Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto. Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile. È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi. Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio. Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa. Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
Giovanni 3:17-18: Gesù è l’unico Salvatore.
" Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio".
Gli uomini hanno bisogno di essere salvati e l’unico che ci può salvare è Gesù! Gesù è l’unico Salvatore e Signore che salva dai peccati, mandato da Dio perché ama il mondo (Giovanni 3:16; 4:42; Romani 8:1-3; 10:9-10; 1 Timoteo 1:15).
Chi crede (cioè si affida completamente) in Gesù non è giudicato, non perirà, chi non crede nel presente in Gesù è già sotto giudizio, sotto l’ira di Dio e non solo lo sarà dopo la morte (Giovanni 3:36; Ebrei 9:27; Romani 5:9-11). “Salvato” (sózō) è l’opposto di essere condannato (vedi anche Giovanni 12:47) e comporta il ritrovarsi sotto la protezione del Buon Pastore (Giovanni 10:9). Ma la salvezza per tutti coloro che credono, implica il giudizio per coloro che non credono! Lo scopo della venuta di Cristo è redentrice, ma quando la Sua opera di salvezza è rifiutata, il risultato è il giudizio. Dio è Dio, il Creatore Sovrano, il giusto Giudice, al quale tutti gli uomini devono, ed è giusto, dare conto!
Il giudizio (krínō) è in base alla fede, o all’incredulità nei riguardi dell’Unigenito Figlio di Dio! Non credere nel Figlio di Dio, equivale all’auto-condanna. Dio non è da biasimare, ma piuttosto il non credente, infatti, questo preferisce rimanere nelle tenebre. Gli esseri umani rimangono agenti responsabili. La colpa del giudizio è da ricercare negli uomini che non credono al Figlio Suo e che hanno preferito le tenebre alla luce, che odiano la luce (la luce si riferisce allo stesso Gesù il quale è venuto nel mondo e con la sua persona e ministero ha portato la luce della verità, della giustizia e della santità-Giovanni 1:4-9;8:12- vedi anche Giovanni 3:19-20). Perciò il problema dei peccatori non è solo la grande distanza tra il nostro livello di comportamento e lo standard di Dio; il problema è: non si vuole andare nella direzione giusta, quella di Dio! Così l’incredulità e il rifiuto di Gesù diviene un’auto-condanna.
Coloro che rifiutano Gesù Cristo l’unico Salvatore: 1) non vedranno la vita perché l’ira di Dio rimarrà su di loro (Giovanni 3:36); 2) moriranno nei loro peccati, vale a dire moriranno senza avere i loro peccati perdonati (Giovanni 8:21,24); 3) risorgeranno dalla morte per essere condannati (Giovanni 5:29).
La condanna è una realtà presente, che sarà chiaramente evidenziata nella futura risurrezione.
Cosa sarà della tua vita dopo la morte? Come lo puoi sapere? Come possiamo essere certi? Semplice chi crede in Gesù Cristo ha vita eterna e non perirà, sarà salvato (Giovanni 3:16; Efesini 2:8-9). Chi si ravvede dei suoi peccati sarà salvato (Atti 3:19). Queste sono le promesse di Dio e quando Dio fa una promessa la mantiene (Numeri 23:19; Tito 1:2).