Luca 4:28-30: La conclusione drammatica Abbiamo visto in Luca 4:23-27 come Gesù abbia portato alla luce i veri pensieri che avevano nel cuore le persone che erano presenti nella sinagoga di Nazaret dove Lui aveva appena parlato. Il Suo intervento è stato provocatorio, sfidando profondamente le convinzioni nazionalistiche ed esclusiviste dei Suoi ascoltatori. Ora in Luca 4:28-30, vediamo la conclusione drammatica di questa storia. Fu come un terremoto che scosse le fondamenta delle certezze religiose: dal celebrare Gesù (Luca 4:22), si passa al tentativo di ucciderlo! La verità di Dio sfidò i loro confini mentali, culturali e teologici, ora vediamo come reagirono a questa verità che non corrispondeva alle loro aspettative. Questo momento finale del testo è come un dramma in tre atti che si consuma con la velocità di un fulmine. Prima di tutto troviamo:
1 Tessalonicesi 5:19: Non spegnete lo Spirito
“Non spegnete lo Spirito”.
La Bibbia ci esorta a essere ripieni di Spirito Santo (Efesini 5:18). Ci sono tre condizioni necessari per la pienezza, tre imperativi, uno di questi è: “Non spegnete lo Spirito”.
“Spegnete” (Sbennute –presente attivo imperativo) è appropriato perché uno dei simboli dello Spirito Santo è il fuoco, (Geremia 20:9; Atti 2:3) )e questa parola è usata per estinguere il fuoco, (Matteo 12:20; 25:8; Marco 9:48; Ebrei 11:34), o anche per annientare, cancellare (2 Samuele 14:7; Proverbi 10:7).
Quello che ci viene esortato categoricamente è di non soffocare lo Spirito Santo, di non reprimerlo, spegnerlo come si fa con lo spegnimento di un fuoco. Letteralmente è: “Smettete di soffocare continuamente lo Spirito”. Ora non è la persona dello Spirito Santo che viene soffocata, ma l’attività fervente, la manifestazione dello Spirito Santo. Siamo chiamati a non limitarlo, a non sopprimerlo con la nostra resistenza, con la nostra disobbedienza, soprattutto a non soffocare i doni spirituali. Il dono spirituale è la capacità che il Signore Gesù dona mediante lo Spirito Santo ai singoli credenti per renderli atti a servire Dio in modo specifico. Ogni credente ha almeno un dono, questi servono per il buon funzionamento della chiesa e tutti i credenti sono importanti per la crescita della chiesa (1 Corinzi 12:4-11,22-25).
Le manifestazioni della presenza dello Spirito, attraverso i doni spirituali, sono per il bene della comunità e per questo motivo non dovrebbero essere soffocati. Quanti membri di chiesa sono scoraggiati, oppure ostacolati nel servire il Signore? Quanti cristiani non servono il Signore, non mettono al servizio della loro chiesa i doni spirituali? Ebbene questi hanno spento lo Spirito Santo! Non dobbiamo trascurare il dono che Dio ti ha dato. Paolo esorta Timoteo dicendo: “Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani” (1 Timoteo 4:14). “Trascurare” indica essere negligenti, non curarsi, non tenere sufficientemente conto, non prestare attenzione, essere spensierato, indifferente. Noi siamo chiamati a curare il dono, o i doni che Dio ci ha dato e a esercitarli, a metterli a sevizio della chiesa! “Non trascurare” (mē amelei) è un presente attivo imperativo, quindi dai il meglio di te stesso a non trascurare il dono che ti ha dato lo Spirito di Dio! Siamo presi da tante cose e trascuriamo il dono, o i doni spirituali che Dio ci ha dato per servirlo! Se lo trascuriamo vuol dire che disprezziamo il donatore! Quando trascuriamo i doni, quando non ravviviamo i carismi spirituali, stiamo spegnendo lo Spirito Santo!
Forse stai trascurando il dono spirituale, la domanda è: “Perché lo trascuri?” Forse non conosci quale sia il tuo dono, forse hai paura di fallire, forse altri ti scoraggiano, forse i responsabili non ti aiutano. Ma sappi che è importante che tu non lo trascuri sia per l’utilità comune della chiesa e del progresso del Vangelo, e sia perché così non spegnerai lo Spirito Santo. Sei chiamato a ravvivare il dono come ci ricorda ancora Paolo in 2 Timoteo 1:6: “Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te mediante l'imposizione delle mie mani”.
“Ravvivare” (anazōpurein - presente attivo infinito) ha il senso di mantenere in pieno ardore. L’immagine è di alimentare il fuoco, la fiamma! Quindi, indica essere zelanti, mantenere sempre l’ardore nel servire il Signore. (cfr. Romani 12:11). Soffia, soffia sul tuo dono, esercitandolo, altrimenti spegnerai lo Spirito Santo!
Non ignorare la guida dello Spirito Santo!
Non chiudere le tue orecchie alla Sua voce!
Non perdere l'occasione quando lo Spirito Santo ti vuole usare!
Non avere paura di fallire, o delle persone, o di farti male!
Non chiudere il tuo cuore quando lo Spirito Santo vuole riversare in te la Sua potenza!
Non gettare acqua sulle fiamme dello Spirito per spegnerlo!
Apri le tue orecchie! Apri il tuo cuore! Sottomettiti allo Spirito Santo dicendogli: “Fai di me ciò che vuoi, aiutami fare ciò che mi ordini di fare!”
Se avrai questo atteggiamento il fuoco dello Spirito Santo sarà sempre acceso e potente! Il Signore sarà onorato e la chiesa edificata!