Fai una donazione per il sito

Cerca nel blog

Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Proverbi 1:5: La persona saggia

Proverbi 1:5: La persona saggia
“Il saggio ascolterà e accrescerà il suo sapere; l’uomo intelligente ne otterrà buone direttive”.
Il libro dei Proverbi fa parte della letteratura sapienziale dell’Antico Testamento. 
Nella cultura Ebraica, la saggezza era altamente valorizzata e considerata un dono divino. 
Questo versetto riflette l’importanza che la società attribuiva all’apprendimento continuo e alla crescita personale; racchiude in sé profonde verità sulla natura della saggezza e su come possiamo coltivarla nelle nostre vite.
In un mondo dominato da informazioni rapide, opinioni forti e la tendenza a parlare più che ad ascoltare, questo antico proverbio ci sfida a riconsiderare il nostro approccio all’apprendimento e alla crescita personale. 
Il nostro testo descrive una persona veramente saggia.
Il saggio (ḥākām) in questo versetto, è colui che ha capacità di comprensione e discernimento (cfr. per esempio Proverbi 10:8), è colui che è dotato di ragione e la usa, ma anche colui che è dotato di saggezza (cfr. per esempio Proverbi 24:5, 23; 29:8, 11; Ecclesiaste 2:14, 16, 19; 6:8; 7:4–5, 7, 19; 8:1, 17–9:1, 11, 17; 10:2, 12; 12:9, 11; Geremia 9:22).  
Troviamo tre caratteristiche dell’uomo veramente saggio.
Prima di tutto:
I LA PERSONA SAGGIA ASCOLTA
“Il saggio ascolterà”.
Il vero saggio non è colui che parla, ma colui che ascolta attentamente!
Immaginate un albero secolare, le cui radici si estendono profondamente nel terreno. 
Così come l'albero assorbe nutrimento attraverso le sue radici, il saggio assorbe conoscenza attraverso l'ascolto attento. 
Ma quanti di noi sono veramente in grado di "mettere radici" in una conversazione?
Vediamo:
A) L’importanza dell’ascolto
È nell'arte dell'ascolto che si forgia la vera conoscenza, e non sempre siamo propensi a farlo.
A questo proposito, è illuminante l'aneddoto del vescovo Aylmer. Quando notava che la sua congregazione era disattenta, recitava alcuni versetti della Bibbia Ebraica. Il suo pubblico lo fissava con stupore; poi raccontava loro la follia di ascoltare una lingua sconosciuta e di trascurare parole così facilmente comprensibili. 
Coloro che sono veramente saggi, ascolteranno attivamente cosa hanno da dire gli altri, sono mentalmente aperti, pronti a considerare prospettive e opinioni diverse, riconoscendo che tutti possono offrire intuizioni preziose.
I saggi danno valore alle opinioni, alle esperienze e ai consigli degli altri ascoltandoli; credono che da ogni voce si può imparare. 
Allora, “il saggio ascolterà”, sottolinea l’importanza dell’ascolto attivo e dell’apertura mentale, anche per coloro che sono già considerati saggi.
“Ascolterà” (yišmaʿ- qal imperfetto iussivo attivo) è ascoltare volentieri con attenzione e impegno continuamente.
Suggerisce un’azione attiva e intenzionale, un’azione voluta.
Il saggio è colui che non si limita a parlare, ma che ascolta attentamente ciò che altri hanno da dire su ciò che credono, le loro esperienze, i loro consigli. 
Un proverbio africano dice: "La saggezza è come un baobab; nessuno può abbracciarla da solo".
Il baobab è un albero imponente, noto per la sua grandezza e longevità.
L'idea che "nessuno può abbracciarla da solo" sottolinea l'importanza della comunità nell'acquisizione della saggezza.
La saggezza non nasce dal nulla! Si pensa che si costruisce con l’esperienza, ma è anche vero che si costruisce attraverso l’ascolto degli altri.
La saggezza, dunque inizia con l’orecchio. Un uomo saggio ascolta gli altri più di quanto parla!
Ma la maggior parte delle persone usa la bocca più delle orecchie!
Se abbiamo due orecchie e una sola bocca un motivo ci sarà! E secondo il filosofo greco Zenone di Cizio: “Abbiamo due orecchie e una sola bocca, proprio perché dovremmo ascoltare di più e parlare di meno”.
In un mondo dominato dal “rumore costante” dei social, dalla cultura della “tuttologia”, e dalla velocità delle tante informazioni che non siamo in grado di elaborare senza dedicargli il tempo necessario, questo versetto ci sfida a coltivare una cultura dell’ascolto attento e consapevole. 
Oggi viviamo in un mondo dove molte persone sentono, più che ascoltano con l’intento di dire solo il loro punto di vista!
