Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga. Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace.
Apocalisse 18:4-5: Uscite da Babilonia!
Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi;perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.. ».
Dio vuole che il suo popolo esca da Babilonia, la grande madre delle prostitute e delle abominazioni (Apocalisse 17:5, usato simbolicamente per indicare un grande sistema di empietà che porta le persone lontano dal culto di Dio e alla propria distruzione Apocalisse 14:8). Dio vuole che il suo popolo esca per due motivi: (1) per non essere complici dei suoi peccati; (2) per non essere coinvolti nei suoi castighi; infatti, quando i peccati raggiungono un certo limite, Dio agisce giudicando. Dio vuole che il suo popolo non si comprometta con i peccati; Dio vuole che il Suo popolo si separi dal peccato, il pericolo è incorrere nel suo giudizio. Far parte del popolo di Dio non significa essere esenti dal Suo giudizio (cfr.1 Pietro 4:17), crederlo è una falsa sicurezza. Dio odia il peccato (Salmo 45:7; Abacacuc 1:13).