2 Corinzi 1:3: Il carattere consolatore di Dio In un mondo che offre mille forme di consolazione temporanea, dove possiamo trovare un conforto che dura davvero? Dove possiamo aggrapparci quando tutto sembra crollare? Una bambina cresciuta in una famiglia atea aveva imparato dal padre ateo che Dio non esisteva. La bambina si ammalò di una grave malattia, e suo padre e sua madre cercavano di incoraggiare questa bambina malata. Cercavano di confortare la figlia morente, i genitori non credevano in Dio, e nemmeno la bambina credeva in Dio. Il padre era al suo fianco, dicendole: “Tesoro, non ci vorrà molto. Tieni duro. Papà ti ama. Non ci vorrà molto. Tieni duro.” Lei rispose: “Papà, mi dici di tenere duro, ma non c’è niente a cui aggrapparmi.” Questa storia racconta la tragedia di chi cerca consolazione senza avere una speranza eterna. Ma grazie a Dio, Paolo ci presenta una realtà completamente diversa in 2 Corinzi 1:3: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signor...
Salmo 30:7: La necessità della disciplina di Dio.
“O SIGNORE, per la tua benevolenza avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti il tuo volto, e io rimasi smarrito”.
Davide, a causa di una malattia che lo ha portato all’orlo della morte (vv.2-5), ha cominciato a riflettere sulla sua condizione davanti a Dio e quindi anche sulla vita. L’improvviso sconvolgimento di una vita tranquilla, il fatto che Dio nascose la Sua faccia, porta Davide a riconoscere che stava costruendo la sicurezza della propria vita su un fondamento sbagliato, cioè se stesso (v.6). Il peccato di Davide era l’orgoglio: l’auto-sufficienza e l’auto-indipendenza. Ora Davide riconosce che è la benevolenza di Dio che ha reso forte il suo monte, e non se stesso! Questa immagine indica una solida, sicura e prosperosa condizione (Salmo 18:34; 27:5). Dio ha messo Davide in altezze inattaccabili, lo ha stabilito in sicurezza come una forte montagna! La conseguenza, o la natura di nascondere la faccia è in riferimento alla malattia di Davide, o quando sono venute meno tutte le sue sicurezze umane. La sua malattia era come conseguenza della disciplina e dell’ira di Dio che punisce a causa del peccato (cfr. v.5; Isaia 59:1-2). “Nascondere la faccia” è il ritiro della comunione divina, della Sua presenza, quindi ira e abbandono, il ritiro attivo del favore e della protezione di Dio a causa del peccato! Prima di soffrire fisicamente, Davide era malato spiritualmente! Dalla gioia della presenza di Dio, da una situazione tranquilla si passa a una situazione di spavento. Dio nasconde la Sua faccia a Davide a causa del peccato, e lui rimase “smarrito” (bāhal), cioè terrorizzato, spaventato, confuso. Quando Dio ci nasconde la Sua faccia diventiamo confusi, smarriti, angosciati, perché viene a mancare il punto di riferimento più importante nella nostra vita: Dio! La consapevolezza del peccato di Davide come della grazia di Dio, cioè il fatto che era stato Dio a rendere forte il suo monte è avvenuto nel periodo della punizione di Dio, quando gli nascose la Sua faccia! Dunque, la malattia non era solo giudizio nel senso della retribuzione, ma un giudizio correttivo nel riportarlo alla riflessione e alla verità, riportarlo alla conoscenza della necessità della fiducia di Dio da cui dipendiamo, non un’arrogante fiducia in se stessi! La disciplina lo ha portato alla verità, alla retta via! Guardando indietro la sua vita prima dell'insorgenza della malattia, il salmista si rende conto che nella sua prosperità era stato orgoglioso. Da quello che poteva chiamare la sua prosperità, forza, sicurezza, stabilità, che erano motivo di orgoglio perché fondato su se stesso, ora Davide, per la disciplina di Dio, impara e si pente, ora è umile e riconosce che dipende dalla benevolenza di Dio! La disciplina di Dio è importante perché ci fa crescere spiritualmente e ci fa capire aspetti della nostra della vita morale e spirituale che altrimenti non possiamo conoscere (Deuteronomio 8:1-3; Salmo 119:71,75; Ebrei 12:4-11).
Pertanto quando siamo disciplinati da Dio non dobbiamo lamentarci, e scoraggiarci, ma ringraziarlo, perché tramite questa disciplina noi possiamo crescere, Dio ci disciplina per il nostro bene, perché siamo da Lui teneramente amati!