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Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
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Salvatore

1 Re 18:21: Non possiamo seguire due padroni.

1 Re 18:21: Non possiamo seguire due padroni.
Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: «Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non gli rispose nulla.

La regina Izebel era una devota appassionata di Baal e di Astarte, e quindi anche una divulgatrice zelante di queste divinità pagane. Il marito, il re Acab, non era zelante come la moglie, ma aveva certamente sostenuto la sua fede (1 Re 16:31-33). È vero che i sovrani erano principalmente responsabili per il culto di Baal e di Astarte in Israele, ma le persone non erano senza responsabilità. Il popolo tentava di conciliare il culto a Dio, a Yahweh con quello di Baal e Astarte. La stragrande maggioranza del popolo seguiva questa idolatria.  Fin dai tempi del loro insediamento in Canaan, quando Israele attraversò il Giordano, il culto di Baal era vivo e vegeto, e attirò proseliti Israeliti (Giudici 2:11-13). Il Baalismo affascinò e sedusse il popolo di Dio molto tempo prima con le sue pratiche sessuali nei santuari, le sue elargizioni di fecondità (pioggia, grano, vino, olio).
Il re Acab radunò tutti i figli d’Israele (non deve essere inteso nel senso che ogni singola persona in Israele era presente) sul monte Carmelo, secondo il desiderio di Elia (v.19) con i 450 profeti di Baal e i 400 profeti di Astarte (dea della fecondità, le sacerdotesse si prostituivano, v.19).
Elia lancia una sfida dicendo che non possono zoppicare dai due lati, cioè vacillare, oscillare tra due pareri, convinzioni, culti, quindi seguire Dio e nello stesso tempo Baal e Astarte, solo il Signore va adorato e seguito con tutto il cuore (cfr. Matteo 22:37; Esodo 20:2-3).
Elia esorta a fare una scelta definitiva su chi seguire, dice che se il Signore (Yahweh) è Dio (Elohim), cioè Dio in assoluto, sovrano universale, il Creatore (Genesi 1; Isaia 45:18), si deve seguire Lui, se Baal è Dio si deve seguire Baal. Il popolo non rispose nulla, ma quando Elia invocò il fuoco dal cielo e questo cadde consumando l’olocausto, la legna, le pietre e la polvere con l’acqua che era nel fosso (vv.22-38), allora il popolo, gettandosi con la faccia a terra riconobbe che il Signore è Dio! (1 Re 18:39).
Oggi le cose per molti non sono tanto cambiate: si cerca di fare una sintesi tra vari credi, il farsi una religione fai da te, mischiando varie religioni, o filosofie, oppure vacillare seguendo un po’ Dio e un po’ qualche altra convinzione in base ai desideri, agli interessi personali. Ma non possiamo seguire il Dio della Bibbia e insieme, o a tratti, i Baal moderni. Se il Signore è Dio (il Creatore, Sovrano assoluto) siamo chiamati a essergli fedeli in senso assoluto, radicale, totale, esclusivo. Non possiamo seguire due padroni (Matteo 6:24). Non possiamo vacillare tra due opinioni, tra due culti di divinità. Il Dio della Bibbia, Yahweh richiede fedeltà assoluta (Giosuè 24:14-20).

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