Luca 4:28-30: La conclusione drammatica Abbiamo visto in Luca 4:23-27 come Gesù abbia portato alla luce i veri pensieri che avevano nel cuore le persone che erano presenti nella sinagoga di Nazaret dove Lui aveva appena parlato. Il Suo intervento è stato provocatorio, sfidando profondamente le convinzioni nazionalistiche ed esclusiviste dei Suoi ascoltatori. Ora in Luca 4:28-30, vediamo la conclusione drammatica di questa storia. Fu come un terremoto che scosse le fondamenta delle certezze religiose: dal celebrare Gesù (Luca 4:22), si passa al tentativo di ucciderlo! La verità di Dio sfidò i loro confini mentali, culturali e teologici, ora vediamo come reagirono a questa verità che non corrispondeva alle loro aspettative. Questo momento finale del testo è come un dramma in tre atti che si consuma con la velocità di un fulmine. Prima di tutto troviamo:
Marco 1:1: La sostanza del Vangelo.
Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio.
La parola “vangelo” (euangelion) significa buone notizie o annuncio gioioso, era usata per dare la notizia di una vittoria militare o nel caso di un imperatore, considerato come un dio, per indicare la sua nascita, la sua ascesa al trono,ecc.
Così anche nell’Antico Testamento (euangelízomai nella traduzione greca settanta traduce l’ebraico beśōrâ ) troviamo il significato di buone notizie (1 Samuele 4:10; 1 Re 1:42) anche in relazione alle vittorie militari (1 Samuele 31:9).
Ma il concetto di "buona notizia" non è limitato alle vittorie militari e politiche, infatti, il termine è particolarmente legato anche alla buona notizia di Dio che è
sovrano, regna e viene a salvare (Isaia 40:9-11;vedi anche Isaia 52:7; Isaia 61:1-3).
Il Vangelo riguarda la buona o le buone notizie riguardo Gesù Cristo; si riferisce al messaggio di Gesù, alle parole, agli eventi storici che molti uomini hanno visto e ascoltato. Il Vangelo riguarda la buona notizia della salvezza di Dio, è la storia della salvezza in Gesù, questo era al centro della predicazione apostolica (1 Corinzi 15:1-3; cfr. Romani 1:1-4,16-17) e poi divenne forma scritta.
Tu sei salvato? Hai la certezza che i tuoi peccati sono stati perdonati? Forse sei a conoscenza di chi è Gesù, forse frequenti una chiesa, parli della Bibbia e così via, ma questo non significa che sei veramente una persona salvata.
L’unico modo per essere salvati è riconoscere Gesù che è l’unico Salvatore e Signore della tua vita, quindi pentirti dei tuoi peccati davanti a Dio credendo che Gesù è morto per i tuoi peccati! Tu sei salvato? I frutti della tua salvezza si vedranno con il tuo comportamento, chi è stato salvato veramente da Gesù è una nuova persona (2 Corinzi 5:17) con nuovi pensieri, nuovi desideri, nuovi comportamenti, nuove motivazioni quelli di Dio!
Queste domande possono aiutarti a capire se sei una persona veramente salvata. Hai mai pensato seriamente alla tua condizione spirituale riguardo salvezza? Hai mai confessato i tuoi peccati a Gesù credendo in lui e pentendoti dei tuoi peccati? Cerchi di appagare la tua coscienza con una religione esteriore o credi veramente col cuore? Cerchi di vivere una vita santa?Apprezzi i mezzi che Dio ci ha donato per crescere spiritualmente come lettura della Bibbia, preghiera privata, incontro con altri Cristiani per adorare, prendere la Cena del Signore e rispettare il Giorno del Signore? Cerchi di fare il bene in questo mondo? Sai cosa significa vivere in comunione abituale con Gesù? Hai la certezza della vita eterna? Se muori adesso dove andrai?
Esaminati per vedere sei un vero credente! (2 Corinzi 13:5).
Se pensi di non esserlo torna al Signore (Lamentazioni 3:40) credi in Gesù (Giovanni 3:16), pentiti dei tuoi peccati (Marco 1:15; Atti 3:19) e Dio avrà pietà di te! (Isaia 55:6-7).