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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Marco 1:35: Gesù un uomo di preghiera

 Marco 1:35: Gesù un uomo di preghiera 
Una volta una cara sorella nella fede si lamentava della sua vita cristiana dicendomi che non aveva una vita abbondante come aveva promesso Gesù in Giovanni 10:10.

Penso che non sia l’unica a sperimentare questo!

A volte si ha quella sensazione che quei fiumi di acqua viva dello Spirito Santo non scorrono in noi (Giovanni 7:38), sembra che dentro di noi ci sia acqua stagnante!
Certamente la colpa non è dello Spirito Santo!

A volte ci chiediamo come mai la nostra vita cristiana sia deprimente, sterile, ci sentiamo stanchi e svuotati spiritualmente. 

Ci possono essere diversi motivi, uno di questi è la mancanza di una vita quotidiana di preghiera!

C. H. Spurgeon credeva molto nella preghiera, disse: “Non potrei dubitare dell'efficacia della preghiera più di quanto potrei non credere alla legge di gravità”.

Anche Gesù credeva nell’efficacia della preghiera!

La preghiera era vitale per Gesù e faceva di tutto per andare in disparte per pregare privatamente nonostante i Suoi impegni missionari.

Trovare il tempo per pregare, in questa vita frenetica, non è facile, ma la preghiera è fondamentale per la nostra vita come lo era per Gesù, ecco perché dobbiamo fare di tutto per ritagliarci uno spazio di tempo ogni giorno per la preghiera privata, e il momento migliore è la mattina quando ci alziamo dal letto!

In questo versetto vediamo quattro aspetti.

Prima di tutto vediamo:
I LA PERSONA CHE HA PREGATO
“Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava”. 

Dopo aver fatto diverse guarigioni ed esorcismi, il testo ci dice che Gesù uscì e andò a pregare.

Consideriamo prima di tutto:
A) La caratteristica unica di Gesù
Gesù aveva due nature (cfr. per esempio Giovanni 1:1-18; Filippesi 2:5-11): quella divina (cfr. per esempio Giovanni 20:26-29; Colossesi 2:9; Tito 2:13; 1 Giovanni 5:20-21) e quella umana (era stanco - Giovanni 4:6; affamato - Matteo 4:2; 21:18; assetato - Giovanni 19:28; dormiva Matteo 8:24; era tentato (Matteo 4:1-11; Ebrei 2:18; 4:15), in questo versetto viene messa in evidenza quella umana.

Secondo Ebrei 4:14-16 siamo incoraggiati ad accostarci a Dio portando i nostri bisogni perché abbiamo un grande Sommo Sacerdote, cioè Gesù, il Figlio di Dio che intercede per noi davanti al trono della grazia per essere soccorsi al momento opportuno.

Gesù il Sommo Sacerdote può simpatizzare con noi nelle nostre debolezze perché è stato tentato come noi, quindi era umano, ma senza commettere peccato però!

Eugene Boring commenta il passo di Marco 1:35 dicendo: "Nelle scene precedenti, non prega Dio, ma agisce come Dio... Ma gli esseri divini non pregano. Marco qui giustappone l'immagine dell'essere umano debole e l'immagine precedente del potente Figlio di Dio, così che già in queste scene iniziali c'è un mini-riassunto del vangelo nel suo insieme".

Vediamo secondariamente:
B) La consuetudine di Gesù
Gesù è un esempio di vita di preghiera, era un uomo di preghiera.

Noi vediamo nei vangeli che Gesù pregava quando fu battezzato (Luca 3:21), quando la Sua fama aumentava e le folle si radunavano per udirlo (Luca 5:16).
Gesù pregò tutta la notte prima di scegliere i dodici discepoli (Luca 6:12); quando stava per porre ai Suoi discepoli la domanda importante su che cosa pensava la gente riguardo a Lui (Luca 9:18); poi mentre pregava fu trasfigurato (Luca 9:29). 
Quando la gente voleva farlo re, Gesù pregava (Matteo 14:23; Giovanni 6:15); così anche alla tomba di Lazzaro (Giovanni 11:41-42).
Gesù pregò anche per le persone, come Pietro affinché la sua fede non venisse meno (Luca 22:32); nel Getsemani (Matteo 26,39,42,44; Marco 14:32,35-36,39; Luca 22:42); sulla croce (Luca 23:34; Marco 15:34; Matteo 27:46; Luca 23:46); e dopo la Sua risurrezione (Luca 24:30). 

