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Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
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Salvatore

Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:8-10) (3)

 Una preghiera di dipendenza (Salmo 86:8-10) (3)

Stiamo meditando su questo salmo e abbiamo visto che la preghiera è la dichiarazione che dipendiamo da Dio. Abbiamo visto che la preghiera è la richiesta urgente di un uomo fedele e la voce della fiducia in Dio (v.2) (v.2), la richiesta urgente e perseverante di un uomo angosciato che richiede la grazia di Dio (vv.1,3,7), è l’elevazione dell’anima (v.4).  

E ancora in questo salmo troviamo che: la preghiera è concentrarsi su Dio (vv.8-10).

Anche nell’angustia, Davide è in pericolo di vita (vv.7,13-14,17), ha fede e loda il Signore.

È certamente un segno di buona salute spirituale riflettere sulla grandezza di Dio e adorarlo, anche quando siamo in grande sofferenza, quindi non essere immersi e risucchiati dai propri problemi!

Dividiamo la preghiera in adorazione, intercessione, confessione, supplicazione, ma noi vediamo che in questo salmo la supplicazione è mischiata con l’adorazione.

Davide va umilmente davanti a Dio, ma esprime la sua fede in Dio non solo con la supplicazione, ma anche con l’adorazione. 

Le nostre preghiere dovrebbero esprimere la fiducia in Dio e allo stesso modo dichiarare a Dio i nostri motivi di fiducia in Lui mentre adoriamo la Sua natura, il Suo carattere!

Per fare questo, però, dobbiamo prima conoscere bene Dio!

Philip Ryken scrive: “Devi avere una teologia prima di poter avere una vita di preghiera. Conoscere il carattere di Dio precede l'avere intimità con lui attraverso la preghiera. Troppe preghiere sono superficiali nella loro comprensione del carattere di Dio. Invece, dovrebbero essere sature della lode dei suoi gloriosi attributi”.

L’adorazione per l’unicità e la grandezza del Signore nei vv. 8-10 funziona come una confessione di fede in questo salmo. 

Nel culto, o nell’adorazione nella preghiera vediamo tre aspetti.

Prima di tutto vediamo l’incomparabilità del Signore

”Non c'è nessuno pari a te fra gli dèi, o Signore, e non ci sono opere pari alle tue” (v.8).

Dobbiamo adorare Dio ammirandolo più di ogni altra cosa perché Dio merita questo!

Questi versetti ci fanno capire che il Signore è in una categoria a parte in ciò che è e in ciò che fa. 

L'esperienza del passaggio di Israele attraverso il Mar Rosso degli Ebrei ha dimostrato la grandezza del Signore. 

Nel canto che celebrava la sua vittoria, il popolo di Dio si unì a Mosè e cantava: “Chi è pari a te fra gli dèi, o Signore? Chi è pari a te, splendido nella tua santità, tremendo anche a chi ti loda, operatore di prodigi?” (Esodo 15:11). 

Questa domanda era in effetti una forte affermazione dell'eccellenza del Dio di Israele. 

Mentre Davide condivide questa verità di Esodo con un'affermazione positiva e non una domanda: ”Non c'è nessuno pari a te fra gli dèi, o Signore, e non ci sono opere pari alle tue”.

Dichiarazioni dirette come queste si trovano in 2 Samuele 7:22 e 1 Re 8:23 (Deuteronomio 3:24; Salmo 35:10).

Non c'è altro Dio come il Signore, perché è grande e opera meraviglie è il solo Dio! (v.10).

Adottando il linguaggio nell’inno di vittoria del passaggio nel Mar Rosso, Davide attira l’attenzione sulla grandezza e sulla potenza del Signore nel provvedere la salvezza al Suo popolo.

 Quando il popolo era impotente a salvarsi, Dio ha provveduto loro una salvezza miracolosa. 

Non sorprende il fatto che Davide usi queste parole nel momento della sua attuale angoscia.

Nel suo disperato bisogno di essere salvato dalle proprie circostanze angosciose, come lo era per il popolo d’Israele davanti il Mar Rosso con alle calcagna in modo minaccioso gli Egiziani, Davide, a causa dei suoi nemici, ha bisogno di ricordare a se stesso e ai suoi lettori che il loro Signore è il Dio della liberazione miracolosa: non c'è nessuno come Lui che possa agire come Lui in modo potente!

Nessuno può fare le opere che il Signore può fare, perché nessuno è come Lui!

Nessuno degli dèi è come il vero Dio vivente in nessuna maniera: solo il Signore è Dio!

Il Signore è così diverso dalle altre divinità, che solo Lui merita il nome “Dio” (ʾelōhiym), cioè il Creatore e il Signore assoluto accanto a cui non esiste nessun altro, nessun’altra volontà Onnipotente!

Il Dio vivente è molto diverso dagli idoli morti che le nazioni circostanti adoravano (Salmo 115:5-7). 