Come osservò Stephen Covey: “La maggior parte delle persone non ascolta con l’intento di capire; ascolta con l’intento di rispondere”.
Rispondere in molti casi per vincere una conversazione, o per pavoneggiarsi, o per autopromuoversi, o per competitività. 
Ma è attraverso l’ascolto che si può imparare e crescere in saggezza, e chi è saggio non fa sfoggio della sua conoscenza!
Quando è stata l'ultima volta che hai ascoltato qualcuno senza pensare a cosa dovevi rispondere?
Questa settimana, prova a praticare un ascolto attento per imparare. 
In una conversazione, concentratevi completamente su ciò che l'altra persona sta dicendo, senza interruzioni, o pregiudizi. Potresti essere sorpreso da ciò che imparerai.
Non c’è ascolto senza umiltà!
Quindi vediamo:
B) L’importanza dell’umiltà
In un mondo che spesso premia chi parla più forte, o chi ha l'ultima parola, scegliere di essere un ascoltatore saggio è un atto di coraggio, ma anche di umiltà, questo è il segreto della saggezza!
L’umiltà è il terreno fertile in cui la saggezza cresce rigogliosa. 
La saggezza richiede paradossalmente umiltà!
Saggezza e umiltà sono compagne (cfr. per esempio Proverbi 11:2).
L’umiltà del saggio è confermata dal fatto che il suo insegnamento è caratterizzato come una fonte di vita (Proverbi 13:14), eppure ascolta per imparare ancora e di più!
Si racconta che il filosofo Socrate, considerato il più saggio di Atene, dichiarasse spesso: "So di non sapere". 
Questa consapevolezza della propria limitatezza è il primo passo verso la vera saggezza e alla sua crescita.
Il saggio è colui che è umile abbastanza da riconoscere che non sa tutto e che può imparare da chiunque!!
Mantiene un atteggiamento di apprendimento continuo, indipendentemente dall'età, o dallo status.
Riconosce che la saggezza può provenire anche persone inaspettate, come per esempio da un bambino, da un principiante, o persino da un avversario.
Il saggio ammette apertamente quando non sa qualcosa, vedendolo come un'opportunità di crescita piuttosto che come una debolezza.
Non solo la persona saggia ascolta:
II LA PERSONA SAGGIA ACCRESCE LA SUA CONOSCENZA
“Accrescerà il suo sapere”.
A) La persona saggia è equilibrata
Come già detto una persona saggia è aperta mentalmente.
La mente del saggio è come una porta sempre socchiusa, pronta ad accogliere nuove informazioni e prospettive.
Le persone veramente sagge non raggiungono mai un punto di soddisfazione, o compiacimento; non sentono mai di essere arrivate all'apice della saggezza. 
Si rendono conto di dover crescere in saggezza e accettano e apprezzano ciò che gli altri hanno da dire.
Certo la Bibbia non incoraggia a essere creduloni (cfr. per esempio Proverbi 14:15; 1 Tessalonicesi 5:21), ma non dobbiamo nemmeno cercare avidamente la conoscenza per inorgoglirci (cfr. per esempio Geremia 9:23; 1 Corinzi 8:1).
Il saggio non è chiuso nel suo mondo, nel suo circolo chiuso di pensiero, non vive in una bolla informatica, in una camera dell’eco, cioè in un ambiente dove altri la pensano come lui, in cui le informazioni, le idee, o le credenze vengono amplificate, o rafforzate dalla comunicazione e dalla ripetizione all’interno di un sistema definito.   
Ma è aperto ad ascoltare e ad apprendere dagli altri.
L’uomo saggio si informa, cerca e imparerà di più, ma lo farà con uno spirito attento, senza essere credulone. 
La saggezza richiede l’equilibrio tra apertura mentale e discernimento critico. 
Mentre è importante essere aperti mentalmente è altrettanto cruciale valutarle criticamente.
B) La persona saggia ricerca la saggezza 
Molti pensano di sapere tutto e smettono di imparare, ti accorgi per esempio che, quando parlano gli altri, loro non ascoltano! O interrompono sempre! 
Non così la persona saggia!
“Accrescerà” (yôsep – hifil imperfetto iussivo attivo) indica ancora l’impegno, il voler accrescere la propria conoscenza (sapere- leqaḥ), la propria istruzione.
“Accrescerà il suo sapere”, indica che la saggezza è un processo continuo di apprendimento e crescita, un aumento progressivo e costante, non uno stato finale.
La persona saggia è aperta al cambiamento ed è alla ricerca costante della crescita.
Lindsay Wilson scrive: “Poiché i veri saggi mirano a crescere in saggezza e carattere, apprezzano qualsiasi critica, istruzione, o correzione costruttiva, poiché li aiuterà a diventare il tipo di persone che desiderano essere”.
Quando una persona saggia viene istruita diventa più saggia di prima!