Questi riferimenti devono essere considerati solo come esempi di una vita molto più ampia di preghiera e ringraziamento.

Alcune persone non credono di aver bisogno di pregare, ma in questo testo vediamo che se Gesù, il Signore e Salvatore, il Figlio di Dio, il Santo, sentiva il bisogno di pregare, quanto più noi peccatori abbiamo bisogno di pregare!!

Il Suo esempio come uomo di comunione con Dio è una sfida permanente per tutti noi oggi!

Barnhouse commentava così: “Se Gesù nella sua grande potenza e unione con Dio poteva sentire l'urgenza della comunione con il Padre, quanto più tu ed io abbiamo bisogno di andare al Padre per la forza che riempie la nostra debolezza e la conoscenza che riempie la nostra ignoranza... La preghiera ci porta in una comunione con Dio che nient'altro può provvedere”.

In terzo luogo vediamo:
C) La convinzione di Gesù sulla preghiera

(1) La preghiera rafforzava Gesù contro la tentazione
Gesù era il Figlio di Dio, è stato tentato, ma non ha peccato e quindi non poteva peccare (cfr. per esempio Giovanni 8:46-47; 2 Corinzi 5:21; Ebrei 7:26; 1 Pietro 2:22), ma non è sbagliato pensare che sia anche dovuto anche alla Sua vita di preghiera, la preghiera ci rafforza contro la tentazione.

Gesù in Matteo 26:41 dice: “Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole”.

Gli imperativi presenti attivi “vegliate” e “pregate” sottolineano la vigilanza e la preghiera continua, sempre!
Il motivo è per non cadere in tentazione!

Anche se abbiamo buone intenzioni di fare ciò che vuole il Signore, la carne, cioè la nostra natura umana, è debole, può essere corrotta dal peccato e dalle tenebre!

Così possiamo avere l’entusiasmo di fare la volontà di Dio, ma a volte la tentazione ci prende alla sprovvista e cadiamo.

Per evitare questo dobbiamo vegliare come un soldato in guerra e pregare!

Se l'esperienza di Gesù nel Getsemani sottolinea la verità che “lo spirito è pronto, ma la carne è debole”, quanto più questa sarà l'esperienza dei discepoli nelle lotte che li attendono!

La nostra natura umana (cfr. per esempio Matteo 19:5-6; 1 Corinzi 6:16), come quella di Gesù che si è fatto uomo (cfr. per esempio Giovanni 1:14; Romani 1:3, 1 Timoteo 3:16; Ebrei 5:7), è debole, vulnerabile alla tentazione, ecco perché dobbiamo vegliare e pregare!

Il vescovo anglicano John Charles Ryle (1816-1900) scriveva: “In breve, nostro Signore pregò sempre e non cadde. Senza peccato com'era, ci ha dato un esempio di diligente comunione con Suo Padre. La sua divinità non lo rese indipendente dall'uso di tutti i mezzi come uomo. La sua stessa perfezione era una perfezione mantenuta attraverso l'esercizio della preghiera. In tutto questo dovremmo vedere l'immensa importanza della devozione privata”. 

Ribadisco ancora: se Colui che era “santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori” (Ebrei 7:26) pregava continuamente, quanto più dovremmo fare noi!

Se nei giorni della Sua carne, Gesù ha ritenuto necessario offrire con alte grida e con lacrime preghiere e suppliche (Ebrei 5:7) quanto è più necessario per noi!

Se Gesù è il tuo Maestro, non puoi essere un Suo discepolo, una Sua discepola che non segue il Suo esempio di vita di preghiera! (cfr. per esempio Matteo 10:24-25; Giovanni 13:13-16). 

La preghiera è il grande bisogno della nostra vita spirituale!
Abbiamo bisogno di pregare ogni giorno! 

Dobbiamo trovare il tempo per stare da soli in comunione con Dio in preghiera!

Se vogliamo essere cristiani forti nella fede, servire Dio come vuole nelle sfide, negli impegni che Dio ci ha dato, godere una comunione profonda con Lui ogni giorno è fondamentale che noi preghiamo come faceva Gesù!