Il Nuovo Testamento esorta le persone a convertirsi dagli idoli, "da queste vanità vi convertiate al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi." (Atti 14:15; cfr. 1 Tessalonicesi 1:9).

Le Sue azioni ineguagliabili indicano il Suo essere unico e ineguagliabile, portando il salmista ad adorarlo (cfr. Salmo 139:14).

In secondo luogo vediamo l’universalità del Signore

“Tutte le nazioni che hai fatte verranno a prostrarsi davanti a te, Signore, e glorificheranno il tuo nome” (v.9).

Alla luce di chi è il Signore e delle Sue opere miracolose, le nazioni lo riconosceranno e si prostreranno davanti a Lui.

La sovranità e la potenza del Signore sono universali senza limitazioni!

Il Signore non è Dio circoscritto solo a Israele! 

Infatti “tutte le nazioni che hai fatte verranno a prostrarsi davanti a te, Signore, e glorificheranno il tuo nome”. 

Ci sono diversi passi che parlano di nazioni che adoreranno il Signore (cfr. per esempio Isaia 2:2-3; 45:23; 60:3-5; 66:18-23; Geremia 16:19; Sofonia 2:11; Zaccaria 8:21–22; 14:16; Malachia 1:11; Apocalisse 7:9-12; 15:4). 

Da nessuna parte tra gli dèi delle nazioni c'è un dio come il vero e vivente Dio, Yahweh. Infatti, solo Lui è Dio. 

Poiché Dio è il creatore di tutte le nazioni, sarà glorificato da tutte le nazioni, quando verranno a inchinarsi davanti a Lui riconoscendolo il Signore Dio.

“Prostrarsi” (ḥā·wā) è assumere una posizione bassa in segno di onore, adorazione e omaggio alla divinità (cfr. per esempio Deuteronomio 26:10; 2 Re 17:36; 18:22; 2 Cronache 32:12; Neemia 9:3; Salmo 95:6-7; 99:5,9; 132:7; Zaccaria 14:16-17). 

“Glorificare” (kāḇēḏ) è riconoscere, o stimare positivamente, onorare il carattere di Dio (cfr. per esempio 1 Samuele 2:30; Salmo 86:12; Isaia 43:23; Malachia 1:6).

Le nazioni si inchineranno davanti a Dio riconosceranno alla fine Colui che le aveva create e plasmate.

Il pensiero di portare gloria al nome di Dio ricorre anche nel Salmo 96:8 dove dice: "Date al Signore la gloria dovuta al suo nome”.

Tutte le nazioni che il Signore ha creato verranno e adoreranno davanti a Lui. 

La conclusione logica dell'incomparabilità del Signore rispetto agli dèi delle nazioni è che alla fine le nazioni stesse, si renderanno conto che il Signore è molto più grande degli déi che avevano adorato (cfr. Isaia 45:23; Filippesi 2:9-11).

Infine vediamo l’unicità del Signore

Il v.10 dice: “Poiché tu sei grande e operi meraviglie; tu solo sei Dio”.

Il motivo per cui le nazioni verranno a prostrarsi davanti al Signore e lo glorificheranno è perché è grande e opera meraviglie! (cfr. Neemia 9:17; Salmo 96:3-4; 106:21-22).

“Grande” (gādôl) indica, notevole, o fuori dall'ordinario per grado, grandezza o effetto.

“Meraviglie” (pālāʾ) indica qualcosa di straordinario, che sorpassa l’ordinario, un atto soprannaturale di Dio (Salmo 72:18; 77:14).

Descrive le attività esclusive di Dio nella creazione e nella redenzione!

Il Signore non è solo il migliore degli dèi, ma solo Lui è Dio! (Deuteronomio 4:35; Neemia 9:6; 2 Re 19:15,19; Salmo 83:16; Isaia 37:16,20; 44:6,8). 

È il Dio supremo e il Signore assoluto! (Deuteronomio 10:17).

È l’Altissimo (per esempio Salmo 47:2; Lamentazioni 3:35-38).

Riferendosi al Signore come operatore di meraviglie, non solo ricorda tutte gli spettacolari miracoli che ha fatto in passato, ma sottolinea anche che è la Sua natura quella di fare miracoli!

Ora contemplare la grandezza di Dio e le Sue opere miracolose non solo ci spinge all’adorazione, ma anche alla consacrazione.

Allora com’è la tua preghiera? Com’è la tua teologia? 

La tua preghiera dipende dalla conoscenza che hai di Dio e dal credere in quello che conosci di Dio.

Con una consapevolezza profonda di Dio la tua fede sarà forte e nei momenti difficili, come quelli che aveva Davide, li affronterai focalizzandoti sulla grandezza di Dio e lo adorerai, non sari risucchiato dai tuoi problemi! 


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