Luca 4:28-30: La conclusione drammatica Abbiamo visto in Luca 4:23-27 come Gesù abbia portato alla luce i veri pensieri che avevano nel cuore le persone che erano presenti nella sinagoga di Nazaret dove Lui aveva appena parlato. Il Suo intervento è stato provocatorio, sfidando profondamente le convinzioni nazionalistiche ed esclusiviste dei Suoi ascoltatori. Ora in Luca 4:28-30, vediamo la conclusione drammatica di questa storia. Fu come un terremoto che scosse le fondamenta delle certezze religiose: dal celebrare Gesù (Luca 4:22), si passa al tentativo di ucciderlo! La verità di Dio sfidò i loro confini mentali, culturali e teologici, ora vediamo come reagirono a questa verità che non corrispondeva alle loro aspettative. Questo momento finale del testo è come un dramma in tre atti che si consuma con la velocità di un fulmine. Prima di tutto troviamo:
Salmo 45:6: Dio regna!
Il tuo trono, o Dio, dura in eterno; lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia.
Dio regna! Non vediamo la sua presenza, ma lui governa su ogni cosa e su tutti perché è Onnipotente, Onnisciente, Onnipresente.
Dio può ogni cosa, sa ogni cosa, è in ogni posto. Il Regno di Dio è eterno ci dice il salmista, questo significa che durerà per sempre, quindi è un regno vittorioso, un regno sicuro, stabile. Questo significa serenità e conforto per chi lo ama. Ma Dio governa anche con giustizia. Questo indica che agisce con giustizia, e detesta il peccato e lo giudica, quindi non dobbiamo lamentarci, perché Dio non sbaglia mai. Questo ci spinge a confidare in Lui e a essergli riconoscenti, ma anche a temerlo!