Come Gesù dobbiamo parlare con Dio privatamente, ed è meglio farlo prima di tutti gli altri impegni, quindi la mattina in tutta tranquillità!

(2) La preghiera era il mezzo della comunione con Dio e teneva concentrato Gesù sulla Sua missione e lo rafforzava per questo
Non è scritto per che cosa Gesù pregasse, ma è molto probabile che Gesù pregasse perché voleva la comunione con Dio e voleva rimanere concentrato sulla missione che Dio Padre gli aveva affidato (cfr. per esempio Giovanni 4:34; 17:4), e avere forza da Dio per compierla come previsto.

Alcuni studiosi sono convinti che dopo i Suoi grandi successi con le folle a Capernaum, le preghiere di Gesù erano concentrate sull'adempimento della Sua missione di Servo Sofferente, quando sembrava, almeno umanamente più strategico essere un Re Conquistatore. 

La popolarità era una tentazione in sé, perché minacciava di allontanare Gesù dalla Sua missione: la morte in croce per salvare i peccatori!

Dunque, Gesù, nella Sua umanità, può aver continuato ad affrontare altre tentazioni dopo quella del deserto (Matteo 4:1-11), ora la tentazione era di allontanarsi dalla strada difficile e prendere quella più facile. 

Gesù aveva costantemente bisogno di concentrarsi sulla Sua missione e chiedere a Dio la forza per adempierla. 

Gesù portò a termine l'opera che si era prefissato (Marco 10:45), e lo fece dipendendo da Dio Padre, esprimendo questa dipendenza nella preghiera (Marco 1:35; 6:46; 14:32) e vivendo una vita in sottomissione alla volontà di Dio (Marco 14:36,39).

La preghiera non è altro che la nostra dichiarazione che dipendiamo da Dio!

La forza di Gesù uomo dipendeva dal Padre ed era con la preghiera che affermava la Sua intenzione di compiere la volontà di Dio e che lo teneva concentrato sulla strada che Dio aveva tracciato per Lui, sulla missione che doveva adempiere!

Parlando delle tentazioni di Gesù da parte di Satana, e in quella notte potrebbe averne avuta una, Rudolf Schnackenburg scrive: “Ma la sua unione con Dio, resa più viva e più forte dalla preghiera, gli permette di trovare con intima certezza la strada giusta”.

Anche poco prima del processo e della morte Gesù aveva avuto una crisi su quale fosse la volontà di Dio nel Getsemani e l’affrontò con la preghiera (Matteo 26:36-46).

La comunione con Dio Padre è la luce che illumina il cammino che dobbiamo percorrere! Ecco perché è importante che preghiamo!

Così con la preghiera possiamo affrontare le tentazioni e concentraci su quella che è la volontà di Dio per noi! 

Grant Osborne scrive: “Attraverso la preghiera ci concentriamo sulla volontà e sullo scopo di Dio per la nostra vita, permettendoci di fare scelte di vita chiare”.

Se non vogliamo perdere la strada di Dio dobbiamo avere uno stile di vita di preghiera! Dobbiamo avere ogni giorno un appuntamento con Dio!

La preghiera è stare davanti a Dio, è attendere anche in silenzio che Dio ci parli!

Inoltre, Gesù stava avviando il Suo primo viaggio missionario (Marco 1:38), sentiva il peso, sapeva quando sarebbe stato arduo, i bisogni della gente erano grandi e le loro richieste sarebbero state incessanti.

Sarebbe stato bombardato dalle richieste e dai bisogni delle persone, dagli attacchi di Satana e della religione istituzionale, ecco perché sentiva come uomo, il bisogno di pregare il Padre!

Le giornate sarebbero state lunghe, faticose ed estenuanti!

Gesù uomo aveva bisogno della forza di Dio per andare a compiere questa missione molto speciale!

Una scusa comune di molte persone che non pregano costantemente è che sono troppo occupate.

A queste persone si può rispondere con le parole di Martin Lutero che è conosciuto fra le altre cose come uomo di preghiera; il riformatore era consapevole dell’importanza della preghiera e diceva: “Ho così tante cose da fare che dovrò dedicare le prime tre ore della giornata alla preghiera”.
Anche Spurgeon diceva qualcosa del genere: “Quanto più lavoro abbiamo da fare con gli uomini per Dio, tanto più a lungo dovremmo essere al lavoro con Dio per loro”.

