Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto. Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile. È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi. Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio. Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa. Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
Isaia 66:2: Il Dio infinito dimora negli umili.
“Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola”.
Nei vv.1-2 leggiamo: “Così parla il SIGNORE: ‘Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi; quale casa potreste costruirmi? Quale potrebbe essere il luogo del mio riposo? Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così sono tutte venute all'esistenza’, dice il SIGNORE”.
Questo passo di Isaia ci fa capire quanto grande e infinito è il Signore, troneggia dal cielo e la terra è lo sgabello dei Suoi piedi, quindi, un tempio non lo può contenere (cfr. 1 Re 8:27). Dio ha creato ogni cosa, anche il materiale per la costruzione, tutto è Suo, e gli uomini non possono costruire con tali materiali un edificio degno della sua grandezza. Eppure, il Dio infinito, trascendente e sovrano, il creatore, è accessibile all’umanità! Il santuario di Dio è il nostro corpo! (1 Corinzi 6:19).
I nostri corpi, così non sono semplicemente gusci di carne di notevole composizione: sono un tempio dello Spirito di Dio, grazie all’opera di Gesù Cristo (1 Corinzi 6:9-11). L’attenzione di Dio, il Suo favore, è su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto (Cfr. Salmo 34:18; Isaia 57:15; Matteo 5:3; Luca 18:13-14) e trema alla Sua parola (Esdra 9:4). Dio sceglie di dimorare in questo tipo di persone perché hanno il giusto atteggiamento verso di Lui. Questo passo ci fa capire che Dio non è preoccupato per una religiosità esteriore, il Suo favore, la Sua presenza è verso coloro che sono umili, contriti e lo temono! Dio desidera stabilire la sua dimora in un cuore contrito e umile, che prende la sua Parola sul serio (Isaia 66:5; Giovanni 14:23), mentre respinge quelle persone che hanno una religiosità esteriore (cfr. Isaia 29:13; Matteo 15:8-9; 23:1-36). Dio non si lascia impressionare dall’esteriorità, dalle folle di religiosi che si radunano in grandi chiese, o che adorano urlando, o che nelle loro chiese hanno grandi statue e croci d’oro. Dio non si lascia impressionare da quei teologi super titolati, niente di tutto questo attira lo sguardo di Dio! Dio poserà il suo sguardo su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla Sua parola! Su quelli cioè che si riconoscono che sono niente davanti a Dio, che sono privi di orgoglio, che riconoscono la propria povertà spirituale davanti a Dio. Che si pentono dei loro peccati, che sono veramente dispiaciuti per i loro peccati. E che hanno il rispetto per Dio e la Sua Parola, quindi sono sottomessi alla Parola di Dio, cioè che gli sono obbedienti (cfr. Esdra 10:3). Se vogliamo sperimentare Dio nella nostra vita, non possiamo pensare di avvicinarci a Lui a modo nostro! Dio non lo accetterebbe! Il Suo sguardo si posa su chi è umile, contrito per i propri peccati e rispetta la Sua parola!