Proverbi 9:9 conferma ancora questa verità: “Istruisci il saggio e diventerà più saggio che mai; insegna al giusto e accrescerà il suo sapere”.
La persona saggia è equiparata al giusto, e questo indica che la saggezza non è solo una questione intellettuale, piuttosto è una questione di carattere, allo sviluppo delle nostre qualità morali.
La saggezza non è solo una conoscenza teorica, ma una virtù che si manifesta nelle azioni e nelle scelte di una persona (cfr. per esempio Proverbi 13:16; 14:8; Efesini 5:15-16; Giacomo 3:13).
Charles Spurgeon disse: "La saggezza è il giusto uso della conoscenza. Conoscere non significa essere saggi. Molti uomini conoscono molto, e proprio per questo sono ancora più sciocchi. Non c'è sciocco più grande di uno sciocco istruito. Ma saper usare la conoscenza, questo è avere saggezza".
La saggezza non è un deposito di conoscenza, ma una fucina ardente dove il metallo grezzo dell'informazione viene forgiato in lame affilate di discernimento e azione.
La vera saggezza non si ferma alla conoscenza teorica, ma si manifesta nelle azioni e nelle scelte quotidiane. 
Il saggio non solo accumula informazioni, ma le filtra, le elabora e le applica con discernimento.
La saggezza è sapere applicare la conoscenza alle varie situazioni della vita in modo appropriato e benefico.
La saggezza implica saper discernere quando e come applicare ciò che si sa.
Non si tratta solo di avere informazioni, ma di capire come utilizzarle nel contesto giusto.
Dunque, l’apprendimento è un processo continuo, non un punto di arrivo, e Dio secondo questo versetto vuole che noi cresciamo in saggezza sia che siamo giovani, o meno giovani.
Questo versetto ci ricorda che l’apprendimento non è solo per i giovani o gli studenti, ma per tutti, per tutta la vita anche per coloro che sono già saggi! 
Allora non ti chiudere a prescindere a ciò che hanno da dire gli altri, alle loro opinioni, o prospettive, non avere pregiudizi, potrebbero insegnarti ancora tante cose! 
Infine, come già accennato prima:
III LA PERSONA SAGGIA È APERTA AI CONSIGLI 
“L’uomo intelligente ne otterrà buone direttive”.
Questa frase rafforza l’idea che la crescita nella saggezza è un processo continuo e attivo.
Consideriamo:
A) La differenza tra lo stolto e il saggio
Rabbi Nachman di Breslov diceva: "Se non sei disposto a imparare, nessuno può aiutarti. Se sei determinato a imparare, nessuno può fermarti".
La volontà individuale è molto importante nel percorso dell’apprendimento. 
Nessun insegnante, libro o risorsa esterna può fornirci conoscenza se non siamo aperti e desiderosi di riceverla. È come cercare di riempire un bicchiere già pieno: non c'è spazio per nulla di nuovo.
Quando siamo veramente motivati a imparare qualcosa, supereremo qualsiasi ostacolo. La determinazione ci spinge a trovare soluzioni creative, a perseverare di fronte alle difficoltà e a raggiungere i nostri obiettivi.
La saggezza è legata all'umiltà, all'apertura mentale, ma anche alla volontà di imparare dagli altri, mentre la stoltezza è associata all'orgoglio e all'ostinazione.
In Proverbi 12:15 leggiamo: “La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio”.
Lo “stolto” (ʾĕwîl) è la persona sciocca priva di buon giudizio; è convinto che la sua strada sia sempre quella giusta. 
La sua arroganza lo porta a sottovalutare i consigli altrui e a perseverare nei suoi errori.
Invece la persona saggia,come già abbiamo detto, è umile e riconosce che può imparare dagli altri; ascolta i consigli, riflette sulle diverse opinioni e si apre al cambiamento.
Quindi, gli stolti sono così sicuri di sé che non cercano mai consigli, ma i saggi li cercano prontamente. 
Coloro che pensano di sapere tutto sono stolti, ma coloro che ascoltano i consigli sono saggi.
Lo stolto cammina dritto verso il precipizio, convinto che la sua via sia l'unica. 
Il saggio, invece, ascolta mille voci, pesa ogni consiglio, e forgia il suo cammino con umiltà e saggezza. 
Uno è prigioniero della propria arroganza, l'altro è libero di crescere e cambiare.
Tu che cosa vuoi essere?
In secondo luogo, vediamo:
B) Il discernimento della persona saggia
“L’uomo intelligente” (ānbôn – nifal participio passivo) indica essere consapevole e capace di comprenderne il significato.
Si riferisce a una persona che sa discernere, quindi una persona saggia, intelligente.
Quando allora qualcuno gli darà dei consigli, il saggio che ha capacità di comprensione e discernimento, li valuterà e acquisirà solo i buoni consigli.