In secondo luogo vediamo:
II LA PASSIONE DI GESÙ PER LA PREGHIERA
“Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava”.

Questo versetto ci fa capire:
A) Lo sforzo e il sacrificio per la preghiera 
Sappiamo benissimo come si difficile pregare, ci vuole sempre molto sforzo e sacrificio, soprattutto se lo dobbiamo fare alla mattina presto, e questo perché siamo pigri, alla nostra natura umana non ci piace pregare ed è anche una lotta spirituale!

Eppure dedichiamo energia e grandi sforzi in molte aree della nostra vita, ma raramente ci impegniamo molto, in modo prolungato e costante in questioni spirituali come la preghiera. 

La divinità non si stanca mai, ma l'umanità sì. 
La divinità non ha mai bisogno di dormire, ma l'umanità deve riposare. 
Gesù nella sua piena umanità era sfinito dal giorno prima, eppure prima dell’alba uscì di casa per andare a pregare!

Quindi, lo scopo di questa nota così enfatica del tempo notturno può essere quello di indicare che anche dopo un giorno molto impegnativo, estenuante di ministero d’insegnamento, di guarigione ed esorcismi, Gesù si è alzato prima dell'alba per trascorrere del tempo da solo con Dio in preghiera.

Quella notte Gesù non si riposò, ma lo impiegò per pregare, mostrando così che aveva passione per la preghiera.

Dopo un'intensa giornata di servizio, Gesù sentì il bisogno di ristoro interiore attraverso una rinnovata comunione con il Padre.

Molti prendono delle scuse per non pregare, Gesù non lo faceva!

Gesù era un uomo sottoposto ai bisogni fisici come uomo, ma si alzò durante la notte, studiosi pensano si trattasse tra le 3 e le 6 del mattino; e questo richiede molto sforzo. 

La preghiera del primo mattino era una caratteristica della devozione Ebraica come leggiamo nei Salmi (Salmo 5:3; 88:13; 119:147).

William Mcdonald scrive: “La preghiera non dovrebbe essere una questione di comodità personale, bensì di autodisciplina e di sacrificio”.
Isaia 50:4-5 dice: “Il Signore, DIO, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco. Egli risveglia, ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli. Il Signore, DIO, mi ha aperto l'orecchio e io non sono stato ribelle, non mi sono tirato indietro”.

Profeticamente questo passo si riferisce a Gesù, Egli è il Servo di Dio!
Ma è un insegnamento e un modello per tutti i credenti! Quindi anche per te!

Una lingua pronta è una lingua esperta, istruita, adeguata che comunica in modo efficace il messaggio che viene dato per trasmetterlo ad altri.
La lingua pronta è istruita dal Signore; la lingua pronta appartiene a ciò che insegna Dio, è la lingua di una persona addestrata e illuminata dallo Spirito Santo.
Il verbo tradotto per “aiutare” (la’ût) secondo Alec Motyer indica “dire una parola al momento opportuno”, nel senso avere una risposta opportuna da dare agli stanchi.

Quanta gente stanca incontriamo ogni giorno che hanno bisogno della parola giusta, una parola Biblica secondo i loro bisogni!

Colleghi di lavoro, amici, conoscenti, parenti, vicini di casa, gente che non conosciamo con cui scambiamo due parole dove ci troviamo hanno bisogno di una parola confortante!

Gente stanca dei politici, delle malattie, del lavoro, dei conflitti interpersonali, delle incertezze della vita, stanche di alzarsi ogni giorno e di combattere lo stress della vita!

Allora se vogliamo portare la Parola di Dio agli altri in base ai loro bisogni la dobbiamo conoscere, la dobbiamo ascoltare ogni mattina dal Signore!

Dobbiamo chiedere a Dio che ci dia la prontezza e le parole giuste per ogni persona!

La parola che si pronuncia deve essere biblica, opportuna, adatta all’interlocutore, se vogliamo che porti la vera benedizione del Signore!

Il servo può parlare con la lingua del discepolo, perché ha ascoltato con l'orecchio del discepolo, quindi con l’orecchio di sottomissione al Signore, di desiderio della rivelazione del Signore, di capire, immagazzinare, praticare e comunicare agli altri la Parola di Dio!

