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Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
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Marco 12:30-31: Amare il prossimo.

Marco 12:30-31: Amare il prossimo.
"'Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua'". Il secondo è questo: 'Ama il tuo prossimo come te stesso'. Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi”.

I dieci comandamenti si possono racchiudere in questi due comandamenti. 
Questi due comandamenti sono collegati, l’amore per Dio trova la sua espressione nell’amare gli altri, o è convalidato dal nostro amore per gli altri (1 Giovanni 4:20-21).
Il secondo comandamento assomiglia al primo perché entrambi richiedono amore. 
Chi ama il prossimo adempie la legge ci ricorda Romani 13:8-10: "Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge. Infatti il 'non commettere adulterio', 'non uccidere', 'non rubare', 'non concupire' e qualsiasi altro comandamento si riassumono in questa parola: 'Ama il tuo prossimo come te stesso'. L'amore non fa nessun male al prossimo; l'amore quindi è l'adempimento della legge". (cfr. 1 Giovanni 3:23). 

L’unico obbligo che dobbiamo avere è l’amore gli uni per gli altri! L’amore non fa danni al prossimo! Hai visto mai morire qualcuno di troppo amore? Il credente ama il suo prossimo.
Chi è il mio prossimo? 
Il secondo comandamento al quale si riferiva Gesù è preso da Levitico 19:18.
Il “prossimo” (plesion) è il vicino, colui che è accanto. 
Nell’Antico Testamento designa l’altro che ci è accanto nei confronti del quale occorre tenere un comportamento corretto come vuole Dio. 
Il prossimo di ognuno è colui che è sulla nostra via: famiglia, colleghi, fratelli di chiesa, vicini di casa e padroni di casa, conoscenti, anche nemici, ecc. 
Il prossimo può essere di qualsiasi religione, ceto sociale e sesso. 
Nell’Antico Testamento l’amore per il prossimo veniva concepito come convivenza sociale che si concretizzava nell’accoglienza e nel riconoscimento del diritto dell’altro, quindi accogliere l’altro e rispettare il bene dell’altro.  
Noi tendiamo invece ad amare chi ci tratta bene, chi ha gli stessi nostri interessi, chi non ci mostra i nostri difetti, chi ci apprezza, la persona con cui possiamo esser noi stessi, invece siamo chiamati ad avere un comportamento di amore verso tutti coloro che sono vicino a noi: credenti e non credenti, amici e nemici.
Come dobbiamo amare il prossimo?  
Come noi amiamo noi stessi, tanto da prenderci cura di noi stessi così dobbiamo fare con gli altri, dobbiamo amare il prossimo al pari di noi stessi, come amiamo noi stessi, come se si trattasse di noi, di se stessi.
Noi desideriamo il nostro bene, perciò ci curiamo e desideriamo che gli altri ci facciano del bene, così dobbiamo fare con gli altri.
Gesù dice in Matteo 7:12: "Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge e i profeti". 
Se l'amore è la somma del cristianesimo, e una persona che si dice cristiana non ama, è una grande assurdità e una grande contraddizione!

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