Il saggio è consapevole che non tutti i consigli sono ugualmente validi. 
La persona intelligente acquisisce buone direttive, infatti “ne otterrà” (yiqŏneh -qal imperfetto iussivo attivo) è ottenere, acquisire.
Chi è intelligente può trarre benefici pratici e guida dalla conoscenza acquisita, questa è la saggezza.
La persona intelligente, oltre ad ascoltare, è in grado di discernere e di trarre insegnamenti pratici da ciò che ascolta. 
Chi è intelligente è disposto alle buone direttive (taḥbulôt), cioè ai consigli riguardo a una decisione, o a un corso d’azione.
È il discernimento per guidare una giusta rotta nella vita.
John A. Kitchen scrive: “L’ebraico dietro ‘buone direttive’, è correlato alla parola per corda, o cordone. Questa metafora per ciò che si intende, deriva dal mondo della navigazione marittima. Le corde venivano usate per governare una nave, quindi il marinaio tirava le corde per seguire una rotta vera. Chi discerne correttamente le cose di Dio, continuando a studiare questi proverbi, sarà in grado di seguire una rotta sicura e vera attraverso la vita”.
Quali sono le “corde” che stiamo usando per navigare nella vita? Sono affidabili?
Quindi, le parole tradotte “buone direttive” si riferiscono alla direzione e alla gestione come di una nave sulla giusta rotta. 
Pertanto, l’uomo saggio dirigerà e gestirà “la sua nave della vita” sulla rotta giusta, quella della Parola di Dio!
CONCLUSIONE 
Come enfatizza questo proverbio, il cammino del saggio è un percorso di continua crescita e apprendimento.
Suggerisce che anche le persone sagge e intelligenti possono sempre imparare e migliorare.
L'uomo saggio è caratterizzato dall'umiltà di ascoltare, dalla volontà di imparare costantemente e dalla capacità di discernere e applicare buoni consigli.
Il saggio è colui che riconosce che non sa tutto e che può imparare da chiunque, anche da uno stolto!
Così questo proverbio enfatizza e richiede umiltà per ascoltare, coraggio per essere saggi e crescere in saggezza. 
Suggerisce che la saggezza non è uno stato finale, ma un processo in continua evoluzione.
La saggezza non è un traguardo statico, ma un viaggio continuo di crescita e apprendimento. 
Questo insegnamento ci ricorda il valore del silenzio attento, dell'apertura mentale e della riflessione ponderata. 
Ora, la saggezza si costruisce nel tempo!
Non si nasce saggi, ma lo si diventa attraverso il tempo e l’apprendimento costante.
Come ha detto qualcuno: “Non importa quanti soldi si hanno, tutti devono acquistare la saggezza a rate”.
Un’ultima parola interessante proviene dal contesto del libro dei Proverbi, e cioè che la saggezza è collegata con il timore del Signore, una fedeltà al Signore che viene dimostrata dall’obbedienza ai Suoi comandamenti (cfr. per esempio Deuteronomio 10:12-13,20).
Quindi il saggio è la persona che regola il suo comportamento secondo la volontà e gli insegnamenti del Signore (cfr. per esempio Deuteronomio 4:5–8; Salmo 19:7–11; 119:97–104, 130; Proverbi 1:7; 3:7; 9:10). 
Il saggio allora è la persona che vive secondo le aspettative del Signore; temendo Dio, vive in accordo con ciò che Dio si aspetta, come ci fa capire anche 
Louis Golderberg quando scrive: “Nella saggezza dell’Antico Testamento si riflette l’insegnamento di un Dio personale che è santo e giusto e che si aspetta che coloro che lo conoscono mostrino il suo carattere nelle numerose questioni pratiche della vita”.
Molte vite sono come naufraghe nelle tempeste della vita, e questo perché non ascoltano le buone direttive della Parola di Dio: la Bibbia!
Come disse A.W. Tozer: “Ascoltare Dio è il segreto della vera saggezza”.
La conoscenza di Dio è la vera saggezza, e l’intelligenza è conoscere Dio, avere una relazione con Dio (Proverbi 9:10; Geremia 9:24).
Padre, grazie per il dono della Tua saggezza, come rivelato nella Tua Parola. Aiutaci a coltivare un cuore che ascolta, una mente aperta e uno spirito perspicace. 
Concedici la grazia di applicare la Tua saggezza a tutti gli ambiti della nostra vita. 
Che possiamo essere un vaso della Tua saggezza, portando luce e speranza a chi ci circonda. 
Nel nome di Gesù. Amen.

Luca 1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3)

 Luca1:74-75: La lode profetica di Zaccaria (3) Questa è la terza predicazione sulla lode profetica del sacerdote Zaccaria. Nelle predicazio...

Post più popolari dell'ultima settimana