La preghiera di tutti i credenti dovrebbe essere che Dio gli apra le orecchie per conoscere la Sua verità, applicarla nella loro vita per poi trasmetterle agli altri! 
Ma questo passo ci dice anche che ogni mattina il Signore risveglia l’orecchio del servo, cioè lo prepara per ricevere istruzioni, suscitare l'attenzione del Suo servo per ascoltare ciò che ha da dirgli ogni mattina.

Il Signore Dio rende l’orecchio ricettivo per ricevere il Suo messaggio affinché il servo possa ascoltare (šā·mǎʿ - cfr. per esempio Deuteronomio 11:27; 1 Samuele 12:14; 2 Samuele 22:45), cioè obbedire.

Quindi il servo ha aperto l’orecchio al messaggio, alle indicazioni del Signore Dio per la giornata e gli è stato obbediente! 
Non si è ribellato, non si è tirato indietro, questo ha fatto Gesù!

Il riferimento allora non è solo che il servo deve conoscere il messaggio del Signore, deve essergli obbediente secondo questo messaggio e portarlo agli altri! 

L'efficacia del ministero di Gesù derivava dal fatto che non faceva nulla di propria autorità, ma parlava come il Padre gli insegnava (Giovanni 8:28).

Gesù si compiaceva di fare la volontà del Padre (Salmo 40:8).

Gesù portava il Suo messaggio agli stanchi, a coloro che erano affaticati e oppressi (Matteo 11:28–30; cfr. Isaia 61:1-3, Luca 4:16-19).

Ci alziamo ogni mattina con questo atteggiamento che aveva Gesù?

Abbiamo la disponibilità di aprire le nostre orecchie per ricevere l’insegnamento e istruzioni di Dio per obbedirgli (cfr. 1 Samuele 3:10) ed edificare gli altri?

L'ascolto di Dio è una pratica spirituale che dobbiamo imparare e praticare con la meditazione della Bibbia, la preghiera e il silenzio davanti a Lui già da quando ci svegliamo la mattina!

È vero che dobbiamo avere uno spirito di preghiera in tutto l’arco della giornata, che non dobbiamo mai cessare di pregare (1 Tessalonicesi 5:17), ma è anche vero che dobbiamo avere dei momenti di preghiera particolari, ed è meglio farlo la mattina presto prima di intraprendere qualsiasi attività!

La mattina è l’orario migliore per pregare come si deve!  Perché la nostra mente è fresca, lucida e non inquinata dal mondo, e ci prepara ad affrontare le battaglie della giornata, per chiedere la guida la Signore per come onorarlo, per chiedere al Signore che ci dia la forza, la saggezza, il discernimento e l’aiuto per glorificarlo!

Per Gesù Cristo era così importante pregare che fece un grande sforzo per pregare soprattutto se pensiamo che aveva passato il giorno precedente a un ministero estenuante di insegnamento, guarigioni ed esorcismi!

Ma è necessario:
B) Lo sforzo e il sacrificio per la preghiera prolungata
“Pregava” (prosēucheto – imperfetto medio o passivo indicativo) significa parlare a Dio, alzare la propria anima a Dio, o fargli delle richieste, supplicare Dio (cfr. per esempio Matteo 6:5–7; 14:23; 26:36; Marco 6:46; Luca 1:10; 5:16; Atti 1:24; 6:6; 1 Corinzi 11:4).

L'idea è una direzione consapevole della propria preghiera a Dio, una consapevolezza da parte di chi prega della presenza e dell'attenzione di Dio.

La preghiera di Gesù non era una preghiera astratta, una preghiera nel vuoto!
La preghiera era rivolta a un Dio vivente e concreto!

Così la preghiera del cristiano è una preghiera di fede davanti la presenza di Dio con la consapevolezza della Sua esistenza e attenzione!

Non ci viene data alcuna indicazione del contenuto della preghiera di Gesù, ma il tempo imperfetto indica che ha trascorso un periodo prolungato in preghiera. 

Dunque Gesù non stava facendo una preghiera veloce, ma prolungata svegliandosi di notte dopo un ministero estenuante!

