Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:11-12) (4)
Continuiamo la nostra meditazione su questo Salmo meraviglioso che ci fa capire come la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio.
Davide si trova in grande difficoltà, la sua vita è a rischio (vv.7,13-14,17), ma comunque ha fede, loda il Signore (vv.8-10), e richiede aiuto al Signore per la consacrazione.
In questo salmo vediamo che la preghiera è una richiesta di aiuto per la consacrazione e la formazione del carattere.
Nei vv.11-12 leggiamo: “O Signore, insegnami la tua via; io camminerò nella tua verità; unisci il mio cuore al timor del tuo nome. Io ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo nome in eterno”.
Quanto più siamo consapevoli della natura di Dio, tanto più questo rifletterà e influenzerà anche i nostri desideri.
I vv.11-12 si riferiscono al desiderio di formare delle giuste abitudini, al desiderio di avere uno sviluppo di una mentalità le cui decisioni saranno sempre più in linea con quelle di Dio.
Quando siamo sotto pressione siamo provati e tendiamo a comportarci a modo nostro e non secondo ciò che vuole il Signore per trovare una rapida soluzione.
Il salmista sotto pressione era forse influenzato dalle sue circostanze quotidiane difficili, è probabile che avesse la tentazione di riporre la sua fiducia in fonti di forza diverse da Dio, o di cercare rimedi non secondo la volontà di Dio per risolvere i suoi problemi.
Allora Davide prega per l'aiuto del Signore affinché possa continuare a vivere una vita di devozione a Lui!
La preghiera è la voce della priorità e dell’impegno verso Dio!
Non è solo una supplica per la vita, è una sottomissione della propria vita a Dio!!
Il servo deve servire un solo padrone e questo è Dio (cfr. Matteo 6:19–34).
La preghiera non cerca solo la liberazione dai problemi, ma anche l'aiuto nella formazione del nostro carattere secondo la volontà di Dio.
Nel suo desiderio di consacrazione di Davide vediamo tre aspetti:
Il primo aspetto di questa preghiera di consacrazione riguarda il conoscere la via (derek) del Signore (cfr. per esempio Salmo 27:11; 32:8).
Questo significa seguire il modo di vivere, o di fare (cfr. per esempio 1 Re 2:3; Salmo 37:14; Proverbi 6:6; Isaia 55:7) corretto secondo la volontà del Signore (cfr. per esempio Deuteronomio 5:33; 8:6; Salmo 81:13), seguire come modello gli insegnamenti, o i comandamenti del Signore, e non di seguire la propria via!
Daniel Estes scrive: “Prendendo la posizione umile di uno studente nella scuola di Dio (cfr. Salmi 25:9; 27:11; 32:8; 143:11), chiede al Signore di insegnargli il suo modello di vita. Invece di insistere sulla propria via, accetta per lui la via del Signore (cfr. Salmo 139:23-24)”.
La supplicazione di Davide a Dio per insegnargli la via, non era tanto una richiesta per avere una conoscenza intellettuale più approfondita, ma il desiderio che il Signore lo prendesse per mano e lo guidasse a fare ciò che è giusto perché aveva bisogno della capacità del Signore per camminare nel modo opportuno, o coerente la via del Signore.
Il secondo aspetto della preghiera di consacrazione riguarda il vivere come piace al Signore, infatti “camminerò nella tua verità” riflette il desiderio di vivere una vita coerente (camminare – hālaḵ - stile di vita, comportarsi in un modo specifico) con la rivelazione di Dio, quindi camminare in modo fedele (verità - ʾemet; cfr. Salmo 15:2) al Signore.
Questa preghiera indica il desiderio di chi parla di continuare in uno stile di vita devoto a Dio anche di fronte a tutte le difficoltà e opposizioni che incontra nella sua realtà quotidiana.
È una dichiarazione di fiducia e determinazione, una preghiera di consacrazione, per rafforzarsi in questa decisione.
Il terzo aspetto della preghiera di consacrazione di Davide è il desiderio sincero di avere il suo cuore interamente unito al timore del Signore, cioè una devozione fedele, completa e concentrata, la determinazione a temere il Signore che implica un comportamento come vuole il Signore, questo è il significato di “unisci il mio cuore al timor del tuo nome”.
Consapevole della sua propensione a essere infedele, come del resto tutti quanti noi (cfr. per esempio Romani 7:14-23), Davide chiede al Signore di unire tutto il suo cuore nell'impegno verso di Lui.
All’unico, vero e vivente Dio, Davide risponde con il desiderio di avere un cuore unico e compatto per Dio!
Il suo cuore, come anche del resto il nostro non può essere diviso, deve essere al 100% per Dio!
L'unicità del Signore deve essere accompagnata da un impegno integrale, indiviso di chi gli appartiene!! (cfr. Geremia 32:39).
Così Davide prega che il suo cuore non possa essere diviso, ma compatto, unito nella consacrazione!
Davide prega per avere questo unico scopo nella vita!
Non vuole essere distratto, o avere un cuore diviso nella sua fedeltà a Dio, ma piuttosto chiede un cuore indivisibile nella sua devozione, non vuole un cuore diviso tra l'obbedienza alla Parola di Dio e la disobbedienza.
Davide desiderava temere Dio con tutto il cuore, obbedire e sottomettersi a Lui totalmente per poter onorare sinceramente il santo nome di Dio.
Il rinnovato impegno si esprimerà anche in atti e parole di lode al Signore con tutto il cuore.
“Tutto il cuore” ricorda la confessione di fede di Deuteronomio 6:4-5 dove si parla di consacrazione unica, totale e radicale al Signore.
Ancora una volta, il salmista fa una dichiarazione fiduciosa che il suo impegno verso Dio rimanga incrollabile nel desiderio di vivere in modo consacrato anche in circostanze difficili, critiche, spaventose e tortuose.
Davide per fede prega ancora: “Io ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo nome in eterno” (v.12).
Davide immagina uno stile di vita a lungo termine di lode, non un atto occasionale, ma una lode sarà con tutto il cuore per sempre e non può essere altrimenti come segno di riconoscenza della salvezza del Signore.
John Goldingay ci ricorda: “Quando Dio agisce per noi, non diamo solo un grazie. Ha un tale effetto su di noi che la lode non cesserà mai di risuonare (cfr. Salmo 30:11–12)”.
Così se siamo, o quando saremo sotto pressione, rinnoviamo l’impegno della nostra consacrazione, così da tenere lontana la tentazione di seguire la nostra volontà e non quella del Signore.