attività di Dio, ciò che appartiene alla divinità, definisce la divinità. Egli è santo in virtù di se stesso, santo al livello più alto. Soltanto Dio è infinitamente, immutabilmente e indipendentemente santo, tale santità è una Sua peculia...

La trasfigurazione di Gesù

Matteo 17:1-9: La trasfigurazione di Gesù. Nell'ultimo anno del ministero terreno di Cristo, si è verificato un evento glorioso conosciuto come la trasfigurazione. La trasfigurazione segna uno stadio importante della rivelazione su Gesù come il Figlio di Dio, un’esperienza simile a quella del battesimo. Nel contesto della trasfigurazione notiamo che Gesù è riconosciuto il Figlio di Dio da Pietro per rivelazione divina (Matteo 16:13-17); poi Gesù comincia ad annunziare la Sua morte e resurrezione, una verità che Pietro non condivide ed è così rimproverato da Gesù (Matteo 16:21-23) e quindi in Matteo 16:24-28 Gesù parla del costo del discepolato, della croce, al v.28 dice che alcuni dei discepoli, (Pietro, Giovanni e Giacomo) prima della loro morte avrebbero visto Gesù glorificato nel Suo regno. Della trasfigurazione ne parlano anche Marco e Luca (Marco 9:2-13; Luca 9:28-36) e poi Pietro (2 Pietro 1:16-18). Alcuni vedono un’allusione con Mosè, sul monte Sinai  che portò Aronne,...

La visione della gloria di Dio:Ezechiele.

 La visione della gloria di Dio:Ezechiele ( Ez.1:1-28). Questo capitolo parla della visione della gloria di Dio (vv.1,28). La gloria del Signore è uno dei temi chiave in Ezechiele come vediamo in diversi capitoli (Ezechiele 3:12,23;8:4; 9:3; 10:4,18-19; 11:22-23; 39:21; 43:2,4-5; 44:4). In questa visione noi vediamo che Ezechiele usa la parola "come" diverse volte, questo indica che ciò che vedeva era il simbolo della realtà che Dio ha voluto rivelare di se stesso. In tutta la Bibbia, il Signore usa cose familiari per illustrare e descrivere le verità spirituali che sono al di là del vocabolario umano, che non può essere descritto in termini umani. Ezechiele era un sacerdote che operava in esilio, in prigionia a Babilonia. Quando aveva 25 anni di età, nel 597 a.C. le armate babilonesi presero la città di Gerusalemme e una buona parte della popolazione ebrea viene deportata in Babilonia, tra cui anche Ezechiele (2 Re 24:1-2,10-17; 25:1-17; 2 Cronache 36). Non doveva essere...