Gesù era in un luogo deserto per una preghiera prolungata prima della fase successiva della Sua missione.

Siamo soddisfatti quando preghiamo anche velocemente, perché pensiamo che abbiamo pregato, ma Gesù c’insegna a pregare in modo prolungato, evidentemente anche con il giusto atteggiamento (cfr. per esempio Matteo 26:36-42; Luca 18:9-14; Giacomo 1:5-8)

Non dobbiamo essere frettolosi nella preghiera!
Dobbiamo curare la qualità della nostra comunione con Dio e di certo se siamo frettolosi non lo sarà!

È importante la comunione devozionale con Dio, ma lo è molto di più anche la qualità!

In terzo luogo troviamo:
III LA PRIORITÀ DELLA PREGHIERA
“Poi, la mattina, mentre era ancora notte”.

La mattina, prima di guardare una faccia di una persona, di stare a contatto con qualcuno, dobbiamo cercare il volto del Signore!

Prima di parlare con qualcuno dovremmo parlare con il Signore!

Prima di ascoltare qualcuno dovremmo ascoltare il Signore!

Uno dei motivi per cui non si prega è perché una persona si sente autosufficiente e autonoma in questo mondo secolarizzato!

In altre parti del vangelo, vediamo che Gesù si ritirava dalla folla per pregare (Marco 1:45; 3:13; 6:31–32,46; 7:24; 8:27; 9:2,30–31).

Come già detto, sebbene Gesù fosse Dio, era anche uomo e come uomo visse la sua vita in dipendenza di Dio, infatti per esempio noi leggiamo in Giovanni 5:19: “Gesù quindi rispose e disse loro: ‘In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da se stesso fare cosa alcuna, se non ciò che vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente’”. 

In Giovanni 14:10 leggiamo: “Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue”.

Gesù come uomo dipendeva dal Padre!

Gesù pregava perché era un uomo, forse può essere eccessivo dire che queste preghiere erano ‘le radici del suo potere’, perché comunque Gesù aveva anche una natura divina, ma era un uomo e come tale dipendeva dal Padre in tutto. 

Gesù è l'eterno Dio incarnato, il Creatore di tutto, che tiene tutto insieme con la Sua potenza (Filippesi 3:21; Colossesi 1:16), eppure pregava costantemente! 

Gesù viveva nello spirito della preghiera, ma aveva anche bisogno di momenti regolari di preghiera per avere comunione con il Padre, questa comunione non solo lo spingeva verso l'esterno in missione per l’umanità, ma era importante adempierla in comunione con il Padre. 

Se non viviamo una vita di preghiera, se non abbiamo periodi di preghiera quotidiana privata la nostra devozione appassirà, perderà di vita e non serviremo in comunione con Dio.

Il mondo riempirà i nostri pensieri e le tentazioni prenderanno il sopravvento! 

Abbiamo visto che prima di fare qualsiasi attività, Gesù dava la priorità alla preghiera!

Pregare la mattina presto non significa che non devi pregare durante la giornata, o alla sera. 

Quello che sottolinea Marco è che Gesù prima di qualsiasi altra attività, prima di iniziare le attività giornaliere pregava.

Le nostre priorità rivelano la spiritualità. 

Quali sono le tue priorità??

Infine questo versetto ci parla del:
IV POSTO DELLA PREGHIERA
“Uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava”.

Gesù uscì di casa per pregare in un luogo deserto per non essere disturbato.

“Deserto” (erēmon) indica un posto non abitato, isolato, solitario (cfr. per esempio Matteo 14:13,15; Marco 1:45; 6:31-32,35; Luca 4:42; 9:12), fuori Capernaum, un luogo remoto, un posto che era fuori mano, da qualche parte fuori dai sentieri battuti, un luogo non frequentato, dove poteva pregare indisturbato e rafforzarsi in vista dei prossimi impegni della Sua missione.

Gesù cercò un luogo dove nessuno lo potesse trovare facilmente e lo disturbasse in questo tempo privato di preghiera. 

Questo dimostra quanto fosse di vitale importanza per Gesù trovare il tempo da solo in cui il Padre potesse parlare al Suo cuore e potesse riversare il Suo cuore al Padre.

Gesù non solo ci dà l’esempio per la preghiera privata quotidiana, ma la incoraggiò anche.
Per esempio in Matteo 6:6 è scritto: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”.

