Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga. Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace.
Giovanni 5:35: Lampada splendente.
“Egli era la lampada ardente e splendente”.
Giovanni Battista non è stato solo una lampada ardente, ma anche splendente. Se una lampada arde, è accesa, nello stesso tempo illumina. Se non stiamo illuminando, vuol dire che non stiamo ardendo per il Signore!!! Giovanni Battista alla domanda di alcuni, se fosse Elia, o il profeta, rispose di no, lui è stato mandato da Dio per rendere testimonianza al Messia (Giovanni 1:19-27). Giovanni splendeva predicando Gesù Cristo, il giudizio di Dio, e il ravvedimento, e lo faceva con zelo e franchezza. Come cristiani dovremmo distinguerci come quelli che hanno zelo per la predicazione della Parola di Dio. Tutti i credenti sono chiamati a splendere in questo mondo di tenebre di Satana (Giovanni 12:31; 16:11; Atti 26:18; Colossesi 1:13). Come discepoli di Gesù, siamo la luce del mondo che non può rimanere nascosta (Matteo 5:14-16; Filippesi 2:15-16). Dall’analogia della luce noi possiamo imparare alcuni principi.
In primo luogo:
A) La luce è chiara, pertanto la nostra predicazione deve essere chiara.
La gente deve capire bene di cosa stiamo parlando! Se andiamo a vedere la predicazione del battista, non ci sono ombre, né diplomazia, né ambiguità, era franco, semplice e diretto (Matteo 3:7-8).
In secondo luogo:
B) La luce illumina, pertanto la nostra predicazione deve illuminare (Salmo 119:105; Proverbi 6:23).
La stessa parola la troviamo in 2 Pietro 1:19 quando l’apostolo dice per incoraggiare i credenti della verità riguardo a Gesù, che c’è la parola profetica che splende in luogo oscuro. Il ministero del battista era di illuminare in un mondo oscuro. Giovanni denunciava i peccati, predicava il ravvedimento, il giudizio e Cristo (Matteo 3:1-12). Inoltre, come la luce guida i nostri passi, così la luce della Parola di Dio, deve guidare il nostro cammino spirituale (Giovanni 12:35). Noi cristiani siamo una luce per questo mondo, dobbiamo illuminare con la verità della Parola di Dio come ha fatto il battista! Abbiamo il compito di istruire e guidare le persone alla verità, affinché conoscano Dio e Gesù Cristo, perché questa è la vita eterna (Giovanni 17:3). Noi dobbiamo risplendere su quelli che sono nelle tenebre e in ombra di morte (Luca 1:79), e lo dobbiamo fare predicando, o testimoniando secondo verità, senza falsificare la Parola di Dio; (Galati 1:10; Efesini 5:8-13; 2 Timoteo 2:15;) infatti, la luce nella Bibbia è anche simbolo di verità contrapposta alla menzogna.
In terzo luogo:
C) La luce ristora, pertanto la nostra predicazione deve ristorare.
L’oscurità è tetra, mentre la luce è piacevole. Pensiamo, ad esempio quando siamo riscaldati, illuminati e confortati dai raggi del sole, è davvero piacevole. Noi siamo chiamati a portare questo conforto, per ravvivare le anime, per condurre gli uomini al Dio di ogni consolazione che è la sorgente della felicità. Come discepoli di Gesù Cristo, siamo chiamati, con la Parola di Dio e l’aiuto dello Spirito Santo, a fasciare i cuori spezzati, a proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, ad aprire le prigioni di coloro che sono ancora legati e confortare gli afflitti (Isaia 61:1-2). Siamo chiamati ad aiutare con la parola di Dio chi è stanco (Isaia 50:4), a portare gioia a tutti (2 Corinzi 1:24).
Tutto questo implica conoscere la Bibbia per proclamarla con franchezza!