Possiamo pregare ovunque.
Possiamo pregare quando siamo soli, o quando siamo in pubblico, ma nonostante il fatto che possiamo pregare ovunque, è comunque una buona cosa avere un momento di preghiera speciale ogni giorno da soli in un luogo solitario, tranquillo per non essere disturbati, o distratti da niente e nessuno come la tua camera. 

Lo scrittore Stephen King, nel suo libro sulla scrittura, parla dell'importanza di avere un posto dove non essere distratto per essere uno scrittore di successo, dice: "Se possibile, non ci dovrebbe essere alcun telefono nella tua stanza di scrittura, certamente nessuna TV o videogiochi con cui giocare. Se c'è una finestra, tira o abbassa le tende a meno che non guardi un muro bianco. Per qualsiasi scrittore, ma per lo scrittore principiante in particolare, è saggio eliminare ogni possibile distrazione...  Ma hai bisogno della stanza, hai bisogno della porta e hai bisogno della determinazione per chiudere la porta".

Se è importante per uno scrittore avere un luogo appartato per scrivere senza distrazioni, è ancora più importante per noi nel nostro tempo di preghiera con Dio. 

Il luogo con cui c’incontriamo con Dio deve essere un luogo in cui non ci sono elementi di deconcentrazione!
La preghiera privata è importante perché possiamo comunicare con Dio gli aspetti più intimi del nostro cuore liberamente! (cfr. per esempio Salmo 62:8).

Possiamo dedurre che Gesù, che era anche un uomo, si sentisse a Suo agio nell’aprire il Suo cuore davanti a Suo Padre liberamente.

CONCLUSIONE
L’esempio di preghiera di Gesù c’insegna che non devono esistere giorni di preghiera speciali come la domenica in chiesa, o peggio ancora solo a Natale, o Pasqua, ma tutti i giorni, preferibilmente la mattina, nella nostra stanza, o luogo solitario senza distrazioni!

Esiste, una cosa come una religione domenicale, o festiva, non c’è nulla di male in questo, lo è se è solo questa!

La preghiera della domenica, o festiva non è sbagliata, ma lo deve essere tutti i i giorni, già da quando ci alziamo dal letto la mattina!

Se Gesù aveva bisogno della preghiera, noi ne abbiamo bisogno molto di più!

Gesù e il Padre erano una cosa sola, eppure Gesù aveva bisogno della costante comunione intima con il Padre.

Gesù sapeva che la forza e l'unzione di cui aveva bisogno dipendevano dalla Sua comunione con il Padre e lo Spirito Santo.

Ecco perché pregava costantemente in privato!

Non possiamo avere la forza, un servizio efficace e produttivo senza il tempo di preghiera, di comunione con il Signore!

Se vogliamo fare piacere a Dio, se vogliamo essere usati da Dio potentemente dobbiamo pregare in modo serio, profondo e senza fretta ogni mattina!

E.M.Bounds scriveva:“Gli uomini che hanno fatto di più per Dio in questo mondo si sono inginocchiati presto. Chi spreca il primo mattino, la sua opportunità e la sua freschezza, in altre attività che non siano la ricerca di Dio, non farà molta strada nel resto della giornata. Se Dio non è al primo posto nei nostri pensieri e sforzi al mattino, sarà all'ultimo posto per il resto della giornata”.

Per essere efficaci in qualsiasi ministero per il Signore, dobbiamo dedicare ogni giorno un tempo significativo alla preghiera.

Come Gesù usciva dai Suoi tempi solitari rinfrescato, rinvigorito, rinnovato in potenza!

I momenti di solitudine con Dio sono fondamentali per avere una vita cristiana vittoriosa sulle tentazioni e servire Dio in modo efficace! 
Stai avendo ogni mattina un tempo di preghiera tra te e Dio solo?

Forse ti senti svuotato, sconfitto, frustrato, non stai vivendo una vita abbondante nel Signore, uno dei motivi, o il motivo può essere proprio la mancanza di comunione quotidiana con il Signore in preghiera!

Allora trovati un posto senza distrazioni ogni giorno dove aprire il tuo cuore a Dio e vedrai grandi cose nella tua vita e nel tuo servizio cristiano!



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